Ritorno a Krishna
La rivista del movimento Hare Krishna
volume 12 n. 4
luglio-agosto 2000
Dio è luce. L'illusione è tenebre. Dove c'è Dio non c'è illusione.
Sri Krsna, la Persona Suprema, insieme alla Sua eterna compagna Radha, è la fonte dell'intero mondo materiale e spirituale.
Sri Caitanya Mahaprabhu, la più magnanima incarnazione di Krsna. Egli ha diffuso il canto del mantra Hare Krsna.
I discepoli di Srila Prabhupada diffondono i Santi Nomi di Krsna attraverso la danza e il canto pubblico.
A. C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada
Fondatore Acarya dell'Associazione Internazionale per la Coscienza di Krishna
Srila Prabhupada è arrivato dall'India in Occidente nel 1965, all'età di sessantanove anni, per concretizzare la richiesta del suo maestro spirituale: diffondere la Coscienza di Krishna in tutto il mondo.
In dodici anni ha pubblicato più di sessanta volumi di traduzioni e commenti degli antichi testi vedici, ora distribuiti in tutto il mondo in circa quattrocento milioni di copie.
Viaggiando in Europa, Americhe, Asia, Australia e Africa, Srila Prabhupada ha fondato templi, scuole, centri culturali e comunità agricole.
Ha lasciato questa Terra nel 1977 a Vrndavana, in India, il luogo più caro a Krishna.
La Rivista del Movimento Hare Krishna
RITORNO
A KRISHNA
FONDATA NEL 1944
FONDATORE (sotto la direzione di
Sua Divina Grazia Sri Srimad
Bhaktisiddhanta Sarasvati Prabhupada)
Sua Divina Grazia
A. C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada
DIRETTORE RESPONSABILE:
Alida D'Ambrosio Ali Krsna devi dasi
AMMINISTRAZIONE:
Nimai Pandita dasa
ABBONAMENTI:
Visnupriya devi dasi
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PRONUNCIA: La traslitterazione dei termini in sanscrito di questa rivista è stata eseguita secondo il metodo adottato internazionalmente: a si pronuncia a chiusa; â si pronuncia a lunga e aperta; î si pronuncia i lunga; û si pronuncia u lunga; c è sempre dolce; j si pronuncia g dolce; r si pronuncia ri; s si pronuncia sc come in scena; altrettanto s ma più sibilante; h è sempre aspirata. Krsna si pronuncia Krishna (sh è sc dolce); Caitanya si pronuncia Ciaitanya.
NOMI SPIRITUALI: I membri dell'Associazione Internazionale per la Coscienza di Krsna ricevono uno dei nomi di Sri Krsna o di un Suo devoto, seguito da suffisso dasa al maschile e dasi al femminile che significa servitore o servitrice. Per esempio, il nome Krsna dasa significa servitore di Krsna.
© Bhaktivedanta Book Trust Tutti i diritti riservati
RITORNO A KRSNA Pubblicazione registrata presso il tribunale di Milano N° 199 del 13/3/1989
Vol. 12 N. 4 - luglio-agosto 2000
Fotolito: Scriba, FI.
Stampa: Zincografica Fiorentina, Pontassieve, FI.
Sped. in Abb. Post. Comma 20/C
Legge 662/96 Filiale Firenze
SOMMARIO
IL SIGNIFICATO DELLA PERFEZIONE
Una lezione di Srila Prabhupada
IL FESTIVAL DELL'INDIA LUNGO LA COSTA BALTICA
di Sri Prahlada Dasa
SRIMAD BHAGAVATAM
Il desiderio, la conoscenza e l'illusione
I DIALOGHI DI SRILA PRABHUPADA
"La Coscienza di Krsna è vera scienza"
VARNASRAMA: VERO SOLLIEVO E VERA GIOIA
di Hare Krsna Devi Dasi
LA GRANDE FUGA DI SANATANA
di Mathuresa Dasa
CALENDARIO VAISNAVA
Festività, Ricorrenze, Celebrazioni
FESTA DELLA DOMENICA
Lezione del fondatore
Il significato della
perfezione
Una volta conosciuto il metodo, possiamo raggiungere
la perfezione con i semplici atti della nostra vita quotidiana.
Una lezione tenuta a Vrindavana in India il 24 ottobre 1972
da Sua Divina Grazia A.C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada
Fondatore Acarya dell'Associazione Internazionale per la Coscienza di Krsna
atah pumbhir dvijasrestha
varnasramavibhagasah
svanusthitasya dharmasya
samsiddhir haritosanam
"O migliori tra i nati due volte, è stato concluso dunque che la più alta perfezione che si possa raggiungere adempiendo i propri doveri nell'istituzione del varnasrama è soddisfare il Signore Sri Hari."
- SrimadBhagavatam 1.2.13
Il varnasrama è molto importante nella società umana. Se una società non accetta i princìpi dei varna e degli asrama, è una società animale, non umana. I quattro varna o gruppi sociali sono i brahmana (sacerdoti ed insegnanti), gli ksatriya (governanti e guerrieri), i vaisya (agricoltori e commercianti) e i sudra (operai e artigiani). I quattro asrama o ordini spirituali sono i brahmacarya (studenti), i grhastha (capifamiglia), i vanaprastha (ritirati) ed i sannyasa (rinunciati). Questa è cultura vedica: varna e asrama che caratterizzano una società umana.
Nel Visnu Purana è detto:
varnasramacaravata
purusena parah puman
visnur aradhyate pantha
nanyat tattosakaranam
"L'adorazione della Suprema Personalità di Dio, Visnu, avviene con il corretto adempimento dei doveri prescritti nel sistema del varna e degli asrama. In nessun altro modo si può soddisfare il Signore Supremo." Il fine ultimo dell'esistenza è ottenere il favore di Visnu. Un mantra del RgVeda dice, om tad visnoh paramam padam: "La dimora di Visnu è la destinazione suprema." Le persone invece non conoscono lo scopo della vita. Na te viduh svarthagatim hi visnum.
Qualsiasi società che non conosce il fine della vita è avvolta dalle tenebre dell'ignoranza. In realtà, specialmente oggigiorno, tutta la società umana ha perduto l'orientamento. Le persone ricercano la felicità nelle designazioni materiali.
Tutti devono raggiungere la perfezione, ma le persone non sono interessate a comprendere o a ricercare la perfezione della vita.
I governanti tentano di rendere felice l'intera società umana con interventi a livello sociale, politico, economico o religioso, ma lo Srimad-Bhagavatam insegna, durasaya ye bahir - arthamaninah:
Le loro speranze non saranno mai soddisfatte, perché hanno accettato l'energia materiale esterna della Suprema Personalità di Dio come la chiave per la felicità.
Proprio come il mio scialle è esterno rispetto al mio corpo, così il mio corpo è esterno rispetto alla vera persona, l'anima. Le persone però non conoscono l'anima, né Visnu o Krishna origine dell'anima. Essi sono interessati solo al corpo esterno. Questo è detto bahirartha. Bahih significa "esterno" ed artha significa "interesse". Nel nostro libro SrimadBhagavatam c'è il dipinto di una donna che si prende cura della gabbia mentre l'uccellino dentro sta morendo. Bahirarthamani significa che ci curiamo del corpo ma non dell'anima che c'è dentro. Lo Srimad-Bhagavatam afferma che questa è la civiltà delle mucche e degli asini. Sa eva gokharah. Go significa "mucche" e khara significa "asini".
NATI DUE VOLTE
Il verso di oggi fu pronunciato migliaia di anni fa nella foresta di Naimisharanya. L'oratore, Suta Gosvami, si rivolge agli ascoltatori chiamandoli dvijasresthah, "migliori dei nati due volte". Tutti i presenti a quell'incontro erano i migliori brahmana, ksatriya e vaisya. Gli appartenenti a queste categorie sono ritenuti nati due volte. Una nascita è quella per mezzo del padre e della madre e la seconda è quella per mezzo del guru e della conoscenza vedica. Il guru è il padre e la conoscenza vedica la madre.
I sudra sono nati una volta. Per essi non sono previste ritualità per diventare nati due volte. Possiamo anche dire che chiunque non è nato due volte è sudra. Se per lui non viene compiuto il rito dei nati due volte, allora la persona è un sudra. Al momento attuale questi riti non sono praticati neanche in India. Le persone non ne sono interessate. Che dire allora degli altri paesi. Dunque la conclusione degli sastra, testi sacri, è kalau sudra-sambhavah: in questa era di Kali ci sono solo sudra. In pratica non vi sono né brahmana, né ksatriya, né vaisya.
Il verso di oggi dice, varnasrama-vibhagasah: "Per mezzo delle classificazioni del varnasrama." Se una società non accetta i quattro varna e i quattro asrama non è umana. In una società umana c'è la comprensione di Dio che manca in una società animale. Quindi, poiché oggi non c'è l'istituzione del varnasrama, le persone diventano atee; varnasrama significa, infatti, quella organizzazione della società per mezzo della quale si può gradualmente comprendere Visnu e adorarLo. Visnur aradhyate.
Questo è il sistema.
Al giorno d'oggi abbiamo i cosiddetti brahmana e i cosiddetti ksatriya che non conoscono Visnu. Essi dichiarano "io sono un brahmana"; "io sono uno ksatriya", ma secondo gli sastra, questi discendenti da famiglie brahmana, ksatriya o vaisya che non si comportano come brahmana, ksatriya o vaisya, sono chiamati dvijabandhu. Essi non sono riconosciuti come dvija, nati due volte.
Il Mahabharata fu compilato da Vyasadeva per le donne, i sudra e per i dvijabandhu, perché questi gruppi, in generale, possono non comprendere il linguaggio dei quattro Veda originali. Il Mahabharata viene definito il quinto Veda. Nella Bhagavad-gita è detto:
mam hi partha vyapasritya
ye 'pi syuh papayonayah
striyo vaisyas tatha sudras
te 'pi yanti param gatim
Quando si diventa coscienti di Krsna, non importa se si è donna, sudra o dvijabandhu; si può essere elevati al più alto livello di perfezione. Questa è una concessione speciale di Krsna. Tutti devono raggiungere la perfezione, ma le persone non sono interessate alla comprensione e alla ricerca della perfezione della vita.
Perfezione, com'è affermato nel verso di oggi, è haritosanam, che significa soddisfare la Suprema Personalità di Dio.
LA POSIZIONE DI SRI KRSNA
La Suprema Personalità di Dio è Visnu o Krsna. Krsna è l'origine dei visnutattva la categoria di Visnu o Dio. Aham sarvasya prabhavah. Krsna dice che è Lui l'origine di Visnu. Egli è l'origine di Brahma, di Visnu e di Mahesvara, gli esseri celesti originali della creazione. Brahma è il creatore, Visnu è colui che mantiene e Mahesvara Mahadeva o Signore Siva è il distruttore.
Quando Krsna dice aham sarvasya prabhavah significa che Egli è l'origine di Brahma, Visnu e di Siva. Per cui se Hari o Krsna, la Suprema Personalità di Dio, è soddisfatta di noi, non dobbiamo soddisfare separatamente gli esseri celesti. Krsna li comprende tutti.
C'è un esempio: yatha taror mula-nisecanena trpyanti tatskandha-bhujopasakhah. Dando l'acqua alla
radice di un albero, automaticamente si dà anche ai rami, ai ramoscelli, alle foglie, ai fiori - a tutto. Prano-paharac ca yathendriyanam: fornendo cibo allo stomaco, automaticamente l'energia verrà distribuita alle altre parti del corpo. Non dobbiamo dare cibo agli occhi, agli orecchi ed al naso. No. Semplicemente dai cibo allo stomaco e l'energia verrà distribuita. Allo stesso modo, samsiddhir hari-tosanam: se semplicemente soddisfi Hari, la Suprema Personalità di Dio, allora stai soddisfacendo tutti gli altri. A questo proposito leggiamo un esempio nel Mahabharata. Una volta Duryodhana, il nemico dei Pandava, riuscì a soddisfare il saggio Durvasa, che volle dargli una benedizione. Duryodhana era molto scaltro. Il suo unico scopo era quello di ingannare i Pandava.
Duryodhana disse a Durvasa, "Mio caro signore, ti chiederò una benedizione in un altra occasione, non ora." Successivamente quando i Pandava con la loro moglie Draupadi erano in esilio nella foresta, Duryodhana si recò da Durvasa Muni.
"Mio caro signore, volevate darmi una benedizione. Sono venuto per questo. Recati dai Pandava con i tuoi sessantamila discepoli dopo che Draupadi ha mangiato."
Durvasa era noto per lanciare maledizioni quando veniva offeso.
Duryodhana sapeva che i Pandava, vivendo nella foresta, non avevano le provviste sufficienti per riceverlo in modo adeguato ed egli, dotato di grande potere, li avrebbe puniti.
Allora Durvasa e i suoi discepoli andarono a far visita ai Pandava nella foresta. Come ksatriya, i Pandava avevano il dovere di ricevere i brahmana. I Pandava però avevano già mangiato e non era rimasto niente da offrire ai loro ospiti. Perplessi i Pandava chiesero loro di andare a fare un bagno mentre essi avrebbero provveduto a preparare il cibo.
La promessa di Krsna è che Egli si prenderà cura che i suoi devoti siano sempre protetti, per cui quando i Pandava si trovarono nell'imbarazzo, Krsna apparve.
"Qual è il problema?" chiese Krsna.
Essi Glielo spiegarono e allora Krsna chiese se Draupadi, la moglie dei Pandava, avesse mangiato. Draupadi un tempo aveva ricevuto la benedizione di poter sfamare qualsiasi numero di ospiti, a patto che non avesse consumato il suo pasto. Ella rispose a Krsna che aveva già mangiato.
"Allora vai a cercare un qualsiasi residuo di cibo in cucina", le disse Krsna.
Draupadi trovò un pezzetto di cibo attaccato sul lato di una pentola e lo portò a Krsna. Quando Krsna lo ebbe mangiato, Durvasa Muni ed i suoi si sentirono sazi. Vergognandosi di non poter accettare un pasto dai Pandava, in fretta se ne andarono.
Questo è il processo. Se riesci a soddisfare Krsna - se Krsna dice: "Va bene" allora tutto va bene. Questo è il fondamento del movimento della coscienza di Krsna. In un modo o nell'altro soddisfa Krsna. Samsiddhir haritosanam. Allora otterrai ogni perfezione. E' un metodo molto semplice. Cerca di soddisfare Krsna e sarai soddisfatto in tutto. Tutto sarà perfetto.
Anche Krsna lo dice e non è molto difficile soddisfarLo. Egli è così gentile. Egli dice, patram puspam phalam toyam yo me bhaktya prayacchati: "Desideri offrirMi del cibo - va bene. Basta che tu raccolga un fiore o una foglia e Me li offra con devozione."
La vera offerta è la bhakti - amore e devozione. Krsna non ti chiede di portarGli grandi quantità di cibi deliziosi. No. Krsna vuole il tuo amore.
Krsna non è un mendicante e neppure un affamato che viene da te a mangiare qualche cosa. Questo non è l'atteggiamento di Krsna. Krsna vuole solo il tuo amore.
Un padre è responsabile dell'intera famiglia. Egli lavora duramente giorno e notte per mantenere la famiglia ed in cambio si aspetta solo amore dalla moglie e dai figli. Questo è lo stimolo per lo sviluppo economico. Il padre lavora duramente per guadagnare denaro ma per se stesso ha bisogno solo di poco.
Egli lavora duramente per poter vedere la moglie e i figli veramente soddisfatti, quando torna a casa.
Allo stesso modo, Krsna ha espanso la Sua famiglia. Egli ha dato origine a così tanti esseri viventi. Qual'è l'idea? Anandamayo 'bhyasat. Poiché Egli è anandamaya, pieno di felicità, desidera godere di scambi amorosi fra Lui e gli esseri viventi. Questo è ciò che vuole. Altrimenti, perché ci avrebbe creato? Egli desidera amore, ma i mascalzoni lo hanno dimenticato. Essi dicono: "Non c'è Dio. Io sono Dio. Io sono il goditore." Invece di amare Dio, diventano "Dio". Ciò ha stravolto l'intera situazione.
Perciò Krsna viene, desiderando ristabilire il reciproco scambio d'amore che è chiamato bhakti. Tu ami Krsna e Krsna ama te. Krsna ti ama anche senza ricevere il tuo amore. Altrimenti come faresti a mangiare? Non puoi vivere neanche un momento senza la misericordia di Krsna. Questo è la realtà. Eko bahunam yo vidadhati kaman.
IL SIGNIFICATO DI DHARMA
Krsna viene per ristabilire il dharma. Dharma significa quello che è ordinato da Dio. Ciò che Dio dice, è dharma. Non puoi costruirti il tuo dharma. Dio, Krsna dice, manmana bhava madbhakto madyaji mam namaskuru: "Pensa sempre a Me, diventa Mio devoto, adoraMi ed offriMi i tuoi omaggi." Krsna dice, sarva dharman parityaja mam ekam saranam vraja: "Abbandona ogni tipo di religione e sottomettiti a Me." Questo è dharma. Qualsiasi cosiddetto dharma che non comporta di arrendersi a Dio, non è un vero dharma. E' detto kaitava dharma, "falsa religione". Perciò lo SrimadBhagavatam afferma dharmahprojjhitakaitavo 'tra: "Tutte le forme di falso dharma sono da gettare e da prendere a calci."
Qui si afferma la stessa cosa: svanusthitasya dharmasya samsiddhir haritosanam. Sei religioso; va bene ma lo scopo della religione è soddisfare il Signore Supremo. Questa è la perfezione. Non importa quale sia il tuo livello sociale. E' detto, varnasramavibhagasah "secondo i livelli previsti dal varnasrama." Un brahmana può soddisfare Krsna con le sue austerità, con la sua veridicità, con la sua conoscenza degli sastra. Può predicare la conoscenza degli sastra al mondo. Può mangiare per conto di Dio. Secondo la civiltà vedica, c'è brahmanabhojana.
Brahmanabhojana significa che Krsna mangia per mezzo dei brahmana.
Così un brahmana può rimanere un brahmana e soddisfare Dio con le sue attività. La stessa cosa è vera per gli altri livelli. Arjuna non era un brahmana, era uno ksatriya. Non era un sannyasi, era un grhastha, un capofamiglia e un re. Sapeva come uccidere e uccidendo soddisfece Krsna.
Samsiddhir haritosanam.
Questo era il fine di tutta la Bhagavad-gita. Arjuna era contrario ad uccidere e Krsna lo incitava: "Tu
devi uccidere." E quando Arjuna decise di uccidere, allora Krsna fu soddisfatto e Arjuna diventò perfetto.
Questi esempi sono molto chiari. Lo scopo della vita è soddisfare Krsna. Quando Arjuna si rifiutava di combattere, lo faceva per la sua soddisfazione. "Non ucciderò mio nonno, i miei nipoti, mio fratello che sono nell'esercito nemico. Se essi muoiono, sarò infelice. Allora qual è l'utilità di ucciderli?" Tutte queste considerazioni erano dirette alla gratificazione dei sensi, la cosiddetta non violenza. Un devoto non sa che cos'è la violenza e la non violenza. Vuole soddisfare Krsna. Questo è tutto. I devoti non sanno che cos'è la moralità o l'immoralità; essi vogliono soddisfare Krsna. Le gopi, le pastorelle, andarono da Krsna nel cuore della notte.
Questo è immorale, ma esse non sapevano che cos'è la moralità o l'immoralità. Dovevano andare da Krsna. Samsiddhir haritosanam.
Ognuno dovrebbe cercare di soddisfare Sri Krsna. Manmana bhava madbhakto madyaji mam namaskuru. Questa è la perfezione della vita. Pensa sempre a Krsna (manmanah). "Sii sempre Mio devoto" (madbhakta). "AdoraMi sempre" (madyaji). "OffriMi sempre i tuoi omaggi" (mam namaskuru).
"Ma io ho un'altra religione, Signore. Perché dovrei pensare solo a Te? Devo pensare alla Dea Kali. Altrimenti non posso mangiare la carne."
Per questo Krsna dice, sarva dharman parityajya: "Sono tutte sciocchezze. Abbandona tutte queste sciocchezze." Mam ekam. "Semplicemente sottomettiti a Me." Ekam. "Non ti preoccupare dei deva."
Così questo è il vero dharma: samsiddhir haritosanam. In un modo o nell'altro soddisfa Krsna. Arjuna soddisfece Krsna uccidendo. Uccidere non è un'attività buona, ma poiché uccidendo Arjuna soddisfece Krsna, Krsna gli dichiarò, bhakto 'si me sakha ceti: "Oh tu sei un amico molto caro a Me."
Lo scopo di Krsna era di uccidere i demoni. Paritranaya sadhunam vinasaya ca duskrtam. Arjuna aiutò ad uccidere i demoni soddisfacendo il desiderio di Krsna. Perciò Arjuna divenne perfetto uccidendo. Perciò qualunque cosa facciate voluta da Krsna o dal Suo autentico rappresentante, questo è vero dharma.
Samsiddhir hari tosanam.
Vi ringrazio moltissimo.
IL FESTIVAL DELL'INDIA
LUNGO LA COSTA BALTICA
Il _Festival della cultura indiana" dell'ISKCON porta l'essenza della cultura spirituale dell'India (originariamente chiamata Bharata) nelle città della Polonia
di Sri Prahlada Dasa
Ewa, Beata ed Ania tre ragazze di nove, undici e tredici anni abitano a Mrzezyno, una tranquilla città di quattromila abitanti, sulle coste del mar Baltico nella Polonia settentrionale, dotata di una spiaggia e di un porto. Tutti gli anni aspettano con eccitazione l'arrivo dell'estate, quando quarantamila villeggianti arrivano a Mrzezyno e la città si rianima. Improvvisamente spuntano bar, caffè, discoteche, alberghi, campeggi e cartelloni pubblicitari.
L'eccitazione delle ragazze è provocata da molto di più che la semplice attesa dei turisti estivi. Tutti i giorni vanno alla spiaggia per vedere: "Non sono ancora arrivati?"
Un sabato mattina mentre le tre ragazze passeggiano lungo il porto, odono un suono ritmico di cembali e tamburi che aumenta ad ogni secondo.
"Sono loro!" gridano le ragazze gioiosamente mentre corrono nella direzione da cui proviene il suono.
Appare un gruppo di persone vestite di abiti colorati. Quarantacinque persone danzano nella strada divise in due file, aperte e chiuse da donne che indossano eleganti sari. Molti del gruppo hanno in mano bandiere e grappoli di palloncini.
Spettatori lungo la strada e alle finestre sorridono nel vedere le donne che salutano amichevolmente con la mano mentre danzano all'unisono.
Nel mezzo della processione uomini con la testa rasata vestiti con abiti dai colori sgargianti danzano gioiosamente accompagnati dal suono di cembali, tamburi, una tromba e una fisarmonica.
La voce del solista affascina Ewa, Beata ed Ania mentre canta il loro mantra preferito: Hare Krsna, Hare Krsna, Krsna Krsna, Hare Hare / Hare Rama, Hare Rama, Rama Rama, Hare Hare.
Eccitate le ragazze riconoscono qualcuno: "Sri Radhika!"
Corrono incontro alla loro vecchia amica, vestita come una ballerina indiana tradizionale, per abbracciarla.
UNA FESTA SULLA SPIAGGIA
Il corteo dei devoti danzanti snodandosi si avvia verso la spiaggia, dove la processione attrae i curiosi. Mentre alcune persone ridono o ignorano la scena, altri battono le mani e molti sorridono e salutano con la mano.
Ad un cenno di Indradyumna Swami, Sri Radhika ferma la marcia. Il mare costituisce uno scenario suggestivo per il gruppo musicale. Una folla si riunisce per assistere allo spettacolo. Davanti al gruppo, Sri Radhika danza con Ewa, Beata ed Ania. Dal cerchio degli spettatori invitano alcuni bambini a danzare ed in breve venticinque danzatori si muovono in cerchi ruotanti.
La musica raggiunge un punto culminante; tutti sono assorti nei santi nomi di Krsna. Poi con gli applausi dei presenti, lo spettacolo termina e Indradyumna Swami viene avanti.
"Signore e signori vi ringrazio per il vostro gentile apprezzamento."
Gaurangi Dasi traduce in polacco per la folla.
"Siamo membri del movimento Hare Krsna. Stasera e domani pomeriggio alle cinque organizzeremo un festival di cultura indiana sul molo. Il programma comprenderà musica tradizionale indiana, danza e teatro. Abbiamo in mostra anche oggetti e documenti della filosofia e del modo di vivere indiano.
"In una tenda sarà possibile indossare un sari indiano per la serata. In un'altra potrete dipingervi il viso con disegni floreali indiani e assaggiare delizioso cibo vegetariano indiano. Questo è un festival per tutti ed è gratis."
Indradyumna Swami chiede chi pensa di intervenire e molti fra il pubblico alzano la mano. Ricomincia la musica e il corteo avanza.
LA LOCAZIONE DEL POSTO
Una squadra di devoti, scaricato un rimorchio sul luogo del festival a soli cento metri dalla spiaggia, monta quindici tende lungo i due lati del molo e fissa le impalcature al rimorchio per erigere il palcoscenico. Su uno stendardo che adorna il palco si legge "Festival della Cultura Indiana, 10° Anniversario."
Narottama Dasa, di ventidue anni, è uno della squadra, devoto di Krsna della seconda generazione e diplomato alla gurukula (scuola degli Hare Krsna) di Murwillumbah in Australia. Dopo essersi diplomato tre anni fa non sapeva cosa fare.
"Insieme ai miei amici ci lasciammo coinvolgere dalla droga. I miei genitori cercarono di mettermi in guardia, ma in realtà non poterono fare niente per me. Quando Indradyumna Swami venne due anni fa alla nostra fattoria trascorse molto tempo con me e mi incoraggiò a ricominciare a cantare e a venire con lui in Polonia. Per sei mesi lavorai duramente per un devoto del posto ed infine potei comprarmi il biglietto. E' la miglior cosa che abbia mai fatto.
"Domani quando il festival finirà, smantelleremo tutto e poi lo rimonteremo su il giorno dopo. Facciamo festival in due o tre città alla settimana, per cinque mesi all'anno. Il lavoro è veramente pesante, ma è anche divertente. Divertimento sano. Qui ho degli amici e sento che sto facendo qualcosa di utile per la gente in generale, per l'ISKCON e per me stesso. I miei genitori sono veramente orgogliosi di me."
Dopo che il palcoscenico è montato, tocca a Jambavan fare il suo lavoro al mixer. Mette a punto il sistema sonoro, regolando il crossover e l'equalizzazione. Il ventiduenne tecnico del suono è un diplomato alla gurukula in India. Sua madre è australiana ed egli è nato in Inghilterra.
"Vivevo a Vrndavana con i miei genitori, giocherellando con il mio computer e aspettando che mi succedesse qualcosa, quando Indradyumna Swami mi invitò a fare il tour polacco come assistente ingegnere del suono. Accettai volentieri l'offerta.
"L'anno scorso lavorai come sostituto. Quest'anno dirigo l'intero sistema: quattromila watt di amplificatori, un mixer di dodici canali ed alcune unità multi effetto. "Si usava tenere il festival al coperto per meno di mille persone. Ora che si svolge all'aperto, vi partecipano da duemila fino a diecimila ospiti - e il sistema sonoro è inadeguato."
LO SPETTACOLO
Oggi le persone cominciano ad arrivare alle 4.30. Tribhuvanesvara Dasa apre il festival cantando canzoni devozionali, accompagnato da strumenti tradizionali indiani. Egli si diplomò nel 1978 al Poznan Music College in Polonia; trascorreva il suo tempo cantando e suonando la tastiera in un complesso da cabaret su una lussuosa imbarcazione da crociera polacca. Nel 1989, in una strada di
Varsavia, un devoto Hare Krsna gli vendette una Bhagavad-gita. "Dopo aver letto quel libro," egli dice, "decisi di dedicare il mio talento a glorificare Krsna."
Alcune migliaia di
persone si aggirano nel luogo dove si svolge il festival.
L'unico spazio aperto è quello di fronte al
palco. Ewa, Beata ed
Ania truccate in modo
adatto al sari che indossano,
danzano insieme a Sri Radhika
e ad altre giovani vestite nello stesso modo. Sri Radhika insegna semplici
passi Bharata Natyam alle ragazze che mostreranno la loro bravura alla folla.
Tribhunesvara, il maestro delle cerimonie del festival, dà il benvenuto agli ospiti ed invita ad applaudire le ballerine mentre fanno il loro ingresso sul palco. Sri Radhika, che è croata, conquista tutti i cuori quando parla al pubblico del Bharata Natyam in un polacco scorretto. "Abbiamo dato inizio ad una scuola di danza qui a Mrzezyno," annuncia Tribhunesvara.
Le ragazze danzano seguendo attentamente i movimenti della loro insegnante. Il pubblico risponde con i flash delle macchine fotografiche e con fragorosi applausi. Poi degli studenti si uniscono al pubblico per guardare Sri Radhika che interpreta "Krsna, il Sollevatore della Collina Govardhana."
Mentre, dietro le quinte, gli attori si preparano per la rappresentazione teatrale del Ramayana, Tribhunesvara narra al pubblico che i passatempi del Signore Rama e della Sua regina, Sita, hanno affascinato per migliaia di anni la popolazione del sudest asiatico.
La musica composta da Tribhunesvara accompagna gli attori sul palcoscenico. Ogni attore indossa una magnifica maschera più grande del reale, visibile da molto lontano. Tribhunesvara legge l'intero copione (tranne la parte di Sita, letta da una donna), cambiando voce per ogni personaggio.
INTORNO AL LUOGO
DELLA FESTA
Mentre la maggior parte della folla si concentra intorno al palcoscenico, tanti si aggirano anche intorno al luogo dove si svolge il festival. Piotrek, un ragazzino di dieci anni di Katowice, si avvicina a Indradyumna Swami mostrandogli una foto di loro due insieme al festival dell'anno precedente. Piotrek gli chiede di firmare la fotografia.
"Mentre venivo via da casa per andare in vacanza, ho messo nella valigia questa foto pensando che avrei potuto incontrarti. Stamani, quando sono sceso dal treno ed ho visto un cartellone che faceva pubblicità al festival, non potevo crederci."
Oltrepassate le tende della mostra, dove le persone leggono dei pannelli in cui vengono presentati la reincarnazione, il vegetarianesimo e la base scientifica della coscienza di Krsna, giungiamo alla tenda, ora vuota, dove c'è il ristorante.
Da dietro ai tavoli vuoti, la cuoca Rukminipriya Dasi si scusa.
"Mi dispiace non c'è rimasto niente. E' stato venduto tutto nelle prime due ore del festival. Alcune persone hanno detto che non avevano assaggiato niente di così delizioso nella loro vita." La tenda dove c'è il dibattito delle domande e delle risposte è piena zeppa. Un uomo chiede a Jayatam Dasa se Krsna e il Dio dei Cristiani sono la stessa persona.
"Dio è uno," risponde Jayatam, "sebbene i Suoi nomi siano molti. Allah, Yaweh e Krsna sono nomi di una stessa persona. Proprio come il sole è conosciuto con tanti nomi quanti sono le lingue nel mondo, così è Dio."
Una signora anziana con un cane chiede se gli Hare Krsna sono una setta.
"L'Associazione Internazionale per la Coscienza di Krsna," risponde Jayatam, "è una religione riconosciuta in questa nazione. Agli Indiani è stata insegnata questa filosofia ed hanno vissuto per migliaia di anni in accordo ad essa. Le persone che non hanno familiarità con questa cultura talvolta dicono che siamo una setta, ma non così le persone informate come studiosi o membri del governo."
Un ragazzo interrompe. "Allora perché i preti insistono che gli Hare Krsna sono una setta pericolosa?"
In risposta, Jayatam chiede: "In questa tenda chi ha paura della morte?"
Quasi tutti nella tenda alzano la mano. "Perché avete paura?"
Ne nasce una discussione e Jayatam conclude dicendo che la gente ha paura della morte perché non conosce ciò che avviene dopo la morte. "E' proprio della natura umana aver paura di ciò che non si capisce," egli dice.
Alle bancarelle, le persone comprano oggetti importati dall'India. Sangitapriya Dasi, appena tornata da recitare il Ramayana, in cui interpreta la voce di Sita, spiega che i proventi della bancarella aiutano a far proseguire il festival.
Sangita, mentre serve una ragazzina, si abbandona ai ricordi.
"Sei anni fa ero una ragazzina come lei, una diciottenne che assisteva al festival per la prima volta."
Presentato sul palco come l'organizzatore del festival, Indradyumna Swami riassume i fondamenti filosofici della Bhagavad-gita. Tiene davanti a sé una copia del libro perché il pubblico possa vederlo. Le sue parole risuonano per tutta la zona del festival insieme a quelle del traduttore.
"Nella Bhagavad-gita, Krsna, nome con cui Dio è conosciuto nell'antica lingua sanscrita dell'India, parla specificatamente a beneficio della società umana. A differenza degli animali, gli esseri umani possono chiedersi 'Chi sono?'"
Egli espone la filosofia basilare dell'anima e poi dice: "Alcuni di voi potrebbero domandarsi perché ragazzi e ragazze europee hanno accettato una cultura e una filosofia orientale. Sono sicuro che se parlate con loro, ognuno darà una risposta differente a questa domanda, ma penso anche che le loro risposte possano essere raggruppate in due categorie. Nella prima, essi sono attratti dalla filosofia e nella seconda da questo nostro semplice modo di vivere.
"Se avete uno scopo puro come quello di ottenere l'amore per Dio, dovreste anche avere un modo di vivere puro. Nella coscienza di Krsna seguiamo quattro princìpi: non mangiare carne, non fare sesso illecito, non prendere intossicanti, non giocare d'azzardo. Anche se voi stessi potete non essere pronti a seguire questi princìpi, quanti di voi pensano che il mondo sarebbe migliore se la gente vivesse seguendoli? Per favore, alzate la mano." La maggior parte del pubblico alza la mano.
"Alcuni di voi staranno pensando 'Oh, i princìpi sono buoni, ma e il divertimento? Niente hamburger, niente birra o vodka, niente discoteca il venerdì sera. Cosa fate ragazzi per divertirvi? Gli Hare Krsna devono essere persone davvero tristi."'
Fa una faccia triste e molti dei presenti ridono.
Poi la sua faccia s'illumina di un bel sorriso.
"Nella coscienza di Krsna assaporiamo la felicità su una piattaforma spirituale, sulla piattaforma dell'anima. Chiunque può sentirla subito cantando i nomi di Dio. Invito tutti voi a ripetere per favore dopo di me. Due parole alla volta: Hare Krsna, Hare Krsna, Krsna Krsna, Hare Hare / Hare Rama, Hare Rama, Rama Rama, Hare Hare." Suonando l'harmonium, Indradyumna Swami guida un bel kirtana, accompagnato da Ekalavia Dasa alla tromba.
Ospiti e devoti danzano, ondeggiando avanti e indietro davanti al palco. Sri Radhika e le sue "studentesse" danzano formando dei cerchi e tenendosi per mano. Indradyumna Swami cambia improvvisamente la melodia e il tempo del kirtana si adegua. Bhaktipriya Dasa si unisce a loro con il suo basso e Syama Bhakta Dasa suona il suo djambe africano. Devoti e ospiti danzano con abbandono.
Indradyumna Swami finisce il kirtana e pronuncia alcune parole di chiusura.
"Se vi sono piaciuti il canto, la danza e la presentazione della filosofia, vorrei invitarvi a portarli a casa con voi. Se prenderete una Bhagavad-gita alla nostra libreria, dove andrò ora, scriverò per voi una piccola dedica.
"Vedo che molti giovani sono in attesa del nostro gruppo reggae, Villaggio della Pace. Per favore date un caldo benvenuto al solista, arrivato dalla Nuova Zelanda, Sri Prahlada."
Io salgo sul palco con gli altri componenti del gruppo per la nostra prima esibizione.
CLIENTI SODDISFATTI
Nella tenda dove si vendono i libri, Radha Sakhi Vrnda Dasi e Nandini Dasi sono occupate a servire. Dopo il discorso di Indradyumna Swami dal palco vengono vendute la maggior parte delle copie della Gita.
"Come vi chiamate?" chiede egli ad un uomo di mezza età con moglie e due figli.
Nandini scrive i loro nomi su un foglio di carta e Indradyumna li scrive sulla prima pagina del libro:
18 luglio 1999, Mrzezyno, Polonia
Caro Jacek, Magda, Bartek e Rafal, questa antica sapienza possa portare pace e felicità nella vostra vita.
Vostro Indradyumna Swami
Indradyumna Swami è eccitato per il successo del festival.
"Ogni festival è una gemma," dice "Non sempre è facile ottenere il permesso di farli. Qualche volta i sindaci di propria iniziativa o dietro la pressione dei preti locali cancellano i festival all'ultimo momento.
IL REGGAE HARE KRSNA
Il complesso reggae Hare Krsna il Villaggio della Pace ha un pubblico di duecento persone che danzano davanti al palco. Io canto in inglese, bengali e sanscrito. Riscuotiamo successo e i nostri fans chiedono i bis. "Svegliati" e "Amore divino" sono i pezzi preferiti.
L'ora di chiusura è alle dieci. Io auguro la buona notte al pubblico.
"Siamo stati insieme tutta la sera e posso dire tranquillamente che ora siamo tutti amici. Non ci piace dire arrivederci agli amici, ma c'è un'altra cosa buona: avremo il piacere di ritrovarci. Grazie a tutti per essere venuti. Arrivederci a domani, ricordate di cantare Hare Krsna e siate felici!"
Io firmo CD e cassette e do il mio indirizzo a quelli che vogliono scrivermi. Ho ricevuto molte lettere da ragazzi che, dopo aver partecipato ad un nostro concerto, hanno smesso di fumare, di bere alcool o di mangiare carne. Alcuni cominciano a leggere i libri di Prabhupada e cantano regolarmente Hare Krsna. So di non essere un grande musicista, ma lettere come queste e il ricordo di ragazzi che cantano e danzano durante i concerti mi ispirano a continuare a cantare.
UN ALTRO ANNO
Il comandante del porto Jusef è contento di aver partecipato al
festival.
"I miei superiori a Szczechin e il prete del posto mi dissero di non dare il permesso per il festival quest'anno. Non li ho ascoltati ed il sindaco ha sostenuto la mia decisione. Sono molto contento che il vostro festival abbia avuto luogo nuovamente a Mrzezyno. Le persone si divertono così tanto quando voi venite in città."
Mentre va via portando con sé il suo prasadam preferito - samosa di verdure fritti - si gira e dice a Indradyumna Swami: "Possano questi festival durare per i prossimi cento anni!"
Quando il festival finisce, Beata, Ewa ed Ania arrivano correndo eccitate con un poster del festival e una penna e chiedono autografi ad Indradyumna Swami, Tribhunesvara e ad altri artisti. Due autobus carichi di devoti esausti lasciano il luogo del festival. Tre ragazze con le lacrime agli occhi salutano con la mano. "Arrivederci," gridano "tornate l'anno prossimo."
Il ventiduenne Sri Prahlada Dasa è devoto di Krsna dall'età di cinque anni. Ha viaggiato con il Festival polacco itinerante fin dal suo inizio nel 1990. Lo scorso anno si è sposato sul palcoscenico con Rukmini Priya Devi Dasi durante il festival polacco di Woodstock.
Figure:
I bagnanti gioiscono della musica del Festival dell'India che ha già attraversato la Polonia per dieci estati.
Vestiti con
smisurate teste,
gli attori recitano
delle scene tratte dal
poema epico
Ramayana.
Sotto a destra:
Surpanakha,
sorella del malefico re
Ravana.
Sopra, Sri Sri GauraNitai (le divinità di Caitanya e
Nityananda) hanno viaggiato attraverso la Polonia insieme al Festival dell'India.
A destra: Indradyumna Svami.
Consensi per il Festival
Estratti di lettere scritte da sindaci e responsabili culturali di alcune città polacche che hanno ospitato il Festival dell'India. (Tradotti dal polacco.)
Lo spettacolo si è svolto in una bella atmosfera. che ha consentito moltissime esperienze spirituali. Da raccomandare caldamente.
- Il Sindaco di Miedzychod
L'idea del festival è splendida e le persone che lo presentano sono molto gentili e cortesi. Spero ancora che la gente che interpreta in modo improprio la parola _tolleranza", cominci a cambiare deliberatamente il proprio punto di vista sulla vita e negli anni futuri accetti con gentilezza questo genere di spettacoli.
- Il Direttore della Casa della Cultura di Miedzychod
Il Festival dell'India è stato un avvenimento culturale e artistico con un'organizzazione di alto livello. Noi conferiamo agli organizzatori il più alto punteggio. Ringraziandovi per averci presentato la cultura dell'India, vi invitiamo di nuovo a Glogow.
- Il Capo del Dipartimento della Cultura di Glogow (In nome del Presidente di Glogow)
Grazie di cuore per il meraviglioso e splendido spettacolo. L'atmosfera amichevole e la gentilezza che hanno caratterizzato il festival dell'India possa essere per tutti noi un eccellente esempio di un grande spettacolo organizzato con professionalità. La danza, la rappresentazione teatrale, le pantomime e i concerti eseguiti da artisti che rappresentano la cultura occidentale ed orientale unite, hanno suscitato gioia e fascino fra i partecipanti al Festival.
- Il Sindaco dl Wolsztyn
Vorremmo ringraziarvi per aver organizzato ed averci dato così tante esperienze indimenticabili con questo avvenimento fantastico. Ci auguriamo che questo sia il primo passo verso una futura cooperazione.
- Il Direttore della Casa della Cultura di Chocianow
Questo straordinario avvenimento sarà ricordato per molto tempo dagli abitanti di Chocianow. Il Festival ha trasmesso al pubblico molte sensazioni e ci ha reso possibile entrare in contatto con la cultura, lo stile di vita e la filosofia dell'India. Sperando che il vostro Festival ci onori anche in futuro.
- Il Sindaco dl Chocianow
L'intero evento è stato accettato benissimo dagli abitanti di Chojnow e ne hanno dato prova con la loro massiccia presenza. Il Festival ci ha aiutati a conoscere questa cultura in un modo significativo. Invito ad una futura cooperazione e auguro molti festival ancora più di successo.
- Il Direttore della Casa della Cultura di Chojnow
Srimad-Bhagavatam
IL GIOIELLO DELLE SCRITTURE VEDICHE
Il desiderio,
la conoscenza e l'illusione.
Abbiamo un grande piacere nel pubblicare la versione inedita in lingua italiana dello SrimadBhagavatam, undicesimo canto, la parte conclusiva del grande classico della spiritualità compilato cinquemila anni fa da KrsnaDvapayana Vyasa, tradotto dall'originale sanscrito da Sua Divina Grazia A. C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada, e completato dai suoi discepoli. Lo SrimadBhagavatam, l'essenza di tutte le Scritture Vediche, è la scienza spirituale che ci permette di conoscere non solo la sorgente ultima di ogni cosa, l'Essere Supremo, ma anche la relazione che ci unisce a Lui, e spiega inoltre che il nostro dovere è di agire per migliorare la società umana sulla base di questa conoscenza infallibile. Chi fosse interessato all'intera opera può contattare la Bhaktivedanta Book Trust Italia.
SrimadBhagavatam, Canto 11, Capitolo 3
VERSO 1
sri-rajovaca
parasya visnor isasya
mayinam api mohinim
mayam veditum icchamo
bhagavanto bruvantu nah
sri-raja uvaca: il re disse; parasya: del
Supremo; visno: Visnu; isasya: il
Signore; mayinam: per chi possiede
grandi poteri mistici; api: perfino;
mohinim: ciò che confonde; mayam: la
potenza illusoria; veditum: capire;
icchamah: desideriamo; bhagavantah:
miei signori; bruvantu: vi prego di dire;
nah: a noi.
TRADUZIONE
Il re Nimi disse:
Ora è nostro desiderio conoscere la
potenza illusoria di Dio, la Persona
Suprema, Sri Visnu, potenza che
confonde perfino i grandi mistici.
Miei signori, per favore parlateci di
questo argomento.
SPIEGAZIONE
Secondo Srila Sridhara Svami, in
questo capitolo saranno i diversi figli
santi di Rsabhadeva a parlare
dell'energia illusoria (maya), dei mezzi
per attraversarla, della caratteristiche di
Dio, la Persona Suprema, e dei doveri
prescritti per gli esseri umani. Il verso
quarantottesimo del capitolo precedente
affermava, visnor mayam idam
pasyan: "Un devoto di Krsna
dovrebbe capire che l'universo intero è
la potenza illusoria del Signore." Per
questo il re Nimi affronta ora
l'argomento, chiedendo informazioni più
dettagliate ai santi Yogendra.
Secondo Srila Bhaktisiddhanta
Sarasvati Thakura, gli esseri celesti,
guidati da Brahma, e gli esseri umani
della Terra, sono tutti trascinati dai loro
particolari desideri di gratificazione
materiale dei sensi, e dirigono quindi i
loro sensi verso la ricerca della
conoscenza materiale. I sensi sottili degli
esseri celesti e i sensi grossolani degli
esseri umani sono sempre impegnati
nella valutazione degli oggetti materiali
dei sensi. Per comprendere pienamente
la reale natura di maya, la potenza
illusoria, che conduce le anime
condizionate ad opporsi alla coscienza
di Krsna e a
sottomettersi alle ingannevoli manifestazioni
materiali, il re Nimi chiede ora aiuto a un altro
dei nove Yogendra, Sri Antariksa.
VERSO 2
nanutrpye jusan yusmad-
vaco hari-kathamrtam
samsara-tapa-nistapto
martyas tat-tapa-bhesajam
na anutrpye: non sono ancora soddisfatto;
jusan: impegnato; yusmat: tue; vacah: nelle
parole; hari-katha: degli argomenti che
riguardano il Signore Supremo, Hari; amrtam: il
nettare; samsara: dell'esistenza materiale; tapa:
dalla sofferenza; nistaptah: tormentato;
martyah: un essere umano mortale; tat-tapa: di
questo dolore; bhesajam: la cura medica.
TRADUZIONE
Sebbene io stia bevendo il nettare delle
vostre affermazioni sulle glorie di Dio, la
Persona Suprema, la mia sete non è ancora
saziata. Le nettaree descrizioni del Signore
e dei Suoi devoti sono la vera medicina per
le anime condizionate tormentate dalle
triplici sofferenze dell'esistenza materiale, e
io sono una di loro.
SPIEGAZIONE
Secondo Srila Sridhara Svami, si potrebbe
obiettare che essendo già state descritte nei
particolari le caratteristiche del puro devoto del
Signore, si potrebbe rendere perfetta la nostra
vita cercando di avanzare verso il livello descritto
nel verso precedente, senza necessità di ulteriori
domande. L'hari-kathamrtam, però, gli
argomenti che riguardano il Signore e i Suoi
devoti, sono così piacevoli e meravigliosi che
non è possibile interromperne l'ascolto, anche
dopo aver raggiunto la liberazione spirituale. A
questo proposito Caitanya Mahaprabhu ha
citato il verso seguente:
atmaramas ca munayo
nirgrantha apy urukrame
kurvanty ahaitukim bhaktim
ittham-bhuta-guno harih
"Anche coloro che sono soddisfatti nel
sé e non provano attrazione per i
desideri materiali esterni, sono attratti
dal servizio d'amore a Sri Krsna che
possiede qualità trascendentali e
compie attività meravigliose. Hari, Dio,
la Persona Suprema, è chiamato Krsna
perché possiede queste caratteristiche
trascendentali così affascinanti." (S.B.
1.7.10) La medicina materiale non è più
desiderabile dopo che la malattia è
stata guarita, ma al livello assoluto il
mezzo e il fine non sono differenti.
L'ascolto e il canto delle glorie di Sri
Krsna sono dunque il fine e il mezzo
della gioia trascendentale.
Il re Nimi disse ai saggi: "Voi siete tutti
grandi santi, assorti nell'amore per Dio.
Perciò, sebbene parliate di maya,
l'illusione, esprimerete senza dubbio
conclusioni conformi alla coscienza di
Krsna. Vi prego di non pensare di
avermi già spiegato ogni cosa, perché il
nettare inebriante delle vostre istruzioni
mi ha lasciato ancora più desideroso di
ascoltare ciò che riguarda Dio, la
Persona Suprema."
Anche il re Nimi era un grande devoto
del Signore, altrimenti non avrebbe
potuto conversare personalmente con
esseri così elevati come i nove
Yogendra. Ma poiché era un Vaisnava
molto umile, si considerava una comune
anima condizionata coperta dalle
designazioni materiali, e si mostrava
quindi molto desideroso di
comprendere la vera natura di maya
per mettersi al sicuro dai suoi eventuali
tentativi futuri di farlo ripiombare nel
fuoco ardente dell'esistenza materiale.
VERSO 3
sri-antariks a uvaca
ebhir bhutani bhutatma
maha-bhutair maha-bhuja
sasarjoccavacany adyah
sva-matratma-prasiddhaye
sri-antariksah uvaca: Sri Antariksa
disse; ebhih: da questi (elementi
materiali); bhutani: le creature;
bhuta-atma: l'Anima di tutte le
creazioni; maha-bhutaih: dagli elementi
del mahat-tattva; maha-bhuja: o re
dalle braccia potenti; sasarja: Egli
creò; ucca-avacani: superiori e inferiori; adyah: la persona originale; sva: dei Suoi
frammenti; matra: la gratificazione dei sensi;
atma: e la realizzazione del sé; prasiddhaye: per
facilitare.
TRADUZIONE
Sri Antariksa disse:
"O re dalle braccia potenti, attivando gli
elementi materiali, l'Anima primordiale di
tutte le creazioni ha introdotto tutti gli esseri
viventi nelle specie superiori e inferiori, in
modo che queste anime condizionate
possano coltivare o la gratificazione dei
sensi o la liberazione finale, secondo il loro
desiderio.
SPIEGAZIONE
Secondo Srila Visvanatha Cakravarti Thakura,
l'energia illusoria (maya) è spiegata in questo
verso con una descrizione delle sue potenze,
cioè le influenze della natura materiale. Nella
Bhagavad-gita Sri Krsna ha definito maya
gunamayi, "costituita dalle influenze materiali
della natura". Le influenze materiali della natura
sono indicate in questo verso col termine
uccavacani, "specie superiori e inferiori di vita".
Sono varie le specie di vita che si manifestano,
come anche le varietà di bellezza o bruttezza, di
forza e di debolezza, e le altre caratteristiche
delle specie particolari, secondo lo sviluppo
proporzionato delle influenze della natura. Come
conferma la Bhagavad-gita (13.22), karanam
guna-sango 'sya sad-asad-yoni-janmasu: "Ciò
è dovuto al contatto dell'essere vivente con la
natura materiale, nelle specie buone e cattive."
Un altro verso afferma:
urdhvam gacchanti sattva-stha
madhye tisthanti rajasah
jaghanya-guna-vrtti-stha
adho gacchanti tamasah
"Coloro che sono guidati dalla virtù si elevano
gradualmente verso i pianeti superiori, coloro
che sono dominati dalla passione vivono sui
pianeti terreni e quelli che versano nell'ignoranza
scendono nei mondi infernali." (B.g. 14.18)
Le tre divisioni generali della vita materiale sono
chiamati deva, tiryak e nara cioè gli esseri
celesti, le creature subumane e gli esseri umani.
Nelle varie specie di vita esistono varie
facilitazioni per la gratificazione materiale dei
sensi. Le differenti specie di vita si distinguono
per la diversa conformazione dei sensi, come i
genitali, le narici, la lingua, gli
orecchi e gli occhi. I piccioni, per esempio,
hanno la possibilità di avere rapporti sessuali
quasi illimitati. Gli orsi hanno ampie opportunità
per il sonno, mentre le tigri e i leoni manifestano
la tendenza a combattere e a nutrirsi di carne, i
cavalli si distinguono per la velocità delle loro
zampe, gli avvoltoi e le aquile per la vista
acutissima, e via dicendo. L'essere umano si
distingue per le facoltà del suo cervello che è
adatto per comprendere Dio.
L'espressione sva-matratma-prasiddhaye è
particolarmente significativa in questo verso. Il
termine sva indica il possesso. Tutti gli esseri
viventi appartengono al Signore Supremo
(mamaivamso jiva-loke jiva-bhutah
sanatanah). Perciò, secondo questo verso,
hanno due possibilità matra-prasiddhaye e
atma-prasiddhaye.
Matra si riferisce ai sensi materiali, e
prasiddhaye indica il compimento effettivo.
Perciò matra-prasiddhaye significa "impegno
efficace nella gratificazione dei sensi".
Al contrario, atma-prasiddhaye si riferisce alla
coscienza di Krsna. Esistono due categorie di
atma il jivatma, l'essere comune che è
dipendente, e il Paramatma, l'essere vivente
supremo che è indipendente. Alcuni esseri
viventi desiderano comprendere entrambe le
categorie di atma, e in questo verso il termine
atma-prasiddhaye indica che il mondo
materiale è creato per dare a questi esseri viventi
la possibilità di ottenere tale comprensione e di
tornare così al regno di Dio, dove la vita è eterna
e piena di felicità e conoscenza.
Srila Sridhara Svami lo conferma citando un
verso tratto dal veda-stuti dello
Srimad-Bhagavatam (10.87.2):
buddhindriya-manah-prana n
jananam asrjat prabhuh
matrartham ca bhavartham ca
atmane 'kalpanaya ca
"Il Signore creò l'intelligenza, i sensi, la mente e
l'aria vitale degli esseri viventi per la
gratificazione dei sensi, per il compimento dei
sacrifici che permettono di ottenere una nascita
migliore, e sostanzialmente per offrire sacrifici al
Signore Supremo."
Secondo Srila Jiva Gosvami il vero scopo della
creazione del Signore è uno soltanto: facilitare il
progresso nel servizio devozionale offerto al
Signore stesso. Benché sia affermato che il
Signore facilita la gratificazione dei sensi, bisogna
capire che Dio, la Persona Suprema, non
approva la stoltezza delle anime condizionate. Il
Signore offre le facilitazioni necessarie per
cercare la gratificazione dei sensi
(matra-prasiddhaye) in modo che gli esseri
viventi comprendano gradualmente la futilità dei
loro tentativi di godere senza di Lui. Ogni essere vivente è
un frammento di Krsna. Nelle Scritture vediche
il Signore dà un programma di regole che
permette agli esseri viventi di esaurire
gradualmente la loro tendenza alla stoltezza e di
imparare l'importanza di sottomettersi a Lui. Il
Signore è, senza dubbio, la fonte di ogni
bellezza, di ogni felicità e soddisfazione, e ogni
essere vivente ha il dovere di impegnarsi nel
servizio d'amore al Signore. Benché in
apparenza esistano due fini per la creazione,
dobbiamo in definitiva comprendere che il fine è
uno solo. L'apparato per la gratificazione dei
sensi è destinato infatti a riportare gli esseri
viventi verso l'unica meta: tornare a Dio, nella
nostra dimora originale.
VERSO 4
evam srstani bhutani
pravistah panca-dhatubhih
ekadha dasadhatmanam
vibhajan jusate gunan
evam: nel modo appena descritto; srstani:
creati; bhutani: gli esseri viventi; pravistah:
essendo entrato; panca-dhatubhih: (creato) dai
cinque elementi grossolani (terra, acqua, fuoco,
aria ed etere); ekadha: in un'unica entità (come il
controllore della mente); dasadha: in dieci entità
(il controllore dei cinque sensi di percezione e
dei cinque organi di azione); atmanam: Se
stesso; vibhajan: che divide; jusate: Egli
impegna (fa impegnare l'anima individuale);
gunan: nelle influenze materiali.
TRADUZIONE
L'Anima Suprema entra nei corpi materiali
degli esseri creati, attiva la mente e i sensi,
e in questo modo determina il contatto delle
anime condizionate con le tre influenze della
natura materiale ai fini della gratificazione
dei sensi.
SPIEGAZIONE
Quella che segue è una sintesi del commento a
questo verso dato da Srila Bhaktisiddhanta
Sarasvati Thakura.
L'Anima Suprema, che è unica, entra negli
elementi materiali grossolani (terra, acqua, fuoco,
aria ed etere) e usa la mente materiale così
attivata per dividere sottilmente le attività sensorie
delle anime condizionate tra i cinque sensi
di acquisizione della conoscenza (gli
occhi, gli orecchi, il naso, la lingua e la
pelle); poi, divide i cinque sensi d'azione
(le mani, le gambe, la parola, i genitali e
l'ano). Poiché le anime liberate hanno una
forte tendenza a servire il Signore, non
sono attratte dalla dualità del bene e del
male a livello materiale, e traggono il loro
piacere dalla devozione e dall'amore di
Dio, la Persona Suprema, il quale gode
eternamente dei Suoi divertimenti
trascendentali al di là della manifestazione
materiale.
Quando le anime condizionate
dimenticano la propria relazione d'amore
con Dio, la Persona Suprema, sviluppano
desideri illeciti, e così, incapaci di servire
la forma, il gusto, il profumo e gli altri
aspetti del Signore, Sri Visnu, si legano
agli amari frutti delle attività interessate.
Se però, in un modo o nell'altro, il loro
amore per Dio viene risvegliato, le anime
condizionate possono collegare le loro
attività sensorie ponendole tutte al
servizio dei divertimenti trascendentali del
Signore.
In realtà, tutte le attività materiali sono
indesiderabili, ma l'anima condizionata,
sotto l'influenza dell'illusione, vede
distinzioni apparenti e discrimina tra
buono e cattivo, piacevole e spiacevole,
e così via. Poiché il Signore, l'Anima
Suprema, presente nella coscienza
collettiva e individuale di tutti gli esseri
viventi, conosce il cuore di ognuno,
appena l'anima sincera aspira alla
perfezione spirituale, il Signore la libera
dai legami materiali e risveglia la sua
tendenza a servire il Signore di
Vaikuntha. L'amore per Dio fiorisce
nella varietà dei gusti del piacere
trascendentale, mentre l'anima
condizionata, immersa nell'ignoranza, si
considera in prima persona un oggetto
degno di servizio e fraintende così l'intera
situazione esistenziale.
(Continua nel prossimo numero)
Srila Prabhupada parla chiaro
"La Coscienza di Krsna è vera scienza"
Continua il colloquio fra Sua Divina Grazia A. C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada e il poeta Allen Ginsberg, che ebbe luogo il 12 maggio 1969 a Columbus in Ohio.
Srila Prabhupada: La coscienza di Krsna non è un bluff. E' vera scienza, autentica autorità. Si deve semplicemente comprendere questo. E' tutto. Perciò nella Caitanyacaritamrta è detto, krsna yei bhaje sei bada catura: chi non è veramente intelligente non può venire alla coscienza di Krsna. Si deve essere molto intelligenti. Per cui se troviamo una o due persone intelligenti... ekas candras tamo hanti na ca tarah saharasah: una luna è sufficiente a vincere tutte le tenebre. Non c'è bisogno di milioni di stelle. La coscienza di Krsna è così bella. Tu chiama qualsiasi persona intelligente e noi siamo pronti a convincerla. Qualsiasi persona intelligente. Deve avere una certa intelligenza. Questo è tutto.
Allen Ginsberg: Sì, ma io non sono ancora convinto. Intendo dire che tutto quello che dici è bello, ma...
Srila Prabhupada: No. Tu sei un ragazzo molto intelligente. Perché credi di non essere intelligente? Sei un poeta famoso, un poeta popolare. Ne deduco che sei intelligente. Sei una persona veramente di prima classe. Tu canti.
Allen Ginsberg: Ma per me cantare è più un movimento fisico che un...
Srila Prabhupada: Per ora può darsi, ma sei sufficientemente intelligente. Se i miei seguaci avranno un'intelligenza di questo livello, questa sarà la mia fortuna. Vedi. Ora ti chiedo che tu cerchi almeno di capire questa filosofia della coscienza di Krsna. Non è sentimentalismo. Non è un bluff. Non è un affare per fare soldi.
Allen Ginsberg: No. Chiaramente no.
Srila Prabhupada: Vedi? Tu conosci la mia attività fin dall'inizio. Sono arrivato qui da solo. Cantavo. Questo è tutto. Non ho mai chiesto del denaro a nessuno.
Allen Ginsberg: Questo non è stato mai messo in discussione.
Srila Prabhupada: Non ho mai detto: "Vi darò la coscienza di Krsna per questo o per quello." No. Per cui non è un bluff. E' puramente scientifico. Scienza trascendentale. Desidero che qualche gentiluomo americano lo capisca.
Allen Ginsberg: Bene, Howard (Hayagriva Dasa discepolo di Prabhupada) insegna all'università e lo capisce.
Srila Prabhupada: Sì, vogliamo tanti Howard. (Risatine). Il vostro paese è così grande.
Allen Ginsberg: Veramente, quello che intendevo dire... Stavi dicendo che Krsna afferma: "Tutto poggia sulla Mia persona." Poi c'era un malinteso: "Ma io sono..." - era "vuoto" la parola? E' questo che hai detto prima? Ti ricordi? Proprio circa otto minuti fa quando hai concluso l'analogia del sole.
Srila Prabhupada: Il Dio del sole, il globo solare e lo sfolgorio del sole.
Discepolo: Krsna dice: "Tutte le cose dipendono da Me, ma Io non vi sono. Non sono in esse."
Allen Ginsberg: Oh, oh. Scommetto che è dove io... "Tutte le cose dipendono da Me, eppure lo non sono in esse."
Srila Prabhupada: "Tutto riposa in Me, ma Io non sono lì." Per esempio questa tavola è Krsna. Senza Krsna non esisterebbe, ma nello stesso tempo la tavola non è Krsna. Un panteista dirà: "Tutto è Dio. Perciò io adoro questa tavola."
Allen Ginsberg: Allora, chi è Krsna?
Srila Prabhupada: Krsna è Krsna.
Allen Ginsberg: Ma se Egli non è comprensibile con i nostri sensi...
Srila Prabhupada: No. Perché dici che Egli non è comprensibile con i nostri sensi? Come abbiamo detto prima, in un certo senso anche questo tavolo è Krsna, ma nello stesso tempo e questa è la filosofia del Signore Caitanya: acintya-bhedabheda - questo o qualsiasi altra cosa Krsna sono uno e differenti simultaneamente. Questo è molto facile da capire. Supponi che questo tavolo sia d'oro, ma questa cosa d'oro non è l'intera miniera d'oro. C'è una differenza. Ugualmente,
tutto è Krsna, ma nello stesso tempo, tutto è differente da Krsna.
Questo principio di essere uno e differente simultaneamente è spiegato nel Visnu
Purana. Ekadesasthitasyagner jyotsna
vistarini yatha / parasya brahmanah saktis tatedam akhilam jagat. In questo verso abbiamo la stessa idea che il Signore si espande come Dio del sole, come globo solare e splendore del sole. Il Dio del
sole risiede in un posto e da quel posto
un fuoco ardente sparge il suo calore e la
sua luce ovunque.
Si può vedere questo principio dimostrato in pratica anche nella vita di ogni giorno: la diffusione del calore e della luce del sole in tutto l'universo. Sappiamo che qualunque cosa vediamo in questa esistenza materiale dipende dalla luce del sole, dal suo splendore.
Questa affermazione si può verificare scientificamente. La vostra elettricità, il vostro questo, il vostro quello - qualsiasi argomento tu consideri - fondamentalmente deriva dallo splendore del sole.
Tutti questi pianeti si muovono, ruotano grazie allo splendore del sole.
Se si togliesse il calore del sole, immediatamente l'intera realtà esistente andrebbe in rovina; perciò, ogni cosa riposa sull'energia del dio del sole. Se però dici: "Lasciami cercare il dio del sole che è dietro lo splendore del sole", per fare questo, dovresti andare là.
Discepolo: Mi viene da pensare che anche i Cristiani dicono che Dio è più della Sua creazione.
Srila Prabhupada: Sì. Certamente. Questa creazione è solo una parte della manifestazione della Sua energia. Insignificante. Questo è spiegato nella Bhagavad-gita. Atha va bahunaitena kim jnatena tavarjunavistabhyaham idam krtsnam ekamsena sthito jagat: "Questa intera esistenza materiale è semplicemente una manifestazione parziale della Mia energia." Krsna dice: "Sono penetrato in tutta questa creazione materiale che è una parziale manifestazione della Mia energia."
Per esempio, che cosa è il tuo corpo? Questo corpo è una manifestazione della tua energia. L'essere vivente viene posto nel grembo della madre nella forma di seme e il suo corpo si espande. Questo corpo si espande, ma poiché siete limitati il vostro corpo si espande non più di tanto. Un metro o due metri. Questo è tutto. Non di più. Non puoi espanderti più di questa misura. Questo è un esempio grossolano.
Il Signore invece - Egli è senza limiti. Perciò si espande illimitatamente. Brhattvad brnhanattvad iti brahma. Brahman significa che niente è più grande di Lui e che niente può espandersi come Lui. In questo modo la cultura vedica ci offre tutte le informazioni - scientificamente. Noi dobbiamo soltanto diffonderle. Noi abbiamo scritture del tutto autorevoli, con descrizioni complete del Signore e risposte ad ogni possibile domanda. Qui c'è tutto.
Non si tratta di seguire ciecamente. Non si tratta di fanatismo religioso. Si tratta di realtà concreta. Si deve soltanto comprendere bene. Questo è tutto. E non ci sono difficoltà. E' così semplice.
Quello che raccomandiamo all'inizio è di cantare semplicemente Hare Krsna. Se qualcuno chiede: "Ma non sono parole sanscrite?" Non è un problema. Questi sono i nomi di Dio ed ognuno è naturalmente portato a cantarli. Allora qual è la difficoltà? Qualunque altro principio religioso tu prenda in considerazione non ne troverai nessun altro così facile come questo. Non stiamo raccomandando niente di ritualistico; ciò non è molto importante.
Stiamo dando la principale istruzione per questa era, dicendo: "Semplicemente canta."
Naturalmente, nei nostri templi vi sono alcune cerimonie rituali che ci aiutano a concentrare la nostra mente sul nome del Signore.
Questo è tutto. Ci aiutano, ma non sono necessarie. Caitanya Mahaprabhu dice che tutta la forza, tutta la bellezza e tutta la conoscenza - tutto è presente nel nome. Semplicemente cantando il nome otteniamo tutte le benedizioni, ogni cosa. Le cerimonie rituali ci aiutano per l'ascolto del nome, ma se qualcuno non le vuole, ciò non è importante. Semplicemente raccomandiamo: "Per favore canta." Questo è tutto. Per esempio, io ti ho chiesto di cantare e non di adottare i nostri metodi. Perciò questo è quello che chiediamo. Fai in modo che le persone cantino - fai una prova. Davvero non è difficile.
Allen Ginsberg: Bene, cantare è facile, cantare è facile. E' vero.
Srila Prabhupada: Si. Fai in modo che le persone cantino anche senza intervenire alle cerimonie rituali. Falli cantare quanto più possibile e vedrai i risultati. Questo è il metodo più facile della realizzazione trascendentale. E se tu raccomandi alle persone di cantare Hare Krsna, oh, questo sarà accettato da molti.
Allen Ginsberg: No. Lo sai, lo raccomando abbastanza, ma non è accettato da moltissimi.
Srila Prabhupada: (Risatine). No, no. Quello che voglio dire è che sei un Americano e un leader popolare e le tue parole sono ascoltate. Io sono uno straniero, arrivato da poco, perciò chi interessa a me?
Varnasrama: Vero Sollievo e Vera Gioia
Perché cercare di dimenticare le difficoltà della vita con distrazioni che stordiscono la mente, quando è possibile rifugiarsi nel piacere della realtà?
di Hare Krsna Devi Dasi
Le glorie del Signore, Dio di tutto il creato, come appare nella Sua forma originale di Krsna riempiono le pagine del libro davanti a me. Lo Srimad-Bhagavatam offre eccitazione, avventura, amore, coraggio e battaglie, conflitti interiori ed esteriori di persone reali che interagiscono col Signore. Immersa in un turbinante vortice di nettare che placa l'animo, dimentico tutte le preoccupazioni.
La vita nel mondo materiale è dolorosa e difficile. Alcuni diranno che è piena di gioie, ma queste gioie hanno un prezzo e vanno e vengono nel tempo. La gioia non è mai costante o certa ed in genere deriva dalla sofferenza o conduce ad essa.
Le persone spesso cercano sollievo nell'immaginazione e nel divertimento - libri, arte, cinema, teatro, musica, televisione, videogiochi - tentando spesso di intensificarlo con intossicanti chimici, da quelli leggeri a quelli più pesanti. Altri cercano sollievo assorbendosi nel lavoro o nelle relazioni che spesso provocano sofferenza. Alcune persone cercano rifugio nella natura, nei viaggi o negli sport.
Ci sono tanti modi di sfuggire al dolore quante sono le persone, ed inoltre, se siamo onesti, dovremo ammettere che qualunque cosa facciamo per cercare la felicità e lenire la sofferenza, la vita non è una sorgente senza limiti e sempre crescente di profonda e grande felicità.
Rassegnandoci potremmo concludere che qualunque piacere proviamo è il massimo che può essere ottenuto. Eppure l'anima cerca il piacere, poiché la sua giusta e naturale condizione è un'esistenza di felicità spirituale sempre crescente. Possiamo trovare la felicità qui, ma indipendentemente dalla nostra situazione materiale. Si può ottenere attraverso il contatto con il Signore. Poiché Egli è pieno di felicità, collegarsi con Lui fa rivivere la felice natura dell'anima, che, sebbene infinitesimale, è della stessa natura di Dio.
Per ottenere la vera felicità che cerchiamo, i maestri spirituali attraverso i secoli hanno raccomandato la preghiera e l'ascolto delle scritture. Le descrizioni di Dio nelle scritture vediche e l'intimità della preghiera che è il mantra Hare Krsna, possono portarci ad un ampio, profondo collegamento con Dio realizzabile da pochissime persone nelle altre tradizioni. Le scritture vediche ci presentano Dio come Egli è - che scambia gioia con anime perfette nel Suo regno, un regno per il Suo piacere ed il mahamantra Hare Krsna ci dà i fondamentali nomi del Signore e la Sua suprema energia.
Le scritture vediche e il mahamantra ci portano al di là di Dio visto come creatore, liberatore, terribile e gelosa divinità
che punisce il malvagio e premia il
buono; ci portano a Dio come Krsna,
il supremo goditore, l'amante e l'amico definitivi.
Leggere di Krsna è oltre il sollievo; è
una felicità positiva che automaticamente mi distanzia dai problemi del
mondo poiché mi risveglia alla mia vera natura. L'ascolto intenso del nome
di Krsna quando canto Hare Krsna,
Hare Krsna, Krsna Krsna, Hare Hare
/ Hare Rama, Hare Rama, Rama
Rama, Hare Hare ha lo stesso effetto:
immediatamente mi trovo al di là dei
problemi e immersa nella gioia.
Quando chiudo il mio libro o metto via
la mia corona per cantare, la gioia può
restare con me ricordando le imprese
di Krsna e il suono del Suo nome. E'
così semplice eppure così sublime.
CHE COSA INTENDIAMO PER
VARNASRAMA?
Per scoprire il reale valore del sistema sociale vedico, è necessario comprenderlo nella sua forma originale.
I pensatori nel corso della storia - da Platone a Locke ed ai moderni teorici della politica - hanno sempre dibattuto sulla forma ideale dell'organizzazione sociale. Anche la letteratura vedica affronta questo problema presentando come ideale il sistema sociale noto come varnasrama che divide la società in quattro varna o gruppi sociali, ed in quattro asrama o fasi della vita. I quattro varna sono i brahmana, (sacerdoti ed insegnanti), gli ksatriya (governanti e guerrieri), i vaisya (agricoltori e commercianti) ed i sudra (operai ed artigiani). I quattro asrama sono i brahmacarya (studenti), i grhastha (capofamiglia), i vanaprastha (i ritirati) ed i sannyasa (i rinunciati).
Quando Sua Divina Grazia A.C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada portò la saggezza della letteratura vedica in occidente, la sua unica speranza era una rivoluzione spirituale. Sapeva che senza la coscienza di Krsna, le persone non possono essere felici. Una parte importante della sua strategia per diffondere la coscienza di Krsna nel mondo era far rivivere il varnasrama. Per molti anni i suoi seguaci hanno riflettuto sulle sue istruzioni per il varnasrama, ma finora hanno fatto modesti progressi per realizzare la visione che egli ne aveva. Parte del, problema può essere dovuta alla confusione causata da alcune affermazioni apparentemente contraddittorie che Prabhupada usò parlando del varnasrama. Per esempio, nella Bhagavadgita (2.31), lo definisce come "un passo importante dell'uomo verso la comprensione spirituale," ma altre volte lascia capire che il varnasrama può divenire semplicemente un metodo materialistico perché un gruppo sociale ne domini un altro e, dando forza alle identità basate sulle classificazioni relative ai corpi, creare ostacolo sul cammino dell'avanzamento spirituale. In alcuni esempi Srila Prabhupada dice che poiché il Signore Krsna ha creato il varnasrama, esso esiste in tutte le società in ogni tempo, ma afferma anche che l'istituzione del varnasrama è l'obiettivo centrale del movimento per la coscienza di Krsna. Allora il varnasrama è un aiuto per l'elevazione spirituale o uno strumento di oppressione sociale? Esiste esso nella società umana ed è esistito attraverso la storia oppure deve ancora essere realizzato?
Per chiarire questi temi, dobbiamo riconoscere che la parola varnasrama esprime significati simili ma notevolmente diversi in contesti differenti. Ecco tre tipi base di varnasrama:
1. Il varnasrama originale prevede la divisione della società in quattro varna e in quattro asrama che cooperano per soddisfare il Signore Supremo. Il varna di ognuno è determinato dal carattere, qualità, educazione ed occupazione. Il punto focale è l'avanzamento spirituale ed il soddisfacimento dei bisogni spirituali per tutti i componenti della società.
Questo tipo di varnasrama è un'istituzione spirituale, proprio come un tempio od una chiesa divengono spirituali quando sono usati per glorificare il Signore Supremo. Il varnasrama originale viene a volte indicato come daiva o "divino."
2. A livello materiale il varnasrama è la formale divisione della società in quattro varna e quattro asrama soprattutto per controllare la società ed incrementare il benessere materiale di alcuni gruppi. Di solito la discendenza e la pratica di alcuni rituali determinano il varna, anziché il carattere e l'educazione. Il sistema ereditario delle caste, deformazione dell'originale varnasrama, rientra nella categoria del varnasrama di tipo materialistico.
3. Il varnasrama spontaneo è un'organizzazione sociale "default" che si realizza perché per natura le persone tendono a dividersi in classi (i quattro varna). Il varnasrama spontaneo è privo di collegamento col Signore Supremo e non promuove il progresso spirituale.
Per aiutarci a capire il tipo di varnasrama, che Srila Prabhupada proponeva, osserviamo più attentamente questi tipi di varnasrama iniziando con quello spiritualmente meno elevato.
IL VARNASRAMA
SPONTANEO
In una conversazione del giugno del 1971 con il professore Grigoriy Kotovsky a Mosca, Srila Prabhupada affermò che, poiché il varnasrama è creato da Dio, esiste in ogni società in ogni età.
Nella Bhagavadgita (4.13) si trova l'affermazione, caturvarnyam maya srtstam: questo sistema è stato creato da Visnu (Dio). Pertanto poiché il varnasrama è una creazione del Supremo non può essere cambiato ed è prevalente ovunque. E' come il sole. Il sole è una creazione del Supremo. Lo splendore del sole c'è in America, in Russia e in India - dovunque. Allo stesso modo il sistema del varnasrama si manifesta dovunque in una forma o nell'altra. Prendete, per esempio, la classe dei brahmana, che è formata dai più intelligenti fra gli uomini. Essi sono il cervello della società. Gli ksatriya costituiscono la classe amministrativa; infine i vaisya sono la classe produttiva ed i sudra formano la classe lavorativa. Queste quattro classi di uomini si manifestano dovunque con nomi diversi. Poiché questo sistema è creato dal creatore originale, esso è presente ovunque, varnasramadharma. (Mosca, 22 giugno 1971)
Prabhupada sta descrivendo il varnasrama spontaneo. Le persone tendono a distinguersi spontaneamente nelle classi che Prabhupada cita, ma manca lo scopo di usare questa struttura sociale per servire il Signore.
IL VARNASRAMA
MATERIALISTICO
Nello SrimadBhagavatam (1.2.8) Suta Gosvami critica quello che potremmo chiamare il varnasrama materialistico: "Le attività che un uomo compie in accordo alla sua posizione sono solo inutile fatica se non sviluppano attrazione per il messaggio della Personalità di Dio." Questo verso si applica bene al sistema delle caste dell'India moderna. Sebbene questo sistema abbia alcune basi nella tradizione religiosa, per la maggior parte di coloro che lo praticano, la motivazione principale è di ottenere una rispettabile posizione sociale e piaceri materiali, sia in questa vita sia nella prossima, piuttosto che servire il Signore Supremo.
IL VARNASRAMA ORIGINALE
Il grande saggio Parasara ci insegna come la società umana può soddisfare il Signore Supremo anche se Egli è già completo in tutte le opulenze:
varnasramacaravata
purusena parah puman
visnur aradhyate pantha
nanyat tattosakaranam
"La Suprema Personalità di Dio, il Signore Visnu, viene adorata con l'appropriata esecuzione dei doveri prescritti nel sistema dei varna e degli asrama. Non c'è altro modo per soddisfare il Signore." (Visnu Purana 3.8.9) Parasara Muni si riferisce al sistema originale del varnasrama, la cui caratteristica essenziale è la voluta organizzazione della società in modo tale che i componenti di ogni classe svolgano attività che aiutino i componenti delle altre classi nel loro avanzamento spirituale.
E' interessante notare che nel verso del Visnu Purana, Srila Prabhupada traduce la parola tosa con "soddisfare" anziché con "compiacere." Intendo dire che sebbene Krsna sia compiaciuto del servizio individuale del devoto, Egli è soddisfatto quando tutti Lo servono, perché sa che, servendoLo, tutti gli esseri viventi otterranno il più grande beneficio. Nel daiva varnasrama ognuno può servire il Signore, qualunque sia il suo livello di avanzamento spirituale, seguendo i principi che Krsna fissa nella Bhagavad-gita. Nel terzo capitolo Krsna descrive una serie di occupazioni che rispettano i principi del karmayoga per coloro che sono alla fase iniziale dell'avanzamento spirituale. Come Krsna spiega ulteriormente nel dodicesimo capitolo, coloro che sono fortemente attratti dal piacere materiale e meno adatti a seguire regole possono fare avanzamento spirituale lavorando per Lui, offrendoGli i frutti del loro lavoro o per lo meno rinunciare a tali frutti per qualche azione caritatevole. Krsna esalta l'occupazione svolta in modo sottomesso, in accordo con la propria natura e con distacco dai risultati stessi. Coloro che operano secondo il daiva varnasrama possono ottenere ulteriore avanzamento perché essi lavorano in associazione con i devoti e li servono.
In più, ognuno - brahmana, ksatriya, vaisya o sudra - ha la possibilità di avanzare fino alla più alta piattaforma spirituale offrendo al Signore, non solo i frutti dell'azione ma l'azione stessa in piena coscienza di Krsna. Nel diciottesimo capitolo (versi 4546), Krsna dice ad Arjuna: "Seguendo ciascuno il proprio tipo di occupazione, ogni uomo può diventare perfetto. Ora per favore ascolta da Me come questo può essere fatto. Adorando il Signore che è l'origine di tutti gli esseri e che tutto pervade, si può raggiungere la perfezione attraverso il compimento del proprio lavoro."
A questo livello, il lavoro non è più da considerarsi karmayoga, ma piuttosto bhaktiyoga, che corrisponde al più alto stadio del servizio devozionale. Krsna istruisce Arjuna che agendo sulla piattaforma del bhaktiyoga, si può "abbandonare ogni tipo di religione". Si deve semplicemente compiere il proprio dovere come un'offerta di amore a Krsna. Allora non è necessario preoccuparsi di tutte le prescrizioni contenute nelle "fiorite parole dei Veda", che per lui vengono espresse nelle prime pagine della Gita.
Pertanto solo il daivavarnasrama - il sistema originale creato dal Signore - può soddisfarLo, perché permette a ciascuno di fare avanzamento spirituale. Coloro che sono più attaccati alla materia, possono imparare a rinunciare ai frutti del proprio lavoro. Coloro che sono più avanzati spiritualmente possono ottenere la più alta estasi spirituale, offrendo il proprio lavoro al Signore in uno spirito di amore devozionale. Il Signore è soddisfatto perché tutti i Suoi figli avanzano verso di Lui, ciascuno secondo le proprie migliori capacità nelle varie situazioni.
Coloro che hanno raggiunto la più alta piattaforma del puro servizio devozionale, come Arjuna, in effetti, trascendono il varnasrama, anche se apparentemente sembra che continuino a svolgere i doveri del proprio varnasrama, come qualsiasi altra persona. Una volta impegnati nel puro servizio devozionale compiendo il proprio lavoro come bhaktiyoga, non si è più sulla piattaforma materiale, ma si è attinta l'estasi spirituale.
Ora che abbiamo esaminato i tre principali tipi di varnasrama, vediamo quello che potremmo chiamare il "varnasrama di Prabhupada."
IL VARNASRAMA DI
PRABHUPADA
Nel nono canto dello Srimad-Bhagavatam (9.10.51), commentando
la struttura del varnasrama nel regno
ideale del Signore Ramacandra, Srila
Prabhupada scrive: "Tra i quattro yuga
(ere) - Satya, Treta, Dvapara e Kali
- il Kaliyuga è il peggiore, ma se viene introdotto il processo del varnasramadharma, perfino in questa era di Kali può essere realizzata la situazione del Satyayuga. Il movimento Hare Krsna o movimento per la coscienza di Krsna ha questo scopo."
Quando Srila Prabhupada afferma che realizzare il varnasrama è compito del movimento Hare Krsna, chiaramente egli non intende parlare del varnasrama spontaneo, a proposito del quale disse al professor Kotovsky che era sempre esistito in tutto il mondo, e neppure intende parlare del varnasrama materialistico per il prestigio sociale. Piuttosto, Srila Prabhupada parla del varnasrama originale, l'organizzazione sociale che può soddisfare la Suprema Personalità di Dio, Sri Krsna, consentendo di avanzare spiritualmente a tutti i tipi di persone. Tuttavia, il varnasrama che Srila Prabhupada presenta ai suoi seguaci ha alcune preminenti caratteristiche specificatamente destinate a farne un efficace strumento di diffusione della coscienza di Krsna in questa era.
Non per nascita. Innanzi tutto Prabhupada sottolinea che le classificazioni dei varna devono essere determinate in base al carattere, all'educazione, all'occupazione e non in base alla nascita. Egli cita le istruzioni di grandi saggi come Narada Muni per sostenere la sua affermazione. Srila Prabhupada afferma che piuttosto che usare la nascita come criterio di collocazione nella società, gli insegnanti e il guru di un devoto possono aiutare ad individuare il varna che più si adatta alla sua specifica natura, guidandolo attraverso un processo educativo appropriato a quel varna.
Vivere delle risorse della terra. Nelle ere precedenti non era necessario prescrivere questo, ma per la nostra era Srila Prabhupada incitava costantemente i devoti a "ricavare tutto ciò che è necessario dalla terra" e a "coltivare il proprio cibo e a produrre i propri abiti." Una società basata su di un modo di vivere semplice e su un pensiero elevato favorisce l'avanzamento spirituale.
La scuola del Varnasrama. Srila Prabhupada scrive nello SrimadBhagavatam (9.10.50): "Come ci sono vari tipi di scuole per educare gli studenti a diventare ingegneri chimici, avvocati o specialisti in molti altri settori della conoscenza, così ci devono essere scuole inferiori e superiori per educare gli studenti a diventare brahmana, ksatriya, vaisya, sudra, brahmacari, grhastha, vanaprastha e sannyasi."
Nel marzo del 1974 a Vrndavana, espresse per la prima volta la sua idea di una scuola per il varnasrama. A differenza delle tradizionali scuole vediche in cui, per esempio, ai vaisya veniva impartito solo un insegnamento relativo alle scritture (lasciando che la loro formazione professionale venisse curata a casa), la scuola del varnasrama sarebbe stato qualcosa di simile alla facoltà di agraria, che prevede molte istruzioni manuali, comprese le materie pratiche come protezione della mucca e la coltivazione delle colture che forniscono il cibo. Ancora, a differenza delle scuole vediche, sarebbero stati ammessi anche i sudra, sebbene le materie di nuovo si sarebbero basate su un insegnamento manuale piuttosto che su un'istruzione formale cattedratica. Educando gli studenti in tutte le materie necessarie per il buon funzionamento di un villaggio autosufficiente, questo tipo di scuola poteva fornire le basi per realizzare il varnasrama.
Agricoltura per il sostentamento su piccola scala. Gli storici dell'economia affermano che la produzione agricola orientata su mercati a grande scala era sconosciuta fino a duecento anni fa. Oggi moderni uomini d'affari in campo agricolo mantengono grandi fattorie per mezzo di tecniche intensive, fortemente basate sull'uso di trattori e petrolio, di grandi masse di lavoratori immigrati, di pratiche finanziarie di grandi prestiti come i mutui, finanziamenti governativi e future speculazioni sui mercati dei beni di consumo. Nel modello di varnasrama proposto da Srila Prabhupada gli agricoltori non si indebitano, perché l'amministrazione locale affida loro piccole estensioni di terra da coltivare, e, poiché questi terreni non possono essere rivenduti, gli agricoltori non rischiano la disoccupazione che ne può risultare, quando tutti i terreni finiscono nelle mani dei più scaltri affaristi. Un'economia basata sull'agricoltura e la protezione della mucca. Come già detto, nei tempi vedici non c'era bisogno di enfatizzare questo sistema di vita, ma nei nostri tempi moderni in cui la produzione industriale e l'industria dei servizi guidano l'economia, Srila Prabhupada sottolineava spesso l'importanza di basare la nostra economia autosufficiente sull'agricoltura e sulla protezione della mucca, cioè "vivere come viveva Krsna".
Nella comunità ideale varnasrama, applicare i princìpi della protezione della mucca significa che l'aratura dovrebbe essere fatta con i buoi anziché con i trattori. L'agricoltore possiede effettivamente i suoi mezzi di produzione in un sistema non competitivo e la produzione è diretta alle necessità della famiglia e ad opere di carità e solo le eccedenze vengono vendute. Lo sviluppo economico dovrebbe essere riservato ad ambiti molto ristretti in cui il trasporto per brevi distanze, con carri trainati da buoi, dovrebbe sostituire i trasporti a lunga distanza con camion e treni.
Reciproco rispetto fra i varna. In una conversazione del 1975 con un governatore indiano a Vrndavana, Srila Prabhupada sottolineava il rischio gravissimo di favorire il sorgere del disprezzo e dell'odio fra le classi sociali: "I sudra non erano oggetto di alcuna considerazione e pertanto divennero maomettani... il risultato è che voi ed il Pakistan continuerete a combattervi per sempre." In contrapposizione Prabhupada fa rilevare che nel sistema del varnasrama si deve rispettare ed apprezzare la posizione di ognuno perché tutti servono il Signore.
Protezione degli operai. Il varnasrama di Prabhupada non permette che gli operai vengano trattati duramente sperando di placarli con la promessa di una ricompensa nella prossima vita. Le altre classi dovrebbero trattare i loro dipendenti operai con gentilezza e lealtà. Il provvedere alle necessità di una società richiede molta fatica, ma Prabhupada condannava le condizioni infernali di lavoro e lo sfruttamento sociale da parte dell'industria moderna: "L'energia produttiva di un operaio risulta male usata quando è dipendente dalle imprese industriali. Non si può provvedere alle necessità essenziali dell'uomo come il riso, il frumento, i cereali, il latte, la frutta e la verdura, con industrie di vario tipo. La produzione di macchine e di attrezzature meccaniche aumenta artificialmente il livello di vita di una classe privilegiata e mantiene migliaia di uomini nella fame e nel disagio.
Non è questo il livello di una società veramente civile. (Commento SrimadBhagavatam 1.9.26)
Da un lato, lo sviluppo industriale impone all'operaio condizioni di lavoro tremende; e dall'altro le macchine gli fanno temere la disoccupazione e la povertà. Prabhupada riteneva il disagio della classe operaia un chiaro sintomo di governanti di poco valore. Il banco di prova di un buon governo è essere capace di far felici tutti (sarve sukhino bhavantu). In cambio della loro fatica gli
operai dovrebbero essere trattati amichevolmente ed avere la certezza del
cibo, della casa, della soddisfazione
delle necessità primarie e della sicurezza per le loro famiglie.
Usare il varnasrama come strumento di predica. Srila Prabhupada individuava nel varnasrama l'unico mezzo efficace per diffondere la coscienza
di Krsna nel mondo.
Su grande scala non è possibile far diventare tutti brahmana o sannyasi. No
questo non è possibile. Solo su piccola
scala. Quale percentuale di persone
riusciamo ad attrarre? Molto insignificante, ma se si vuole rendere perfetta
l'intera società umana, allora questo
movimento della coscienza di Krsna
deve essere presentato secondo le
istruzioni di Krsna - se si vuole fare questo su larga scala a beneficio dell'intera società umana. Al momento stiamo attraendo alcuni di loro, i migliori. Questo è un aspetto, ma Caitanya Mahaprabhu diceva paraupakara. Perché si dovrebbe riuscire ad interessare solo una certa parte? Facciamo in modo che l'intera popolazione possa beneficiare di questo. Allora però è necessario agire con sistematicità. Perciò dobbiamo introdurre questo varnasramadharma. Ciò deve essere fatto in modo perfetto. E' possibile e le persone diverranno felici."
(Mayapur, 14 febbraio 1977)
Il modello di varnasrama che Srila Prabhupada presenta è particolarmente adatto alla presente era e finalizzato all'ottenimento del più alto livello d'amore di Dio per tutti. Anche se non siamo capaci di arrivare ai livelli ideali di Prabhupada immediatamente, possiamo incamminarci verso il varnasrama e questo ci metterà in condizione di raggiungere lo scopo finale. Lottando con le inevitabili difficoltà dell'era presente molte persone avranno allora la possibilità di essere attratte dalle comunità autosufficienti del varnasrama basate sull'adorazione di Sri Krsna.
Già editrice di Vita rurale degli Hare Krsna, Hare Krsna Devi Dasi, sta attualmente raccogliendo gli insegnamenti di Srila Prabhupada sul varnasrama e sullo sviluppo delle comunità agricole, in una serie di cinque volumi.
Sri Caitanya e il sistema delle caste
Il varnasrama di tipo materialistico era praticato per lo meno cinquecento anni fa quando il Signore Krsna apparve sulla terra nella forma di Sri Caitanya Mahaprabhu. I brahmana per nascita di allora erano ansiosi di proteggere la loro posizione sociale e pretendevano che gli altri osservassero le loro usanze sociali. Il Signore Caitanya però osservò che tali usanze promuovevano il prestigio sociale ma non l'avanzamento spirituale e pertanto Egli li sfidò numerose volte. I brahmana di casta ritenevano che una persona occupata in un lavoro da sudra non potesse diventare un maestro spirituale. Poiché Ramananda Raya era un impiegato del governo, lo ritenevano un sudra. Il signore non tenne conto della posizione sociale nominale di Ramananda Raya e prese istruzioni spirituali da lui perché Ramananda Raya era un devoto del più alto livello nella coscienza di Krsna. I brahmana di casta ritenevano anche che chi proveniva da famiglia musulmana non potesse entrare nel tempio a Puri per vedere la forma divina di Krsna come Signore Jagannatha. Il Signore Caitanya però, che in realtà è lo stesso Jagannatha, visitava ogni giorno il grande devoto Haridasa Thakura, nonostante che Haridasa provenisse da una famiglia musulmana.
I brahmana di nascita dei tempi del Signore Caitanya erano ossessionati da dozzine di regole e censure, derivate dall'idea che un brahmana avrebbe messo a repentaglio la sua posizione, mangiando insieme o anche solo toccando qualcuno che non fosse della stessa casta.
il Signore Caitanya respinse queste concezioni materialistiche, comunque, accettando inviti a mangiare con devoti della più bassa estrazione sociale. Egli toccò ed abbracciò liberamente i sinceri adoratori del Signore sfidando il degradato sistema materialistico del varnasrama.
Il sistema naturale di vita civilizzata
di Sua Divina Grazia A. C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada
In qualsiasi parte del mondo, la società umana si divide in quattro gruppi sociali e quattro gruppi spirituali. I quattro gruppi sociali sono costituiti dal gruppo intellettuale, dal gruppo militare, da quello produttivo e da quello operaio. Ciò che determina l'appartenenza ad uno o all'altro del gruppi non è un criterio ereditario, ma sono le qualità dell'individuo e la natura della sua occupazione. I quattro gruppi spirituali, invece, corrispondono ai quattro stadi della vita, cioè il periodo di studi, di vita familiare, di vita ritirata e di vita devozionale. Queste divisioni sono necessarie nell'interesse dl tutti, altrimenti nessuna istituzione sociale può crescere in modo sano. E per ciascuno di questi gruppi lo scopo dev'essere quello di soddisfare Dio, l'Autorità Suprema. Questo sistema sociale, metodo naturale di sviluppo di uno società civilizzata, prende il nome di varnasrama-dharma.
L'istituzione del varnasrama è concepita per permettere di realizzare la Verità Assoluta e non un predominio artificiale di una parte sull'altra. Quando per un eccessivo attaccamento al piacere dei sensi (indriyapriti), si dimentica il fine dell'esistenza - realizzare la Verità Assoluta - come giù richiamato prima, l'istituzione del varnasrama viene utilizzata dagli egoisti che si ergono a dominatori sui gruppi più deboli. Questo dominio ingiustificato è cosa ordinaria nel Kaliyuga, età della discordia, ma gli uomini ancora sani di mente sanno bene che l'unico scopo della divisione della società in quattro gruppi sociali e quattro gruppi spirituali è quello di armonizzare i rapporti sociali per favorire pensieri più elevati e facilitare la realizzazione spirituale.
Qui l'affermazione del Bhagavatam è che il fine dell'esistenza, cioè la più alta perfezione possibile grazie al varnasrama-dharma, è cooperare nel servire e soddisfare il Signore Supremo. Questo è confermato anche nella Bhagavad-gita (4.13). - SrimadBhagavatam (Commento 1.2.13)
Karma e Varnasrama
Gli studenti della coscienza di Krsna sanno che la vita ideale è quella completamente dedicata alle attività spirituali - una vita di servizio devozionale a Krsna. Essi sanno che attività come ascoltare quello che riguarda Krsna, cantare Hare Krsna e così via, sono perfettamente spirituali e pertanto non producono reazioni materiali o karma. Che cosa però dobbiamo pensare delle attività del varnasrama o più specificatamente dei nostri varna od occupazioni? Sono esse materiali e quindi karmiche?
Nella Bhagavadgita Krsna insegna che le attività di una persona sono materiali o spirituali soprattutto in funzione della sua coscienza. Krsna illustra inoltre tre tipi di azione: karma, vikarma e akarma. (Bhagavadgita 4.17)
Esaminiamole insieme ai relativi termini alla luce dei diversi tipi di varnasrama.
Karma può significare qualsiasi azione - prescritta, peccaminosa o trascendentale, ma una definizione più precisa è attività prescritta dalle scritture per il proprio varna. Tali attività generano ricompense materiali. L'attività delle persone che seguono il sistema materialistico del varnasrama è karma.
Vikarma significa attività contro la legge di Dio e genera punizione. Molte azioni in un sistema spontaneo di varnasrama ricadono nella categoria del vikarma.
Akarma significa agire come un'offerta a Krsna. Questa attività non produce né ricompense né punizioni materiali, ma porta alla liberazione spirituale. Le attività akarma sono lo scopo del sistema del varnasrama originale o daiva.
Krsna raccomanda le attività akarma (B.g. 3.9): _L'attività deve essere compiuta come un sacrificio a Visnu: altrimenti ci lega a questo mondo materiale. Perciò, o figlio di Kunti, compi i tuoi doveri prescritti per la Sua soddisfazione ed in questo modo rimarrai sempre libero dai legami della natura materiale."
Il karmakanda si riferisce alle azioni compiute nel rispetto delle istruzioni vediche per essere elevati a pianeti materiali più alti. Queste azioni fanno parte del varnasrama materialistico.
Lo yoga è analogo alla parola inglese yoke. Un giogo unisce due buoi e yoga unisce l'essere vivente individuale alla Suprema Personalità di Dio. Il daiva varnasrama racchiude differenti tipi di yoga che aiutano le persone a progredire sul sentiero spirituale.
Karmayoga significa offrire i frutti delle proprie attività al Signore. Comunemente nel daiva varnasrama il karmayoga segna l'inizio della vita spirituale.
Jnanayoga significa offrire i risultati delle proprie attività intellettuali al Signore per cercare di capirLo. E' un gradino nello sviluppo spirituale e fa parte del daiva varnasrama.
Bhaktiyoga significa offrire le proprie attività al Signore con un amore completo e con devozione, libero dal desiderio di ricavarne un beneficio materiale. Bhaktiyoga è l'apice di tutti gli yoga perché è completamente akarma o senza risultati materiali. Lo scopo del daiva varnasrama è di elevare gradualmente tutti i cittadini al bhaktiyoga.
Per capire la relazione che intercorre fra karma e varnasrama bisogna capire che azioni simili, possono non essere tali da un punto di vista spirituale. Nel Rajavidya Srila Prabhupada scrive: "Sul campo di battaglia di Kuruksetra, Arjuna è impegnato a combattere e coloro che sono dalla parte di Duryodhana sono impegnati a combattere. Bisogna capire com'è che Arjuna è libero dalle reazioni mentre Duryodhana non lo è. Esteriormente vediamo che tutte e due le parti sono impegnate a combattere, ma dovremmo capire che Arjuna non è legato alle reazioni poiché combatte dietro ordine di Krsna."
Infine bisogna capire che all'interno del daiva varnasrama è la nostra coscienza - non il nostro varna o asrama - che determina la nostra posizione spirituale. Srila Prabhupada scrisse ad un discepolo: _Krsna nella Bhagavadgita afferma che chiunque si sottometta a Me, anche se donna, sudra, vaisya etc. ottengono tutti la più alta perfezione del bhaktiyoga - non che ora che sono grhastha agisco nel karmayoga oppure ora che sono vanaprastha agisco nel sankhyayoga. Queste sono tutte sciocchezze."
Varnasrama di transizione: passi che si possono fare ora
Ecco alcuni suggerimenti sui modi in cui i seguaci di Srila Prabhupada possono operare per realizzare il varnasrama secondo il suo modo di vedere ed i suoi desideri.
Studiare e discutere gli insegnamenti di Srila Prabhupada
Quanto più possiamo impegnarci insieme a studiare e discutere gli insegnamenti di Prabhupada sugli aspetti negativi del sistema materialistico di varnasrama e sui benefici del sistema originale, tanto migliori saranno le nostre possibilità di evitare errori e di costruire un sistema che aiuti le persone nella loro vita spirituale. I centri ISKCON possono organizzare lezioni settimanali per studiare gli insegnamenti di Prabhupada sul varnasrama.
Sviluppare l'addestramento ai metodi di autosufficienza
Sebbene l'ISKCON possa non avere una scuola completa per il varnasrama, essa è tuttavia in grado di educare in alcune delle materie necessarie per aiutare lo sviluppo di comunità autosufficienti. Prabhupada disse ai devoti delle Mauritius che altri si sarebbero sentiti attratti dalla loro "capacità educativa".
Lezioni di giardinaggio, di falegnameria e le relazioni fra le comunità, per esempio, possono insegnare metodi utili e nello stesso tempo offrono opportunità di parlare agli altri della filosofia della coscienza di Krsna.
Sostenere la protezione della mucca
La protezione della mucca è un dovere primario della classe vaisya, della quale fanno parte gli uomini d'affari. Sebbene prendersi cura delle mucche in modo appropriato sia impossibile in una moderna città industriale, gli uomini e le donne d'affari possono responsabilmente sostenere la protezione della mucca nelle comunità agricole ISKCON. Possono pure visitare le fattorie per vedere come sono affrontate le necessità delle mucche e come i bovari sono addestrati e mantenuti.
Sostenere le fattorie coscienti di Krsna.
_Qualsiasi cosa che cresca in un orto è cento volte migliore di quello comprato al mercato," disse Srila Prabhupada ai suoi discepoli in Francia. Quale offerta al Signore potrebbe essere più opulenta di frutta, verdura e cereali coltivati con amore e devozione per Lui da agricoltori devoti - senza l'uso di spray velenosi o di sottoprodotti di macelli, come sangue ed ossa di bestie, usati nella maggior parte delle altre fattorie in cui si fa uso di sostanze organiche? Agricoltori devoti che fanno uso di un fertilizzante per coltivare pomodori, fagioli e meloni per il mercato possono non corrispondere all'ideale contadino di Prabhupada che si mantiene con i cereali coltivati con l'aiuto del bue, ma certamente lavorare la terra per Krsna costituisce un grande avanzamento nella giusta direzione. Se questi contadini vengono sostenuti, i loro figli potrebbero essere ispirati a prendersi cura delle mucche e diventare contadini coscienti di Krsna che lavorano usando la forza del bue.
Mostrare apprezzamento per il servizio degli altri
Uno degli aspetti più pericolosi per ogni sistema basato sulle classi è lo svilupparsi di sentimenti di disprezzo fra di esse. Questo minaccia l'armonia sociale rinforzando l'identificazione materialistica della classe ed impedendo lo sviluppo spirituale. Per avanzare verso il sistema del varnasrama di Prabhupada, dobbiamo in pratica mostrare il nostro apprezzamento quando altri servono il Signore facendo il loro dovere, vestendo le Divinità, gestendo le risorse finanziare del tempio, allevando figli coscienti di Krsna, agendo come presidenti del tempio, coltivando verdure per il Signore o mettendo in opera un nuovo impianto elettrico. Se noi cerchiamo il collegamento con Krsna, allora perdiamo la nostra visione materialistica degli altri, dando forza alla loro identità di devoti. Inoltre, possiamo incoraggiarli nel loro servizio fornendo opportunità per un ulteriore approfondimento della loro specializzazione.
La grande fuga di Sanatana
di Mathuresa Dasa
Sanatana Gosvami si dimise da ministro del governo musulmano del sedicesimo secolo in Bengala, avendo deciso di dedicare la sua vita alla missione di Sri Caitanya Mahaprabhu. Il Nawab o governatore, adirato per le sue dimissioni, lo imprigionò. Ascoltiamo ora come Sanatana incontrò Sri Caitanya Mahaprabhu a Varanasi (Utter Pradesh), il racconto della sua fuga dalla prigione e del suo viaggio per uscire dal Bengala.
SANATANA GOSVAMI entrò nella città di Varanasi all'inizio della primavera del 1514. Avendo viaggiato per strade secondarie e sentieri della giungla attraverso il Bengala ed il Bihar, vestiva abiti stracciati e sporchi. Aveva capelli, barba e baffi incolti e portava una ciotola da mendicante in mano. Felice di sentire che il Signore Caitanya Mahaprabhu era arrivato con una barca da Allahabad, Sanatana si recò a casa di Candrasekhara dove il Signore risiedeva e si sedette accanto alla porta.
Sri Caitanya Mahaprabhu sapeva che Sanatana era fuori.
"Candrasekhara", disse, "c'è un Vaisnava, un devoto di Krsna alla tua porta. Per favore vai e fallo entrare." Candrasekhara uscì per guardare e, non vedendo alcun Vaisnava, tornò indietro.
"Non c'è proprio nessuno alla tua porta?" chiese il Signore.
"Solo un mendicante musulmano", rispose Candrasekhara.
"Per favore portalo qui", disse il Signore.
Candrasekhara tornò subito alla porta e si rivolse a Sanatana.
"O mendicante musulmano", disse: "Per favore entra. Il Signore ti vuole." Compiaciuto per l'invito, Sanatana entrò nella casa, dove il Signore Caitanya si alzò premurosamente per abbracciarlo e dargli il benvenuto offrendogli un posto a sedere al suo fianco. Il Signore Caitanya è la Suprema Personalità di Dio che gioca il ruolo di un Suo devoto. Sia come Signore sia come devoto, Egli era ansioso di dare il benvenuto al Suo ospite Vaisnava. Alle proteste di Sanatana Egli mise in risalto la sua influenza capace di santificare perfino luoghi sacri di pellegrinaggio come Varanasi. Il Signore citò un verso dello SrimadBhagavatam (1.13.10): "I devoti che hanno le qualità di tua grazia sono in se stessi luoghi santi di pellegrinaggio. Grazie alla loro purezza essi vivono costantemente in compagnia del Signore e possono quindi purificare perfino i luoghi di pellegrinaggio."
Solo poche settimane prima il Signore Caitanya Mahaprabhu aveva incontrato ad Allahabad il fratello di Sanatana, Rupa Gosvami. Il Signore gli aveva illustrato l'evoluzione dell'anima, prima attraverso le specie della vita materiale in questo universo e poi, dopo il rientro nel cielo spirituale, attraverso le fasi trascendentali della vita nella creazione spirituale. A Varanasi nei due mesi successivi, il Signore Caitanya, mentre impartiva i Suoi insegnamenti a Sanatana Gosvami, gli espose dettagliatamente questi argomenti ed altri. Egli descrisse come il Signore Supremo Si espande per presiedere personalmente gli innumerevoli pianeti spirituali e per creare e governare gli universi materiali. Egli dette a Sanatana informazioni sulla posizione e la dimensione dei pianeti spirituali e sull'identità e le attività dei loro abitanti, in un modo così preciso come si potrebbero descrivere i continenti e le nazioni della terra. Egli delineò il percorso diretto per attraversare il cosmo materiale buio e temporaneo, per arrivare a queste destinazioni spirituali piene di luce e imperiture, con una tale chiarezza e così dettagliatamente, come potremmo trovare nelle migliori mappe stradali e guide di viaggio moderne.
Nonostante la natura elevata e rivoluzionaria di questi argomenti trascendentali trattati, il Signore Sri Caitanya Mahaprabhu comunque era personalmente curioso di conoscere le recenti avventure di viaggio di Sanatana.
"Come hai fatto a fuggire dalla prigione?" chiese il Signore con impazienza e Sanatana fu felice di narrarGli la sua storia dall'inizio alla fine.
UN GUARDIANO
DI PRIGIONE FORTUNATO
Sanatana narrò come, imprigionato da catene di ferro nella prigione di Chika Mosjud vicino Ramakeli in Bengala, avesse ricevuto un biglietto da Rupa, suo fratello più giovane.
"Mio caro Sanatana", scriveva Rupa Gosvami, "ho lasciato un deposito di diecimila monete d'oro presso un commerciante locale.
Usa questo denaro per uscire dalla prigione e venire ad incontrare il Signore Caitanya Mahaprabhu a Mathura e a Vrndavana."
Per incoraggiare ulteriormente Sanatana, Rupa aveva aggiunto nel suo biglietto un verso sanscrito bello e misterioso:
yadupateh kva gata mathurapuri
raghupateh kva gatottarakosala
iti vicintya kurusva manah sthiram
na sad idam jagad ity avadharaya
"Dove è la città di Mathura di Yadupati? Dov'è la provincia settentrionale di Kosala di Raghupati? Rifletti e ferma la mente su questo pensiero: 'Questo universo non è eterno.'"
Yadupati è un nome di Sri Krsna e Raghupati è un nome del Signore Ramacandra. Molto tempo fa Essi erano apparsi sulla terra nella forma di esseri umani manifestando i Loro eterni passatempi rispettivamente nella città di Mathura e nella provincia di Kosala. Ora Essi erano apparsi nuovamente sotto la forma del Signore Caitanya Mahaprabhu per liberare l'umanità dalla prigione della vita materiale in questo universo temporaneo ed il Signore Caitanya al momento stava procedendo verso Mathura seguito da Rupa Gosvami.
Felice di aver ricevuto quel biglietto, Sanatana andò dal guardiano della prigione musulmano, una vecchia conoscenza di quando faceva parte del governo, un uomo semplice di modesto livello spirituale. Usando l'abilità diplomatica perfezionata durante gli anni in cui era stato primo ministro del Nawab, Sanatana cominciò a ben disporre l'umile guardiano lodandolo. "Caro signore", iniziò Sanatana, "tu sei una persona molto fortunata, un santo vivente e un erudito immerso nella conoscenza del Corano e di altri testi del genere. Perciò saprai che se tu rilasci un prigioniero sulla base dei tuoi principi religiosi allora sei benedetto dal Signore Supremo."
Lusingato dai complimenti del suo amico funzionario governativo, il guardiano non poté negare che egli era davvero uno studioso avanzato e una persona santa. Egli era tutto orecchi mentre Sanatana continuava sottolineando la loro lunga amicizia e chiedendo di essere rilasciato come un favore personale.
"Nel passato ho fatto così tanto per te", disse Sanatana. "Ora sono in difficoltà. Per favore ricambia il bene che ti ho fatto rimettendomi in libertà."
Sanatana addolcì la loro amicizia con un'offerta di cinquemila monete d'oro. Accettando l'oro e mettendo in libertà un prigioniero innocente, spiegò Sanatana, il suo amico guardiano di prigione avrebbe ottenuto sia benefici spirituali sia ricchezza materiale. Avrebbe ottenuto il meglio di entrambi i mondi.
"Ti prego ascoltami, caro signore", rispose nervosamente il guardiano. "Certamente desidero rilasciarti perché tu hai fatto molto per me e sei un amico, pubblico amministratore. Questo è certo, ma ho paura del Nawab quando saprà che sei libero. Dovrò dare una spiegazione. Che cosa dirò?"
Sanatana aveva pronto l'alibi.
"Non c'è pericolo", rassicurò il suo amico. "Il Nawab è andato a sud per conquistare l'Orissa. Se ritorna, digli che Sanatana era andato a fare un bisogno vicino alla riva del Gange e che non appena aveva visto il Gange, c'era saltato dentro. Gli potrai dire: 'Ho cercato per molto tempo, ma non sono riuscito a trovare nessuna traccia di lui. Era saltato in acqua con le catene ed era affogato, portato via dalla corrente.'"
"Non preoccuparti", aggiunse Sanatana. "Nessuno mi troverà. Diventerò un mendicante e andrò alla città santa della Mecca." Ora il guardiano della prigione aveva un alibi legale per il Nawab,
un alibi religioso per la sua coscienza e una promessa di cinquemila monete d'oro. Era ancora in preda all'indecisione, quando Sanatana alzò l'offerta a settemila monete e con cura ammucchiò il denaro di fronte a lui che guardava. Vedendo la splendente pila d'oro che cresceva, il guardiano finalmente si arrese. Quella notte ruppe i ferri di Sanatana e lo lasciò fuggire attraverso il Gange.
Sebbene avesse ancora tremila monete e centinaia di chilometri da attraversare dal Bengala occidentale verso Mathura e Vrndavana, Sanatana abbandonò il denaro e si mise in viaggio a piedi come un mendicante. Col denaro aveva comprato la libertà per poter servire il Signore Caitanya, ma non aveva alcun desiderio di spenderlo per rendere confortevole il viaggio ed era pericoloso trasportare oro per un viaggiatore solitario. Sia come evaso sia come uomo famoso, Sanatana doveva evitare di essere notato. Passando per strade secondarie e sentieri, stava lontano dalla strada principale conosciuta come "la strada dei bastioni", che il Nawab aveva fortificato contro le invasioni.
Un servitore di nome Isana accompagnò Sanatana e nonostante tutte le evidenti precauzioni del suo padrone, portava di nascosto otto monete d'oro. Attraversando quella che ora è la provincia del Bihar, Sanatana ed Isana arrivarono in una zona collinare conosciuta come Patada e si fermarono ad una piccola locanda dove quell'oro risultò quasi fatale. Il padrone della locanda attraverso un esperto chiromante aveva saputo delle otto monete e aveva progettato di uccidere e derubare i suoi due ospiti. Nel frattempo fu ancora più rispettoso e premuroso per tutte le loro necessità procurando loro cibo da cuocere e promettendo di guidarli personalmente per attraversare le colline.
Sanatana andò al fiume per farsi un bagno e siccome non aveva mangiato da due giorni, cucinò e consumò il suo pasto, ma era sospettoso. Come ministro del Nawab aveva avuto a che fare con molti diplomatici e adulatori servili. Qui c'era il padrone di una locanda, uno straniero, che lo trattava come un re, sebbene egli ed Isana sembrassero dei poveracci.
"Isana", chiese Sanatana, "penso che tu abbia con te qualcosa di prezioso." "Sì, ho sette monete d'oro", ammise Isana, rivelando una parte di ciò che aveva nascosto.
Sanatana si arrabbiò e rimproverò il suo servitore.
"Perché porti questo presagio di morte in viaggio?"
Prese le sette monete, Sanatana andò dal proprietario della locanda e gliele mostrò.
"Per favore, prendi queste sette monete", lo pregò Sanatana, "e aiutaci ad attraversare queste colline. Io sono un prigioniero politico evaso e non posso viaggiare sulla via dei bastioni. Compirai un atto pio se prenderai questo denaro e mi farai attraversare le colline."
La combinazione di monete d'oro e di sentimenti religiosi risultò ancora una volta efficace. Il padrone della locanda confessò di sapere che Isana aveva in tasca otto monete d'oro e che aveva progettato di ucciderli entrambi. Ora imbarazzato e dispiaciuto rifiutò le monete e, per scusarsi, si offrì di far attraversare a Sanatana le colline gratuitamente.
"No", Sanatana rispose "se non accetti queste monete, qualcun altro mi ucciderà per impossessarsene.
E' meglio che tu mi salvi da questo pericolo." Raggiunto l'accordo, il proprietario della locanda assunse quattro guardiani che per tutta la notte scortarono Sanatana ed Isana lungo un sentiero attraverso le colline. Sanatana poi mandò a casa Isana con quella moneta d'oro che aveva cercato di nascondere e continuò il viaggio da solo, indossando abiti stracciati e portando una ciotola da mendicante, abbandonando le sue preoccupazioni ad ogni passo.
L'INCONTRO CON SRIKANTA
Dopo un lungo viaggio a piedi,
Sanatana una sera giunse in una città
di nome Hajipura e si sedette in un
parco. Per combinazione un gentiluomo di nome Srikanta, marito della sorella di Sanatana, si trovava ad Hajipura per affari di governo. Il Nawab gli aveva dato 300.000 monete d'oro per comprare dei cavalli. Mentre trattava il suo affare, seduto in una posizione più alta, Srikanta intravide Sanatana e più tardi quella sera andò a trovarlo; i due vecchi amici parlarono a lungo per tutta la notte e Srikanta venne a conoscenza dell'arresto e della fuga di Sanatana. Vedere Sanatana, una volta primo ministro, ridotto a pezzente, addolorò Srikanta che si mise a pensare. Con una fortuna in monete d'oro a sua disposizione, avrebbe certamente potuto aiutare il fratello di sua moglie e dargli l'opportunità di ricominciare una nuova vita.
"Perché non stai qui con me per un paio di giorni", insistette Srikanta. "Potresti toglierti questi abiti sporchi ed indossare nuovamente degli abiti da gentiluomo."
Sanatana aveva già giocato un avido guardiano di prigione e un proprietario di locanda omicida e, per tutto il tempo del suo viaggio, per incontrare il Signore Caitanya aveva evitato i soldati e gli agenti del Nawab. Ora c'era un ostacolo ancora più arduo: un amico affezionato, uno stretto parente che aveva disponibilità di denaro. Sanatana ringraziò Srikanta ma rifiutò l'offerta.
"Non posso trattenermi più a lungo", disse Sanatana. "Per favore aiutami ad attraversare il Gange in modo che possa partire subito." Insistendo perché Sanatana prendesse almeno una coperta di lana di pregio, Srikanta lo aiutò ad attraversare il Gange e con affetto lo guardò riprendere il suo cammino.
UN VAISNAVA
PULITO E RASATO
Sanatana aveva lasciato Srikanta ad Hajipura solo pochi giorni prima. Ora, seduto con il Signore Caitanya in casa di Candrasekhara a Varanasi, assaporava una felicità senza limiti. Dopo aver ascoltato le avventure di Sanatana, il Signore Caitanya a sua volta gli narrò il suo recente incontro con i suoi fratelli ad Allahabad; poi chiese a Sanatana di lavarsi e di farsi la barba prima di pranzo ed invitò Candrasekhara a fornire a Sanatana abiti puliti.
L'aspetto incolto, da straccione, di Sanatana era comprensibile tenendo conto delle vicende del suo lungo viaggio, ma il Signore Caitanya desiderava che i Suoi seguaci apparissero come gentiluomini. Sua Divina Grazia A.C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada all'inizio degli anni '70 spiegava scrivendo: "A causa dei lunghi capelli, dei baffi e della barba, Sanatana Gosvami sembrava un hippy. Poiché a Sri Caitanya non piaceva l'aspetto da hippie di Sanatana, chiese a Chandrasekhara di farlo lavare e sbarbare. Se qualcuno con i capelli lunghi o la barba vuole associarsi a questo movimento per la coscienza di Krsna e vivere con noi allo stesso modo deve radersi completamente."
Sebbene Candrasekhara gli avesse offerto indumenti nuovi, Sanatana volle invece un dhoti usato e poi tagliò la stoffa per farne due abiti. Per quanto riguarda i pasti, un brahmana maharastriano che successivamente avrebbe ospitato a pranzo il Signore Caitanya con i sannyasi di Varanasi, invitò Sanatana a prendere tutti i suoi pasti con lui. Di nuovo Sanatana declinò l'invito educatamente, preferendo evitare pasti completi e mendicare umilmente un po' di cibo porta a porta. La rinuncia di Sanatana era straordinaria e non può essere imitata come regola. Egli era deciso ad abbandonare ogni opulenza materiale. Si doveva liberare perfino della nuova coperta di lana di Srikhanta. Sanatana andò sulla riva del Gange e convinse un mendicante bengalese, che ne rimase stupito, a prendere la sua coperta in cambio del suo imbottito sdrucito.
Notando tutti questi cambiamenti ed infine vedendo che anche la preziosa coperta non c'era più, la felicità del Signore Caitanya superò ogni limite. Egli disse a Sanatana Gosvami: "Sri Krsna ha misericordiosamente annullato il tuo attaccamento per i beni materiali. Allora perché Egli dovrebbe permetterti di conservare questa preziosa coperta, ultimo residuo dei tuoi attaccamenti materiali? Dopo aver sconfitto una malattia, un buon medico non consente che ne rimanga alcuna traccia."
Nei giorni seguenti il Signore Caitanya Mahaprabhu, soddisfatto di Sanatana Gosvami, cominciò a parlargli della vera identità di Sri Krsna, delle Sue qualità trascendentali e delle Sue eterne attività. Sanatana, libero dagli ultimi residui degli attaccamenti materiali, era perfettamente pronto per ascoltare.
Mathuresa Dasa, discepolo di Srila Prabhupada, ha scritto molti articoli per questa rivista ed altre pubblicazioni. Vive con sua moglie e i loro quattro figli ad Alachua in Florida.
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Calendario Vaisnava
Festività, Ricorrenze, Celebrazioni
Anno 2000 - Gaurabda 514
Mese di Sridhara
Dal 17 Luglio al 15 Agosto
3 Agosto. Giovedì: Scomparsa di Sri Raghunandana Thakura. Scomparsa di Sri Vamsidasa Babaji.
10 Agosto. Giovedì: Pavitropana Ekadasi, digiuno di legumi e cereali. Inizia il Radha Govinda Jhulana Yatra.
11 Agosto. Venerdì: Dvadasi, si interrompe il digiuno dalle 7:17 alle 11:19.*
Scomparsa di Srila Rupa Gosvami e di Sri Gauridasa Pandita.
14 Agosto. Lunedì: Apparizione del Signore Balarama: digiuno fino a mezzogiorno. Termine del Jhulana Yatra. Inizia il secondo mese di Caturmasya: astenersi dallo yogurt per un mese.
Mese di Hrsikesa
dal 16 Agosto al 13 Settembre
15 Agosto. Martedì: Data della partenza di Srila
Prabhupada per gli Stati Uniti nel 1965.
23 Agosto. Mercoledì: Sri Krsna Janmastami. Apparizione di Sri Krsna: digiuno fino a mezzanotte.
24 Agosto. Giovedì: Apparizione di Srila Prabhupada:
digiuno fino a mezzogiorno.
25 Agosto. Venerdì: Annada Ekadasi, digiuno di legumi
e cereali.
26 Agosto. Sabato: Dvadasi, si interrompe il digiuno dalle 7:14 alle 11:16.*
2 Settembre. Sabato: Apparizione di Srimati Sita Thakurani (moglie di Sri Advaita).
5 Settembre. Martedì: Radhastami. Apparizione di Srimati Radharani: digiuno fino a mezzogiorno.
9 Settembre. Sabato: Parsva Ekadasi, digiuno di legumi e cereali.
10 Settembre. Domenica Dvadasi, si interrompe il digiuno dalle 7:09 alle 11:11.*
Apparizione di Sri Vamanadeva. Il digiuno completo è da osservare in Ekadasi fino a mezzogiorno. Apparizione di Srila Jiva Gosvami.
11 Settembre. Lunedì: Apparizione di Srila Bhaktivinoda Thakura, digiuno fino a mezzogiorno.
12 Settembre. Martedì: Scomparsa di Srila Haridasa Thakura.
13 Settembre. Mercoledì: Srila Prabhupada accetta il sannyasa. Inizia il terzo mese di Caturmasya: astenersi dal latte per un mese.
Mese di Padmanabha
dal 14 settembre al 13 ottobre
20 settembre. Mercoledì: Arrivo di Srila Prabhupada negli Stati Uniti.
24 Settembre. Domenica: Indira Ekadasi, digiuno di legumi e cereali.
25 Settembre. Lunedì: Trayodasi, si interrompe il digiuno dalle 7:03 11:06.*
* L'ora legale è già stata considerata.
Festa della Domenica
Tutte le domeniche dell'anno, dalle prime ore del pomeriggio, siete invitati ad una splendida festa!
La festa sarà animata da conferenze, danze e canti trascendentali.
Sarà l'occasione per conoscere l'antica saggezza dell'India.
Inoltre potrete gradire le succulente specialità vegetariane che vi saranno offerte durante il banchetto della serata.
Tempi principali:
Bergamo - Villaggio Hare Krishna,
(da Medolago strada per Terno d'Isola)
24040 Chignolo d'Isola (BG)
Tel. 035/4940706
Firenze - Villa Vrndavana,
via Scopeti, 108 50026 San Casciano in Val di Pesa (FI)
Tel. 055/820054
Vicenza - Prabhupada Desh,
via Roma, 9 - 36020 Albettone (VI) Tel. 0444/790573
Centri Culturali:
Asti - Frazione Valle Reale, 20
14018 Roatto, (AT) Tel. 0141/938406
Milano - Centro Culturale Govinda,
via Valpetrosa, 5 20123 Milano Tel. 02/862417
Padova - Centro Culturale Hare Krishna,
Corso del Popolo, 1 35131 Padova Tel. 049/8751219
Roma - Centro Culturale Govinda, via S. Maria del Pianto, 15/17 00186 Roma Tel. 06/68891540Radio Krsna Centrale
Via Scopeti, 106 - 50026 - San Casciano in Val di Pesa (FI) - Tel. 055/820054
e-mail: rkcfi@radiokrishna.com
http://www.radiokrishna.com
Sito ISKCON Italia
http://www.hkitaly.it/harekrsna/
Fine del numero di luglio-agosto 2000.