Biblioteca (lettura pubblicata dalla BBT the bhaktivedanta book trust international)



RITORNO A KRISHNA

La Rivista del Movimento Hare Krishna ° Vol. 45 Numero 1° Gennaio / Febbraio 2011
BACK TO GODHEAD

FONDATORE (sotto la direzione di Sua Divina Grazia Sri Srimad Bhaktisiddhanta Sarasvati Prabhupada) Sua Divina Grazia A.C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada

DIRETTORE RESPONSABILE:
Ali Krsna dasi
(Alida D’Ambrosio)
DIRETTORE: Nagaraja dasa
EDIZIONE ITALIANA E AMMINISTRAZIONE: Nimai Pandita dasa
TRADUZIONI: Purandara Misra dasa e Sri Saci dasi, Gandharvika dasi
SPEDIZIONI: Visnupriya dasi

Per informazioni sulle spedizioni contattare:
Confederazione Nazionale delle Associazioni per la Coscienza di Krishna – strada Bonazza, 11
50028 Tavarnelle Val di Pesa (FI)
Tel. 0558076414 – Fax 0558076630
E-mail: bbtitalia@gmail.it

NOMI SPIRITUALI: I membri dell’Associazione Internazionale per la Coscienza di Krsna ricevono uno dei nomi di Sri Krsna o di un Suo devoto, seguito dal suffisso dasa al maschile e dasi al femminile che significa servitore o servitrice. Per esempio, il nome Krsna dasa significa servitore di Krsna.

VALORE DELLA RIVISTA: Valore a copia Euro 3,00. Le donazioni per ricevere la rivista devono essere versate sul C.C.P. n. 42036004, intestato a “Confederazione Nazionale delle Associazioni per la Coscienza di Krishna”, strada Bonazza 11, 50028 Tavarnelle Val di Pesa (Fi).
Associazione Ritorno a Krishna – Tutti i diritti riservati – Ritorno a Krishna – Pubblicazione registrata presso il Tribunale di Milano N° 199 del 13/3/1989 Vol. 23 N. 3 Maggio/Giugno 2011 Stampa: La Zincografica, Firenze. Sped. Abb. Post. Comma 20 C Legge 626/96 Filiale FI.


BENVENUTO
Quando Sri Krsna apparve circa cinquecento anni fa nella forma di Sri Caitanya Mahaprabhu, dette due istruzioni principali: rendete perfetta la vostra vita, seguendo gli insegnamenti della Bhagavad-gita e distribuite il messaggio della Gita agli altri. Questo numero contiene tre articoli che trattano della seconda istruzione.
Nella lezione di Srila Prabhupada, che apre questo numero, è citato un verso delle Scritture Vediche che indirizza ogni essere umano verso il servizio agli altri. Prabhupada spiega perché il modo migliore di servire i nostri colleghi esseri umani è dare loro gli insegnamenti di Krsna. In “Insegnare la Bhakti in una Città Universitaria,” leggiamo di come una coppia di devoti sta diffondendo il messaggio di Krsna a Charlottesville, in Virginia, dopo aver preso l’iniziativa di insegnare la Bhagavad-gita agli studenti universitari del posto. Oltreoceano il Sud Africa, i devoti di Krsna stanno dando la coscienza di Krsna alla popolazione locale africana, consapevoli che l’unità per cui il Sud Africa sta lottando può essere ottenuta solo sulla piattaforma spirituale.
L’articolo di Padma Devi Dasi “Krsna, lo Psicologo Supremo” tratta direttamente degli insegnamenti di Krsna, mostrando come questi insegnamenti sono la risposta a tutti i nostri problemi, del corpo della mente e dell’anima. Gli articoli di Umila Devi Dasi, Visakha Devi Dasi, e Tattvavit Dasa trattano rispettivamente degli insegnamenti di Krsna sullo spazio, del denaro e dell’antica Grecia.
Hare Krsna – Nagaraja Dasa, Direttore




I NOSTRI SCOPI
* Aiutare la gente a discernere la realtà dall’illusione, lo spirito dalla materia, l’eterno dal temporaneo.
* Evidenziare i difetti del materialismo.
* Offrire guida nelle tecniche vediche della vita spirituale.
* Preservare e diffondere la cultura vedica
* Celebrare il canto dei santi nomi del Signore come insegnato da Sri Caitanya Mahaprabhu
* Aiutare ogni essere vivente a ricordare e servire Sri Krsna, Dio, la Persona Suprema.

IL VANTAGGIO DI ESSERE CARITATEVOLI
Possiamo servire tutti e trarne beneficio noi stessi contribuendo al Movimento per la Coscienza di Krsna, “il Movimento che dà vita alla società umana”.

Di Sua Divina Grazia A.C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada
Fondatore-Acarya dell’Associazione Internazionale per la Coscienza di Krsna

etavaj janma-saphalyam
dehinam iha dehisu
pranair arthair dhiya vaca
sreya-acaranam sada

“E’ dovere di ogni essere vivente compiere attività benefiche dedicando a favore degli altri la propria vita. La propria ricchezza, l’intelligenza e le parole.”
-Srimad-Bhagavatam 10.22-35

Ci sono molte anime incarnate nelle 8.400.000 specie di vita. Tra esse, le persone che vivono in modo civile e in particolare quelle che seguono i principi vedici, sono dette ariane. La forma umana si ottiene dopo un processo evolutivo che richiede moltissimi anni. Lo Srimad-Bhagavatam (11.9.29) afferma:

labdhva su-durlabham idam bahu-sambhavante
manusyam artha-dam anitra apiha dhirah
turnam yateta na pated anu-mrtyu yavan
nihsreyasaya visayah khalu sarvatah syat

“Dopo moltissime nascite e morti si raggiunge la rara forma di vita umana, che, sebbene temporanea, offre l’opportunità di ottenere la perfezione più alta. Un essere umano sobrio dovrebbe quindi sforzarsi, senza perdere tempo, di raggiungere la perfezione suprema della vita finché il corpo, che è sempre soggetto alla morte, non è ancora giunto alla sua fine. Dopo tutto, la gratificazione dei sensi è ottenibile perfino nelle specie di vita basse, mentre la coscienza di Krsna è accessibile soltanto all’essere umano.”

Tra tutte le anime incarnate, quelle che hanno preso la forma umana possono raggiungere la liberazione. Siamo incatenati al ciclo delle nascite e delle morti e dobbiamo subire la vecchiaia e le malattie, tuttavia non ci arrendiamo ancora. Pensiamo: “Va bene, voglio continuare così”. Questo però non è un avanzamento nella conoscenza, è solo ignoranza.
C’è un modo per fermare il ripetersi delle nascite e delle morti, della vecchiaia e delle malattie. Perciò in questa era, particolarmente in questa vita, dovremmo cercare di liberarci da questo incatenamento. Tale è la funzione specifica della forma umana.
Il verso di oggi parla di dehi. Ci sono molti dehi. Dehi indica colui che ha un corpo materiale. Nella Bhagavad-gita (2.13) Sri Krsna dice:

dehino ‘smin yatha dehe
kaumaram yauvanam jara
tatha dehantara-praptir
dhiras tatra na muhyati

“Come l’anima incarnata passa, in questo corpo, dall’infanzia alla gioventù e poi alla vecchia, così l’anima passa in un altro corpo all’istante della morte. La persona saggia non è turbata da questo cambiamento.
Il significato di dehi è; “Io non sono questo corpo, ma l’ho accettato.”
Come scegliamo un vestito, nello stesso modo, secondo il nostro desiderio e il nostro karma, abbiamo accettato un certo corpo e per conseguenza siamo sottoposti a diversi tipi di sofferenza e di piacere. Questo è ciò che accade.

Un Vantaggio Immediato contro uno Permanente

Il verso dello Srimad- Bhagavatam di oggi afferma che il dovere di tutti coloro che hanno una forma umana è sreya acaranam: agire per sreya. Nella letteratura vedica troviamo i termini sreya e preya. Ogni persona comune è impegnata in qualche tipo di azione per gratificarsi i sensi. Tutti lavorano duramente per soddisfare i sensi secondo la misura del proprio desiderio. Questo è chiamato preya, un vantaggio immediato, ma c’è un altro tipo di attività, chiamato sreya. Ai ragazzi piace giocare. Questo è preya, ma i responsabili si preoccupano che i ragazzi non crescano viziati e abbiamo una buona educazione per la loro vita futura. Questo è sreya. Il Bhagavatam dice che in questa vita non dovremmo cercare preya, il vantaggio immediato o ciò che dà un’immediata gratificazione dei sensi. Dovremmo chiederci: Chi sono? Perché mi trovo in una condizione di vita materiale? In che modo posso uscirne? Queste domande riguardano sreya.
Ottenuta la forma umana, le persone dovrebbero impegnarsi ad agire per conseguire lo scopo supremo della vita e questo scopo supremo è Krsna, Visnu. Ma non lo sanno. Nello Srimad-Bhagavatam (7.5.31) Prahlada Maharaja dice:

na te viduh svartha-gatim hi visnum
durasaya ye bahir-artha-maninah
andhayathandhair upaniyamanas
te ‘pisa-tantryam uru-damni baddhah

“Le persone fortemente invischiate nella coscienza del godimento materiale, che per questa ragione hanno accettato come loro capo o guru un uomo ugualmente cieco, attaccato agli oggetti esterni dei sensi, non possono capire che il fine dell’esistenza è tornare a Dio, nella nostra dimora originale e d’impegnarci al servizio di Sri Visnu. Come ciechi guidati da un altro cieco perdono la strada e cadono nel fosso, così le persone attaccate alla materia, guidate da un altro uomo attaccato alla materia, sono saldamente legate dalle corde robuste dell’attività interessata e continuano a vivere la loro vita materialista tormentate dalle tre forme di sofferenza.”
Poiché siamo prigionieri dell’energia esterna, maya, abbiamo dimenticato il nostro vero interesse e agiamo per un interesse diverso – per preya e non per sreya. Sreya è Visnu, Krsna.

Come Aiutare gli Altri

Non voglio prendervi troppo tempo. Siete tutti uomini molto occupati e vi ringrazio moltissimo di essere qui oggi. Chiediamo la vostra cooperazione. Nel verso di oggi si trovano le parole pranair arthair dhiya vaca.
Possiamo aiutare gli altri in vari modi: con la vita, la ricchezza, l’intelligenza e le parole. Alcuni dedicano la loro vita a questo grande movimento la coscienza di Krsna. Questi giovani americani, europei e indiani hanno dedicato la loro vita alla diffusione della coscienza di Krsna. Se una persona non può dedicare la sua vita, per quanto possibile, dovrebbe donare il suo denaro. Secondo l’insegnamento dei maestri spirituali che ci hanno preceduto, ognuno dovrebbe sacrificare a Krsna il cinquanta per cento del proprio reddito. Rupa Gosvami ne ha dato l’esempio. Non importa se il vostro reddito è di cinque lakh (500.000 rupie) al mese o solo di cinque rupie. Dovreste offrire la maggior parte del vostro reddito al Supremo. Se il governo ha il diritto di tassare le vostre rendite, non ha forse Krsna lao stesso diritto? Egli vi fornisce moltissime cose. Che cosa vi fornisce il governo? Krsna vi dà la luce del sole, Krsna vi dà la luce della luna. Krsna vi dà l’aria. Krsna vi dà il cibo. La Katha Upanisad (2.2.13) afferma, nityo nityanam cetanas cetananam eko bahunam yo vidadhati kaman: “Il Signore Supremo è eterno e anche gli esseri viventi lo sono. Il Signore Supremo possiede la conoscenza e anche gli esseri viventi la possiedono. La differenza è che il Signore Supremo fornisce tutto ciò che è necessario per la vita alla moltitudine degli esseri viventi. “Krsna soddisfa tutti i vostri desideri, non volete dunque pagarGli un po’ di tasse?”

L’Esempio di Bali Maharaja

Krsna non è solo Colui che dà tutto, è anche un mendicante. Egli Si manifestò come mendicante davanti a Bali Maharaja. Bali Maharaja aveva conquistato tutto il mondo, compresi i pianeti superiori, e tutti gli esseri celesti ne erano molto turbati. Allora Krsna, nella forma di Vamanadeva, Si presentò a Bali Maharaja come un mendicante: “Maharaja, tu sei molto caritatevole. Ti prego, famMi dono di tre passi di terra.” Dunque Krsna, sebbene sia Colui che mantiene tutti, a volte interpreta la parte di un mendicante. Non è un mendicante, ma chiede l’elemosina per dare beneficio a chi è caritatevole. Chiunque dà in carità ne è beneficato. Bali Maharaja diede tutto a Vamanadeva. Questo è detto sarvasvatma-nivedanam: offrire tutto al Signore Devoti diversi offrono diversi tipo di servizio devozionale a Krsna nell’ambito dei nove elencati da Prahlada Maharaja nello Srimad-Bhagavatam (7.5.23)

sravanam kirtanam visnoh
smaranam pada-sevanam
arcanam vandanam dasyam
sakhyam atma-nivedanam

“Ascoltare e cantare il santo nome, glorificare la forma, le qualità, I divertimenti di Sri Visnu e ciò che lo circonda, ricordarli, servire I piedi di loto del Signore, offrire al Signore una rispettosa adorazione mediante sedici differenti oggetti, offrire preghiere al Signore, diventare Suo servitore, considerare il Signore come il proprio migliore amico, sottomettere ogni cosa a Lui (in altri termini, servirLo con il corpo, la mente e le parole) – questi nove metodi sono considerati puro servizio devozionale.”
Bali Maharaja praticò atmanivedanam, dando a Krsna tutto ciò che possedeva. Nella Bhagavad-gita (9.27) Sri Krsna dice:

yat karosi yad asnasi
yaj juhosi dadasi yat
yat tapasyasi kaunteya
tat kurusva mad-arpanam

“Qualunque cosa tu faccia, qualunque cosa mangi, sacrifichi e dai in carità, come pure le austerità che compi – offri tutto a Me, o figlio di Kunti.” Tutti hanno qualcosa da offrire in carità. Voi siete tutti uomini d’affari e forse avete istituito un fondo per le opere di carità. Tutti hanno una naturale inclinazione a dare in carità. Krsna dice: “Se sei disposto a dare qualcosa in carità, è meglio che tu la offra a Me.” Ecco dunque una possibilità – il Movimento per la Coscienza di Krsna, Pranair arthair dhiya vaca. Qualcuno può dedicare la propria vita e qualcun altro può dare in carità al massimo delle sue possibilità. Se non si ha la possibilità di dedicare la propria vita o di dare in carità, allora si può offrire la propria intelligenza e infine si possono offrire anche le proprie parole.
Il Movimento per la Coscienza di Krsna è molto importante. Perciò qualcuno offre la propria vita, qualcuno la propria ricchezza, qualcun altro le proprie parole. Se qualcuno non può offrire la propria vita o non ha denaro, può usare la propria intelligenza per dare consigli come: “Se andate dal Tal dei Tali, o se fate questo, se impostate la vostra vita in questo modo per avanzare nella coscienza di Krsna… “ Anche questo è servizio. Significa usare la propria intelligenza. Se poi una persona non ha denaro, non ha idee e non può dedicare la propria vita, allora può dare le proprie parole. Come può farlo? Ripetendo le parole di Krsna. Nella Bhagavad-gita (18.66) Krsna dice:

sarva-dharman parityajya
mam ekam saranam vraja
aham tvam sarva-papebhyo
moksayisami ma sucah

“Lascia ogni forma di religione e abbandonati a Me. Io ti libererò da tutte le reazioni del peccato, non temere.” A qualcuno potete idre: “Sono venuto da lei, signore, per dirle che dovrebbe arrendersi a Krsna.Per favore, canta Hare Krsna.” Penso che sia facile. Non ci sono spese; non c’è perdita.
Mi sento molto obbligato verso di voi che cercate di fare del vostro meglio per diffondere questo movimento ed nello stesso tempo devo dire che questo movimento è molto, molto importante. Questo è il movimento che dà vita alla società umana, è un fatto. Non è un movimento falso, architettato, inventato. E’ un movimento autorizzato. Krsna dice: sarva-dharman parityajya mam ekam saranam vraja (Bg. 18.66) e noi insegniamo questa filosofia in tutto il mondo. E in ogni parte del mondo abbiamo devoti completamente arresi a Krsna.
Vi ringrazio moltissimo.

COMUNICATO PERI LETTORI

Nel corso dell’anno 2010 abbiamo rilevato una generosa risposta ai nostri appelli da parte di molti lettori. Questo ci ha messo in condizione di sostenere i costi di stampa, di gestione e di spedizione dei sei numeri annuali e di evitare una riduzione del numero delle pagine e del numero delle copie stampate e spedite.

Il futuro di “Ritorno a Krishna” è nelle vostre mani!

Moltissimi lettori finora hanno potuto leggere “Ritorno a Krishna” pur non inviando donazioni da lungo tempo. I lettori che hanno inviato donazioni nell’ultimo anno sono circa la metà di quelli che stanno ricevendo la rivista.
Se siete interessati a leggere ancora “Ritorno a Krishna” e siete tra coloro che non stanno inviando donazioni, o anche se volete fare di più per sostenerci, vi preghiamo di voler provvedere ad inviare la vostra generosa donazione con cortese sollecitudine, utilizzando l’allegato bollettino di conto corrente postale o se preferite inviando un bonifico bancario a favore di:
Confederazione Nazionale delle Associazione per la Coscienza di Krishna strada Bonazza, 11 – 50028 Tavarnelle Val di Pesa (FI) Banca Intesasanpaolo IBAN IT39 M030 6971 9400 6501 6710 144
Confidiamo nel vostro aiuto e speriamo che le donazioni che perverranno in futuro ci permetteranno di continuare la pubblicazione della vostra rivista. Hare Krsna!

Mandateci gli indirizzi di vostri parenti, amici e conoscenti che possono diventare lettori di “Ritorno a Krishna”. A loro sarà spedita gratuitamente la rivista per un anno.

CALENDARIO

Questo calendario è calcolato per la zona di Firenze. Le date, che derivano dal calendario lunare, possono variare per altre zone. Per ottenere le date esatte della vostra area collegatevi al sito www.krishna.com/calendar.
Poiché il Movimento Hare Krsna si basa sulla linea di maestri che discende da Sri Caitanya Mahaprabhu, il calendario include non solo date rilevanti per tutti i seguaci della tradizione Vedica, ma anche date riferite ai compagni del Signore e a preminenti maestri spirituali della Sua successione.

22 Dicembre-19 Gennaio
(Mese di Narayana)

GENNAIO

5-Anniversario dell’apparizione di Srila Locana Dasa Thakura, grande devoto di Krsna noto per le sue canzoni devozionali in Bengali.

7-Anniversario della scomparsa di Srila Jiva Gosvami, uno dei sei Gosvami di Vrindavana.

15-Putrada Ekadasi
Digiuno di cereali e legumi
(Rompere il digiuno 10:24-10:51)

20 Gennaio-18 Febbraio
(Mese di Madhava)

24- Anniversario dell’apparizione di Srila Gopala Bhatta Gosvami, uno dei sei Gosvami di Vrndavana.
Anniversario della scomparsa di Srila Jayadeva Gosvami, grande maestro spirituale e autore della Gita-govinda.

30- Paksavardhini Maha-Dvadasi Digiuno di cereali e legumi per Sat-tila Ekadasi.
(Rompere il digiuno 7:34-10:50)

FEBBRAIO
8-Anniversario dell’apparizione di Srila Raghunatha Dasa Gosvami, uno dei sei Gosvami di Vrndavana. Anniversario della scomparsa di Srila Visvanatha Cakravarti Thakura, maestro spirituale Vaisnava e autore apparso nel diciassettesimo secolo. Anniversario dell’apparizione di Srimati Visnupriya Devi, la consorte di Sri Caitanya.

10-Anniversario dell’apparizione di Sri Advaita Acarya, incarnazione dell’espansione di Sri Krsna, Maha-Visnu e intimo compagno di Sri Caitanya. Digiuno fino a mezzogiorno.

12- Anniversario della scomparsa di Sripada Madhvcarya, filosofo Vaisnava e maestro spirituale apparso nel tredicesimo secolo.

13- Anniversario della scomparsa di Srila Ramanujacarya, filosofo e maestro spirituale dell’undicesimo secolo.

14-Bhaimi Ekadasi
Digiuno di cereali e legumi Digiuno fino a mezzogiorno. Festa di prasada domani
(Rompere il digiuno 7:14-10:44)

15- Apparizione di Sri Varaha, l’incarnazione-cinghiale di Sri Krsna.

16-Anniversario dell’apparizione di Sri Nityananda Prabhu, compagno intimo di Caitanya Mahaprabhu e incarnazione del fratello maggiore di Sri Krsna, Sri Balarama. Digiuno fino a mezzogiorno.

18- Anniversario dell’apparizione di Srila Narottama Dasa Thakura, maestro spirituale nella successione maestro-discepolo di Sri Caitanya, che compose molti canti devozionali in lingua Bengali.

10 Febbraio-19 Marzo
(Mese di Govinda)

22- Anniversario dell’apparizione di Srila Bhaktisiddhanta Sarasvati Thakura, il maestro spirituale di Srila A.C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada, il fondatore-acarya dell’Associazione Internazionale per la Coscienza di Krishna.
Digiuno fino a mezzogiorno, quindi festa di prasada. Anniversario della scomparsa di Sripada Gour Govinda Swami, guru della ISKCON.

28-Vijaya Ekadasi
Digiuno di cereali e legumi
(Rompere il digiuno 6:52-10:36)

MARZO

1-Anniversario della scomparsa di Srila Isvara Puri, il maestro spirituale di Sri Caitanya.

3-Sri Siva Ratri, giorno in cui si onora Siva.

5-Anniversario della scomparsa di Srila Jagannatha Dasa Babaji, grande devoto nella linea maestro-discepolo di Sri Caitanya, che ha confermato la scoperta del luogo di nascita di Sri Caitanya, che ha confermato la scoperta del luogo di nascita di Sri Caitanya da parte di Srila Bhaktivinoda Thakura.

16-Amalaki-vrata Ekadasi
Digiuno di cereali e legumi
(Rompere il digiuno 6:24-10:24)

17-Anniversario della scomparsa di Srila Madhavendra Puri, il maestro spirituale del maestro spirituale di Sri Caitanya.

19-Sri Gaura Purnima, anniversario dell’apparizione di Sri Caitanya Mahaprabhu, Krsna stesso nel ruolo del Suo devoto. Digiuno fino al sorgere della luna, seguito da un rompi-digiuno di prasadam di Ekadasi (senza cereali e legumi). La festa di prasada si rispetta il giorno successivo.

KRSNA
Lo Psicologo Supremo
Gli insegnamenti di Sri Krsna sono la struttura perfetta per trattare i problemi psicologici.

di Padma Devi Dasi

La psicologia studia la mente umana, l’intelligenza e le emozioni,e come queste determino il nostro comportamento. Gli psicologi cercano soprattutto di rimuovere i problemi che affliggono i nostri pensieri, i nostri sentimenti, il nostro modo di esprimerci, le abitudini alimentari, le relazioni sociali, e che ci causano un disagio psicologico. Oggi si sostiene che il counseling, la psicologia e la psichiatria sono efficaci a questo scopo, ma dovremmo comprendere che Sri Krsna, Dio la Persona Suprema, è l’ineguagliabile esperto in materia di psicologia.
Nel Settimo Capitolo della Bhagavad-gita Krsna dichiara che nessuno è superiore a Lui. Nessuno può superare il Signore Supremo in nessun campo di conoscenza o di attività. Perciò è certamente appropriato descrivere Krsna come il Counselor Supremo, lo Psicologo Supremo e lo Psichiatra Supremo, che supera tutti gli altri. La Sua conoscenza di tutti i problemi psicologici è infallibile come lo è Lui Stesso. Nessun altro psicologo oltre a Krsna può dare la stessa cosa.

La Conoscenza Psicologica nei Veda

Sebbene generalmente siano considerati testi religiosi, gli scritti vedici ci danno informazioni anche sulle funzioni mentali, intellettuali ed emotive delle anime incarnate. Gran parte di questa conoscenza viene presentata in forma di dibattiti sulle strutture sociali, sulle relazioni interpersonali, sulle tecniche di comunicazione, sulle diverse fedi, sulla soluzione dei problemi, sui problemi d’identità e via dicendo nelle quali vengono presi in considerazione sia gli aspetti filosofici che pragmatici di questi temi. Nei testi come la Bhagavad-gita e lo Srimad-Bhagavatam, Sri Krsna tratta dettagliatamente le caratteristiche psicologiche dell’anima incarnata. Sebbene le Sue descrizioni dei fenomeni psicologici varino secondo il tipo di ascoltatori, i Suoi insegnamenti sono univoci nell’affermare che la causa di tutte le sofferenze, comprese quelle psicologiche, è l’accettazione da parte dell’anima spirituale di una falsa identità, o falso ego. Il falso ego, che nasce da una coscienza falsa o contaminata, è diametralmente opposto al vero sé. Mentre la vera identità dell’essere vivente è quella di un eterno servitore d’amore del Signore Supremo, la falsa identità è pensare di essere qualche altra cosa. Che cosa crea la nostra falsa identità? I desideri materiali.
Nella Bhagavad-gita (18.58) Krsna dice ad Arjuna: “Se diventi cosciente di Me supererai tutti gli ostacoli della vita condizionata per Mia grazia. Se invece non agisci con questa coscienza, ma segui il tuo falso ego e non Mi ascolti, sarai perduto.” Sri Krsna presenta anche la conoscenza delle tendenze comportamentali di persone con nature diverse. Nel Sedicesimo Capitolo della Bhagavad-gita, Krsna parla delle persone dotate di natura divina o demoniaca e della loro coscienza, di come pensano, di come agiscono e delle conseguenze delle loro azioni. Per esempio, Krsna dice che le persone di natura demoniaca sono attratte da ciò che è temporaneo, o in altre parole, dal mondo materiale, Egli spiega che sebbene queste persone di natura demoniaca sono attratte da ciò che è temporaneo, o in altre parole, dal mondo materiale. Egli spiega che sebbene queste persone pensino di fare dei progressi nella loro vita, quell’attrazione le fa si che indulgano nella vita materiale e che gradualmente scivolino verso l’inferno.
Krsna fornisce anche informazioni specifiche su come l’anima spirituale soffre a causa delle attività della mente materiale e dell’intelletto. Per esempio, nell’ Undicesimo Canto dello Srimad-Bhagavatam, Krsna descrive al Suo intimo amico Uddhava le contraddizioni nelle percezioni di chi soccombe all’illusione del mondo materiale. Una persona di questo tipo percepisce molte differenze nel valore e nel significato degli oggetti materiali, perciò soffre a causa delle innumerevoli contraddizioni presenti nella sua mente. Per esempio, a causa della diversa valutazione degli oggetti in momenti diversi, un giorno una persona può essere attratta da un oggetto e il giorno successivo da un altro. Oppure può essere incapace di discernere se qualcosa è favorevole o no al suo benessere materiale e spirituale. Oltre a dare questa conoscenza sulle cause della sofferenza psicologica, Krsna dà anche delle prescrizioni per alleviare la sofferenza delle anime che soffrono per ragioni materiali. Per esempio, per evitare la sventura di soccombere alla natura demoniaca, Krsna consiglia di contrastare le tendenze a comportamenti dominati dalla collera, dalla lussuria e dall’avidità, che Egli descrive come le tre porte che conducono a una vita infernale o demoniaca (Bhagavad-gita 16.21). Nell’Undicesimo Canto (11.7.9) Krsna insegna a Uddhava che coloro che sperimentano contraddizioni percettive molto differenziate e pertanto sono continuamente disturbati dalla propria mente dovrebbero imparare a vedere che il mondo intero è dentro il sé e che il sé è situato nel Signore Supremo. Una persona che domina la mente e controlla i sensi può raggiungere uno stato di sereno equilibrio. Krsna afferma poi che praticando il controllo della mente e dei sensi può raggiungere uno stato di sereno equilibrio. Krsna afferma poi che praticando il controllo della mente e dei sensi e seguendo le istruzioni vediche nell’applicazione della conoscenza vedica, una persona si sentirà soddisfatta e serena e diverrà cara a tutti gli esseri viventi. In questo modo Sri Krsna, lo Psicologo Supremo, offre alle anime incarnate buoni consigli pratici per attenuare la sofferenza psicologica causata dall’energia materiale. Sebbene l’essere vivente incarnato in un corpo materiale non sarà mai interamente libero da problemi psicologici, Krsna spiega che l’applicazione delle prescrizioni vediche riduce in modo significativo tali sofferenze.

Una Conoscenza Dettagliata della Dimensione Materiale Sottile

Krsna fornisce anche una grande quantità d’informazioni sulla dimensione materiale sottile, le quali danno soluzione a tutti i processi psicologici. Mentre il corpo materiale grossolano è composto da aria, fuoco, acqua, terra ed etere, quello sottile comprende la mente, l’intelligenza e il falso ego. Sia il corpo sottile che quello grossolano aiutano gli esseri viventi nei loro tentativi di godere del mondo materiale. Il corpo materiale sottile progetta piaceri materiali e il corpo grossolano lotta per realizzarli.
Srila Prabhupada dice che la funzione primaria della mente materiale condizionata è accettare e rifiutare le proposte materiali. Ogni giorno, l’anima incarnata nella materia riceve innumerevoli impressioni dall’ambiente materiale, le quali vengono accettate o rifiutate come fa una persona che compra quadri in una galleria d’arte, Le nostre menti dunque si riempiono d’impressioni materiali che soddisfano i nostri gusti, senza tener conto delle loro altre caratteristiche, cioè se siano o no rappresentazioni della vera natura di questo mondo, se servano o no a scopi più elevati, etici o spirituali o se diano o meno un po’ di luce alla nostra identità spirituale.

Come dice Srila Prabhupada: “Cambiando i nostri corpi realizziamo esperienze diverse e tutte queste esperienze vengono registrate nella mente. Esse a volte si ripresentano mescolandosi tra loro e noi vediamo cose fantastiche e contraddittorie.” (Conversazione con il professore Durckheim in Germania nel 1974) Sulla base di queste “fotografie” della vita materiale, la mente produce innumerevoli idee, concetti, credenze, attitudini, punti di vista, giudizi, valutazioni, decisioni e via dicendo. Queste “fotografie” non solo si mescolano tra loro, ma anche con le “fotografie” raccolte dalla mente nelle vite precedenti. Srila Prabhupada nel Nettare dell’Istruzione (Verso 8) scrive: “La mente contiene centinaia di migliaia di impressioni, non solo di questa vita ma anche delle moltissime vite passate.

Talvolta queste impressioni si sovrappongono e producono immagini contraddittorie, In questo modo le attività della mente possono diventare pericolose per l’anima condizionata.”
L’incessante produzione di questa moltitudine di concetti materiali costringe l’anima spirituale a dibattersi in un numero incalcolabile di impressioni raccolte dalla mente materiale e di progetti fatti dall’intelligenza materiale.
Di conseguenza l’anima viene distratta dalla concentrazione sugli scopi spirituali, ma l’anima spirituale immutabile è fatta per un’esistenza eterna nel mondo spirituale con il Signore Supremo, perciò aspira disperatamente a un senso di realtà permanente.
L’effetto del falso ego è tuttavia quello d’impedire all’anima di ritrovare l’ingresso al cielo spirituale. Nel suo sforzo di convincere gli esseri viventi di essere prodotti della natura materiale, il falso ego offre all’anima un profilo di falsa identità basato sulle impressioni materiali raccolte dalla mente e sui progetti materiali fatti dall’intelletto. Se l’anima accetta questa falsa identità, la persona penserà ed agirà secondo le caratteristiche specifiche di questa identificazione. Se l’anima respinge la proposta del falso ego, la mente e l’intelligenza materiali ricomporranno un nuovo profilo materiale ricomporranno un nuovo profilo materiale da presentare all’anima spirituale. Tutti i problemi psicologici sono riconducibili alla sequenza degli eventi sopra descritti.

Le Insidie nell’Odierno Approccio alla Psicologia

La società di oggi ritiene sana una condizione psicologica grazie a cui una persona può godere della propria situazione materiale. In grandissima parte gli psicologi e gli psichiatri incoraggiano i loro pazienti a mantenere pensieri e sentimenti piacevoli riguardo alle loro situazioni materiali, piuttosto che ritenerle fonti di sofferenza, quali, secondo la Bhagavad-gita esse sono. Sulla base di questa definizione della salute psicologica, i terapisti cercano di eliminare il prima possibile gli ostacoli che si oppongono al piacere dei loro pazienti, con scarso o nessun riguardo per il loro progresso spirituale. Tuttavia l’inadeguatezza di questo tipo di approccio diventa sempre più evidente. Un numero sempre maggiore di persone non riesce a trovare una serenità psicologica, nonostante che i governi investano grandi quantità di denaro in iniziative dedicate alla salute: le comunità e le scuole espandono i programmi di counceling e le società farmaceutiche aumentano la varietà di farmaci di tipo antidepressivo, ansiolitico (per disturbi legati all’ansia), stabilizzatori di umore, preparati antipsicotici e stimolanti, Invece di produrre cittadini psicologicamente abili, la società moderna si riempie di persone insicure, esaurite sul piano emotivo e spossate sul piano fisico, spesso molto confuse esaurite sul piano emotivo e spossate sul piano fisico, spesso molto confuse e senza alcuna idea di come porre termine alle loro sofferenze psicologiche.
Sebbene psicologi ed esperti di salute mentale studino le funzioni della mente e dell’intelligenza, la loro comprensione dei fenomeni del sottile materiale in relazione all’anima non materiale è praticamente inesistente. Senza l’autorevole conoscenza dell’identità spirituale dell’essere vivente, gli psicologi continueranno ad ignorare le relazioni costituzionali e funzionali che intercorrono tra l’anima e i livelli sottili della mente, dell’intelligenza e del falso ego. Nello Srimad-Bhagavatam (4.29.75, spiegazione) Prabhupada scrive: “Gli psicologi moderni possono studiare le funzioni della mente – pensare, sentire e volere – ma non sono in grado di approfondire l’argomento a causa della loro mancanza di conoscenza, né possono trarre beneficio dalla compagnia di un acarya liberato.”
Oltre alla mancanza di questa importante conoscenza psicologica, la maggior parte degli esperti di salute mentale di oggi non ha una conoscenza effettiva del karma, della reincarnazione, dell’Anima Suprema e dell’eterna relazione che l’anima ha con il Signore Suprema e dell’eterna relazione che l’anima ha con il Signore Supremo. Di conseguenza non comprendono lo scopo o il significato degli avvenimenti della vita dei loro pazienti e spesso non possono fare altro che offrire soluzioni temporanee di ripiego ai loro problemi psicologici.
Lo Srimad-Bhagavatam (5.5.18) afferma tuttavia che non si dovrebbero accettare soggetti dipendenti senza esser certi di poterli liberare dalle catene delle nascite e delle morti ripetute. Su questi temi dobbiamo acquisire la conoscenza dai Veda. Srila Prabhupada scrive: “Guidata dai cosiddetti filosofi e psicologi, oggi la gente non conosce le attività del corpo sottile, perciò non può capire che cosa significhi trasmigrazione dell’anima. A questo proposito dobbiamo riferirci alle affermazioni autorevoli della Bhagavad-gita.” (Srimad-Bhagavatam 4.29.75 spiegazione)
Sebbene gli psicologi di oggi abbiano un disperato bisogno di una conoscenza completa delle strutture psicologiche dei loro pazienti, sono spesso convinti di possedere la capacità di liberarli da ogni genere di sofferenza – mentale, intellettuale, emotiva, sociale, professionale, culturale e perfino dai dubbi filosofici. Srila Prabhupada scrive: “Talvolta medici, psichiatri e assistenti sociali cercano di mitigare i dolori del corpo, la sofferenza e la paura, ma non hanno alcuna conoscenza dell’identità spirituale e sono privi di una relazione con Dio. Eppure coloro che sono soggetti all’illusione li considerano mahajana”. Caitanya-caritamrta, Madhya-lila 17.185 Spiegazione)
Inoltre, se i professionisti non conoscono bene gli insegnamenti della Bhagavad-gita, non saranno in grado di distinguere le diverse caratteristiche comportamentali sulla base delle tre influenze della natura materiale. Poiché l’intera creazione materiale grossolana e sottile funziona secondo queste tre qualità materiali, la mancanza della loro conoscenza crea numerosi problemi agli aspiranti psicologici. Se non comprendono i vantaggi dell’influenza della virtù per il benessere psicologico e i danni delle influenze della passione dell’ignoranza, gli psicologi non possono guidare i loro pazienti verso una buona salute psicologica.
L’influenza della virtù conferisce all’essere vivente serenità, saggezza, assenza di paura, sobrietà, soddisfazione e controllo della mente. Una persona soggetta all’influenza della passione vive una situazione psicologica delicata sotto forma di ansia, insoddisfazione, desideri incontrollabili, distorsione dell’intelligenza e perplessità e instabilità della mente. Sotto l’influsso dell’ignoranza, la coscienza di una persona si deteriora in un estremo disordine e predominano condizioni caratterizzate da paura, pazzia, delusione, stupidità, infelicità, depressione, disperazione e stanchezza cronica.
Infine poi, se gli psicologi stessi sono soggetti alle influenze della passione e dell’ignoranza, non sono in grado di distinguere i fattori psicologici dannosi da quelli utili. Questi psicologi sono molto propensi all’uso di trattamenti nella passione, perché questi ultimi offrono soluzioni materiali che, ai non informati, appaiono vantaggiose per il benessere psicologico. I programmi di trattamento scelti da questi psicologi all’inizio sono dolci come il nettare e velenosi alla fine, come qualsiasi azione o schema intrapreso sotto l’influenza della passione.


Srila Prabhupada Parla della Salute Psicologica

Nel 1975 a Perth in Australia, Srila Prabhupada disse ad uno psichiatra che la mancanza della coscienza di Dio indica una scarsa salute psicologica:

Chiunque non abbia alcuna comprensione della coscienza di Dio è un malato mentale ed ha bisogno di essere curato. L’intera società umana, oggi in particolare, ha abbandonato la coscienza di Dio Non sono interessati. Questa è la loro malattia … Perciò tutti hanno bisogno di cure, di cure psichiatriche. E la migliore delle cure è portarli a diventare coscienti di Krsna.

Srila Prabhupada disse: “Essere sani significa diventare devoti.” (Lezione sulla Bhagavad-gita 2.27-38 tenuta a Los Angeles nel 19868). Egli diceva anche che i devoti di Krsna sono degli psichiatri perché possono curare la malattia di non essere devoti. Lo scopo del Movimento Hare Krsna è riportare tutti gli esseri incarnati alla loro pura coscienza originale, che li libera da ogni tipo di problema psicologico. Con il risveglio della loro coscienza gli esseri viventi recuperano la naturale, sana condizione psicologica in cui l’amore per il Signore Supremo e per tutti gli esseri viventi può manifestarsi liberamente. Questo amore puro e incontaminato può creare un ambiente di sincera empatia, gentilezza, tenerezza e accettazione, un’atmosfera capace di dare un buon sostegno psicologico ai diversi esseri umani. Poiché i devoti di Sri Krsna possono dare questo amore sincero, che genera in coloro che lo ricevono rispetto e fiducia sincera, le persone cercano la loro compagnia.
Nella Sua infinita misericordia per le anime cadute, Sri Krsna è apparso come Sri Caitanya e ha dato inizio al canto dei Suoi santi nomi, il rimedio supremo a tutti i problemi mentali, intellettivi ed emotivi. La presenza di Krsna sulla lingua contrasta questi problemi distruggendo la pazzia. In questo modo Krsna agisce come lo Psicologo Supremo e offre il migliore dei rimedi per ogni tipo di sofferenza psicologica. In questa penosissima era di Kali, è particolarmente raccomandato il canto del mantra Hare Krsna, Hare Krsna, Krsna Krsna, Hare Hare / Hare Rama, Hare Rama, Rama Rama, Hare Hare.
Se accettiamo l’affermazione di Srila Prabhupada che tutti abbiamo bisogno di cure psicologiche, dobbiamo decisamente cercare rifugio nello Psicologo Supremo. Sri Krsna La posizione innata degli esseri viventi è prendere rifugio in qualcuno. Certamente tutti abbiamo bisogno di proteggerci dall’ambiente materiale, che ci spaventa con così tanti problemi psicologici. Se accettiamo Sri Krsna non solo come il nostro Signore adorabile e il nostro più caro amico, ma anche come lo psicologo originale e il più eccellente, allora possiamo stare sicuri di essere sulla giusta via per risolvere tutti i nostri problemi psicologici, una volta per sempre.

Padma Devi Dasi è una discepola di Sua Santità Prabhavisnu Swami. Dopo aver completato gli studi universitari in Australia, si è spostata a Vrindavana in India. Ha in progetto di scrivere e pubblicare libri coscienti di Krsna.


I DIALOGHI DI SRILA PRABHUPADA
Una Edizione di Lusso della Vita Animale

La seguente conversazione tra Sua Divina Grazia A.C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada e un Membro a Vita dell’Associazione Internazionale per la Coscienza di Krsna si svolse nell’agosto del 1976 durante una passeggiata mattutina ad Hyderabad in India

MEMBRO A VITA: Qual è il vostro punto di vista sul controllo delle nascite per mezzo dell’uso dei contraccettivi?
SRILA PRABHUPADA: Questa è l’attività più colpevole di tutte. Il controllo delle nascite deve essere realizzato limitando l’attività sessuale.
MV: Questo è uno dei modi.
SRILA PRABHUPADA: Questo è l’unico modo approvato dagli sastra (le Scritture). Tutti gli altri metodi sono fonte di peccato.
MV: Le persone però commettono attività colpevoli ricorrendo all’uso dei contraccettivi e all’aborto. Che cosa accadrà loro?
SRILA PRABHUPADA: Soffriranno. Coloro che uccidono i bambini nel grembo materno saranno uccisi a loro volta. Entreranno nel grembo di una madre e verranno uccisi. Saranno puniti, occhio per occhio, ma non lo sanno. Questi mascalzoni non hanno conoscenza delle leggi della natura. Agiscono in modo indipendente, ma Krsna nella Bhagavad-gita (3.27) dice, ahankara-vimudhatma kartaham iti manyate: Coloro che pensano di poter agire indipendentemente dalle leggi della natura sono vimudha, mascalzoni e verranno puniti secondo le leggi della natura, come un ladro che infrange le leggi del governo.
MV: Qual è la qualifica per essere idonei ad avere figli?
SRILA PRABHUPADA: Marito e moglie non dovrebbero avere un figlio se non possono assumersi la piena responsabilità di salvarlo dal ciclo delle nascite e delle morti. Questa è l’ingiunzione degli sastra. Nel mondo materiale tutti, presi nel ciclo delle nascite e delle morti, trasmigrano da un corpo a un altro (tatha dehantara-praptih) e dopo molti milioni di anni hanno la possibilità di diventare esseri umani. Ora, in questa vita. C’è la possibilità di fermare il susseguirsi delle nascite e delle morti. Questa è la cultura vedica: imparare a vincere il ciclo delle nascite e delle morti (punar-janma-jaya). Ciò però è possibile solo nella forma umana. Perciò il dovere dei genitori è quello di educare i loro figli in modo che la loro vita attuale sia l’ultima. Questa conoscenza si trova nella coscienza di Krsna.
Sfortunatamente le persone non conoscono questa scienza. Perciò sia i genitori che i figli rimangono nel ciclo delle nascite e delle morti e sprecano l’opportunità offerta loro dalla forma umana. Questa è la civiltà moderna. Le persone non conoscono questa scienza: sono tenute nell’oscurità. La loro cosiddetta educazione è inutile, perché non imparano qual è lo scopo della vita. In pratica, non c’è alcuna vera educazione. La cosiddetta educazione moderna ci insegna come mangiare bene, come dormire comodamente, come fare sesso e come difenderci bene, ma queste sono le stesse cose che fanno gli animali. Essi sanno come mangiare, come dormire, come fare sesso e come difendersi. Perciò l’intelligenza superiore degli esseri umani sta creando un’edizione di lusso di come mangiare, dormire, fare sesso e difendersi. La civiltà moderna è un’edizione di lusso della vita degli animali. Questo è tutto:
MV: Molte persone insistono però nel dire che il progresso materiale della società odierna rende la vita degna di essere vissuta.
SRILA PRABHUIAPDA: A cosa vi serviranno i vostri progressi materiali al momento della morte? Supponi di avere un bel conto in banca, una bella casa e dei buoni amici. In ogni momento la morte può arrivare e buttarti fuori. Che cosa puoi fare? Un giorno Krsna verrà nella forma della morte e porterà via tutto quello che possiedi. Tutto finito. Ed Egli può farti diventare un cane. Ora abbaia. Come puoi evitare questo? Hai fatto pratica di come abbaiare nelle assemblee legislative. Ora diventi un cane e continui ad abbaiare – bau, bau, bau! Questo è ciò che accade.
Nessuno conosce lo scopo della vita. Come Krsna dice nella Bhagavad-gita: asatyam apratistham te jagad ahur anisvaram (Bg. 16.8). Le persone dicono che questo mondo è irreale (asatyam), che è privo di fondamento (apratistham) e che non c’è Dio (anisvaram). Così la civiltà moderna nega Dio e tuttavia sta ancora cercando di mitigare le sofferenze della vita. La Bhagavad-gita ti propone prima di tutto di cercare di capire qual è la tua vera sofferenza. Sai qual è la vera sofferenza della tua vita? Qual è la sofferenza della tua vita?
MV: La vera sofferenza della vita è vivere senza la conoscenza di Dio.
SRILA PRABHUPADA: Sì. La vera sofferenza della vita è che sebbene tu sia un’anima eterna, non soggetta alla nascita né alla morte, stai soffrendo a causa delle ripetute nascite e morti del corpo. Perciò nascita e morte sono le tue vere sofferenze. Questa è la conoscenza.
Le persone non sono tuttavia assolutamente in grado di capire questo. Krsna dice chiaramente, na jayate mriyate va (Bg. 2.20); “Per l’anima non c’è nascita né morte”. Ma i mascalzoni non pensano mai: “Perché devo nascere? Perché muoio? A che cosa serve la loro educazione? Lottano per liberarsi dalla sofferenza, ma non conoscono la loro vera sofferenza. S’impegnano stupidamente nella lotta per l’esistenza e sperano nella sopravvivenza dei migliori.
MV: La teoria della sopravvivenza dei migliori può essere applicabile al nostro caso perché che cosa significa migliore?
SRILA PRABHUPADA: Migliore significa “che non deve prendere un altro corpo materiale”. Questo significa essere migliori, perché appena prendi un altro corpo materiale, devi soffrire. Le persone sono pazze, lavorano giorno e notte, ma agiscono contro il proprio interesse. Tu hai già un corpo che ti causa sofferenze e con il tuo karma e le attività interessate stai creando un nuovo corpo. E appena ottieni un altro corpo materiale, dovrai soffrire, sia che tu diventi un re o un cane.
Le persone non hanno la capacità di risolvere questo problema, sebbene ci sia una soluzione. Tyaktva deham punar janma naiti mam eti (Bg. 4.9.): nella Bhagavad-gita Krsna dice che se Lo capissi veramente, puoi uscire dal ciclo delle nascite e delle morti e tornare da Dio – non più nascite né morti.
Dunque sei diventato un nostro Membro a Vita. Cerca di diffondere la filosofia della Bhagavad.gita. Questo è il vero significato dell’essere Membri. Nella Bhagavad-gita c’è tutto. Studia attentamente la Bhagavad-gita Così com’é. Cerca di comprendere la filosofia della coscienza di Krsna, applicala nella tua vita e cerca di diffonderla tra i tuoi amici.


LA CHIAVE PER L’UNITA’
In una Nazione Arcobaleno

Quando viaggio cerco di mantenere ed espandere i programmi ISKCON di canto pubblico collettivo dei santi nomi di Dio. Conoscendo la mia passione per il canto in pubblico, Kadamba Kanana Swami, che insegna la coscienza di Krsna in varie perti del mondo, incluso il Sud Africa, mi invitò a Pretoria, dove i devoti escono a cantare nelle strade tre volte alla settimana.
Il Sud Africa ha una storia di conflittualità e di oppressione razziale e subito dopo che il mio aereo fu atterrato, constatai che nonostante le grandi speranze, la fratellanza a cui aspiravano i capi post-apartheid della “Rainbow Nation”, non si è realizzata. Per esempio David Smith sul London Guardian online del 10 dicembre del 2009 ha scritto; “Nel 2006 il 61% dei sud africani concordavano sul fatto che ‘la relazione tra le varie razze’ stava migliorando, ma quest’anno la percentuale si è abbassata al 47%.”


Perché Questa Difficoltà?

Dalla Bhagavad-gita (18.21) apprendiamo che gli esseri umani tendono a discriminare sulla base della razza e di altre considerazioni esteriori, mentre le persone sagge riconoscono che interiormente tutte le anime sono uguali (Bg. 18.20). Lo Srimad-Bhagavatam (1.2.17-19) spiega che le attività devozionali rivolte a Krsna, il Signore Supremo, elevano le persone alla più alta realizzazione. Perciò i devoti del Signore possono aiutare la gente a raggiungere la piattaforma spirituale dell’unità impegnandole in attività devozionali (Bg. 14.26).
Mahaprabhu Dasa, un’anima gentile e pacifica che si prende cura degli atri, è una persona che cerca di unire spiritualmente la gente. E’ da sempre un ricercatore ed ha fatto esperienza in molte religioni prima di giungere alla coscienza di Krsna. Nella metà degli anni ’80 lesse La Scienza dell’autorealizzazione di Srila Prabhupada e la Bhagavad-gita Così Com’é. Questi libri diedero una risposta a tutte le sue domande sullo scopo della vita. Mentre partecipava al Programma della Domenica in una fattoria Hare Krsna vicino a Muldersdrift, in Sud Africa, vide una devota che cucinava i Kitri (un insieme di riso, lenticchie è tornato ed ha iniziato a tenere programmi settimanali sulla coscienza di Krsna nella sua casa. Almeno una decina di residenti sono diventati devoti Hare Krsna ed hanno preso l’iniziazione; alcuni di essi ora fanno servizio come dirigenti nei centri ISKCON.
Srila Prabhupada voleva dare la coscienza di Krsna alla popolazione di colore del Sud Africa, che costituisce la maggioranza (79%) della popolazione e spesso abita in sobborghi come Soweto. Attualmente il 90% della congregazione ISKCON in Sud Africa è di origine indiana, sebbene gli indiani siano solo il 2% della popolazione. Molti indiani sentono una naturale attrazione per Sri Krsna e la conoscenza vedica, un’inclinazione ad aiutare i devoti del Signore e, grazie alla loro misericordia e al loro grande impegno, hanno la possibilità finanziaria per dare il loro contributo. Perciò dall’inizio fino ad oggi, la comunità indiana in Sud Africa ha aiutato l’ISKCON in modo consistente. In particolare ha contribuito a costruire e gestire tre templi. Il tempio principale a Chatsworth, vicino a Durban, è famoso in tutto il Sud Africa. Straordinario per la sua architettura esterna. All’interno è ornato e decorato con rappresentazioni dei divertimenti del Signore. Un altro grande tempio si trova nelle vicinanze di Phoenix e il terzo a Lenasia, vicino a Johannesburg. Gli studenti indiani contribuiscono alla diffusione della coscienza di Krsna dirigendo la maggior parte dei programmi della Bhakti Yoga Society del campus, che attiva gran parte dei nuovi devoti, provenienti da tutti gli ambienti culturali.


Il Rathayatra a Durban e a Soweto

Il festival del Rathayatra di Durban, dicono alcuni partecipanti, è il più spettacolare tra quelli che si svolgono fuori dell’India. Dura quattro giorni, con una grande varietà di programmi culturali a cui partecipano più di dieci sannyasi, che danno ispirazione spirituale. Nell’autunno del 2009 Mahaprabhu Dasa entusiasmò il suo vicinato di Soweto con il Rathayatra. Dopo la parata del carro, lo spettacolo allestito su un palcoscenico offrì un divertimento cosciente di Krsna per tutto il giorno. Molti abitanti di Soweto vi presero parte e le danze erano così vivaci che verso la fine dello spettacolo il palcoscenico cedette.
Mahaprabhu spera di migliorare il Rathayatra coinvolgendo gruppi di giovani del posto. Egli vuole creare un festival che ispiri la comunità in modo che ognuno senta di farne parte e non lo veda soltanto come “una cosa degli Hare Krsna”.
“Ma rimarrà un festival puro,” dice Mahaprabhu, “senza quelle attività degradate che abbondano in moltissimi festival pubblici.”
Egli spera in un percorso della processione più lungo per aumentare la partecipazione.
Il tempio di Mahaprabhu a Soweto ispirò Vraja Vallabha Dasa, un giovane affabile di circa venticinque anni e presidente del tempio di Pretoria, a sviluppare impegno nella vita spirituale quando era solo un adolescente. Anche sua moglie, Madhavi, frequentava il tempio di Soweto quando era una studentessa di scuola superiore, attratta dal canto e dalle lezioni di Mahaprabhu in lingua locale.
“Come si diffonderà la coscienza di Krsna in Sud Africa?” chiesi a Vraja Vallabha.
“Se i devoti africani attuali prenderanno molto seriamente la coscienza di Krsna,” rispose, “allora gli altri africani la prenderanno seriamente. E’ cos’ che siamo diventati seri: con l’esempio di altri devoti seri.”


Entusiasmo per il Canto Collettivo

In che cosa s’impegnano seriamente gli attuali devoti nativi del Sud Africa? Nel dharma di questa era: l’harinama sankirtana, il canto collettivo del santo nome
Bhakti Narasimha Swami, il primo sannyasi sudafricano dell’ISKCON, dice: “Penso che il tempio di Pretoria sia il migliore del Sud Africa. Non il più grande, ma il migliore. In nessun luogo si può trovare un gruppo di giovani brahmacari così entusiasti.”
Con il loro canto ispirato, il ritmico suono dei tamburi e le loro danze con salti e piroette rendono attraenti i kirtana nel tempio e il canto collettivo per le strade. Quando il gioioso gruppo di canto di devoti sorridenti avanza tra la folla che si ammassa sui marciapiedi dei sobborghi della capitale, gli abitanti danzano al ritmo della musica – nella strada, intorno ai banchetti del fast-food o anche mentre tagliano i capelli a un cliente.
Una domenica, assistendo a un sankirtana nel tempio di Pretoria, intravidi un’altra possibilità di una “Nazione Arcobaleno” veramente unita. La mattina Nrsimhananda Dasa, che insegna come studiare le Scritture, discendente da una famiglia del Gujarat, guidò un kirtana veloce con moltissimi devoti che danzavano e correvano avanti e indietro. Tutti vi presero parte. Poi, alla Festa della Domenica, l’ex presidente del tempio Arjuna Dasa, di discendenza africana, guidò dolci bhajana mentre gli africani nativi suonavano i tamburi. Alla fine i giovani locali nativi africani, compreso Vraja Vallabha, fecero un kirtana incredibilmente vivace con ogni passo di danza, correndo avanti e indietro e saltando su e giù. Tutti sorridevano pervasi da una felicità spirituale. Quantunque fosse la provenienza cultura di coloro che guidavano il canto o di coloro che rispondevano, il suono spirituale andava dritto all’anima, alimentando il suo fuoco d’amore per Dio. Mi ricordai che Srila Prabhupada affermava che i discorsi di fratellanza sono inefficaci finché non riconosciamo Dio come nostro padre divino. Grazie al sankirtana dedicato a Krsna possiamo riscoprire la nostra fratellanza mentre tutti insieme ci colleghiamo con il Signore cantando e danzando per Lui.


Libri per gli Studenti

I devoti del Sud Africa s’impegnano seriamente anche nella distribuzione dei libri di Srila Prabhupada. Parthasarati Dasa, un ex soldato americano che aveva insegnato la Bhagavad-gita ai soldati della sua unità in Irak ha preparato un esercito di distributori di libri a Pretorias. Ha portato i giovani in un’università vicina e in due mesi hanno aumentato la distribuzione da duecento a ottocento libri al mese. I distributori di libri sanno che se gli studenti e i professori comprenderanno la filosofia contenuta nei libri di Prabhupada, realizzeranno la loro identità al di là del corpo e giungeranno alla piattaforma spirituale dell’unità.


Karate e Rap

Ero attratto da queste insolite idee di collegare le persone con Krsna facendo leva sul loro interesse per il karate e il rap. Prema Vikasa Dasa, un devoto amabile e cordiale con una spiccata passione per le arti marziali, aveva degli amici che insistevano perché insegnasse il karate.
Riluttante ad insegnare un’abilità puramente materiale, disse loro: “Va bene, io vi insegnerò il karate, ma lo farò a modo mio – con Dio incluso. Altrimenti non c’è ragione di farlo.” Essi furono d’accordo. Così nella sua casa del sobborgo di Hammerskraal tiene tre lezioni di karate frequentate da circa venti persone in tutto. Le lezioni comprendono una breve presentazione della filosofia della Bhagavad-gita, il canto devozionale Hare Krsna, un’ora di pratica di karate e altro tempo dedicato al canto accompagnato dalla musica. Ora circa quattordici studenti fanno meditazione cantando sulla corona e quattro cantano sedici “giri”, come fanno i membri iniziati dell’ISKCON. Tre frequentano anche una lezione settimanale di Scritture. Alcuni senza timore cantano il japa a scuola durante l’intervallo del pranzo. Talvolta gli studenti di Prema organizzano propri gruppi di canto in strada. In un altro villaggio il suo amico Jagat Guru Dasa dirige una scuola devozionale di karate con cinque studenti. Prema VIkasa e Bhakta Lyrix hanno un’altra abilità da offrire a Krsna: la musica rap, che è particolarmente popolare in Sud Africa. Essi compongono brani spirituali per il loro gruppo, Golden Age, e si esibiscono in tutta la città. Una stazione radio trasmette i loro CD e si sono esibiti anche al Rathayatra di Soweto. Addolcendo il sottofondo musicale, attraevano il cuore delle persone ballavano il rap, facevano movimenti, passi di danza e varie espressioni con il viso. Mentre il testo “E’ il mio momento di adorare, di adorare, di adorare, è il mio momento di cantare le lodi” faceva da sottofondo, molti spettatori muovevano le braccia alzate da una parte all’altra continuando a cantare e a sorridere.
Per rendere la coscienza di Krsna più facilmente accessibile, Prema Vikasa e altri devoti hanno progettato di avviare piccoli centri in alcuni quartieri della loro città. Per prepararsi a dirigere questi centri ed altri, alcuni devoti studiano la filosofia e la cultura vedica nei centri di educazione ISKCON a Mayapur, nel Bengala occidentale e a Radhadesh in Belgio.


Le Ragioni dell’Ottimismo

Originario dei Paesi Bassi, Kadamba Kanama Swami viaggia in tutto il Sud Africa dalla fine dell’apartheid nel 1994. E’ il supervisore di tutti i programmi compresi alcuni preparati da lui stesso, per presentare la coscienza di Krsna ai neri del Sud Africa. Egli è molto coinvolto nel tempio di Pretoria, il primo tempio ISKCON del Sud Africa diretto da devoti sudafricani, come anche nei centri più piccoli a Mafikeng, Hammerskraal (Pretoria) e a Mlazi (Durban) Alcuni suoi discepoli africani fanno servizio come dirigenti. Egli è ottimista sul futuro. “Nel 1994 il Sud Africa cambiò moltissimo e sta ancora cambiando e anche rapidamente. Penso che la coscienza di Krsna esploderà tra i nativi africani se troveremo il modo giusto di presentarla. Si è espansa in modo eccezionale nella ex-Unione Sovietica quando ebbe fine il comunismo e la stessa cosa potrebbe accadere in Sud Africa tra il popolo africano.”
Ho visto molta devozione, sincerità innovazione ed entusiasmo giovanile tra i devoti nativi del Sud Africa nel diffondere i loro programmi e desidero intensamente di vedere realizzata la predizione di Kadamba Kanana Swami. Se le persone seguono seriamente la filosofia di Sri Krsna, rispettano il cibo offerto a Krsna e cantano Hare Krsna insieme, raggiungeranno il livello spirituale Allora il sogno di una “Nazione Arcobaleno” si realizzerà e i suoi membri provenienti da culture diverse lavoreranno insieme per un unico scopo.

Krsna-Krpa Dasa, devoto da ventisette anni, viaggia per diffondere il canto collettivo Hre Krsna, tiene lezioni sulla coscienza di Krsna, è un volontario del Krishna.com Live Help ed è lettore di bozze del BTG e di altre pubblicazioni.


IN MEMORIAM
Purnacandra Gosvami

PURNACANDRA GOSWAMI, discepolo di Srila Prabhupada, è passato ad altra vita a Mosca il 4 novembre 2010. Si unì all’ISKCON nel 1976 a New York City e poi viaggiò in tutta l’America con il Gruppo Viaggiante del Sankirtana Radha-Damo-dara. Nel 1981 assistette la missione dell’ISKCON a Hong Kong e nel 1984 quella della Filippine. Poi andò in India per predicare nelle università del Gujarata.
In Inghilterra dal 1987 al 1997 ha tenuto lezioni e seminari sulla Bhagavad-gita e seminari settimanali di Bhakti-sastri al Bhaktivedanta Manor e al tempio di Londra. Ha insegnato anche in Irlanda nelle Filippine, in Francia, in India, in Lettonia, in Lituania, in Croazia, in Slovenia e in Russia. Nel 1993 cominciò a iniziare discepoli.
Nel 1997 si trasferì in Russia per insegnare, poi in India e nell’Europa orientale fino alla sua dipartita. E’ stato l’iniziatore e il presidente dello Sastric Advisory Council dei GBC dell’ISKCON. E’ stato la voce narrante in una produzione audio, intitolata Gitamrta, e ha scritto un libro intitolato Unspoken Obstacles on the Path of Devotion.


Il Denaro, Krsna e Noi
Il modo in cui valutiamo, acquisiamo, usiamo il denaro e ci relazioniamo con esso riflette il nostro livello interiore di coscienza.
Di VIsakha Devi Dasi

Sri Sukadeva Gosvami disse: “Il denaro non sta mai in un luogo solo, ma passa di mano in mano. In fin dei conti, nessuno può godere del denaro, che rimane proprietà di Dio, la Persona Suprema” (Srimad-Bhagavatam 5.14.24) Il denaro è energia di Dio. Egli l’ha creato, lo possiede e lo controlla: “Il Signore possiede e controlla tutto ciò che esiste in questo universo, sia l’animato sia l’inanimato.” (Isopanisad 1)
Krsna stabilisce quanto denaro deve ricevere ognuno di noi. Può sembrare causale che una persona nasca ricca e un’altra povera o che da poverissima diventi ricca e un’altra no, ma è la legge del karma di Krsna che decide queste cose. Srila Prabhupada dice: “Ognuno pensa: “Se sarò avido, riceverò di più.” Questo non è possibile. Non puoi possedere un centesimo in più di quello che ti è stato assegnato “ (Lezione del 3 ottobre 1973) Poi scrive: “Per accumulare più denaro non è sufficiente fare più sforzi; se così fosse quasi tutti avrebbero una situazione economica uguale. In realtà, tutto ottengono i guadagni che sono stati loro destinati dal karma.” (Srimad-Bhagavatam 3.27.8)
La civiltà moderna sostiene il concetto errato che se lavoriamo più duramente otterremo più denaro e poiché il denaro ci permette di acquistare le cose che ci piacciono, con più denaro saremo più felici. La felicità è tuttavia diversa dal piacere dei sensi che il denaro ci procura. Questa è la ragione per cui quasi tutti noi siamo indaffarati e insoddisfatti, nonostante che guadagniamo e spendiamo grandi quantità di denaro e usiamo e possediamo un numero illimitato di cose. Il denaro non necessariamente porta la felicità. Non vedendo questa dura verità, molti di noi cercano la felicità nel denaro. La maggior parte della gente non è soddisfatta di avere il denaro strettamente necessario per il mantenimento della famiglia, e ne vorrebbe molto di più. Lo Srimad-Bhagavatam (4.22.33) ci dice: “Il pensiero costante, proprio della società umana, di guadagnare denaro e di usarlo per la gratificazione dei sensi porta alla distruzione del vero interesse di ciascuno. “ Nella nostra età confusa, solo la ricchezza è il segno del successo e il simbolo del prestigio e dell’influenza di una persona senza alcuna considerazione per il suo comportamento e per le sue qualità.


Il Denaro e il Nostro Lato Oscuro

Quando pensiamo che potremmo essere felici se solo potessimo permetterci certe situazioni e certe comodità materiali, l’avidità prende il sopravvento su di noi. Krsna dice che l’avidità è una delle tre porte che conducono all’inferno e che le altre due sono la lussuria e la collera. Noi pensiamo: “Oggi possiedo tutta questa ricchezza e secondo i miei piani ne otterrò ancora di più. Ora tutto questo è mio e domani avrò di più, sempre di più. “ (Bhagavad-gita 16.13) L’attrazione per il denaro ci porta ad abbandonare perfino i nostri amici e i nostri parenti. Srila Prabhuapda scrive: “A volte l’anima bisognosa di denaro ruba e imbroglia, anche se in apparenza sembra stare in compagnia di devoti per progredire spiritualmente.” (Srimad-Bhagavatam 5.14. Riassunto) E: “Se due persone s’imbrogliano vicendevolmente solo allo scopo di ricavarne qualche centesimo, diventano nemiche.” (Srimad-Bhagavatam 5.14.26) Schiavi della spinta dei sensi e della ricerca del denaro, bruciamo nel fuoco inestinguibile dei nostri desideri; perciò la qualità della nostra vita si abbassa e soffriamo. Srila Prabhupada scrive:

Il denaro accumulato con mezzi illegali viene tolto ai cittadini avari con vari metodi di tassazione statale a favore dei fondi destinati a future guerre civili e internazionali che spendono il denaro per iniziative dannose e distruttive. I cittadini non si contentano più di guadagnare il denaro necessario per mantenere bene la famiglia e poter coltivare la conoscenza spirituale, due cose essenziali per la vita degli esseri umani. Ora tutti vogliono somme illimitate di denaro per soddisfare desideri insaziabili, In proporzione ai desideri illeciti delle persone, il denaro da esse accumulato viene portato via dagli agenti dell’energia illusoria in veste di medici, avvocati, agenti delle tasse, associazioni, istituzioni di cosiddetti santi uomini, carestie, terremoti e molte altre calamità simili … In realtà questa è la legge della natura; se il denaro non viene dedicato al servizio del Signore, viene speso come energia sprecata, in problemi legati o in malattie. Le persone sciocce non hanno occhi per vedere queste cose: perciò le leggi del Signore Supremo le ingannano. – Elevation to Krsna Consciousness, Capitolo 2


L’avidità materiale non è tuttavia innata in noi, né la natura della nostra esistenza è occuparci dei nostri affari e del nostro saldo bancario o di identificarci con le nostre realizzazioni materiali. La nostra ossessione per il denaro e per la sua acquisizione è una ricerca religiosa inappropriata, un’energia religiosa usata in modo sbagliato.


Il Lato Luminoso

Nel nostro intimo desideriamo mettere fine alla nostra permanenza in questo mondo di nascite e morti, di associazioni e di responsabilità, di fare e di agire. Vogliamo anche realizzare la possibilità incalcolabilmente più elevata e più importante offertaci dalla forma umana di vita. Ciascuno di noi sente che siamo fatti per ricevere un dono inestimabile e per ricambiare con un impegno e un servizio totali. Coloro che vivono per accumulare denaro perdono questa opportunità e soffrono. Noi però possiamo usare il denaro nel mondo giusto, per servire il suo creatore, realizzandone un vero vantaggio piuttosto che una perdita dissimilata.
Srila Prabhupada scrive: “Ogni cosa creata dall’energia materiale può essere messa in relazione con l’Assoluto mediante una atteggiamento di servizio. Che costituisce l’essenza della forza vivente. Il puro devoto del Signore conosce l’arte di ridare a ogni cosa la sua vera natura spirituale grazie a un atteggiamento di servizio…” (Srimad-Bhagavatam 2.1.29, spiegazione) Il modo della questione è questo: voglio servire il Signore con tanto il denaro che mi ha concesso o voglio usarlo per trarne piacere. E’ la mia coscienza e non l’ammontare del denaro che posseggo a determinare la mia decisione. Prabhupada spiega:

Materialismo non significa che si devono possedere tante cose. Si può essere un perfetto trascendentalista, spiritualista anche se si possiede il mondo intero e si può essere un grande materialista senza possedere neppure un centesimo. Perciò questa distinzione può essere fatta solo sulla base della coscienza. Se una persona è cosciente di Krsna pur possedendo il mondo intero, è uno spiritualista perfetto, mentre colui che ha rinunciato a tutte le cose del mondo, ma non è cosciente di Krsna, è un grande materialista.
-Lettera del 23 aprile 1970


Il Denaro e il Nostro Lavoro

La società vedica classifica le persone suddividendole in quattro grandi gruppi: i brahmana (gli insegnanti), gli ksatriya (i governanti), i vaisya (gli agricoltori e i commercianti) e i sudra (gli operai e gli artigiani). Ogni gruppo si relazione in modo diverso con il denaro. Nella società tradizionale i brahmana accettano dei contributi dai loro studenti, ma poiché i loro desideri materiali sono minimi, tengono solo quello di cui hanno bisogno e danno il resto in carità. I brahmana non accumulano mai il denaro per vivere nel lusso, come potrebbero fare gli ksatriya e i vaisya, ma vivono sempre in modo austero, sapendo che il denaro svia con facilità la mente verso il materialismo.
Poiché gli ksatriya governano, hanno necessità di prestigio e di denaro, ma il loro dovere – e quello di tutti coloro che posseggono ricchezze – è donare generosamente in carità.
I vaisya guadagnano il denaro per mezzo dell’agricoltura, della protezione delle mucche e del commercio. Coltivando cereali e altre necessità primarie, i vaisya mantengono se stessi e la propria famiglia senza dipendere dagli altri.
Per tradizione i sudra non vengono pagati, ma ricevono cibo, alloggio e vestiario dalle altre tre classi in cambio dei loro servizi. Essi vengono mantenuti bene e sono felici. Il termine sudra si riferisce anche chiunque non abbia una preparazione e una conoscenza spirituale. Con questa definizione, quasi tutti oggi sono sudra e vediamo che cosa accade quando queste persone acquisiscono denaro: lo spendono senza freno in attività colpevoli o lo accumulano senza scopo. E faranno qualsiasi cosa per averne di più.


Il Denaro e le Fasi della Vita

Srila Prabhupada spiega che secondo le nostre Scritture, ai brahmacari (gli studenti celibi), ai vanaprastha (le persone ritirate) e ai sannyasi (i rinuncianti) “è permesso chiedere l’elemosina perché sono considerati figli della società, che è composta dai capofamiglia. In altre parole, la nostra civiltà vedica è il progetto più perfetto di comunità. Si suppone che solo i grhastha (i capofamiglia), specialmente gli ksatriya e i vaisya, guadagnino il denaro che viene distribuito a tutta la comunità.” (Lettera dell’11 febbraio 1970)
In altre parole i capofamiglia, che con i loro affari o la loro professione guidano i cittadini, devono guadagnare onestamente e usare il denaro per mantenere le proprie famiglie e darlo in carità diffondendo la coscienza di Krsna. In una lettera ad alcuni capofamiglia Srila Prabhupada scrisse: “Krsna vi darà l’intelligenza per impegnarvi in un lavoro onesto, brillante e soddisfacente al Suo servizio. Non c’è alcuna necessità d’impegnarsi in qualcosa di disonesto. Krsna ha messo a disposizione abbastanza denaro, ora guadagnatelo onestamente.” (Lettera del 24 gennaio 1977).
I grhastha non dovrebbero essere schiavi del desiderio di accumulare denaro e di aumentare inutilmente le loro comodità materiali. E se hanno del denaro in più, devono usarlo per la coscienza di Krsna. A questo fine, i grhastha possono tranquillamente tenere il loro denaro per poterlo usare all’occasione per una buona causa. Non è sbagliato tenere il denaro depositato in banca per un’emergenza. Una volta Srila Prabhupada disse che gli uomini dei villaggi indiani che vivevano in città guadagnavano il denaro e lo mandavano alla propria famiglia al villaggio. Le loro mogli intelligentemente risparmiavano quel denaro per poi acquistare del terreno. Quando il terreno era sufficiente, i mariti tornavano al villaggio ed erano autosufficienti grazie ai prodotti ricavati dalla terra. “Questa è una buona idea,” disse Prabhupada. “Rimanere nel villaggio con la famiglia.” (Conversazione del 4 gennaio 1977) Ed diceva anche: “Il principio è che il marito cerca di guadagnare da vivere onestamente e a casa la moglie dovrebbe essere così intelligente che qualunque somma di denaro il marito abbia guadagnato, farà in modo che sia sufficiente e non chiederà “Porta altro denaro, porta altro denaro, portane di più …” Allora la famiglia sarà felice.” (Conversazione del 14 giugno 19769
Il punto principale è che tutti devono imparare a spendere il denaro solo per giusti motivi.


Il Denaro e il Servizio a Krsna

I devoti capofamiglia sono obbligati a guadagnare il denaro perché senza di esso non è possibile vivere nel mondo materiale Nella Caitanya-caritamrta (Madhya-lila 16.238), Sri Caitanya Mahaprabhu dice a Raghunatha: “Non dovresti fare il devoto per esibizione e praticare una falsa rinuncia. Per il momento godi del mondo materiale in modo sobrio e non attaccarti ad esso.” In altre parole i capofamiglia non rinunciano a guadagnare denaro, ma mentre lo guadagnano pensano costantemente a Krsna e si considerano umili servitori della società. I capofamiglia che sanno che il Signore possiede e controlla tutto il denaro non tendono a pensare troppo a come accumularlo e usano tutto quello che hanno per Lui. Srila Prabhupada scrive: “Se s’impegna al servizio del Signore tutto il denaro guadagnato onestamente, allora quello è servizio spirituale offerto a Dio, la Persona suprema, al maestro spirituale e ai Vaisnava.” (Caitanya-caritamrta, Antya-lila 6.275, spiegazione)
I devoti vivono secondo i loro mezzi: “Poiché desidera soddisfare il Signore, il devoto è disposto ad accettare tutte le ricchezze del mondo se questa è la volontà del Signore, e a usarle per servirLo, ma se il Sig non vuole non accetterà nemmeno un centesimo.” (Bhagavad-gita 1.32-35, spiegazione)
La frugalità è perfettamente accettata dai devoti perché sanno che è il loro avanzamento spirituale e non i grandi introiti o un’opulenza vistosa, che soddisfa il loro maestro spirituale.
“Perché dovremmo preoccuparci delle necessità della vita? Il principio è che non dovremmo desiderare più quanto sia assolutamente necessario per vivere… Il devoto dovrebbe sempre stare il guardia e consumare soltanto ciò di cui ha assolutamente bisogno, senza crearsi esigenze inutili.” (Caitanya-caritamrta, Madhya-lila 24.262, spiegazione)
Nello stesso tempo, il devoto valuta i propri impegni in modo da acquisire la sicurezza per sé e per i propri parenti; “Srila Rupa Gosvami ci ha insegnato con il suo esempio ad usare il cinquanta per cento di quanto è stato accumulato per Krsna, il venticinque per cento per uso personale e a destinare l’altro venticinque per cento per uso personale e a destinare l’altro venticinque per cento al mantenimento dei familiari.” (Srimad-Bhagavatam 8.19.37, Spiegazione)
Sia che una persona abbia moltissimo denaro o poco, inevitabilmente ne verrà separata, perché lo spenderà o perché morirà. Come Srila Prabhupada diceva:

Devi cambiare il tuo corpo. Hai guadagnato molti milioni e bilioni di denaro. Questo va bene, ma devi andartene a mani vuote. Il denaro rimarrà qui. Non puoi portarti il dentro nella tomba. Non è possibile. Allora è zero. Te ne andrai a mani vuote. Sei venuto a mani vuote e te ne andrai a mani vuote. Sei venuto con zero e ten ne andrai con zero. Quindi qualsiasi cifra tu abbia guadagnato. Ora è zero. Se però hai tentato di servire Krsna con tutti questi zeri. Allora ne hai ricavato qualche vantaggio.
-Conversazione del 31 luglio 1975.


Denaro Sperperato

“Qualunque somma di denaro abbiamo, la riceviamo da Krsna,” Srila Prabhupada scriveva, “perciò niente dovrebbe essere sperperato.” (Lettera del 24 ottobre 1974) Non è difficile avere un certo reddito perché Krsna provvede ai Suoi devoti sinceri, ma è difficile non sprecare il denaro e questo richiede intelligenza. E’ Krsna che provvede e spendere in modo sbagliato può essere un problema anche tra devoti elevati. Per esempio, una volta Caitanya Mahaprabhu disse rispettosamente a Sivananda Sena: “Prenditi cura di Vasudeva Datta con ogni riguardo. Vasudeva Datta è molto generoso. Tutto quello che guadagna, ogni giorno lo spende. Non serva mai nulla da parte. Avendo famiglia, Vasudeva Datta deve tenere da per te qualcosa. Poiché non lo fa, è molto difficile per lui mantenere la famiglia. Per favore, prenditi tu cura delle questioni domestiche di Vasudeva Datta. Cura la sua amministrazione e provvedi a tutto.” (Caitanya-caritamrta, Madhya-lila 15.93-96) Come Vasudeva Datta coloro che non sanno spendere con saggezza dovrebbero affidarsi alle cure di un devoto saggio, degno di fiducia.


Il Favore della Dea della Fortuna

“Tutti cercano il favore della dea della fortuna,” scrive Srila Prabhupada, “ma la gente non sa che Sri Krsna è l’amato sposo di tutte le dee della fortuna.” (Srimad-Bhagavatam 2.4.20, spiegazione) Se cerchiamo d’impegnare la dea della fortuna al servizio di Krsna gradualmente Lo realizzeremo in ogni aspetto della vita. Coltivando la coscienza di Krsna, la nostra felicità non dipenderà più da quanto denaro possediamo. Saremo contenti anche senza denaro. “Se non c’è conoscenza”, diceva Prabhupada, “solo con il denaro non si può mantenere uno standard di civiltà. Questo non è possibile. Ora i leader americani pensano: “Lasciateci avere i soldi, poi tutto…” Naturalmente con il denaro cercate di coprire tutti i difetti della cultura sociale, ma questo non durerà. Verrà il giorno in cui tutto verrà allo scoperto. Perciò è necessaria la conoscenza.” (Conversazione del 14 giungo del 1976)
Colui che ha conoscenza ha fede in Krsna e perciò ha tutto. Srila Prabhupada scrive: “Un puro devoto che ha ferma fede nelle parole di Dio, la Persona Suprema, deve essere considerato il saggio più erudito, il miglior aristocratico e l’uomo più ricco del mondo.” (Caitanya-caritamrta, Madhya-lila 5.76, spiegazione).
Infine di nuovo nelle parole di Srila Prabhupada: “Guru Maharaja disse ‘Tu fai bene il tuo lavoro e il denaro verrà. Il denaro cadrà ai tuoi piedi.”
Fallo. Lavoravo con sincerità. Ogni cosa verrà, qualunque cosa tu voglia.” (Conversazione del 30 giugno 1977)

Da trenta anni Visakha Devi Dasi dà il suo contributo a BTG con articoli e fotografi. Insieme con suo marito, Yaduvara Dasa, vive dal 1999 nel Saraganati Village, una comunità Hare Krsna della Colunbia Britannica in Canada.


SPAZIO
Una Meditazione
Il quinto di una serie di articoli sugli elementi materiali di Krsna
Di Urmila Devi Dasi

Guardare il cielo – l’immensità dello spazio – probabilmente ha sempre ispirato l’uomo a chiedersi se Dio esiste o, se credente, a stare in soggezione davanti alla Sua maestosità.
Un altro tipo di spazio – lo spazio che ci circonda – può anch’esso evocare pensieri sul divino.
Lo spazio è una delle energie di Krsna come Egli ricorda nella Bhagavad-gita (7.4):

bhumir apo ‘nado vayuh
kham mano buddhir eva ca
ahaskara itiym me
bhima prakrtir astadha

“Terra, acqua, fuoco, aria, etere, mente, intelligenza e falso ego – questi otto elementi, distinti da Me, costituiscono la Mia energia materiale.” In questo verso Prabhupada traduce kham come etere. Ci sono altri termini sanscriti per questa energia come akasa e nabhah. Tutte e tre queste parole possono essere tradotte con “spazio”, “cielo” o “spazio esterno”. Poiché la parola etere è problematica, per quanto riguarda questa meditazione considererò il termine kham come lo spazio tridimensionale della nostra esistenza.
Le energie materiali elencate da Krsna vengono a volte indicate come “elementi materiali, ma gli “elementi” dei testi antichi non sono gli stessi che si trovano nella moderna tabella periodica degli elementi. La definizione moderna di elemento è una qualsiasi sostanza che basa la sua identità sul livello atomico. Nelle categorie antiche dell’energia materiali, terra si riferisce ai solidi, acqua ai liquidi, aria ai gas, etere allo spazio in cui tutto esiste e fuoco all’energia radiante.

Meditare sulle caratteristiche dello spazio può far nascere pensieri d’amore per Krsna, lo scopo supremo di tutta la spiritualità e della pratica dello yoga. Come Prabhupada commenta: “La manifestazione cosmica non è altro che una dimostrazione dell’energia di Krsna e poiché l’energia non è diversa dall’energetico, niente è diverso da Krsna. Se questa coscienza assoluta, la coscienza di Krsna, è assente, siamo separati da Krsna; ma, fortunatamente, se questa coscienza di Krsna è presente, allora non siamo separati da Krsna,” (Krsna: Dio, la Persona Suprema, Capitolo 82)



Le Qualità

Il Bhagavatam afferma che lo spazio è l’elemento da cui derivano tutti gli altri stati grossolani materiali e l’energia. Lo spazio è perciò l’origine di tutto e ci ricorda che Krsna è la causa di tutte le cause.
Uno degli aspetti più particolari dello spazio e la difficoltà della nostra mente e dei nostri sensi a descriverlo, definirlo o percepirlo. Spesso comprendiamo lo spazio più per quello che non è che per quello che non è che per quello che è. Per esempio, in genere lo spazio viene definito come una zona vuota o uno scaffale senza libri. Nello stesso modo, coloro che si affidano esclusivamente alla percezione sensoriale e alla logica si sforzano di definire la Verità assoluta e finiscono per dire ciò che non è. In sanscrito questo metodo viene definito neti neti: “Non è questo; non è questo.” Nonostante questa definizione evasiva lo spazio è però il principale componente della realtà materiale. La scienza moderna ci dice che perfino gli oggetti più densi sono per la massima parte spazio, che pervade ogni cosa. Allo stesso modo Krsna è tutto e l’essenza di tutto, Il modo in cui un essere vivente comprende e definisce lo spazio dipende dal particolare livello di coscienza dell’essere stesso. Per esempio, una cimice sul mio davanzale non può capire come le stanze della mia casa siano connesse tra loro o come la città in cui vivo si relazioni con la mia nazione o con il pianeta. Nello stesso modo la nostra capacità di comprendere Krsna e di percepire il modo in cui le Sue energie sono connesse in tutto l’universo dipende da quanto la nostra coscienza è avanzata nella realizzazione spirituale.
In generale, concentriamo la nostra consapevolezza sulla materia che esiste nello spazio anziché sullo spazio stesso. Nello stesso modo un’anima condizionata a livello materiale assorbe la sua coscienza nell’energia materiale di Krsna, anziché in Krsna Stesso nel quale tutto riposa.
Quando ci concentriamo sullo spazio, in genere esso evoca in noi emozioni positive profonde. Proviamo sollievo e soddisfazione quando in un armadio, in un cassetto o in una valigia c’è spazio per l’oggetto che vogliamo conservare. Molte persone inclini alla spiritualità riservano una parte della loro abitazione a “spazio sacro” per l’adorazione, la preghiera, la meditazione e per ricaricarsi. I molti luoghi in cui il fedele si reca in pellegrinaggio per trovare significati, serenità e gioia sono anch’essi spazi sacri.
Lo spazio che circonda il nostro corpo ci permette lo stretching, pratiche salutari, il movimento e ‘espressione, tutte cose che ci danno forza e vitalità. Gli spazi nell’espressione artistica definiscono gli oggetti e i messaggi. Quando desideriamo esprimere una gioia profonda, circondiamo il nostro corpo con lo spazio – saltando, e danzando, tuffandoci e perfino lanciandoci con il paracadute. Questa natura dello spazio sia come impulso di gioia e di libertà sia come modo di esprimerle ci ricorda che la realtà suprema spirituale di Krsna è piena di libertà, di gioia, di gioco e di attività, Il servizio a Lui non è limitato o stereotipato ed Egli risalta per una completa espressione d’individualità. “Dove abiti?” è una domanda che perfino uno straniero sa fare e spesso è la prima domanda che le persone mi rivolgono. Credo di non aver mai notato la rilevanza di questa domanda finché non ho avuto una risposta facile a causa dei miei continui viaggi. La necessità delle persone di fare domande e la loro delusione confusione quando non c’è una risposta semplice mi hanno insegnato che quando cerchiamo di comprendere qualcosa, innanzitutto desideriamo “collocare” questo qualcosa. Volgiamo determinare la posizione nello spazio. Nello stesso modo possiamo dare una valutazione di una cosa soltanto quando conosciamo la sua relazione con Krsna. In realtà, percepire qualcosa senza sapere dove essa si trova in relazione e alla Verità Assoluta è solo illusione e falsità. A volte dirigiamo la nostra attenzione dallo spazio delle nostre immediate vicinanze, stanze edifici e città all’immensa distesa del cielo. Il blu del cielo al tramonto è un riflesso del corpo trascendentale di Krsna e può farcelo ricordare. Il cielo di notte ha affascinato gli esseri umani fin dall’alba dei tempi. Proviamo meraviglia per le distanze che sono oltre la nostra immaginazione e per la bellezza delle luci che indicano mondi che possiamo solo immaginare. Nello stesso modo Krsna è misterioso, scuro, bellissimo, grande oltre ogni immaginazione inaccessibile ai nostri sensi materiali.


Lo Spazio e l’Opulenza del Distacco di Krsna

Sebbene lo spazio sia ovunque e sia l’origine di tutto, mantiene sempre la sua identità e non si mescola con nessuna altra forma di materia o di energia. Krsna Stesso fa riferimento a questa caratteristica dello spazio perché è analoga al Suo distacco e alla Sua neutralità. Come Anima Suprema o anima di tutte le anime, Krsna è il testimone benevolo che come un giudice neutrale dà a tutti gli esseri viventi i risultati piacevoli o dolorosi delle loro azioni e dei loro desideri.
Niente avviene senza l’approvazione dell’Anima Suprema e Krsna è l’operatore supremo. Egli però non ha alcuna responsabilità per le sofferenze e i piaceri di coloro che continuano ostinatamente a restare delusi. Una parte essenziale del profondo amore che Krsna nutre per tutti gli esseri viventi è la Sua completezza e la Sua capacità di soddisfare indipendentemente tutti i Suoi bisogni e i Suoi desideri. L’amore di una comune anima condizionata nasce dal desiderio di possesso, perciò si trasforma facilmente in dolore o in collera. L’amore spirituale genuino è radicato nella libertà e nel sacrificio. Krsna ama senza condizioni, senza manipolazioni o forzature. Egli ama semplicemente per amare. Sebbene le Scritture dicano che Krsna è controllato dal Suo puro devoto, Egli lo è non per timore di perdere qualcosa ma per l’amore che il devoto Gli offre liberamente.
Il cielo mostra la rinuncia non mescolando si a nulla. Nello stesso modo Krsna mostra la Sua rinuncia scomparendo dalla danza di piacere con le Sue carissime devote, le gopi del villaggio di Vrndavana. In realtà Krsna è così distaccato e indipendente da allontanarsi perfino da Vrndavana, la Sua residenza suprema, dove perfino le case e l’acqua sono vive e piene di devozione per Lui. Nel suo ruolo di principe guerriero Egli era così pieno di rinuncia da allontanarsi con indifferenza dalla battaglia con il demoniaco Jarasandha. Se ne andò a causa di una lettera inviataGli dalla Sua futura moglie, sebbene normalmente nessun guerriero avrebbe osato rischiare la propria reputazione di eroe coraggioso abbandonando il luogo del combattimento.


Lo Spazio e il Suono

Le Scritture sacre dell’India affermano che per ogni “elemento” c’è un senso e un oggetto del senso corrispondente che ci consente di percepirlo. Percepiamo lo spazio attraverso l’ascolto e il suono. Molte creature, come i pipistrelli e le balene, usano il suono per esplorare lo spazio. Spesso le persone cieche diventano capaci di usare il suono per determinare lo spazio e la loro posizione, e in qualche misura tutti noi naturalmente usiamo il suono in questo modo. Inoltre, il suono è una vibrazione che implica un movimento e senza spazio niente può spostarsi. Krsna dice che Egli è la totalità del suono trasportato nello spazio. Sebbene tutto il suono si Krsna, quando questo suono è coperto dall’ignoranza e dalla passione, non si può percepire Krsna.
Tra tutti i metodi in cui Krsna Si manifesta nel suono, alcune combinazioni di suoni sono proprio la Sua forma – il Suo avatara sonoro. I nomi di Krsna sono le forme sonore della Sua personalità. Quando la letteratura vedica afferma che la Verità Assoluta non ha nome, questo significa che non ha nomi in senso materiale – una designazione limitata separata da ciò che viene designato e soggetta a cambiare secondo la lingua e le usanze.
Probabilmente la forma sonora più conosciuta dell’Assoluto è om. Om fa parte di molti mantra che i devoti di Krsna cantano, ma la forma sonora della Verità Assoluta che è alla base della pratica spirituale del movimento Hare Krsna è Hare Krsna, Hare Krsna, Krsna Krsna, Hare Hare / Hare Rama, Hare Rama, Rama Rama, Hare Hare. “Om è la rappresentazione sonora impersonale di Krsna, “scrive Srila Prabhupada, “ ma il suono Hare Ksna contiene l’om.” (Bhagavad-gita 8.13, spiegazione) La spiegazione del significato di om data dal santo ed erudito Jiva Gosvami chiarisce l’affermazione di Prabhupada. Jiva Gosvami scrive che i due suoni che si uniscono per diventare “o” – “a” – e “u” (pronunciati “oo”) – indicano l’Assoluto rispettivamente come maschile (Krsna) e femminile (Radha), mentre la “m” (bindu) indica noi, esseri viventi. Come “a” di om (aum) Krsna e Rama sono l’Assoluto al maschile e come “u” di om Hare è l’Assoluto al femminile. La forma grammaticale del mantra indica che qualcuno sta parlando alla Verità Assoluta. Colui che parla siamo noi, gli esseri viventi, la “m” di om. Il maha-mantraHare Krsna è dunque un dialogo, una richiesta di servizio e uno scambio d’amore. Non è solo un’affermazione della realtà della divina reciprocazione d’amore, ma una piena esperienza di questa realtà.


I Divertimenti di Krsna in Relazione allo Io Spazio

Scritture come lo Srimad-Bhagavatam ci dicono che la suprema e completa manifestazione della Verità Assoluta è Krsna, la persona trascendentale che gode eternamente di una varietà di piacevoli e amorose attività di divertimento tra Lui Stesso e i Suoi devoti. Notando la varietà dello spazio materiale intorno a noi, ci ricordiamo dei divertimenti di Krsna legati allo spazio. Forse una delle descrizioni più note di Krsna in rapporto allo spazio è la manifestazione della Sua forma universale al Suo devoto Arjuna, riportata nella Bhagavad-gita. Sri Krsna dice: “Ogni cosa mobile e immobile è qui al completo, in un unico luogo.” (11.7) e Sanjaya il narratore, dice: “In quel momento Arjuna poté vedere nella forma universale del Signore le illimitate espansioni dell’universo riunite in un solo punto…” (11.13)
Il potere mistico di Krsna di contenere tutto lo spazio dentro di Sé, in un unico punto, fu evidente anche quando in due occasioni Madre Yasoda guardò nella Sua bocca. Ella vide tutto lo spazio esterno dentro il Suo corpo spirituale. Rimase stupefatta nel vedere tutto lo spazio esterno dentro il Suo corpo spirituale. Vide le stelle, i pianeti, le isole e la luna. Rimase stupefatta nel vedere tutto lo spazio cosmico materiale dentro la cavità apparentemente piccola della bocca di suo figlio. A questo proposito, il creatore di questo universo Brahma così prega: “Anche se ora Tu sei in questo universo, tutta la creazione è situata all’interno del Tuo corpo trascendentale – fatto che hai dimostrato esibendo a Tua madre, Yasoda, l’intero universo nel Tuo addome.” (Srimad-Bhagavatam 10.14.16)
Anche nella Brahma-samhita (5.35) Brahma spiega: “Tutti gli universi esistono in Lui ed Egli è simultaneamente presente nella Sua pienezza in ogni singolo atomo dell’universo.” Per noi è impossibile avere una rappresentazione mentale di questa descrizione della relazione di Krsna con lo spazio. Come può il Signore essere presente nella Sua interezza in ogni atomo se l’intero universo è presente anche al Suo interno. Krsna lo illustra nella Gita. Questo intero universo è pervaso da Me, nella Mia forma non manifestata. Tutti gli esseri viventi, sono presente in ogni luogo, eppure non sono parte di questa manifestazione cosmica in quanto lo Stesso sono la fonte della creazione. Come il vento possente, che soffia in ogni direzione, rimane sempre nello spazio etereo, sappi che tutti gli esseri creati rimangono in Me. “
Un altro divertimento di Krsna che mostra la Sua inconcepibile relazione con lo spazio ebbe luogo quando Egli si trovava a Dwaraka. Quando il Brahma di questo universo venne a far visita a Krsna, anche i Brahma di molti altri universi erano presenti. Ciascuno di essi pensava che Krsna fosse nel proprio universo e nessuno era capace di vedere gli altri o di relazionare con loro, Krsna mostrò un’analoga opulenza quando sedette nel mezzo di cerchi concentrici formati da molti giovani mandriani e ognuno di essi percepiva Krsna come se fosse solo di fronte a lui. Un commentatore dice che questo divertimento del Signore ci ricorda il verso (13.14) della Gita che afferma: “In ogni luogo sono le Sue mani e le Sue gambe, i Suoi occhi, le Sue teste e i Suoi volti e in ogni luogo sono i Suoi orecchi.”
Sebbene Krsna sia in tutto lo spazio – in ogni luogo – simultaneamente e tutti i luoghi che esistono nello spazio siano dentro di Lui, Egli prova piacere anche nel viaggiare nello spazio esterno in un veicolo, come se avesse bisogno di spostarsi da una posizione ad un’altra. Il veicolo del Signore spesso è un gigantesco essere divino simile a un’aquila, di nome Garuda. Almeno una volta Krsna ha viaggiato nello spazio esterno su un carro trainato da cavalli oltrepassando le stelle e le galassie. Per stare vicino al Suo amico Arjuna, andò oltre lo spazio materiale, attraversando le coperture universali fino all’oceano causale spirituale.
Durante una pausa tra i vari seminari ad un festival Hare Krsna sul mare di Azov in Russia, mentre passeggiavo lungo la spiaggia, meditavo su Krsna come spazio. La calda e soffice sabbia ai miei piedi, il mare agitato, la brezza rinfrescante, il sole – che riluceva come tanti diamanti sul mare increspato – e lo spazio che si espandeva tutto intorno e sopra, in tutte le direzioni, C’erano tutte le energie materiali grossolane di Krsna: terra, acqua, fuoco, aria e spazio. Mi ricordai della preghiera di Siva: “Mio caro Signore…Tu sei lo spazio onnipervadente all’interno come all’esterno … Perciò Ti offro ripetutamente i miei omaggi (Srimad-Bhagavatam 4.24.40)

Umila Devi Dasi, collaboratrice di BTG si è laureata in scienza dell’educazione all’Università del Nord Carolina a Chapel Hill. Lavora ad un progetto di programmazione internazionale per la scuola primaria e secondaria nell’ISKCON.


Meditando su Krsna ad
ATENE
Un soggiorno nella capitale suggerisce intuizioni spirituali
di Tattvavit Dasa

L’anno scorso ho visitato Atene e la collina Pnice, molto interessante da un punto di vista storico, con la sua speciale atmosfera e la suggestiva vista dell’Acropoli e del Partenone, il tempio che ricorda a tutti la gloria e il declino dell’antico mondo greco. Facendo visita a vari membri del movimento Hare Krsna e parlando di Sri Krsna l’Essere Supremo, con alcuni greci contemporanei ho notato una notevole somiglianza tra la Grecia classica e la cultura vedica dell’India. Secondo Srila Prabhupada, la letteratura classica vedica fa un paio di riferimenti alle antichissime relazioni tra India e Grecia. Ecco perché gli insegnamenti di Krsna sulla trasmigrazione delle anime, la creazione e l’importanza di capire le cause ultime e le verità assolute si trovano tutte chiaramente riflesse nella filosofia e nella cosmologia di Platone.

L’Anima

Nella Routledge Enciclopedia of Philosophy Tad Brennan scrive:

L’idea che l’anima è il vero luogo della personalità, che il suo benessere è enormemente più importante di quello del corpo, che… essa sopravvive alla morte, che viene giudicata per le sue azioni e può reincarnarsi, che il destino post-mortem del’anima motiva le persone a dedicarsi ad una vita terrena virtuosa – per tutte queste affermazioni di Socrate ci sono quelle precedenti dei Presocratici.

Anche nella Bhagavad-gita c’è un precedente per queste affermazioni di Socrate Krsna afferma che noi siamo Sue parti e che la nostra trasmigrazione nei vari corpi avrà fine quando ci comporteremo naturalmente come Suoi diretti servitori. Ognuno di noi ha una relazione speciale con Dio e se Lo seguiamo in modo appropriato, sviluppiamo amore per Lui. Gli antichi greci non possedevano la raffinata teologia della letteratura vedica, ma i cittadini di Atene si sono confermati alle leggi per amore della loro città e della loro patrona, Athena, la vergine guerriera, dea dell’arte, della sapienza e delle invenzioni (il termine greco parthenos significa “vergine”)


La Creazione

Riflettete sugli affascinanti paralleli tra la presentazione vedica della creazione e la cosmologia di Platone. La tradizione vedica descrive i Veda come la copia delle indicazioni fornite da Krsna a Brahma, il creatore delegati dell’universo. Lo Srimad-Bhagavatam spiega che il radioso cielo spirituale impersonale, il brahmajyoti, contiene i semi di tutte le specie. I semi provengono da Krsna, come Egli dice (Bhagavad-gita 7.10,10.39): “Io sono il seme originale di tutti gli esseri … il seme generatore di tutto ciò che esiste.” Il brahmajyoti, l’aspetto impersonale della Verità Assoluta, riposa su Krsna (Bhagavad-gita 14.27), l’aspetto personale e più completo della Verità Assoluta ovvero la fonte di ogni cosa. Brahma genera l’universo dai semi del brahmajyoti, come descrive Prabhupada nel suo commento allo Srimad-Bhagavatam (2.5.11)

Come un piccolo seme contenuto nel frutto di un baniano ha in sé la potenza del Suo brahmajyoti (sva-rocisa), sparge un’infinita varietà di semi che saranno affidati a esseri come Brahma affinché possano svilupparsi. Brahma non può creare i semi, ma può far crescere da essi gli alberi, proprio come un giardiniere annaffia le piante e gli alberi del suo orto per stimolarne la crescita.

Nello stesso modo Platone descrive un dio creatore che avendo la visione di una sorgente originale impersonale esistente di per sé e di un mondo di Forme ideali immutabili è capace di manifestare quelle Forme nella materia preesistente. (Vedi l’inserto “Le Presentazioni della Creazione in Platone e nei Veda) Platone conclude che tutte le Forme devono avere un’unica fonte originale, la Forma di tutte le Forme, l’essenza di tutte le essenze. Chiamando questa la forma del Bene, del Vero e del Bello, Platone esamina questi valori assoluti.


La Comprensione della Verità Assoluta

Federick Copleston, un sacerdote gesuita che scrisse una storia della filosofia in nove volumi durante la metà del 1900, pensava che il punto principale di Platone sulle Forme fosse questo: “Riflettendo in modo razionale, possiamo certamente giungere a conoscere i valori, gli ideali e gli scopi oggettivi che hanno un vero fondamento trascendentale.”
Gli scopi e i valori trascendentali sono una dimensione della Verità Assoluta e ricercarli è un’esperienza essenziale per gli uomini, sia che lo facciamo riflettendo sia imparando una storia sacra dai guru o dai filosofi virtuosi. Il Vedanta-sutra (scritto da Srila Vyasadeva, l’incarnazione letteraria di Krsna) dice athato brahma jijnasa: “La vita umana è fatta per fare domande sulla natura della Verità Assoluta.” “Non possiamo permetterci di rifiutare a priori”, scrive Copleston, “la nozione che quello che c’è di ordine e di intelligibilità in questo mondo abbia un fondamento oggettivo in una Realtà invisibile e trascendentale.”
Se si rifiuta la trascendenza, l’intelligenza non va oltre il bisogno di mangiare, dormire, fare sesso e difendersi. Perciò il sé eterno rimane legato a vite ripetute causate dalla gratificazione dei sensi.


La Generazione delle Specie

Platone afferma che il dio creatore fece le stelle, i pianeti e gli dei celesti e assegnò loro il compito di modellare le parti mortali delle varie anime. Nello stesso modo, il Bhagavatam dice che Brahma affidò ad alcuni esseri elevati il compito di generare i corpi materiali per le varie specie di vita.
Evidentemente, le persone nei tempi antichi avevano una visione molto diversa della creazione da quella dominante nel mondo di oggi e il punto di vista dei greci era ampiamente conforme alla tradizione vedica. Il mio amico Sadaputa Dasa (il matematico Richard L. Thompson) ha scritto sui tempi antiche e il suo brano apparve in questa rivista:

L’antico scrittore greco Aratos narra una storia a proposito della costellazione di Virgo o della Vergine. Egli dice che Virgo può essere appartenuta alla specie delle stelle, le antenate delle stelle antiche. Nei tempi primordiali, nell’Età dell’Oro, essa viveva tra gli uomini sotto forma di Giustizia personificata ed esortava la gente a confermarsi alla verità. A quei tempi la gente viveva pacificamente, senza ipocrisie o discordie. In seguito, nell’Età dell’Argento, Virgo si nascose tra le montagne, ma occasionalmente scendeva e rimproverava la gente per la sua malvagità. Infine venne l’Età del Bronzo. Gi uomini inventarono le spade e “assaggiarono la carne delle mucche e furono i primi a farlo”. A questo punto Virgo “volò via nel cielo”; cioè, se ne andò nel regno celeste. Segui l’Età del Ferro. E’ degno di nota che il racconto di Aratos indichi chiaramente che mangiare la mucca è un atto colpevole che impedisce all’umanità il contatto diretto con gli esseri celesti. Questo dettaglio si adatta bene alle natiche tradizioni indiane della protezione della mucca, ma è sorprendente nel contesto della cultura greca o europea.

La storia di Virgo dimostra che i greci, come gli indiani, possedevano una fede molto diffusa in una successione di quattro ere costituiscono un giorno di Brahma (Bhagavad-gita 8.17) e il Sarya-siddhanta, il testo vedico di astronomia, calcola la durata del suo giorno in 8,6 bilioni di anni.


Antichi Scenari

Srila Prabhupada cita riferimenti dei testi vedici sulle relazioni tra Grecia e India. Dice che per molte ragioni antichissimi popoli culturalmente avanzati migrarono verso l’Europa dalla “grande India” (che comprendevano il Caucaso) Per esempio, quando l’avatara Parasurama iniziò ad uccidere gli ksatriya (i governanti) del subcontinente che si erano degradati, moltissimo di loro fuggirono verso l’Europa ed alcuni si fermarono tra l’Europa e l’Asia, in Turchia e in Grecia.
Forse una volta la Grecia e l’India condividevano una cultura comune che comprendeva conoscenze di filosofia e di astronomia (due libri di Sadaputa studiano l’universo geocentrico così visto da entrambe). Col passare del tempo, si sarebbero sviluppate grandi divergenze culturali, ma molti aspetti culturali comuni possono essere rimasti come risultato di una comune radice e di successivi contatti. Prabhupada diceva che i greci mantennero una connessione con la cultura dell’India grazie alla loro adorazione degli dei, molti dei quali assomigliano chiaramente agli esseri celesti menzionati nei Veda.
Edwwin Bryanti, un professore di religione dell’Università di Rutgers, scrive: “La prova archeologica più antica di Krsna come essere divino (sotto il nome di Vasudeva) è la colonna di Eliodoro nel Besnagar, nell’India nord-centrale che risale a circa 100 anni A.C. L’iscrizione sulla colonna è sorprendente perché rivela che in quel periodo alcuni stranieri erano stati convertiti alla religione Bhagavata (di Krsna) – Eliodoro era greco. Questo sembrerebbe suggerire che la tradizione di Krsna era importante e prestigiosa tanto da attrarre un potente inviato straniero a convertirsi alla fine del secondo secolo A.C.”
Dopo la caduta di Roma, dopo l’incendio della famosa biblioteca di Alessandria e la generale distruzione delle testimonianze dell’antico passato, i rapporti tra i greci e gli indiani diminuirono e furono oscurati. Studi recenti di quei rapporti sono La Forma del Pensiero Antico: Studi Comparati sulla filosofia della Grecia e dell’India di Thomas McEvilley e La ricerca delle Origini della Cultura Vedica: La Disputa sull’Emigrazione Indo-Ariana di Edwin Bryant.
Per varie ragioni, nel corso di due millenni, l’occidente si è differenziato dall’antico pensiero greco per sradicare alla fine il sistema filosofico di Platone. Oggi però gli occidentali che studiano Platone possono acquisire una certa conoscenza della propria storia e nuove comprensioni del pensiero antico che ha formato il loro modo di pensare.
In India, la storia delle idee è cambiata meno. Quindi, ora che gli insegnamenti di Krsna si sono diffusi in tutto il mondo, gli occidentali incontrano un’antica visione del mondo molto diversa dalla propria – una visione che ispira il progresso spirituale, lo scopo più elevato della vera cultura.

La recensione di Tattvavit Dasa del testo La Visione Mondiale del Personalismo: Origini e Sviluppo di Jan Olof Bengtsson è stata pubblicata nel primo numero dello ISKCON Studies Journal.


La presentazione della creazione in Platone e nei Veda
di Ravindra Svarupa Dasa

Platone , nel suo dialogo sulla cosmologia il Timeo, espone con chiarezza il concetto che c’è un origine ultima di tutto esistente di per se stessa. Questa idea dell’origine ultima o quello che i vaisnava chiamano la Verità Assoluta, contiene l’idea dell’origine ultima o quello che i Vaisnava chiamano la Verità Assoluta, contiene l’idea di Platone di un regno immutabile delle Idee o Forme ideali. Nel regno delle Forme di Platone non ci sono individui ma piuttosto una serie di essenze astratte, ognuna delle quali corrisponde a un nome di classificazione. Per esempio, non ci sono mucche o esseri umani in senso fisico, ma c’è una singola Forma per la mucca e una per l’essere umano. La parola mucca corrisponde a un’essenza oggettiva di “mucchi-cità”. Perciò tutte le entità individuali indicano col termine mucca devono condividere un’essenza comune.
Secondo Platone, questa essenza ha un’esistenza eterna indipendente da tutte le mucche particolari. Le mucche possono andare e venire, ma la Forma di mucca rimane e si trova con altri tipi di essenza astratte in un regno più elevato delle Idee. (Incidentalmente, la dottrina filosofica secondo cui le essenze o i referenti di nomi di classificazione, in un modo o nell’altro, esistono oggettivamente al di fuori della mente, è detto realismo). C’è una certa verità nel realismo di Platone. Il regno delle Forme sembra corrispondere strettamente a ciò che le tradizioni vediche considerano esistente, cioè i Veda stessi.
Si dice che i Veda sono eterni,mentre il mondo materiale è temporaneo. Com’è possibile se nei Veda ci sono i nomi delle entità temporanee (Indra, Candra e altri esseri celesti), che vengono tutte distrutte durante la dissoluzione? La risposta è che questi nomi ed altri nomi come albero e mucca sono nomi di tipi o piuttosto di archetipi, che si manifestano in entità particolari concrete ogni volta che c’è una creazione. Perciò i Veda contengono le copie e le istruzioni di assemblaggio per ogni creazione nel mondo materiale. Brahma, il creatore creato, si assorbe nei Veda e così ispirato, manifesta il mondo materiale.
E’ interessante che anche il Timeo di Platone ipotizzi un dio creatore, conosciuto in greco come demiurgo, il quale ha una visione dell’origine ultima esistente per se stessa e delle Forme e può manifestare quelle Forme nella materia preesistente, imponendo così un ordine al caos. Secondo lo Srimad-Bhagavatam, Brahma ha una visione diretta simile del mondo spirituale: Vaikuntha e Goloka Vrndavana (com’è detto nella Brahma-samhita). Platone però non dà alcuna indicazione di conoscere un regno di varietà trascendentale. La sua Verità Assoluta è descritta in termini impersonali. Il regno di Platone delle Forme ideali, che è subordinato a quella Verità, non corrisponde perciò al mondo spirituale, sebbene sembri strettamente parallelo ai Veda.
E’ possibile anche trovare una certa corrispondenza tra le Forme di Platone e la potenzialità creativa latente in Brahma, o brahmajyoti, lo splendente ciclo spirituale impersonale. I Veda insegnano che il brahmajyoti contiene i semi di tutte le specie del mondo e che Brahma crea facendo manifestare i semi. Ogni seme (bija) sembra simile a una Forma di Platone, perlomeno come queste Forme sono comprese nel tardo Neoplatonismo, secondo il quale esse possiedono una potenza creativa.
Con metodo di astrazione, Platone arriva all’idea di un regno che contiene una molteplicità di Forme ideali o essenze astratte separate. Egli porta questa ascesa speculativa anche oltre e conclude che tutte queste Forme devono avere una sola e definitiva origine, che è la Forma delle Forme stesse. Per esempio, ogni singola mucca è una mucca in virtù della sua partecipazione alla Forma della mucca. Nello stesso modo ogni Forma è tale grazie alla sua partecipazione alla Forma delle Forme. Così il metodo dell’astrazione viene portato ad un livello finale oltre la Forma di tutte le Forme, l’essenza di tutte le essenze. Platone chiama questa la Forma del Bene.
Infatti a questa origine definitiva vengono dati tre nomi: il Bene, il Vero e il Bello. Questa triplice caratterizzazione corrisponde molto da vicino a quella vedica del Brahman come sat (il Bene), cit (il Vero) e ananda (il Bello). La Forma del Bene è perciò estremamente astratta. Come origine di tutto può essere definita solo col metodo della negazione. Essa è completamente ineffabile e inesprimibile con le parole. All’apice dell’ontologia di Platone c’è una versione quasi standard del ben noto Assoluto impersonale.
La Forma del Bene è perfetta, autosufficiente, auto controllata e non necessita altro che se stessa. Eppure trabocca come se fosse effervescente e fuori dall’immutabile Uno si trasferisce nel mondo delle cose mutevoli. Ecco una singola entità senza nome, né forma, né diversità, né molteplicità di alcun tipo e poi da essa, in una caduta lontana dalla perfezione, sgorga una molteplicità: all’inizio composta da essenze astratte, il regno delle Forme. Quelle Forme poi generano un’ulteriore molteplicità e si manifestano in un mondo materiale grossolano d’individui concreti.

Ravindra Svarupa Dasa si è laureato in religione alla Temple University ed è un GBC dell’ISKCON. Questo articolo è tratto da un articolo pubblicato nell’ISKCON Communication Jorunal, n. 12


Insegnare la Bhakti in una Città Universitaria
Seguendo la formula di Prabhupada, un piccolo centro della Virginia ha molto da offrire agli studenti che cercano un altro valore oltre a quello accademico.
Testi e foto di Mayapriya Devi Dasi

La porta si apre ed entrano alcuni studenti universitari,che si tolgono le scarpe e le sciarpe e si sfregano le mani vicino alla stufa a legna per godersi il tepore che irradia. Altre due macchine cariche di studenti stanno parcheggiando nel viale. Isana Dasa e Laura, con le piccole Jai e Mira, si trovano già all’interno. L’atmosfera è calorosa e amichevole e tutti sono felici di rivedersi.
E’ una domenica a Charlottesville in Virginia e questo è il club di Bhakti Yoga. Nel 1993 mio marito, Amit Acara Dasa, ed io decidemmo che era il momento di trasferirci. Nel 1982 avevano aiutato ad avviare la comunità di New Goloka nel North Caroline, impegnandoci nella costruzione del tempio con una cupola geodetica. Vedemmo aumentare la comunità del tempio da tre o quattro persone a un numeroso gruppo di capofamiglia e di devoti del tempio. Dopo circa dieci anni, volevamo cercare di fare qualcosa di più per Srila Prabhupada. Decidemmo di trovare una cittadina universitaria per aprirvi un centro ed avviare un club di Bhakti Yoga vicino all’università.
Dopo una breve ricerca, scegliemmo Charlottesville in Virginia, sede dell’Università della Virginia. Ci sembrò che una cittadina di circa 40.000 abitanti in una contea di 100.000 potesse avere una dimensione giusta e un modo di pensare progressista. Non eravamo assolutamente amanti della città; ci piaceva la campagna, ma ci saremmo spostati da una piccola fattoria a una piccola cittadina Per noi sarebbe stato un notevole cambiamento, che tuttavia si rivelò importante. Nell’estate del 1993 ci spostammo vicino all’Università della Virginia (UVA) e iniziammo le pratiche per avviare un club. Alla prima Presentazione delle Attività novantotto studenti s’iscrissero al club. “Oh,” pensammo, “sarà un successo!” Farli venire però fu un’altra cosa. Ogni settimana telefonavamo a tutti gli iscritti e ne trovavamo solo alcuni disposti a venire. Nei primi anni anche i pochi che venivano mostravano scarso interesse, ma erano gentili ed educati. Alcune settimane non veniva nessuno. Ci presentavamo il programma l’un l’altro e poi preparavamo i piatti della festa che distribuivamo ai nostri vicini. Quei vicini mangiarono moltissimo prasadam! Negli anni seguenti cambiammo casa due volte, scegliendo ogni volta una situazione sempre più rurale e ad ogni spostamento aumentava il numero di coloro che frequentavano. Anche se ora ci troviamo a più di venti minuti dall’UVA, la nostra sistemazione in campagna su un crinale che guarda le Blue RIdge Mountains attrae gli studenti stanchi, che sembravano rinvigoriti dal fatto di essere in campagna. Anche gli studenti sono cambiati. Nel 2002 circa, i giovani che si univano a noi mostravano un maggior interesse. Volevano più di un buon lavoro – volevano dare importanza alla loro vita. Il Bhakti Yoga Club li aspettava ed erano pronti per ciò che insegnavamo.


Una Formula Semplice

La nostra formula è semplice e facilmente identificabile: un kirtana (con una varietà di strumenti cosicché tutti possono partecipare), la lezione sulla Bhagavad-gita e la discussione, un giro di japa e una conversazione durante il prasadam. Il nostro approccio però non è esattamente uguale al Programma della Domenica al tempio. Iniziamo ogni anno con la presentazione di una programmazione da seguire. Prima diamo una lezione su ciò che è e ciò che non è lo yoga, a cui facciamo seguire una spiegazione sul fatto che non siamo il corpo, ma siamo l’anima. Poi diamo lezioni su come lo yoga ci collega a Krsna, al karma e alla reincarnazione, alle influenze della natura e così via. Alla fine del primo semestre, gli studenti hanno una conoscenza di base della filosofia del bhakti-yoga, del canto e di altro. Dopo le lezione sul canto, iniziamo la pratica settimanale del canto di un giro di japa tutti insieme. Nel secondo semestre affrontiamo argomenti più complessi ed invitiamo da fuori alcuni oratori. Poiché siamo in casa nostra l’atmosfera è calorosa, informale e rilassata.
Ogni settimana mandiamo una email attraente ai circa duecento studenti e non studenti della nostra lista email, ricapitolando la lezione della settimana precedente e dando indicazioni sulla successiva. Molti di coloro che frequentavano si sono già laureati, ma hanno chiesto di rimanere sulla lista email per restare in contatto e leggere i resoconti delle lezioni. Ci scrivono anche delle lettere per parlare della loro vita e per porci domande. Alcuni alunni del BYC hanno ricevuto l’iniziazione nell’ISKCON, alcuni hanno vissuto nei templi, altri hanno svolto attività nei templi delle città in cui hanno trovato lavoro e uno ha perfino insegnato per un periodo nello Sri Mayapura Dhama.
Abbiamo anche una Bhakti Book Club che due volte al mese si riunisce a casa di Isana Dasa, la sera di un giorno infrasettimanale. Qui scegliamo uno dei libri di Prabhupada e lo leggiamo insieme ad alta voce. Durante la settimana gli studenti non hanno tempo per aggiungere altro ai loro programmi di lettura già assai pesanti, ma venire al club e leggere insieme ad alta voce sembra che funzioni meglio. Quando gli studenti hanno domande o commenti da fare, facciamo una pausa.
Dapprima cominciamo con i libri piccoli cosicché i partecipanti abbiano un senso di soddisfazione quando ne finiamo uno e poi ne iniziamo un altro. Alcuni studenti mostrano un grande interesse nel cantare il japa. Noi lo presentiamo come una meditazione. Poiché hanno familiarità con la meditazione silenziosa ma nello stesso tempo, ci riconnette a Krsna – portando la meditazione al livello più elevato. Ogni settimana ascoltiamo una registrazione di Srila Prabhupada che canta il japa. Gli studenti stanno seduti con la schiena eretta, completamente concentrati e cantano un giro di japa con lui. Abbiamo delle corone da dare in prestito a che non ha la propria, ma quasi ogni settimana uno studente decide che è il momento di avere il proprio japa.


Un’Atmosfera di Sostegno

Incoraggiamo gli studenti seri, che sono venuti per diversi anni, a dare lezioni o a guidare il kirtana. Cerchiamo di creare un’atmosfera di sostegno e di amicizia, in cui ognuno vuole che anche gli altri abbiamo successo. Quando gli studenti hanno un interesse speciale, cerchiamo di aiutarli. Per esempio, qualcuno che vuole imparare a cucinare può venire alcune sere della settimana per una lezione o due. L’anno scorso, due giovani ragazze che volevano imparare a guidare i kirtana vennero a casa nostra per fare pratica.
Amit Acara insegna a due giovani a suonare l’armonioum ed io insegno la mrdanga ad uno studente. Abbiamo preparato un avanzato programma di studio individuale per un giovane. Egli ha letto i libri indicati e poi si è incontrato alcune volte alla settimana con Amit Acara per discutere.
In nostro pensiero costante è preparare i programmi, migliorarli e trovare nuovi modi per impegnare gli studenti. I nostri sforzi sono ricompensati molto di più quando vediamo dei cambiamenti negli studenti che frequentano regolarmente o quando un alunno ci scrive, com’è accaduto l’altro giorno, per dirci che qualcosa che gli avevamo detto sette anni fa gli torna ancora in mente. Abbiamo anche un website per studenti, alunni del BYC e per chiunque sia interessato al percorso della bhakti. Programmato dal presidente del BYC dell’anno scorso, Bhakta Andrw Davidow, il sito offre un punto d’incontro agli studenti e un riferimento per coloro che si sono laureati ma vogliono approfondire e rimanere collegati al Centro. Ci sono scritti, ricette, podcast, diapositive ed altro. E’ stato concepito per praticanti della bhakti di livello iniziale e intermedio che sono fuori nel mondo e non possono avere nessun’altra connessione attiva con il tempio. E’ anche un sito che i devoti possono indicare tranquillamente a membri delle loro famiglie che mostrano curiosità o alle persone che conoscono. Il sistema d’insegnamento sul sito è rilassante e accessibile.


Un Esempio per Altri

Ovunque ci rechiamo sentiamo nostri confratelli e nostre consorelle che esprimono il desiderio di dedicarsi attivamente alla predica come quando erano giovani. E sappiamo che ci sono alcuni non ancora iniziati che desiderano condividere con gli altri quello che hanno imparato. La formula dalla Festa della Domenica di Prabhupada era il kirtana, un po’ di filosofia e il prasadam. Quasi ogni praticante può offrire un certo livello di competenza in tutte queste tre attività, sufficiente per riunire nella sua casa degli amici per una serata che abbia al centro Krsna.
In tutti questi anni molti devoti ci hanno incoraggiato e aiutato e noi apprezziamo il loro sostegno. Speriamo che questa dimostrazione di cooperazione incoraggi altri ad avviare un Bhakti Yoga Club o a tenere programmi dove abitano. C’è una grande necessità d’insegnare a coloro che sono interessati al bhakti-yoga ma che non possono mai recarsi in un tempio o che non abitano vicino ad esso. La ricompensa è molto grande e lo sforzo, sebbene notevole, è sostenibile, anche per coloro che lavorano a tempo pieno come noi. Potete adattare il vostro impegno a tempo luogo e circostanza.
I nostri programmi ci ispirano ad approfondire la comprensione della filosofia . Leggiamo di più, cantiamo meglio, siamo entusiasti e ci sentiamo più vicini a Srila Prabhupada perché il nostro pensiero costante è dare agli altri quello che egli ci dà. Quando insegniamo non c’è possibilità di sentirci annoiati o privi d’ispirazione. Questo è il nostro diciottesimo anno d’insegnamento del bhakti-yoga in questa cittadina universitaria e non riusciamo ad immaginare una vita diversa da questa.

Amit Acara Dasa e Mayapriya Devi Dasi sono discepoli di Sua Divina Grazia A.C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada. Si sono uniti al movimento di Prabhupada e Boston e hanno trascorso gli inizi della loro vita devozionale a New Vrindavana. Mayapriya è una designer professionale di libri. Ha lavorato per i Bhaktivedanta Archives e per la BBT e collabora alla pubblicazione dei libri di molti devoti.