Biblioteca (lettura pubblicata dalla BBT the bhaktivedanta book trust international)



Ritorno a Krishna

La rivista del movimento Hare Krishna

volume 5 n. 1/2

gennaio-febbraio 1993

Dio è luce. L'illusione è tenebre. Dove c'è Dio non c'è illusione.















Sua Divina Grazia
A. C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada
Fondatore Acarya
dell'Associazione Internazionale per la Coscienza di Krishna,

Srila Prabhupada è arrivato dall'India in Occidente nel 1965, all'età di sessantanove anni, per soddisfare la richiesta del suo maestro spirituale di insegnare la Coscienza di Krsna in Occidente.
In dodici anni ha pubblicato più di settanta volumi di traduzione e commenti degli antichi testi classici vedici, già distribuiti in tutto il mondo in circa quattrocento milioni di copie.
Viaggiando in Europa, America, Asia, Australia e Africa, Srila Prabhupada ha strutturato il movimento in una confederazione mondiale di asrama, scuole, templi, centri culturali e comunità agricole.
Ha lasciato questo mondo nel 1977 a Vrndavana, in India, il luogo più caro a Sri Krsna.
I suoi discepoli continuano il movimento a cui egli ha dato vita.















La Rivista del Movimento Hare Krishna

RITORNO
A KRISHNA

FONDATA NEL 1944

FONDATORE (sotto la direzione di
Sua Divina Grazia Sri Srimad
Bhaktisiddhanta Sarasvati Prabhupada)
Sua Divina Grazia
A. C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada

DIRETTORE RESPONSABILE:
A. D'Ambrosio  Ali Krsna devi dasi

REDATTORE CAPO:
Parabhakti devi dasi

HANNO COLLABORATO:
Ananda Murti devi dasi, bhaktin Nicoletta, Pancaratra dasa

AMMINISTRAZIONE:
Nimai Pandita dasa

ABBONAMENTI:
Dananistha devi dasi

PRONUNCIA. La translitterazione dei termini sanscriti contenuti in questa rivista è stata eseguita secondo un metodo adottato internazionalmente. La a si pronuncia a chiusa. La a si pronuncia a, aperta e lunga. La i si pronuncia i lunga. La u si pronuncia u lunga. La j si pronuncia g dolce. La r si pronuncia ri. La s si pronuncia sc (come in scena), altrettanto s ma più sibilante. La h è sempre aspirata. Krsna si pronuncia Krishna (il suono sc è dolce); Caitanya si pronuncia "Ciaitanya".

NOMI SPIRITUALI. I membri dell'I.S.K.CON., l'Associazione Internazionale per la Coscienza di Krsna, ricevono uno dei nomi di Krsna o di un Suo grande devoto seguito dal suffisso dasa (dasi per le donne) che significa "servitore". Per esempio il nome Krsna dasa significa "servitore di Krsna".

ABBONAMENTI. Per informazioni sugli abbonamenti scrivere a:
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50028 Tavarnelle Val di Pesa FI
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RITORNO A KRISHNA  Pubblicazione mensile registrata presso il tribunale di Milano n° 199 del 13/03/89

VOL. 5 N. 1/2 - gennaio-febbraio 1993

Bhaktivedanta Book Trust Italia

Strada Bonazza 12  50028 Tavarnelle Val di Pesa - FI

FOTOLITO: F.C.M.  Marcallo Con Casone (MI)

STAMPA: Grafiche Cometa - Magenta










I CENTRI HARE KRISHNA IN ITALIA

asti, roatto, frazione valle reale 20, tel. 0141/938406
bergamo, villaggio hare krishna, da medolago strada per terno d'isola, chignolo d'isola, tel. 035/490706
bologna, bentivoglio, via ramo barchetta 2, castagnolo minore, tel. 051/863924
catania, centro culturale govinda, via san nicolò al borgo 28, tel. 095/552252
firenze, villa vrindavana, via scopeti 108, san casciano in val di pesa, tel. 055/820054  napoli, via vesuvio 33/35, ercolano, tel. 081/7390398
roma, nepi, sri gauramandala, via mazzanese km 0,700, dalla cassia uscita calcata, pian del pavone, viterbo, tel. 0761/527038
vicenza, prabhupadadesh, via roma 9, albettone, tel. 0444/790573
svizzera italiana, bellinzona, fattoria nandagram, contone, tel. 0041/92/622747










VOL. 5 N. 1

DECORAZIONI PER UN CORPO MORTO
Una lezione tenuta da Srila Prabhupada a Los Angeles nel 1973, su scienza educazione e sviluppo economico.

IL MONDO SPIRITUALE
La descrizione della dimora del Signore Supremo.

SRIMADBHAGAVATAM
Continua la pubblicazione del più grande classico della spiritualità

PARLANDO DI PERSONA
Pensiamo e parliamo di Dio come di una persona!

REALTA' ILLUSORIA E REALTA' SPIRITUALE
Il grande fenomeno della natura oggettiva.

L'OSSERVATORE VEDICO
Giustizia: utopia o realtà?

DIO
Una realtà oggettiva.

I DIALOGHI DI SRILA PRABHUPADA
Dovremmo credere in Darwin?

LA FESTA DELLA DOMENICA

POSTER

CANTATE HARE KRSNA E SIATE FELICI



IN COPERTINA: Sri Krsna, la forma originale e suprema di Dio, con Sri Balarama il suo trascendentale fratello















Scienza, educazione, sviluppo economico.
I cosiddetti progressi di una società atea non sono meglio di

DECORAZIONI
PER UN CORPO MORTO

Una conferenza di Sua Divina Grazia A.C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada
Fondatoreacarya dell'Associazione Internazionale per la Coscienza di Krsna
Los Angeles, Dicembre 1973

tad vai dhanus ta isavah sa ratho
hayas te
so 'ham rathi nrpatayo yata anamanti
sarvam ksanena tad abhud asad
isariktam
bhasman hutam kuhakaraddham
ivoptam usyam

"Ho ancora lo stesso arco Gandiva, le stesse frecce, lo stesso carro tirato dagli stessi cavalli, e io che li guido sono lo stesso Arjuna, a cui tutti i re offrivano il giusto rispetto. Ma in assenza di Sri Krsna, tutto questo, nello spazio di un istante, è diventato vuoto e senza senso. E' come versare burro chiarificato sulla cenere, accumulare denaro con una bacchetta magica o seminare su una terra sterile.
(SrimadBhagavatam 1.15.21)

Questo importante verso spiega come ogni cosa sia priva di valore quando non c'è Dio. La società moderna ha tutto fuorché la coscienza di Dio, perciò in qualsiasi momento questa società senza Dio può avere termine. In qualsiasi momento. Basterebbe una dichiarazione di guerra e l'America farebbe cadere una bomba atomica sulla Russia, e la Russia farebbe cadere una bomba atomica sull'America. Nessuno ne uscirebbe vincitore perché entrambe sono pronte a farlo. L'America sarebbe finita e la Russia sarebbe finita. Questa è la situazione.
Quindi voi potrete progredire sempre più in campo scientifico, economico, ecc. Ma questa civiltà senza Dio può finire in qualsiasi momento. Ravana ed Hiranyakasipu sono dei buoni esempi. Erano demoni senza Dio. Ravana era un erudito nella conoscenza vedica e materialmente molto potente. Costruì la sua capitale in oro: i palazzi ed ogni cosa, tutto era d'oro.
E' scritto nel Ramayana che Ravana regnava su metà globo terrestre e suo fratello governava l'altra metà. Ravana scavò un tunnel che attraversava la Terra. Egli risiedeva a Ceylon e la parte opposta corrisponde al Brasile. Il Brasile ha molte miniere d'oro. Considerando questo possiamo supporre che Ravana importasse una grande quantità di oro dal Brasile che usava per la costruzione di enormi palazzi (è una mia opinione, non ci sono prove scientifiche). Dunque Ravana era talmente potente da poter costruire la sua capitale in oro. Una cosa meravigliosa.
Così, anche noi possiamo creare cose meravigliose ma dobbiamo vedere l'esempio di Ravana. Ravana era molto progredito materialmente e aveva una vasta conoscenza vedica. Era figlio di un brahmana e possedeva ogni cosa. Il suo unico sbaglio fu quello di non aver alcun interesse per Sri Rama. Quello fu il suo unico errore. "Chi è questo Rama? Non mi interessa. Non c'è bisogno di eseguire sacrifici e riti per meritare il regno celeste. Costruirò una scala fino al pianeta Luna." Questo era il modo di pensare di Ravana.
Come Ravana, la gente della società moderna sta cercando di godere di ogni tipo di agio materiale senza interessarsi a Dio. Ma dovrebbe prendere come esempio ciò che accadde a Ravana: la mancanza di Dio causò la sua rovina. Perse ogni cosa quando fu annientato da Rama.
Nel verso citato vediamo che Arjuna era stato sconfitto da un pastore. Arjuna si lamentava dicendo: "Ho lo stesso arco e le stesse frecce con i quali ho combattuto durante la battaglia di Kuruksetra. Risultai vittorioso perché Krsna sedeva sul mio carro. Quella fu l'unica ragione. Ma ora che Krsna non c'è più, le mie armi sono inutili." Questo fatto ci insegna che senza Dio, senza lo spirito, lo splendore materiale non ha valore.
Ieri, durante la nostra passeggiata mattutina, ho citato l'esempio del famoso scienziato Albert Einstein. Egli era un grandissimo scienziato, ma quando la sua anima, simile ad una piccola scintilla, lasciò il suo corpo, il suo cervello diventò inutile. E prima della sua morte non fu in grado di scoprire alcuna medicina o alcun mezzo per poter ringiovanire. Non poté dare ai suoi studenti istruzioni del tipo: "Miei cari studenti, quando sarò in punto di morte, per favore iniettatemi questa medicina e poi avrò nuovamente un corpo bello e giovane." No, non gli fu possibile scoprire una medicina del genere.
Ci si aspettava che Einstein, come scienziato, potesse fare qualcosa di fantastico. Ma nonostante avesse scoperto molte cose meravigliose, non poté scoprire niente che potesse risolvere i veri problemi della sua vita: nascita, vecchiaia, malattia e morte. Io lancio una sfida agli scienziati: scoprite qualcosa grazie alla quale non ci sarà più la morte. Scoprite delle buone medicine. La farmacia è piena di vari tipi di medicine ma nessuna medicina è capace di salvare l'uomo dalla morte né di prevenire tutte le malattie. Non è possibile.
Quindi i progressi della civiltà materialistica senza Dio sono come le decorazioni per un cadavere. E' affermato nei testi vedici:

bhagavadbhaktihinasya
jatih sastram japas tapah
apranasyeva dehasya
mandanam lokaranjanam

Senza il servizio devozionale a Krsna, ogni tua buona fortuna - come essere nato in una famiglia molto elevata, il tuo canto del mantra, i tuoi studi sui Veda e le tue austerità - tutto è inutile, come decorazioni su un corpo morto.
Per esempio, voi americani avete una grande nazione e le vostre attività sono molto grandi in confronto a quelle svolte in altre parti del mondo. Avete reso l'America così bella con il tapasya, l'austerità. Non è successo automaticamente, avete lavorato sodo. Ma, se le vostre grandi attività non sono impegnate al servizio di Krsna, allora saranno inutili." E ancora, le scoperte scientifiche sono molto popolari, ma che tipo di popolarità è questa? E' come l'apprezzamento della gente per le decorazioni fatte a un defunto. Forse il corpo indosserà dei begli abiti e sarà decorato di fiori e potrà piacere alla gente qualunque ma, dopo tutto, il corpo è morto. Non prova alcuna soddisfazione da tutto questo. Potrai essere compiacente e pensare: "Oh, il corpo di mio padre è così ben decorato!" Ma analizzando a fondo, quale beneficio portano tutte queste decorazioni? Nessuno. In realtà questo cosiddetto corpo vivente è anch'esso morto. E' un dato di fatto. Questo corpo è morto fin dalla nascita perché è materia. La materia è sempre morta. Quindi, questo corpo esterno fatto di materia - terra, acqua, fuoco, aria - è morto ma sembra vivo per via della scintilla di spirito presente in esso. Lo si può comprendere dalla Bhagavad-gita: dehino 'smin yatha dehe. "C'è una piccola scintilla spirituale nel corpo." Questa è la prima comprensione della conoscenza spirituale.
Quando Krsna insegnò la Bhagavad-gita ad Arjuna, questi si lamentò per il corpo. Ma nel momento che Arjuna accettò Krsna come suo maestro spirituale, Krsna gli disse: "Tu parli come un saggio erudito ma in realtà stai dicendo solo sciocchezze." (asocyan anvasocas tvam prajnavadams ca bhasase).
Anche i nostri cosiddetti scienziati sono così. Parlano come se sapessero tutto, ma non conoscono la cosa basilare. Che cos'è lo spirito, non lo sanno. Pensano che questo corpo sia tutto. E secondo la conoscenza vedica, chi si identifica con il corpo, è un animale. Potrà essere dottore in lettere o avere molte lauree ma è un animale perché non sa cosa fa muovere il corpo.
Poiché gli scienziati non accettano l'esistenza dell'anima, non possono scoprire la differenza tra un corpo vivente e un corpo morto. Quando l'anima è presente nel corpo, il corpo si muove e quando l'anima lascia il corpo, il corpo non si muove più, proprio come quando finisce la benzina e l'auto si ferma. Quando mancherà il petrolio, come si farà a far funzionare la automobile? Il petrolio dà vita al movimento degli autoveicoli. Allo stesso modo l'anima spirituale è il "petrolio" di questo corpo. Senza la conoscenza dell'anima, si è solo come dei cani o dei gatti. I gatti e i cani non possono capire cos'è che li fa muovere, e se un essere umano non capisce che cosa fa muovere questo corpo, allora non è meglio di un animale.
Quindi, senza la conoscenza dell'anima, la cosiddetta istruzione non è che una decorazione per un corpo morto. Che cosa ci si guadagna? Se non si conosce qual è la vera forza vivente all'interno di questo corpo e se ci si limita a decorarlo, si potranno ricevere elogi dagli uomini comuni, ma essi non hanno alcun valore.
Noi esseri viventi siamo particelle infinitesimali di Dio e questo corpo è meraviglioso perché noi siamo all'interno di esso. Puoi essere un grande scienziato, un filosofo o un politico, ma senza l'anima, il tuo corpo è inutile. Un corpo morto. Puoi conferirgli tutti i titoli che vuoi - dottore in lettere, in scienze, in filosofia - ma sono tutti inutili. Supponiamo che un uomo sia morto e dall'Università di Oxford qualcuno venga e gli conferisca un titolo: "Ora sei dottore in filosofia." Che valore può avere un titolo del genere? Oppure supponiamo che ci sia una bellissima donna, molto attraente. Se, una volta morta, ti venisse così offerta: "Prendi questo corpo, fanne ciò che vuoi", non ti piacerebbe. Perché? Eppure lo stesso corpo meraviglioso è lì. Perché non lo prendi, ora? No, non è più attraente.
C'è una storia a questo proposito. Una volta una bellissima ragazza era perseguitata da un uomo. Questi la corteggiava insistentemente ma lei era una ragazza casta e non accettava le sue proposte. L'uomo insisteva. Allora un giorno ella disse: "Va bene, ritorna da me fra tre giorni ed io ti accetterò."
Dal giorno successivo la ragazza cominciò a prendere dei potenti purganti e dei lassativi a causa dei quali cominciò a vomitare e ad andare di corpo durante tutto il giorno e tutta la notte. Ella raccolse il vomito e le feci in un secchio.
Il terzo giorno, quando l'uomo venne non la riconobbe per la sua bruttezza causata dall'avere tanto vomitato ed altrettanto evacuato. Le chiese: "Dov'è la ragazza?" E lei rispose: "Non mi riconosci? Sono io."
"No, no, non sei tu. Lei era bella e tu sei brutta."
"No, sono la stessa ragazza."
"Allora perché sei così brutta?"
"Perché ho separato la mia bellezza da me."
"Hai separato la tua bellezza?"
"Si, vieni, ti faccio vedere."
La ragazza mostrandogli le feci e il vomito che erano nel secchio, disse: "Ecco qui la mia bellezza. Ora aggiungila nuovamente a me e ritornerò ad essere bella."
Questa fu una bella lezione. Così disse Sankaracarya: etam mamsavasadi vikaram. Insegnandoci la rinuncia: "Perché sei attratto da questa bella donna? Cos'è la sua bellezza? E' solo una combinazione di feci, urina, carne e ossa. Tutto qui."
Questa è vera conoscenza. La gente è alla ricerca di qualcosa di falso, maya. Maya significa: "ciò che non è." Questa cosiddetta civiltà progredita è maya; può terminare in qualsiasi momento. Ma la gente non lo sa. Nella Bhagavad-gita Krsna dice: mrtyuh sarvaharas caham, "sono la morte che tutto divora." Potrai essere un filosofo, uno scienziato o una persona ricca ma non appena giunge la morte perderai ogni cosa. Un buon esempio è Hiranyakasipu. Egli era molto potente ma non appena il Signore Nrsimhadeva apparve, ogni cosa finì. Hiranyakasipu doveva morire.
La gente non capisce che senza Krsna, senza Dio, senza la coscienza di Krsna non fa altro che sprecare il suo tempo alla ricerca di cose false. Al momento della morte, ogni cosa che abbiamo accumulato in questa vita sarà inutile. Oggi, domani o dopodomani tutto sarà inutile. Ma non ci si prende cura di ciò che è reale, l'anima spirituale. Krsna dice nelle Bhagavad-gita: na hanyate hanyamane sarire: "L'anima non è mai sconfitta, nemmeno dopo l'annientamento del corpo." Eppure la gente è così ignorante, così sciocca, che non ha alcun interesse di sapere qualcosa sull'anima. E' una civiltà di ignoranza. Per questo la gente commette moltissime attività peccaminose per la soddisfazione della lingua. Uccidono un gran numero di animali. Perché? Ci sono dei cibi talmente buoni come la verdura, la frutta, i latticini, perché dunque la gente commette tali peccati. La risposta è che la gente di oggi non sa quali attività sono peccaminose e quali attività sono pie. Nella Bhagavad-gita è indicato: pravrttim ca nivrttim ca jana na vidur asurah. Siamo inclini ad accettare alcune cose e a rifiutarne altre.
Ma i demoni non sanno ciò che deve essere accettato e ciò che deve essere rifiutato. Solo i devoti di Krsna sanno queste cose. Per esempio, noi consigliamo ai nostri studenti di rifiutare il sesso illecito, gli intossicanti, il gioco d'azzardo, il consumo di carne e di accettare di cantare Hare Krsna.
Se seguiamo questa via, saremo liberati. Cos'è la liberazione? Liberazione significa uscire dalla schiavitù del corpo materiale. Come Krsna dice nella Bhagavad-gita (4.9):

janma karma ca me divyam
evam yo vetti tattvatah
tyaktva deham punar janma
naiti mam eti so 'rjuna

O Arjuna, colui che conosce la natura trascendentale della mia apparizione e delle mie attività non dovrà più rinascere nel mondo materiale quando lascia il corpo, ma raggiunge la mia dimora eterna.

Questa è la coscienza che manca nella società moderna. Ci sono moltissime università, istituti di istruzione, insigni professori e scienziati. Tutti farabutti. Potete dichiararlo: sono tutti dei farabutti. Che vengano qui a discutere con noi!
Come è detto nello Srimadbhagavatam: harav abhaktasya mahadguna. "Dove sono le buone qualità degli atei?" Qui Arjuna ci dà un esempio pratico. Dice: "Ho le stesse frecce, lo stesso arco, lo stesso carro, gli stessi cavalli e io sono lo stesso Arjuna onorato da molti re. Eppure ora nessuno si interessa a me. Tutte le mie qualità sono inutili perché Krsna non è più qui."
Perciò la vostra civiltà progredita sarà perfetta quando sarà ben combinata con la coscienza di Dio. Altrimenti è del tutto inutile. Non lasciatevi sviare dai cosiddetti leader. Prahlada Maharaja li ha definiti andha yathandhair upaniyamanah: "Il cieco che guida un altro cieco." Nella civiltà moderna, gli uomini sono dei tali furfanti che credono di diventare felici con il progresso materiale.
Recentemente, un dottore svedese mi ha detto che in media le persone in Svezia sono tra le più ricche del mondo, ma hanno anche la maggiore percentuale di suicidi. Quindi la ricchezza materiale non è di aiuto. Abbiamo esperienze pratiche che ogni nazione, sebbene sia progredita materialmente, è insoddisfatta. Perché in America molti giovani sono diventati degli hippy? Studenti universitari diventano hippy. Perché? Frustrazione.
Pensano: "Cos'è questa vita? Anche se sono istruito, quale sarà il mio futuro? Non c'è futuro."
La gente non conosce il vero scopo della vita: na te viduh svarthagatim hi visnum. Questi mascalzoni non sanno che il vero scopo della vita è la realizzazione di Dio. In che modo possiamo realizzare Dio? Vi è stato dato tutto negli sastra (testi sacri): "C'è un Dio, il Suo nome è Krsna, il Suo indirizzo è Vaikuntha, Egli ha molti amici e molte amanti." Eppure questi furfanti non capiscono. Noi diamo il nome di Dio, il Suo indirizzo, le Sue attività, ogni cosa ed invitiamo tutti ad andare da Lui, ma essi non ascoltano. Questa è la loro sventura. Krsna stesso ci informa e dice sarva dharman parityajya mam ekam saranam vraja: "rinuncia ad ogni sciocchezza e abbandonati a Me." Eppure continuano a ricercare Dio.
Dio fa propaganda e loro ricercano. Alcuni dicono: "Non c'è alcun Dio." Qualcun altro dice: "Dio è morto, è finito. Ora noi siamo Dio." Le cose stanno andando così. Perché? Perché tutti cercano di diventare felici in questa esistenza materiale. Questo è il loro sbaglio. In una libreria a Delhi ho presentato a una persona il mio libro "Viaggio facile verso altri pianeti"
"Oh - mi disse - ha scritto lei questo libro intitolato Viaggio facile verso altri pianeti?"
_Si."
"Allora vado e torno."
"No, il libro insegna come arrivare al pianeta supremo, il regno di Dio. Perché tornare indietro?"
"No, no, allora non ci voglio andare." Quel mascalzone voleva raggiungere il pianeta di Krsna e poi tornare indietro.
Gli scienziati mandano gente su quella che presumono sia la Luna e la fanno poi tornare qua. Quando il primo astronauta russo si trovava molto, molto lontano dalla terra, guardò giù cercando di individuare Mosca "dov'è la mia Mosca?" Vedi, questa è la sua intelligenza, semplicemente assorto nell'esistenza materiale.
Un altro esempio è l'avvoltoio. Gli avvoltoi hanno una vista potentissima. Possono individuare una carcassa anche da una distanza di parecchie miglia. Così, nonostante abbiano una vista potente, la usano solo per cercare carcasse. E' ciò che interessa a loro. Allo stesso modo, i cosiddetti scienziati e filosofi sono molto progrediti ma il loro unico interesse è come diventare felici su questo pianeta. Ecco tutto. Le loro menti non sono molto aperte, le loro menti sono distorte.
La gente spera inutilmente di godere in questo mondo. Ma non fa altro che decorare un corpo morto: "Questo è il mio appartamento, questo è il mio palazzo, questo è il mio paese, questo è il mio grattacielo." E un giorno mrtyuh sarvaharah. Krsna viene come la morte e porta via ogni cosa. Hiranyakasipu ce ne dà l'esempio. Sfidò suo figlio Prahlada dicendo: "Dov'è il tuo Dio?". Dio apparve come Nrsimhadeva e fu la sua fine. "Ah, ecco Dio!"
Dio appare a tutti. Gli atei vedono Dio al momento della morte e dopo averlo visto è la fine.
Porta via tutti i loro beni, tutta la loro conoscenza scientifica, il loro conto in banca, i grattacieli. Solo allora capiscono che è Dio, come accadde a Hiranyakasipu.
Ma perché non cercare di capire Dio prima che venga il momento? Cantate Hare Krsna, guardate le Divinità di RadhaKrsna, mangiate prasadam, vivete bene. Questa è la vera intelligenza. Nella Caitanya-caritamrta è detto che se non si ha intelligenza, non si può seguire la coscienza di Krsna. Gli sciocchi, e i farabutti non possono seguirla. Quindi per grazia di Krsna voi avete una grande intelligenza e seguite la coscienza di Krsna. Ora provate a continuare. Non rinunciate.
Non siate sciocchi. Continuate. Allora sarete felici e tutti i problemi della vostra vita saranno risolti.















IL MONDO SPIRITUALE

di TAMALA KRSNA DASA GOSVAMI



Il mondo spirituale occupa tre quarti dell'intera creazione di Dio, mentre la manifestazione materiale ne occupa un quarto.
La creazione materiale contiene illimitati universi, ognuno come il nostro, con molti pianeti e molte stelle.
Il mondo spirituale è conosciuto con il nome di Vaikuntha, il luogo libero dall'ansia. I pianeti del mondo spirituale rifulgono di luce propria e i loro residenti godono di una vita eterna, piena di conoscenza e beatitudine. Tra tutti questi pianeti spirituali, Goloka è il supremo.
Lì, Dio in persona è adorato nella Sua forma originale e più attraente: Sri Krsna. La dimora di Krsna è più estesa di tutti gli altri pianeti spirituali messi insieme.
Il supremo pianeta di Goloka è descritto come un fiore di loto spirituale con migliaia di petali. Nella corolla, Krsna abita nella casa di Suo padre e di Sua madre, Nanda e Yasoda, insieme a Suo fratello Balarama. I petali del loto sono le residenze delle Sue innumerevoli servitrici, le gopi, e le foglie sono le terre da pascolo dove Krsna e i Suoi amici si prendono cura di infinite mandrie di mucche surabhi.
Tutti i testi vedici cantano le glorie della dimora di Krsna, descrivendolo come il migliore fra tutti i luoghi e i più grandi spiritualisti pregano per avere l'opportunità di andarci.
Sri Krsna è servito dalla Sua energia spirituale in tre aspetti. La potenza dell'esistenza in espansione manifesta e mantiene l'intero mondo spirituale e tutti i suoi residenti; la potenza di conoscenza fa sì che i Suoi devoti possano realizzare pienamente la loro relazioni d'amore con il Signore; e l'energia di beatitudine estatica dà a Krsna felicità illimitata. Quest'ultimo aspetto è personificato da Srimati Radharani, la controparte femminile di Sri Krsna.
La manifestazione materiale è il riflesso distorto del mondo spirituale. I tre aspetti dell'energia spirituale sono riflessi materialmente come le tre influenze della natura materiale: la virtù, la passione e l'ignoranza. Queste tre influenze creano, per tutte le anime che cadono sotto il loro controllo, un'illusoria, temporanea esistenza, piena di sofferenza.
Il Signore Supremo desidera sempre la liberazione di queste anime condizionate.
Comprendendo il Suo desiderio, l'energia spirituale crea un duplicato del pianeta spirituale Goloka nel mondo materiale. Tramite la Sua inconcepibile potenza, Egli può manifestare l'illimitato mondo spirituale direttamente nel regno materiale. Così Vrndavana, il luogo di nascita di Sri Krsna, benché situato geograficamente in India, è di fatto trascendentale alle influenze della natura materiale.
Krsna appare in questo universo in momenti prestabiliti, l'ultimo dei quali fu 5000 anni fa. Accompagnato dai Suoi eterni associati, Egli mostrò meravigliosi passatempi per attrarre le anime condizionate a tornare a casa, tornare da Dio.
Tra tutti i passatempi, quelli svolti con la Sua compagna Srimati Radharani sono considerati i più elevati perché da questi Krsna trae il più grande piacere. Ma, considerando la natura della Sua associazione con Srimati Radharani, Sri Krsna poteva percepire che la felicità di Lei era più elevata della Sua. Perciò, per comprendere la natura dell'amore di Srimati Radharani per Lui, le qualità in Lui che La attraevano tanto, e la felicità che Lei provava amando Krsna, il Signore decise di apparire in questo mondo per realizzare questi desideri. Così Egli apparve in una forma dorata, la stessa carnagione di Radharani, insegnando il canto dei Santi Nomi del Signore come metodo religioso adatto a quest'era.
Questa apparizione di Krsna è conosciuta come Sri Caitanya Mahaprabhu, che non è differente da Radha e Krsna insieme. Similmente Navadvipa, la terra in cui il Signore Caitanya è apparso, non è differente dalla dimora di Krsna, Goloka. Sono identiche sotto ogni aspetto. Anche Navadvipa è come un fiore di loto con otto petali il cui centro è Antardvipa. Il punto più profondo è Mayapur, la casa del padre e della madre del Signore Caitanya, Jagannatha Migra e Sacidevi.
Le anime intelligenti che desiderano tornare nel mondo spirituale devono seguire questo metodo religioso, come è stato insegnato da Sri Caitanya, cioè il canto dei Santi Nomi del Signore: Hare Krsna Hare Krsna Krsna Krsna Hare Hare Hare Rama Hare Rama Rama Rama Hare Hare.
Cantando e adorando Sri Caitanya, come Egli è apparso a Sridhama Mayapur, si realizzerà che il Signore Caitanya non è altri che Radha e Krsna. Così, adorando il Signore Caitanya, si adoreranno insieme anche Radha e Krsna.
Rendendo perfetta la propria devozione con il canto dei Santi Nomi, quando si lascerà il proprio corpo sarà possibile ritornare nel mondo spirituale.
Chi ha la stessa fede in Sri Krsna e in Sri Caitanya, otterrà simultaneamente due forme nel mondo spirituale. Con una si unirà ai divertimenti di Radha e Krsna e con l'altra si unirà a Sri Caitanya e ai Suoi associati nella zona di Navadvipa nello stesso pianeta spirituale.
Questa è la più alta perfezione dell'esistenza, al di là della quale non c'è nulla di più da desiderare.















Scritture Vediche

SRIMADBHAGAVATAM

Gli Insegnamenti Di Prahlada Maharaja

La storia, da cui abbiamo tratto questi versi, è la storia di Prahlada Maharaja, bambino santo nato in una famiglia di tiranni, e sempre protetto da Krsna per la sua devozione. Questa storia è narrata nel VII canto dello Srimad-Bhagavatam, il grande classico della spiritualità scritto cinquemila anni fà da Krsna Dvaipayana Vyasa, tradotto dall'originale sanscrito da Sua Divina Grazia A. C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada. Lo SrimadBhagavatam, l'essenza di tutte le Scritture Vediche, è la scienza spirituale che ci permette di conoscere non solo la sorgente ultima di ogni cosa, l'Essere Supremo, ma anche la relazione che ci unisce a Lui, e spiega che il nostro dovere è di agire per migliorare la società umana in base a questa conoscenza infallibile. Chi fosse interessato all'intera opera può contattare la Bhaktivedanta Book Trust Italia.



VERSO 32


devadattam imam vinam
svarabrahmavibhusitam
murcchayitva harikatham
gayamanas caramy aham

deva: Dio, la Persona Suprema, Sri Krsna; dattam: regalato da; imam: questo; vinam: strumento a corda; svara: suono musicale; brahma: trascendentale; vibhusitam: ornato di; murcchayitva: vibrando; harikatham: il messaggio del Signore Supremo; gayamanah: cantando costantemente; carami: viaggio; aham: io.



TRADUZIONE

Così viaggio nei mondi, cantando costantemente il messaggio e le glorie trascendentali del Signore e vibrando le corde della mia vina, che Sri Krsna stesso mi offrì e che risuona di note trascendentali.



SPIEGAZIONE

Nel Linga Purana c'è una descrizione, confermata anche da Srila Jiva Gosvami, della vina (strumento a corde) offerta da Sri Krsna a Narada. Questo strumento partecipa della stessa natura trascendentale del Signore e di Narada. I suoni emessi da questa vina non possono dunque essere materiali, ma sono puri e sublimi come il canto delle glorie e dei divertimenti del Signore che essi accompagnano, e senza alcuna traccia di materialità. Anche le sette note della scala musicale - sa (sadaja), r (rsabha), ga (gandhara), ma (madhyama), pa (pancama), dha (dhaivata) e ni (nisada) - sono spirituali e create appositamente per comporre melodie sublimi alla gloria del Signore. Puro devoto del Signore, Sri Naradadeva mostra eternamente la sua riconoscenza al Signore per il dono della vina cantando senza fine le Sue glorie sublimi. Rimane così fermamente situato sul piano spirituale. Seguendo l'esempio di Sri Narada Muni ogni anima realizzata in questo mondo dovrebbe fare un uso appropriato della scala musicale - sa, r, ga, ma, ecc. - impiegandola al servizio del Signore, cioè cantando costantemente le Sue glorie, come raccomanda la Bhagavad-gita.



VERSO 33


pragayatah svaviryani
tirthapadah priyasravah
ahuta iva me sighram
darsanam yati cetasi

pragayatah: così cantando; sva-viryani: le Sue attività; tirthapadah: il Signore, i cui piedi di loto sono fonte di santità e di ogni virtù; priya-sravah: piacevoli all'ascolto; ahutah: essendo chiamato; iva: come se; me: a me; sighram: molto presto; darsanam: visione; yati: apparve; cetasi: nel cuore.



TRADUZIONE

Appena intono il canto delle Sue sante attività, il Signore Supremo, Sri Krsna, le cui glorie sono così dolci all'ascolto, appare subito sul loto del mio cuore, come se L'avessi chiamato.



SPIEGAZIONE

Il Signore Supremo e Assoluto non è differente dal Suo nome, dalla Sua forma, dai Suoi divertimenti trascendentali e dalle vibrazioni sonore che Lo glorificano. Non appena un devoto diventa puro e si assorbe nel puro servizio di devozione con l'ascolto, il canto e il ricordo dei nomi, delle glorie e delle attività del Signore, il Signore diventa subito visibile agli occhi spirituali del Suo puro devoto riflettendoSi nello specchio del suo cuore, come per un processo di telediffusione. Così il puro devoto, unito al Signore dal servizio d'amore trascendentale che Gli offre, può gustare in ogni istante la Sua presenza. E' nella natura di ciascuno compiacersi nell'ascoltare il proprio elogio e sentir parlare delle proprie glorie. Questa tendenza la possiede anche il Signore, l'esempio più alto di entità personale, individuale. Le caratteristiche psicologiche dell'essere individuale non sono che il riflesso di quelle del Signore Assoluto. L'unica differenza consiste nel fatto che il Signore è supremo fra tutti gli esseri e assoluto in tutto. Nulla di sorprendente, quindi, che Egli Si senta attratto quando il Suo puro devoto canta le Sue glorie. E poiché Egli, essendo assoluto, non differisce dalle Sue glorie, può apparire in persona quando queste glorie vengono descritte. Sri Narada glorifica il Signore non per un beneficio personale ma per benedire l'universo intero con la presenza del Signore, perché le Sue glorie non differiscono dalla Sua Persona.



VERSO 34


etad dhy aturacittanam
matrasparsecchaya muhuh
bhavasindhuplavo drsto
haricaryanuvarnanam

etat: questo; hi: certamente; aturacittanam: di coloro che hanno la mente sempre piena di preoccupazioni e ansietà; matra: oggetti di piacere; sparsa: per i sensi; icchaya: a causa dei desideri; muhuh: sempre; bhava-sindhu: l'oceano dell'esistenza materiale; plavah: vascello; drstah: sperimentato; haricarya: le attività di Hari; anuvarnanam: recitazione costante.



TRADUZIONE

La mia esperienza personale mi ha rivelato che coloro che sono sempre pieni di preoccupazioni e ansietà per il desiderio di unire i sensi ai loro oggetti, possono superare l'oceano dell'ignoranza se salgono su questo vascello, il più solido - il canto costante delle attività trascendentali del Signore Supremo.



SPIEGAZIONE

L'essere vivente è incapace di rimanere inattivo anche solo per un istante. Deve agire, pensare o parlare continuamente. I materialisti, generalmente, pensano e discutono solo di cose che procurano soddisfazione ai sensi. Ma pensieri e parole materiali, dettati dall'energia esterna e illusoria, non procurano loro nessuna vera soddisfazione, anzi li assillano con preoccupazioni e angosce. Tutto questo è detto maya, "ciò che non è", illusione. Ricercano la soddisfazione, ma in cose inadatte a procurarla. Narada Muni, alla luce della sua esperienza personale, dichiara che questi esseri, frustrati dai piaceri materiali, troveranno la vera felicità nella costante glorificazione dei divertimenti del Signore. Si deve solo cambiare l'oggetto dei propri pensieri e parole. Nessuno può impedire a sé stesso o agli altri di pensare, sentire, volere o agire. Se si desidera però conoscere la vera felicità è necessario cambiare l'oggetto dei propri pensieri, parole e atti. Invece di discutere dell'attività politica di un comune mortale sarebbe certamente preferibile conversare direttamente di quella del Signore. E invece di dilettarsi delle avventure delle stelle del cinema sarebbe infinitamente meglio volgere la propria attenzione ai divertimenti del Signore con le Sue compagne eterne - le gopi e le Laksmi. Grazie alla Sua misericordia incondizionata, il Signore onnipotente discende sulla Terra e rivela i Suoi divertimenti, in un certo senso paragonabili alle attività degli uomini attratti dai piaceri di questo mondo. Ma i Suoi divertimenti rimangono straordinari perché Egli è onnipotente. E il Signore li rivela per il benessere delle anime condizionate, affinché volgano a Lui la loro attenzione. L'essere condizionato potrà così elevarsi a poco a poco al piano trascendentale e attraversare senza difficoltà l'oceano dell'ignoranza, fonte stessa di ogni sofferenza. Questo c'insegna, alla luce della sua esperienza personale, Sri Narada Muni, grande autorità in campo spirituale. E possiamo fare nostra questa esperienza se seguiamo l'esempio di questo grande saggio, devoto infinitamente caro al Signore.



VERSO 35


yamadibhir yogapathaih
kamalobhahato muhuh
mukundasevaya yadvat
tathatmaddha na samyati

yamaadibhih: praticando il controllo dei sensi; yogapathaih: seguendo la via dello yoga (sviluppo dei poteri fisici sovrannaturali per raggiungere la perfezione divina); kama: cupidigia, o desiderio di godimento materiale; lobha: avidità; hatah: dominate; muhuh: sempre; mukunda: il Signore Supremo; sevaya: dal servizio a; yadvat: così come; tatha: come; atma: l'anima; addha: a tutti i fini pratici; na: non; samyati: è soddisfatta.



TRADUZIONE

E' vero che esercitandosi a controllare i sensi con la pratica dello yoga ci si può liberare dalle ansietà generate dalla cupidigia e dall'avidità, ma ciò non è sufficiente per dare all'anima la soddisfazione, che solo il servizio di devozione al Signore Supremo permette di conoscere.



SPIEGAZIONE

La pratica dello yoga mira a controllare i sensi mediante esercizi fisici che consistono dapprima nel sedersi in una posizione particolare, poi gradualmente nel pensare, sentire, volere, concentrarsi, meditare e infine fondersi nella Trascendenza. I sensi sono paragonabili a serpenti velenosi e il modo di controllarli è la pratica dello yoga. Ma qui Narada Muni propone un altro metodo: il servizio d'amore sublime a Mukunda, il Signore Supremo. Narada, avvalendosi della propria esperienza, afferma che per controllare i sensi il servizio di devozione è più pratico ed efficace della pratica forzata dello yoga. Infatti il servizio di devozione al Signore, Mukunda, permette d'impegnare direttamente i sensi in attività spirituali, senza lasciar loro lo spazio per ricercare gli oggetti del piacere materiale. I sensi vogliono agire e falliremo se cercheremo di controllarli costringendoli all'inazione, perché appena si presenterà l'occasione di godere, i serpenti dei sensi non mancheranno di lanciarsi sulla preda. La storia offre numerosi esempi, tra cui quello di Visvamitra Muni, vittima della bellezza di Menaka, cortigiana dei pianeti celesti. D'altra parte, quando Maya in persona si offrì nel cuore della notte al grande devoto Haridasa Thakura, ostentando i suoi più bei vestiti, non riuscì a sedurlo.
Si può comprendere che senza il servizio di devozione al Signore, né lo yoga né il jnana (l'arida via della speculazione filosofica) si riveleranno pienamente fruttuosi. Il puro servizio di devozione, senza tracce di karma (l'azione interessata) di jnana o di yoga fisico, è la via suprema verso la realizzazione spirituale. E' completamente spirituale in sé, e le vie dello yoga e del jnana sono subordinate ad esso. Ma quando il servizio di devozione si mischia a qualche pratica inferiore non è più trascendentale ma diventa misto. Srila Vyasadeva, l'autore dello SrimadBhagavatam, spiegherà queste differenti vie di realizzazione spirituale nel corso dell'opera.



VERSO 36


sarvam tad idam akhyatam
yat prsto 'ham tvayanagha
janmakarmarahasyam me
bhavatas catmatosanam

sarvam: tutto; tat: quello; idam: questo; akhyatam: descritto; yat: qualunque cosa; prstah: domandato; aham: io; tvaya: da te; anagha: libero da ogni peccato; janma: nascita; karma: azioni; rahasyam: il mistero; me: di me; bhavata,h: tua; ca: e; atma: anima; tosanam: soddisfazione.



TRADUZIONE

O Vyasadeva, tu che sei libero dal peccato, ho così risposto alle tue domande, narrandoti le circostanze della mia nascita e le attività che mi condussero alla realizzazione spirituale. Possa il mio racconto contribuire a soddisfarti.



SPIEGAZIONE

Rispondendo alle domande di Vyasadeva, Sri Narada ha descritto chiaramente lo sviluppo delle attività devozionali, da quelle preliminari fino alla perfetta realizzazione dell'Assoluto. Egli ha spiegato come, in compagnia di anime perfettamente realizzate, fu piantato in lui il seme del servizio di devozione e come gradualmente germogliò con l'ascolto delle parole dei saggi. Tale ascolto conduce al completo distacco dal mondo materiale, al punto che Narada, allora bambino, seppe vedere una benedizione di Dio nella morte di sua madre, l'unica a prendersi cura di lui. Egli ne approfittò per mettersi alla ricerca del Signore, il quale ricompensò con la Sua grazia l'ardente desiderio che Narada aveva d'incontrarLo. Si trattò proprio di una grazia, perché è impossibile vedere il Signore con occhi materiali. Narada spiegò inoltre come sia possibile liberarsi da tutte le conseguenze materiali delle azioni passate attraverso il puro servizio di devozione, e raccontò come egli trasformò il suo corpo materiale in un corpo spirituale. Solo il corpo spirituale può entrare nel regno assoluto del Signore e nessuno oltre al puro devoto è in grado di entrare nel regno di Dio. Narada Muni possiede per esperienza personale tutti i segreti della realizzazione spirituale, e ascoltando gli insegnamenti di un tale maestro si può avere un'idea delle vette che il servizio di devozione permette di raggiungere, altezze appena sfiorate dai Testi originali dei Veda. I Veda e le Upanisad solo indirettamente trattano questa scienza, perciò lo SrimadBhagavatam rappresenta il frutto maturo dell'albero vedico.



VERSO 37


suta uvaca
evam sambhasya bhagavan
narado vasavisutam
amantrya vinam ranayan
yayau yadrcchiko munih

sutah: Suta Gosvami; uvaca: disse; evam: così; sambhasya: rivolgendosi; bhagavan: sublimemente potente; naradah: Narada Muni; vasavi: chiamata Vasavi (Satyavati); sutam: figlio; amantrya: invitando; vinam: strumento a corda; ranayan: facendo vibrare; yayau: partì; yadrcchikah: ovunque a suo piacere; munih: il saggio.



TRADUZIONE

Suta Gosvami disse:
Dopo essersi così intrattenuto con Vyasadeva, Sri Narada Muni lo lascia e riprende a viaggiare a suo piacere suonando la vina.



SPIEGAZIONE

Ogni essere vivente aspira ardentemente alla libertà totale, perché questa è la sua natura spirituale. Ma questa libertà si ottiene solo col sublime servizio di devozione al Signore. Illusi dall'energia esterna, tutti si credono liberi. Nessuno si vede incatenato dalle leggi della natura, sebbene l'anima condizionata non riesca neppure a spostarsi liberamente sulla superficie della Terra. Che dire di arrivare su altri pianeti! Ma l'anima completamente liberata, come Narada, costantemente votata alla glorificazione del Signore, viaggia a suo piacere non solo sulla superficie del globo, ma in qualsiasi parte del mondo materiale e del mondo spirituale. Immaginate la sua libertà infinita, pari a quella del Signore Supremo! Egli non viaggia per obbligo o verso una meta fissa, e nessuno può ostacolare i suoi spostamenti. Anche il servizio di devozione assoluto gode di una libertà totale: si sviluppa a suo piacere, e nessuno può costringerlo, neppure l'uomo rigidamente sottomesso a tutte le sue regole. Altrettanto per la compagnia dei devoti: può capitare la fortuna di averla, ma può succedere che la si cerchi in mille modi senza mai ottenerla. Perciò in tutte le sfere del servizio di devozione la libertà rimane il perno centrale. Senza libertà non c'è possibilità di servizio devozionale. La libertà votata al servizio del Signore in un abbandono totale non comporta affatto la schiavitù del devoto. Al contrario, abbandonarsi al Signore attraverso l'intermediario "trasparente" del maestro spirituale rappresenta la conquista della più grande libertà.



VERSO 38


aho devarsir dhanyo 'yam
yat kirtim sarngadhanvanah
gayan madyann idam tantrya
ramayaty aturam jagat

aho: gloria a; devarsih: il saggio tra gli esseri celesti; dhanyah: felice fortuna; ayam yat: colui che; kirtim: la gloria; sarngadhanvanah: del Signore Supremo; gayan: cantando; madyan: trovando gioia in; idam: questo; tantrya: col suo strumento; ramayati: ridà vita; aturam: afflitte; jagat: mondo.



TRADUZIONE

Gloria e buona fortuna a Sri Narada Muni, poiché egli canta, al suono del suo strumento, i divertimenti del Signore Supremo. Egli trova così una gioia immensa e contemporaneamente ridà vita a tutte le anime infelici dell'universo.



SPIEGAZIONE

Sri Narada Muni suona il suo strumento per glorificare le trascendentali attività del Signore e per sottrarre alla sofferenza i miseri esseri dell'universo. Nessuno in questo mondo conosce la felicità: ciò che noi chiamiamo felicità non è che l'illusione di maya. Quest'energia illusoria del Signore è così potente che persino il maiale, mentre mangia gli escrementi, si crede felice. Nessuno può conoscere la vera felicità nell'universo materiale. Sri Narada Muni perciò viaggia ovunque per ridare vita ai miserabili abitanti di questo universo. La sua missione è di ricondurli a Dio, la loro dimora originale. Questa è anche la missione di ogni sincero devoto del Signore che segue l'esempio del grande saggio.

Così terminano gli insegnamenti di Bhaktivedanta sul sesto capitolo del primo Canto dello SrimadBhagavatam, intitolato: "Dialogo tra Narada e Vyasadeva".















La festa della Domenica
Tutte le domeniche pomeriggio nei centri Hare Krsna (l'elenco nel sommario)















PARLANDO DI PERSONA

Perché Tanta Gente Trova Così Difficile
Pensare a Dio Come Persona?

di KRSNA DHARMA DASA



Ogni qual volta la stampa pubblica degli articoli sulla fede, l'idea che Dio possa essere una persona sembra agli autori quasi disgustosa. Perfino quelli che si definiscono teisti rifiutano questa idea e propongono numerose alternative.
Il Guardian (quotidiano di Londra) pubblica regolarmente una rubrica dedicata ai differenti credo. In un articolo pubblicato recentemente, un professore di filosofia dice che secondo la sua opinione è ora di abbandonare il "vecchio concetto di Dio tipico delle fedi occidentali... Dovremmo ora rivolgerci alla più intelligente filosofia di Advaita Vedanta".
Un altro articolo, proveniente da un noto psichiatra, parla di Dio come "incompatibile con la realtà di crudeltà, miseria e dolore... una parola pericolosa (Dio) in ogni senso, che autorizza la persecuzione e l'assassinio."
Questi sono solo due esempi della confusione che la rubrica esibisce regolarmente. L'unica cosa comune ai giornalisti è che tutti fanno lo stesso errore. Essi, con una certa presunzione, danno per scontato che non sapendo essi nulla di Dio, è impossibile saperlo, o a dir poco nessun altro lo possa sapere: "Visto che non riesco a capire come Dio possa essere una persona, Egli non lo è". Ma forse ciò accade solo perché non sono mai venuti a contatto con questa conoscenza. In fin dei conti ci sono talmente tante cose che noi non conosciamo ma che possiamo sapere avvicinando l'insegnante giusto.
Che cosa ci costa in realtà? E' così difficile capire la natura di Dio? Ci sono talmente tanti argomenti semplici ma profondi che ci aiutano a capire. Per esempio, come un orologio ha il suo fabbricante così anche l'universo, infinitamente più complicato di un orologio, deve avere una mente che lo ha prodotto. Ora, se Dio ha creato l'uomo a Sua immagine, è possibile che Dio sia un'energia priva di forma? Esiste un solo esempio di atto creativo non eseguito da una persona?
Nulla accade per caso; ogni cosa è soggetta alla legge di causa ed effetto. Perfino nella teoria delle probabilità la parola caso non può essere definita correttamente. Se potessi ripetere perfettamente le condizioni del lancio di un dado nel lancio successivo, otterrei lo stesso numero. Possiamo anche non conoscere le variabili ma qualcosa determina il risultato. Variabili fisse quali il dado truccato stabiliscono il risultato. Deve quindi esistere anche una causa ultima che determina tutte le altre cause e basta solo una breve riflessione per capire che deve essere una persona.
Riflettete: può nascere l'ordine dal disordine senza l'influenza dell'intelligenza? Gli oggetti materiali tendono a decomporsi oppure si rigenerano e crescono? Qual è la nostra esperienza? Come possiamo dire che il mondo con le sue infinite ordinate complessità si sviluppa spontaneamente da un vasto calderone di "brodo primordiale" in ebollizione, oppure, sempre più comicamente, dall'esplosione di un ammasso di roccia?
L'universo è colmo di leggi che non è possibile infrangere. Siamo soggetti al tempo  crescere, invecchiare e morire. Ogni cosa si disintegra e riprende nuove forme. Il sole sorge e tramonta con una precisione perfetta; le stelle e i pianeti si muovono allo stesso modo. Possono esserci leggi senza un legislatore? E ancora, che cosa ci dice la nostra esperienza?
Ai giorni nostri sentiamo anche l'assurda teoria che noi siamo Dio. Ma posso in tutta onestà sostenere che tutto è sotto il mio controllo? Sono onnisciente, anche se non riesco a vedere al di là delle pareti della stanza in cui mi trovo? Quanti capelli ho in testa? Posso creare anche un solo atomo? E' evidente che c'è qualche cosa che non va nel sostenere di essere l'Essere Supremo, in possesso di tutta la conoscenza perfetta.
Altri affermano che benché adesso siamo inconsapevoli del nostro essere divini, realizzeremo la nostra supremazia raggiungendo il nirvana, o qualche altro stato simile a questo. Ora siamo coperti dall'illusione ma questa finirà quando ci saremo realizzati. Ma che senso ha la nostra supremazia se siamo sommersi dall'illusione e dall'oblio? Se la forza dell'illusione, qualunque essa sia, è più grande di noi, come possiamo essere supremi?
Ovviamente, se io non sono supremo qualcos'altro dovrà esserLo. Perfino i popoli più primitivi offrono rispetto alla grandezza. Essi adorano talvolta il cielo, talvolta le montagne, gli oceani e perfino la pioggia dalla quale dipende la vita. In ogni caso, viene accettata la superiorità; esistono cose più grandi di noi. E' un fatto innegabile. La forza della natura è più grande in quanto porta inevitabilmente la trasformazione e la morte per tutti noi. Ma qual è la grandezza ultima? Vediamo un bel dipinto e ci domandiamo chi sia l'autore. Che dire allora del paesaggio? Chi lo ha dipinto? Cade la pioggia e il cibo con il quale ci alimentiamo cresce: un sistema meraviglioso. E ciò nonostante nessuno lo avrebbe progettato? Grandi menti scientifiche lottano faticosamente e falliscono nel loro tentativo di emulare anche un minimo aspetto della natura come creare una minuscola ameba.
Benché io non sia supremo, ho comunque una personalità: posso pensare, sentire, volere e desiderare. E' possibile che io sia capace di fare qualcosa che Dio, il Supremo, non possa fare?
Queste sono tutte argomentazioni elementari e tuttavia la loro logica può non essere completamente compresa e benché io non abbia indicato tutte le possibili obiezioni ad esse, una persona onesta non può non ammettere la loro ragionevolezza. Paragonate i semplici punti logici della presentazione teista con le complesse e spesso poco intelleggibili argomentazioni a sostegno dell'ateismo. Quali sembrano le più credibili?
E' impossibile speculare grandiosamente e concludere poi alla fine che non ci sono risposte ai grandi quesiti dell'esistenza. La vera deduzione che se ne può trarre è che la nostra capacità mentale non è sufficiente per poter arrivare indipendentemente a trovare delle risposte. Dobbiamo accettare le risposte che ci pervengono dalle autorità in materia: le Scritture.
Tutte le Scritture parlano di Dio come persona. Respingendo questa prova, entriamo nel regno delle congetture personali e scopriamo che queste non hanno né un termine né un accordo. Benché l'argomento della Verità Assoluta sia la più profonda area di studio, tutti propongono la loro personale teoria in proposito. Se io, anziché frequentare la facoltà di giurisprudenza, avessi deciso di fare le mie leggi personali e di aprire uno studio legale, sarebbe venuto qualcuno da me? Tutti invece parlano di Dio senza aver studiato attentamente una sola parola su di Lui. Siamo così sciocchi da ascoltarli? Come devoti di Krsna siamo talvolta accusati di aver abbandonato la nostra intelligenza per un credo fisso. Ma l'avvocato non si arrende forse a un sistema accettando le leggi del paese, studiandole e ripetendole ai suoi clienti? Noi abbiamo accettato il fatto evidente che Dio esiste e ci siamo assunti il compito di studiare Lui e i Suoi obiettivi, guidati dalle Scritture Vediche e dal maestro spirituale autorizzato.
Certamente è doloroso per noi, essendoci dedicati allo studio attento della scienza di Dio, vedere la gente sviata dagli assurdi presupposti di questi filosofi speculatori e parttime. Forse la stampa dovrebbe esaminare saggiamente le credenziali degli autori di questi articoli di opinione in aree in cui essi hanno una scarsa o addirittura nessuna conoscenza. Lo devono ai loro lettori.















REALTA' ILLUSORIA
E REALTA' SPIRITUALE
di SACINANDANA SVAMI

Quando parliamo di illusione, intendiamo con questo il più grande fenomeno della nostra natura soggettiva. Si dice che qualcuno sia in illusione quando pensa di essere diverso da quello che in realtà è. Un esempio vedico, di chi si trova in illusione è l'asino. L'asino pensa: "Io sono un cantante bravissimo. Adesso canterò una canzone". Ma che cosa accade? Lui solamente è impressionato dal proprio "canto", mentre gli altri sono scioccati! La realtà invece, secondo la definizione usuale, descrive qualche cosa che visto oggettivamente corrisponde alla realtà; praticamente qualcosa che molte persone possono sperimentare e che può essere scientificamente provato. Per esempio a una certa temperatura bolle l'acqua. Chiunque può, in qualsiasi parte del mondo, eseguire questo esperimento.
Per questo diventa, secondo la definizione usuale, una verità oggettiva, ossia la realtà.
Queste sono le nostre abituali definizioni dell'illusione e della realtà. Nei Veda invece, tutta la vita materiale, anche la nostra realtà "oggettiva", viene definita un sogno. Si dice che tutto il susseguirsi delle esperienze sia irreale, come un sogno; esistono poi sogni individuali e sogni collettivi. A questi viene contrapposta la coscienza di Krsna.
Tre fattori della conoscenza
Per fare capire meglio il punto di vista vedico e dare di conseguenza qualche buona ragione per il conseguente apprendimento della via spirituale, vorrei esaminare più in profondità i tre seguenti argomenti:

1. Il saggio (ovvero la persona che vuole conoscere)

2. L'oggetto della conoscenza (in questo caso Krsna)

3. Il metodo per l'acquisizione della conoscenza (in questo caso il bhaktiyoga).

Ogni volta che vogliamo conoscere qualcosa abbiamo a che fare con questi tre fattori. Per esempio, ci siete voi, il pubblico, ossia persone che vogliono conoscere. L'oggetto della conoscenza è il tema della conferenza: "Realtà illusoria e realtà spirituale". E l'ascolto è il metodo attraverso il quale volete appropriarvi della conoscenza dell'oggetto.



1. Il saggio, la persona che vuole conoscere

Nella terminologia vedica la persona si chiama jivabhuta. Jiva significa "l'essere vivente" e bhuta significa "condizionato dalla natura materiale". L'essere condizionato sperimenta la sua realtà attraverso i sensi materiali, i quali, a dire il vero, sono molto limitati. Per esempio non possiamo vedere attraverso i muri e dall'enorme spettro di colori, possiamo percepire soltanto un numero molto limitato di sfumature. Molti di voi portano gli occhiali e qualcuno magari non ha un buon udito. I nostri sensi dunque sono imperfetti.
Per mettere in evidenza cosa intendiamo con il condizionamento, vi voglio presentare un buon amico. Ci siamo conosciuti soltanto una settimana fa. Vive vicino a uno stagno ed è un tipico jivabhuta, simile a noi. Non ha una vista molto buona, ovvero distingue solamente tra le forme che si muovono e quelle immobili. I colori per lui sono chiari o scuri, non esiste una via di mezzo. La sua istruzione scarsa s'appoggia soltanto sulla limitatissima capacità sensoriale, e per questo anche la realtà della quale egli riesce a parlare è molto limitata. Il medesimo è un ranocchio e porta uno specifico biofiltro, che fa entrare nella sua percezione cosciente solamente una piccola parte del mondo circostante. Vogliamo definire meglio questa restrizione che abbiamo chiamato "biofiltro".
Ognuno di noi ha un biofiltro simile. Anche noi possiamo vedere solo certi colori. (Esiste perfino una teoria che sostiene che i colori, così come noi li vediamo, non esistono. E secondo ciò interpretiamo solamente certe onde elettromagnetiche come blu oppure rosso). Anche dal mondo dei suoni possiamo recepire soltanto dei piccoli frammenti; i delfini per esempio possono udire suoni molto più acuti di noi.
E' scientificamente provato che attorno a noi esistono molte forme sottili, che con l'apparecchiatura adatta si rivelano sotto forma di onde elettromagnetiche. Chi possiede un televisore con un'antenna appropriata le può vedere. Se fossimo in condizioni di vedere queste forme, che esistono nell'etere, con i nostri occhi, non avremmo bisogno di un televisore, ma i nostri sensi non possono percepire queste onde e queste forme. Con tutto questo voglio spiegare quanto sono limitati i nostri sensi.
Oltre al "biofiltro" c'è anche lo "psicofiltro" che limita la nostra percezione. Voglio dare il seguente esempio, per farmi meglio comprendere: Immaginate di trovarvi in viaggio per andare in vacanza in Romania, o meglio, attraverso la Transilvania. Piove, c'è un vento forte e dovete pernottare in un vecchio castello. Il vento ulula, i lampi saettano nella notte, inquietanti rumori non vi fanno addormentare. Improvvisamente sentite che si apre la porta d'ingresso cigolando... Da qualche parte arriva un urlo tremendo... Poi dei passi che salgono la scala... Come per mano di un fantasma si apre la vostra porta e due occhi incandescenti vi fissano: "Dov'è la Bibbia?" pensate disperatamente e sentite già l'alito del conte Dracula sul vostro collo...
Ma che cosa è successo veramente? In un vecchio castello la tempesta di vento ha aperto le porte che non vengono oliate da molto tempo. Da qualche parte nella stalla è nata una pecora, da li l'urlo. E per ultimo avete visto gli occhi di un gatto che è sobbalzato turbato dal nervosismo. Questo era tutto! Il vostro pensiero ha inventato una realtà tutta diversa, una notte d'orrore.
Ognuno di noi ha dei desideri, delle speranze, delle paure e delle aspettative che lo accompagnano e che gli fanno vedere le cose sotto una certa luce. La stessa persona, oppure la stessa situazione appare ad uno gradevole e ad altri invece inquietante. La nostra realtà si forma allora secondo i nostri "biofiltri".
In questo senso possiamo parlare di una realtà illusoria.
Pensiamo che il nostro quadro del mondo sia giusto e obiettivo, perché anche altri lo vedono come noi. Quello che però in ultima analisi percepiamo, è solo una interpretazione sensoriale dell'energia materiale, scandagliata attraverso i nostri filtri.
Albert Einstein si rese conto di ciò quando disse: "Tutto quello che possiamo dire della realtà comincia con l'esperienza fatta su di lei e finisce con l'esperienza".
La filosofia vedica descrive in modo appropriato lo stato del jivabhuta che diventa condizionato poiché i suoi sensi sono imperfetti. Siccome i nostri sensi sono limitati, siamo in illusione rispetto alla realtà vera. Facciamo anche degli errori e abbiamo la tendenza a truffare e a presentare la verità diversamente da com'è. Molti di voi possono pensare adesso: "Ma io però sono onesto". Tuttavia se ci ricordiamo della imperfezione dei sensi, diventa chiaro che non vediamo le cose come stanno e non possiamo neppure descriverle come sono veramente.
Questa è la definizione dell'essere condizionato. La Bhagavad-gita spiega a questo proposito: "Solo perché siamo coperti dai sensi che sono il prodotto della natura materiale, siamo condizionati. La nostra vera natura è pura, perché siamo esseri spirituali. Ma siccome abbiamo il desiderio di gratificare i sensi, rafforziamo il nostro condizionamento, orientando la nostra coscienza sugli oggetti di questo mondo.
Vorrei illustrare questo punto filosofico con una storia dalle Scritture Vediche: "Un giorno Indra il re dei deva, era seduto completamente ubriaco in mezzo a tante bellissime donne. Mentre passava il suo maestro spirituale, Indra lo chiamò petulante, completamente dedito alla gratificazione dei sensi: "Siediti con noi, sta con noi". Questa era naturalmente una grossa offesa. Per punizione Indra doveva rinascere in un corpo di maiale, sulla terra, per la durata di una vita. Dopo un certo tempo apparve un messaggero dei pianeti celesti e disse a Indra, che si trovava nel corpo da maiale: "Il tuo tempo è passato, ora puoi tornare". Ma si meravigliò non poco quando sentì la risposta di Indra: "No grazie, sto benissimo qui. La famiglia ha bisogno di me e solo ieri mia moglie ha dato alla luce dieci piccoli maialini. In più c'è abbastanza fango per sguazzarci dentro  no grazie, voglio restare qui."
Il messaggero celeste non poté crederci e disse: "Indra, non ti accorgi che sei completamente in illusione? Non sai che vieni pasciuto solo per andare a finire al macello?"
Per mostrare a Indra che non aveva ancora compreso con chiarezza quale fosse la realtà, il messaggero iniziò sistematicamente a uccidere numerosi membri della famiglia. In quel momento l'illusione di Indra si dissolse come una bolla di sapone ed egli fece ritorno ai pianeti celesti.
Questo esempio descrive esattamente la situazione dell'essere condizionato. Esso non può immaginarsi cosa sia fuori dal suo piccolo mondo, dove la cosa più importante è la gratificazione dei sensi. Legato strettamente al ciclo di nascita e morte, è un fedele servitore dell'energia materiale. Ha bisogno assolutamente di aiuto per uscire dallo stretto cerchio della realtà illusoria e comprendere la realtà spirituale, eterna.



2. Krsna l'oggetto di tutta la conoscenza

Nella filosofia vedica Krsna viene descritto come "infinitamente affascinante". Egli è la Verità Assoluta e Si manifesta attraverso le Sue tre energie. La prima si chiama antaranga-sakti, e manifesta il mondo spirituale. La seconda è la bahirangasakti, attraverso di lei viene manifestato il mondo materiale. La terza è tathastasakti ed è costituita dagli esseri viventi, che si dividono in due specie: le anime liberate e le anime condizionate (jivabhuta).
Krsna Si manifesta attraverso le tre energie, ma è allo stesso tempo una Persona individuale, trascendentale. Nello stesso modo, come il fuoco contiene il calore e la luce, così Krsna contiene tutto, tutta l'esistenza. Si dice che il mondo materiale sia la Sua energia separata.
Che cos'è però un'"energia separata"? Si può, per esempio, inviare all'amico una cassetta e lui ascoltandola sente la nostra voce e viene così a contatto con la nostra energia separata. Similmente tutto il mondo è un'energia separata da Dio, essa è divina, una parte della natura Assoluta di Dio. Nella Bhagavad-gita (78) questo è spiegato molto bene. Krsna dice ad Arjuna: "Io sono il sapore dell'acqua, la luce del sole e della luna, la sillaba om nei mantra vedici; Sono il suono nell'etere e l'abilità nell'uomo." Krsna allora è assoluto. Egli è il Supremo. La concezione di Dio, secondo la filosofia vedica è che Lui è la Verità Assoluta.
Un altro aspetto di Krsna è che Lui dimora nel cuore di tutti gli esseri viventi. Egli Si trova lì come Paramatma (Anima Suprema) e ci dà l'intelligenza, il ricordo e l'oblio. Krsna possiede perciò tre aspetti: l'energia (Brahman), l'Anima Suprema (Paramatma) e la Persona Suprema (Bhagavan).
Molti che hanno visto sull'altare un quadro di Krsna, oppure la Sua figura, non possono immaginarsi che Dio sia una Persona e che abbia una forma. Il loro problema è che essi pensano che Krsna viva in un luogo tridimensionale, proprio come noi.
Persone come queste possono immaginarsi solo una forma limitata da spazio e tempo. Ma Krsna non è un essere condizionato come noi. Per approfondire voglio raccontare il seguente avvenimento: Un giorno Krsna, giocando, mostra a Sua madre Yasoda la Sua illimitatezza. Madre Yasoda sentì che Krsna aveva mangiato della terra e Lo chiamò per sgridarLo. Krsna però negò il fatto e invitò la madre ad assicurarsi della Sua innocenza, aprendoGli la bocca. Quando Gli aprì la bocca, la madre vide qualcosa di inconcepibile. Non vide solo la Terra, questo pianeta, ma vide tutto l'universo. Vide il tempo e gli elementi, vide se stessa che guardava proprio nella bocca di Krsna. Vide tutto e se stessa. Krsna apparve nell'universo e l'universo apparve in Lui. Queste non sono attività di un'anima condizionata. Se ci fosse, per esempio, in questa stanza un bicchiere di vetro e noi potessimo vedere nello stesso l'intera stanza, questo non sarebbe compatibile con la nostra facoltà percettiva. Ma Krsna, la Verità Assoluta, fece vedere a Sua madre Yasoda come tutto riposi in Lui ed Egli riposa in tutto.
Egli è il re del tempo e dello spazio, per Lui è un gioco trascendere queste leggi. Questo Gli è possibile attraverso le Sue varie energie, da Lui controllate  Egli però non viene controllato da esse.



3. Il metodo per riconoscere Krsna

Nella filosofia vedica esistono vari metodi per innalzare l'anima condizionata, per esempio il karma, il jnana, oppure lo yoga. Qui di seguito vogliamo trattare brevemente questi argomenti.
Il processo del karma significa, semplificando, che si è coscienti che per tutte le attività si riceve una reazione. Si cerca quindi di agire in maniera da ricevere delle reazioni buone. Queste sono poi le cose buone della vita, come per esempio una buona formazione, una bella casa, oppure il successo materiale.
Attraverso il metodo del jnana si può riconoscere il vero significato delle cose, comprendendo l'unità di tutto il Creato, e infine si aspira a fondersi con il Tutto. Ci si fonde così nell'energia del Brahman che è un aspetto di Dio.
Un'altra strada possibile è lo yoga. Attraverso questo metodo si impara a controllare tutti i fenomeni di questo mondo materiale. In questo modo si può ottenere ciò che si desidera: il controllo sul pensiero di altre persone, cambiare la forma del corpo, ecc. A questo punto vogliamo soffermarci di più sul metodo del bhaktiyoga che è la più alta forma di yoga. La parola sanscrita bhakti significa "amore". L'amore è la relazione dell'infinitesimale anima individuale con l'Anima Suprema illimitata  Krsna.
Attraverso il bhaktiyoga si realizza la propria vera ed eterna natura, cioè essere una parte di Dio. Con questa realizzazione ci si impegna poi nel servizio di devozione per Dio. Così si distrugge l'illusione dell'esistenza materiale e con questo anche il condizionamento materiale, nello stesso modo in cui il fuoco distrugge una casa. Il potente metodo del bhaktiyoga ci libera dall'esistenza materiale e ci fa ritrovare la nostra originale relazione con Dio.
Si pone adesso la domanda su come si può arrivare alla conoscenza attraverso il bhakti-yoga. Per questo esaminiamo dapprima le tre comuni possibilità di acquisire conoscenza:
1. Pratyaksa, la percezione diretta attraverso l'aiuto dei nostri sensi. Acquisire conoscenza attraverso pratyaksa è insufficiente, perché i nostri sensi sono limitatissimi.
2. Anumana, speculazioni, ovvero ipotesi. Noi tutti utilizziamo il metodo dell'anumana quando per esempio ci mettiamo in viaggio oppure quando entriamo in relazione con qualcuno, oppure ancor più in generale quando progettiamo il nostro futuro. Con questo metodo lavora anche la "scienza". Uno scienziato esamina un problema, arriva a una certa supposizione teorica e formula in questo modo la sua ipotesi che viene accettata fino a che qualcuno proverà il contrario. Arrivare alla conoscenza solamente attraverso anumana è sempre insufficiente, perché la nostra mente non è uno strumento affidabile. Essa è soltanto in possesso di informazioni che sono state filtrate attraverso i sensi, la propria illusione e le aspettative. Mentre pratyaksa viene distorta soprattutto dal biofiltro, anumana viene offuscata dallo psicofiltro. Rimane il terzo metodo, ossia:
3. Sabda, l'ascolto dei suoni. Quando si ascolta da una fonte autorizzata non esiste errore. Posso per esempio chiamare mio fratello in Florida e chiedergli che tempo fa là. Lui mi potrà dare un'informazione attendibile. Io non potrò vedere attraverso i miei sensi che tempo fa là e non potrò nemmeno speculare.
Perciò il metodo dell'ascolto è quello più sicuro.
Specialmente nella coscienza di Krsna (bhaktiyoga) che tratta cose che sono al di là della comune percezione dei sensi, sono inutili i primi due metodi. Quando sentiamo parlare di Krsna dobbiamo essere sicuri di ascoltare le vibrazioni trascendentali dalla fonte giusta, una fonte che contenga informazioni sul mondo spirituale, come per esempio attraverso il mahamantra, che è completamente trascendentale ed è composto da nomi propri di Dio: Hare Krsna Hare Krsna Krsna Krsna Hare Hare Hare Rama Hare Rama Rama Rama Hare Hare.
Nello stesso modo possiamo disporre dei Veda, che sono colmi di sapere trascendentale, tramandato da anime realizzate. Non crediate che questi libri siano soltanto carta e inchiostro da stampa! Questa conoscenza è pura perché non è stata contaminata né dai sensi materiali né dalla mente sempre speculativa. Ai tempi in cui ci si atteneva ancora ai Veda la civilizzazione umana era al culmine dello sviluppo, sia materiale che spirituale.
In un'opera letteraria nominata Sri Caitanyacaritamrta si dice: "La coscienza di Krsna dimora eternamente nel cuore di tutti gli esseri viventi. Sentire parlare di Krsna e cantare i Suoi santi nomi, la può risvegliare". Attraverso il contatto con le vibrazioni sonore trascendentali e la conoscenza trascendentale la vostra coscienza di Krsna crescerà. In altre parole siete tutti esseri spirituali, siete presenti, osservate attraverso i sensi e più riconoscerete la vostra vera identità, più esperienze farete attraverso le vostre facoltà spirituali.
Voglio darvi il seguente esempio: "Nell'Egitto dei faraoni si usava mettere ai defunti del cibo nel sarcofago e spesso c'erano in mezzo anche semi di grano. La scienza moderna ha accertato che questi grani possono ancora oggi germogliare e crescere, se si dà loro sufficiente acqua. Nello stesso modo può crescere la nostra conoscenza spirituale, se ascoltiamo le vibrazioni trascendentali dei Veda: in questo modo ci liberiamo dal condizionamento dei sensi e potremo arrivare a una vera realizzazione spirituale. Un'anima così realizzata viene descritta nella Bhagavad-gita come anima che sta molto al di sopra della natura materiale.
Per questo vogliamo invitare tutti a riflettere a fondo su questa scienza interessante, che è la coscienza di Krsna  una scienza che viene descritta nei grandi classici dell'India come la Bhagavad-gita, il Nettare della Devozione e la Sri Isopanisad.
Attraverso il metodo del bhaktiyoga diventerete dei saggi che saranno in grado di riconoscere il traguardo di tutto il sapere: la Verità Assoluta, che include tutti gli aspetti relativi.
Hare Krsna.















HARE KRSNA HARE KRSNA
KRSNA KRSNA HARE HARE
HARE RAMA HARE RAMA
RAMA RAMA HARE HARE

Cantate Hare Krsna e siate felici.















L'OSSERVATORE
VEDICO

Commenti a fatti e avvenimenti del nostro tempo a cura di Matsya Avatara dasa



GIUSTIZIA: UTOPIA O REALTA'?

Oggi molta gente si chiede sempre più spesso se la Giustizia sia un valore concreto in cui credere e per cui vale la pena di lottare con determinazione, oppure se non sia solo un'utopia per idealisti sentimentali. Poiché viviamo in una società in avanzato stato di decadimento etico, di vasta corruzione morale, dove perfino chi è preposto alla salvaguardia di quei valori base sui quali si sostiene l'ordine costituito infrangono le più elementari regole di convivenza civile (e questo diventa regola) la delusione dei cittadini è ovunque così cocente che la fiducia nel prossimo e la speranza di giustizia decrescono a vista d'occhio. I genitori nella famiglia, i politici al governo delle istituzioni, gli insegnanti nelle scuole, i comandanti delle forze dell'ordine, gli imprenditori, i sindacati e gli operai, saranno in breve chiamati a confrontarsi con una situazione sociale sempre più disorientata, caotica e violenta, per cui a breve scadenza si imporranno scelte drastiche: ripristinare un comportamento etico e viverlo coerentemente o lasciarsi andare. Nel primo caso il lavoro da fare risulterà duro soprattutto nella rieducazione della gente ai valori spirituali, perché è la loro mancanza all'origine di questo degrado. Nel secondo caso tutto filerà da sé e purtroppo in discesa, e la società regredirà a livelli di civiltà decisamente inferiori.
Una crisi di questa ampiezza e profondità o si risolve dall'alto, facendo forza su valori ideali, concreti in quanto spirituali, che in pratica si manifestano come morali che creano un nuovo stato di fatto, restituendo credibilità a uomini e istituzioni, in un atmosfera favorevole allo sviluppo delle virtù connaturate all'uomo, oppure, per meccanicità entropica, si "risolve" verso il basso, degradando ancor più la situazione generale, imbarbarendo la vita a livelli neoprimitivi, dove la manifestazione animalesca della personalità si esplica con la violenza, prevalendo sulle virtù. In tal caso,
per un lungo tempo, sarà perso gran parte del concetto di giustizia. Questo panorama per quanto spiacevole è molto realistico. E' un destino già toccato ad altre civiltà del passato, remoto e recente.
Per fortuna ci sono ancora tante persone che aspirano a mantenersi fiduciose e oneste, e per le quali, nonostante i frequenti esempi negativi, risulta tutt'ora irrinunciabile vivere con giustizia. Purtroppo anche gran parte di questa categoria, chiamiamola dei benintenzionati, è in lenta ma inesorabile diminuzione. Questa gente è quotidianamente scoraggiata a mostrare la propria fiducia e generosità verso il prossimo. E questo è purtroppo dovuto alla presenza nella società di troppe persone con pochi scrupoli sempre pronte ad abusare degli altri. Inoltre, coloro che mal ripagano la fiducia altrui, in qualunque sfera di vita, privata e pubblica, ricambiando con frode e inganno, sono responsabili di gravi danni psicologici nei confronti delle loro vittime; danni che vanno ben oltre la materialità dell'abuso commesso, e che producono in chi ha subito il torto frustrazione profonda, e la propensione a fidarsi sempre meno. Questo processo, sempre più accelerato ed esteso, rende cinico chi lo subisce e impoverisce sostanzialmente la qualità della vita di tutti. Tuttavia, come abbiamo già detto, il bisogno di giustizia è così radicato nell'animo umano che la sua assenza risulta insopportabile. La storia antica e recente ci insegna che ogni civiltà ha avuto i suoi codici, le sue leggi, attraverso le quali ha tentato di garantire la giustizia. Il bisogno di giustizia non è esclusivo appannaggio morale di persone altamente evolute, bensì di ogni comunità umana, dalla più evoluta alla più primitiva.
Osservando superficialmente si potrebbe dire, sbagliando, che esistono varie categorie di giustizia. In realtà non c'è che una Giustizia e tanti suoi surrogati, i quali, manipolati abilmente, vengono di volta in volta spacciati come giustizia, distorcendone e strumentalizzandone i principi al fine di ottenere risultati egoistici che spesso con la giustizia hanno poco a che fare. Questo fraintendimento di percepire vari livelli di giustizia sorge dal fatto che anche Stati brutali e aggressivi si sono dati i loro codici e hanno dichiarato di amministrare la giustizia. Così, spesso, in nome della legge (e non tutte le leggi sono giuste) sono stati commessi crimini tremendi. Basti pensare ai più noti: i crimini della Germania nazista, i Gulag e gli ospedali psichiatrici nella ex Unione Sovietica. O ancora, fatti spesso poco conosciuti della storia recente, come: lo sterminio in Cambogia di quasi un quarto della popolazione da parte del partito armato del generale Pol Pot, il dramma dei "desaparecidos" in Argentina, lo sterminio degli Indios in alcuni Stati del Sud America, la cultura razzista dell'apartheid in Sud Africa, e non solo lì. E vorrei aggiungere gli spietati allevamenti di bestiame, i carri prigione sfreccianti sulle autostrade con il loro carico di condannati a morte e i mattatoi dove, sotto lo sguardo di uomini indifferenti vengono quotidianamente massacrati milioni di esseri viventi terrorizzati, inermi e innocenti. Queste atrocità avvengono sotto gli occhi indifferenti anche di persone che si definiscono religiose, che a causa di dogmi assurdi e ottusi, insensibilità, tornaconto, legittimati dalle gerarchie ecclesiastiche più involute, fanno finta di credere che quelle creature (figli dello stesso Padre Supremo, per cui, anche se meno intelligenti, nostri fratelli) non abbiano la capacità di provare angoscia e dolore come ogni altro essere, umano e non. Anche queste atrocità vanno incluse nella lunga lista di barbarie tuttora perpetrate con noncuranza nella nostra società civile, e che fanno parte di questa aberrante pseudogiustizia. Seppure a loro modo, anche pericolosi delinquenti si appellano spesso a un senso di giustizia, basti pensare ai codici e regolamenti interni di certe organizzazioni criminali come Cosa Nostra, la 'Ndrangheta e la Camorra, le quali puniscono con la morte chi trasgredisce la loro legge. Anche qui, per un malinteso e perverso senso di giustizia, queste persone si definiscono "uomini d'onore" e chiamano la loro organizzazione Onorata Società. Quanto poco onore ci sia in questi falsi tipi di giustizia lo si capisce facilmente.
Questa veloce panoramica ritengo sia sufficiente per fare capire quanta confusione ci sia al momento attuale sul concetto di giustizia. Vediamo per curiosità che cosa riporta il dizionario della lingua Italiana alla parola Giustizia: "Virtù morale per la quale si osserva in sé e in altri il dovere e il diritto. Costante e perpetua volontà di dare e riconoscere a ciascuno ciò che gli è dovuto". Ed ancora, alla voce Giusto, leggiamo: "Che è conforme alle leggi divine ed umane e quindi segue la norma di dare e riconoscere a ciascuno ciò che gli è dovuto; (Giusto è colui) Che vuole e fa il bene e rifugge dal male...".
A questo punto dobbiamo dire con forza che quelle leggi degli uomini che non corrispondono alle leggi di Dio (divine) non hanno valore di legalità, quindi sono incapaci di rendere giustizia, serenità e benessere ai cittadini. Senza la coscienza di Dio, di Krsna, la società umana non può raggiungere il grado più alto di civiltà. Se le persone si ostinano a non riconoscere l'esistenza di Dio anche l'uomo non sarà altro che un animale, magari più evoluto, ma in una società di animali non è sorprendente che oltre ai mansueti esistano anche i predatori e le belve. Tuttavia, al di là della sfera di intervento umano, è onnipresente la Giustizia Divina, che esiste e funziona perfettamente anche in questo mondo materiale. Dio provvede dove l'uomo manca. Essa è regolata da leggi rigorose attraverso le quali ognuno riceve quel che si merita, nel bene e nel male. Quel che a prima vista l'uomo percepisce come doloroso fisicamente o mentalmente, in senso escatologico non è "male", né negativo. L'uomo paga con il dolore i propri debiti e riscuote con il piacere i propri crediti. Ciò che accade è sempre e comunque una benedizione del Signore, il quale non punisce le nostre azioni per farci soffrire bensì per educarci. Siamo noi piuttosto che ci procuriamo quelle specifiche conseguenze, infrangendo la legge del Signore. Legge perfetta che garantisce eternamente piena giustizia (divina) anche in questo mondo pieno di ingiustizie (umane). La gente evoluta può osservare, senza spirito di parte, né bende dogmatiche, che chi semina vento raccoglie tempesta, e chi di spada ferisce di spada perisce. Chi agisce con violenza subirà violenza. Tutti possiamo constatare come sotto la ineluttabile egida del Tempo eterno tutti i nodi arrivino al pettine, tutti i debiti si paghino e tutti i crediti si riscuotano. In questo senso il Tempo, energia primaria della Suprema Personalità di Dio, ricopre innegabilmente il delicato ruolo di Grande Giustiziere. In forza delle Sue leggi ciascuno riceve le reazioni alle proprie azioni, raccogliendo i risultati buoni o cattivi di ciò che ha seminato, vita dopo vita, in un divenire eterno, fino alla liberazione dalle catene della materia. In questo supremo concetto di Giustizia Universale si può imparare ad amare Dio, nella Sua infinita bontà ed equanimità. Chi invece che considera la vita umana limitata a vivere una sola vita, difficilmente capisce come una persona raccolga vita dopo vita i frutti buoni o cattivi delle proprie attività precedenti. Quindi non può vedere, né tantomeno apprezzare la mano benevola del Signore anche in mezzo ad apparenti catastrofi. Infatti, spesso, i seguaci di religioni dogmatiche, credono poco nella giustizia del Signore perché, basando i propri giudizi su esperienze di una sola vita, considerando il Signore parziale, quindi ingiusto.
Purtroppo ci troviamo in pieno Kali-yuga, l'Era dell'ipocrisia e della discordia. In quest'epoca tutti i valori spirituali sono in crisi, giustizia inclusa. Forse non sarà più possibile una vera e duratura restaurazione. In fondo neanche avatara come Krsna, Buddha, e Caitanya Mahaprabhu hanno voluto fermare il corso devastante di Kaliyuga, in quanto loro strumento di scansione del tempo cosmico nello spettacolo illusorio (commedia a quattro atti, o Ere: Satya, Treta, Dvapara e Kali) prodotto da maya, ad uso e consumo delle coscienze incantate dai miraggi del godimento materiale. Tuttavia, gli avatara e i loro puri devoti, colmi di compassione per tutte le anime smarrite nel labirinto della materia e da questa condizionate, hanno fornito strumenti trascendentali con i quali le persone di buona volontà possono spezzare le catene che ci tengono imprigionati all'illusione, primo fra tutti l'invocazione dei Santi Nomi di Dio (Hare Krsna Hare Krsna Krsna Krsna Hare Hare, Hare Rama Hare Rama, Rama Rama Hare Hare) e l'osservanza dei princìpi religiosi, il dharma eterno (sanatan dharma).
Nel Mahabharata, antico e autorevole testo vedico, l'anziano e saggio patriarca Bismadeva istruisce il nipote, l'imperatore Maharaja Yudhisthira, rivelandogli che colui che è impegnato nel fare del bene non sarà mai travolto dal male. Ed ancora: colui che sostiene il dharma (la parola di Dio, le Sue leggi, i doveri prescritti per l'umanità ed anche la religione, di cui la giustizia ne è il fondamento e la manifestazione più visibile e concreta) dal dharma è sostenuto; colui che invece calpesta il dharma è dal dharma schiacciato. Quindi la giustizia, quella divina a cui gli uomini di buona volontà, gli onesti, si debbono ispirare è universale, onnipervadente e non esclude alcuna creatura. Del resto come potrebbe essere diversamente dato che Dio, come Krsna dichiara nella Bhagavad-gita, è il Padre Creatore originario di tutte le creature e del creato stesso, ed è benevolo ed equanime con tutti i Suoi figli. Dio, essendo il Supremo Giusto, rappresenta la massima garanzia di giustizia. Per questo la Sua è la massima espressione di giustizia.
Nella Bibbia, come nei Veda, il Signore ingiunge di non uccidere. Egli dice: non fare agli altri ciò che non vorresti fosse fatto a te! Il Signore si rivolge agli uomini con questi comandamenti, ma non perché siano applicati restrittivamente alla sola specie umana. Il creato è una grande famiglia, in cui, se vogliamo armonia, devono essere difesi i diritti di tutti. Per questo tutte le grandi personalità spirituali di questo mondo, puri rappresentanti della parola di Dio, pur in accordo a tempo luogo e circostanza, hanno sempre manifestato grande compassione per tutte le creature. Non hanno mai propugnato una giustizia settaria, razziale, mutilata e parziale, dove solo i diritti degli umani fossero garantiti. Infatti, una delle maggiori qualità del devoto di Dio è la equanimità (a tal proposito si può leggere un testo prezioso della tradizione vaisnava, Il nettare della devozione, il cui autore è un santo del quindicesimo secolo, Srila Rupa Goswami, nel quale sono spiegati dettagliatamente tutti i sintomi di un sadhu, una persona santa pienamente cosciente di Dio, Krsna), da cui nasce il sentimento di compassione per tutti gli esseri viventi.
Possiamo allora asserire, legittimati dalle conclusioni di tutte le Sacre Scritture, che la Giustizia è una qualità spirituale perché emana da Dio. E' un quid immateriale che non può essere espresso da chi ha una concezione materialistica dell'esistenza, da chi persegue fini egoistici separati dal bene di tutte le creature. E' un valore spirituale, reale, concreto e tangibile. E' un bene per il quale vale la pena di vivere e di lottare. E' un patrimonio di inestimabile valore a disposizione di tutte le persone di buona volontà.
E' uno strumento trascendentale che ci aiuta a servire e realizzare Dio.















DIO
Una
Realtà Oggettiva

di DANANJAYA PANDITA DASA

Molti intellettuali concordano con Carlo Marx quando afferma che la religione è l'oppio dei popoli. Di questi tempi vige la consuetudine di concepire Dio come una proiezione antropomorfica, un sostegno psicologico per quelle persone che sono disorientate dai problemi dell'esistenza e che non hanno il coraggio di affrontare la realtà. Questa sfortunata e arbitraria interpretazione impedisce alla gente di venire a conoscenza del fatto che l'esistenza di Dio è una realtà oggettiva.
Per dimostrare passo dopo passo che l'esistenza di Dio è oggettiva come lo è il muro di mattoni, dobbiamo definire che cosa intendiamo per oggettivo. Secondo il dizionario Webster, il termine oggettivo significa "di o avente a che fare con un oggetto noto o percepito, distinto da qualcosa che esiste solo nella mente del soggetto". Dire che qualcosa esiste oggettivamente significa dire questo qualcosa ha una sua esistenza indipendente e che non è il prodotto dell'immaginazione di qualcuno. Come possiamo allora dimostrare che l'esistenza di Dio non è un prodotto della nostra immaginazione?
"Fammi vedere Dio", dicono molte persone. Me lo sento ripetere sempre. "Se Dio esiste, provamelo. Fammi vedere Dio adesso", come se vedere qualcosa fosse l'unica prova della sua esistenza. E' possibile vedere Dio, ma vederLo non è una cosa così a buon mercato. Il problema è che la gente si aspetta di vedere Dio all'istante, basta che lo richieda. Potete vedere Dio come vedete questa pagina, però ci vuole del tempo e per vederLo sono necessari dei requisiti particolari.
Ma perché bisogna vedere qualcosa per credere nella sua esistenza? Si dice "vedere per credere" ma poi in realtà crediamo in molte cose che non vediamo. E' solo quando non vogliamo credere a qualcosa che rendiamo tutto più difficile e diciamo che dobbiamo vedere per credere.
Se sentiamo alla radio che c'è un violento incendio in una fabbrica dall'altra parte della
città, ci crediamo. Non diciamo: "Voglio vedere l'incendio". Lo accettiamo perché crediamo all'annunciatore della radio. Per di più non abbiamo il tempo di guidare attraverso tutta la città per verificare di persona. L'incendio è un fatto oggettivo anche se non l'abbiamo visto con i nostri occhi.
Anche la morte è una realtà oggettiva. C'è qualcuno che possa sostenere che la morte è un prodotto della nostra immaginazione? Non credo. Ma d'altra parte nessuno di noi ha mai sperimentato la propria morte. Come facciamo allora a sapere che la nostra morte è certa se non l'abbiamo mai sperimentata? Lo sappiamo per estrapolazione.
Tutti in passato, senza eccezione, sono morti. Quindi è ragionevole concludere che anche per noi la morte è una realtà innegabile.
E l'esistenza dell'atomo? Sicuramente nessuno sosterrà che la conoscenza dell'atomo sia solo il prodotto del pensiero soggettivo di una persona. Ma possiamo mostrare a qualcuno un atomo? Possiamo dimostrare che l'atomo esiste ma ci vuole del tempo per mostrarlo. Non si può andare in un laboratorio atomico, avvicinare un gruppo di scienziati impegnatissimi a regolare manopole e fissare gli schermi del computer e domandare di provarci all'istante l'esistenza dell'atomo facendocelo semplicemente vedere.
Prima di tutto gli atomi sono troppo piccoli per l'occhio umano, anche usando un microscopio elettronico; non è quindi possibile che qualcuno possa mostrarceli. E anche se gli scienziati, ai quali abbiamo chiesto con impudenza la prova immediata dell'esistenza dell'atomo, fossero disposti a fornircela  incredibili equazioni e numeri stampati dal computer non saremmo comunque in grado di comprenderla.
Diremmo loro: "Dov'è l'atomo? Qui non vedo nessun atomo". Non vediamo l'atomo perché non siamo preparati ad interpretare i dati che ne dimostrano l'esistenza. Pensiamo puerilmente che se c'è qualcosa che esiste realmente e oggettivamente, dobbiamo essere in grado di vederla.
Possiamo percepire l'atomo solo per deduzione perché dal comportamento della materia sottoposta a delle sollecitazioni precise e controllate, sappiamo che l'atomo deve esistere. Ma senza queste sollecitazioni e senza aver studiato la chimica e la fisica, non potremo mai capire la dimostrazione dell'esistenza dell'atomo.
Perché dunque adottare un diverso metro di giudizio quando si vuole provare l'esistenza di Dio? Noi accettiamo il fatto che ci sia stato un incendio dall'altra parte della città senza averlo visto. Accettiamo di dover morire, anche se non abbiamo mai sperimentato la morte. Accettiamo la dichiarazione degli scienziati sull'esistenza dell'atomo anche se essi stessi non l'hanno mai visto. Perché allora usare un diverso metro di giudizio e dire che chi accetta l'esistenza di Dio brancola alla ricerca di un sostegno psicologico perché è debole di carattere?
Esiste un metodo che ci permette di comprendere tutto ed esiste un metodo apposito che ci permette di comprendere Dio. Bisogna iscriversi ad un corso di studi autorizzato. Occorre fare uso dei libri di testo che si sono rivelati i più efficaci manuali per l'educazione filosofica e che sono stati consigliati dagli esperti in questo campo. Bisogna seguire le procedure corrette e sottoporsi a un determinato controllo se si vuole acquisire la percezione diretta di Dio. E' un metodo sistematico e prevedibile come qualsiasi altro metodo scientifico.
C'è però una differenza tra il metodo che ci permette di conoscere Dio e il metodo che ci permette di conoscere la materia perché Dio, Krsna, è una persona.
Poiché la materia non è viva, possiamo spostarla quanto vogliamo senza alcuna difficoltà. Ma chi dice che la manipolazione controllata sia l'unico metodo di acquisizione della conoscenza? E' ragionevole presumere di poter applicare nella ricerca del Signore Supremo gli stessi metodi che vengono utilizzati per lo studio della materia? Dopo tutto Krsna, Dio, è una persona che pensa, sente e desidera proprio come noi ma che a differenza di noi è illimitata. Sa tutto. E' eterna. Controlla ogni cosa. Ma ciò non di meno è una persona cosciente.
Se si vuole conoscere qualcosa di una persona, il sistema migliore è quello di chiedergliela. Se si vuole sapere ad esempio perché una persona porta un medaglione, con tutta probabilità non si userà lo stesso approccio che viene usato per esaminare la materia. Non sarebbe certo cortese avvicinarsi a una persona e senza dirle nulla afferrare il medaglione e cominciare ad esaminarlo cercando di far leva per aprirlo. Ci prenderemmo probabilmente una ginocchiata tra le costole se cercassimo di farlo. Con le persone bisogna perciò comportarsi diversamente. Bisogna cercare di riuscire loro graditi e, se lo vorranno, ci diranno tutto di se stessi.
Sri Krsna è una persona ed è il nostro superiore. Perché dovrebbe rispondere immediatamente alla nostra richiesta di apparire? Se vi dovessi chiamare al telefono dicendovi: "Ti ordino di venire immediatamente a casa mia", vi sentireste obbligato a farlo? Ne dubito.
Krsna stesso ci dice come conoscerLo nella Bhagavad-gita (18.55) bhaktya mam abhijanati yavan yas casmi tattvatah: "Il metodo per comprendere Krsna è soddisfarLo. Poi, se lo vuole, Egli Si fa conoscere". Ma qual è il modo esatto per soddisfare Krsna? Cosa dobbiamo fare? Cosa dobbiamo dire? Come possiamo sapere se stiamo facendo la cosa giusta?
Come in tutte le cose, per imparare velocemente senza perdersi o farsi sviare, è necessario l'aiuto di un maestro. Abbiamo bisogno di qualcuno che conosca la scienza di Dio, qualcuno che possa guidarci nei nostri studi.
Questo non significa scegliere qualsiasi persona che "abbia una parvenza spirituale". Dobbiamo scegliere un esperto, qualcuno che abbia messo in pratica questo metodo per un lungo periodo. Qualcuno che sappia tutto sui testi spirituali e, cosa più importante, che ami Krsna sopra ogni cosa. Una persona ossessionata dall'amore per Krsna non avrà mai alcun interesse a provvedere ai bisogni del corpo. Non cercherà di trarre soddisfazione dalla lingua, dagli occhi, dagli orecchi o dai genitali perché è immerso in un piacere più elevato. Un maestro spirituale dovrà anche essere libero dalla collera e dall'attaccamento  nessun eccesso di collera se qualcuno nel parcheggio gli ha ammaccato il paraurti della macchina. E anche se la sua casa verrà distrutta dal fuoco, sua moglie fuggirà con un altro uomo o erediterà un milione di dollari  tutto nello stesso giorno  dovrà comunque restare calmo e pacifico perché chi conosce Krsna è con Krsna, al di là di questo mondo.
Un ordine molto elevato sia per voi che per me ma questi sono i requisiti di un maestro spirituale autentico.
Tuttavia, ammesso di trovare un maestro spirituale dotato di queste caratteristiche, anche voi, come discepoli, dovrete essere qualificati. Dovrete seguire le istruzioni del maestro e, se lo farete, vedrete Krsna. Se non le seguirete, non riuscirete a vederLo.
E un giorno anche voi potrete dire in tutta onestà: "Krsna è una realtà oggettiva. Ne sono certo perché L'ho visto", come hanno detto molti altri prima di voi.
Le persone che non accettano Dio se non viene loro mostrato immediatamente sono proprio come degli uomini con gli occhi bendati che chiedono di vedere il sole senza togliersi la benda.
Sfortunatamente, per questo tipo di attitudine, queste persone non sapranno mai che Dio è una realtà oggettiva.















I DIALOGHI DI SRILA PRABHUPADA

Dovremmo Credere In Darwin?

La seguente conversazione tra Sua Divina Grazia A.C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada ed alcuni suoi discepoli si svolse nell'ottobre 1975 durante una passeggiata mattutina a Durban, Sud Africa.



Srila Prabhupada: Se l'uomo discende dalla scimmia, perché non continua ancora a venire dalla scimmia?
Devoto: E' successo una sola volta ed è stato sufficiente per dare inizio all'intero procedimento.
Srila Prabhupada: Una sola volta? Un'altra mascalzonata! Possiamo vedere i fiori e i frutti nascere ogni stagione. Perché solo una volta? E' dogmatico. Dobbiamo accettarlo? La nostra esperienza è che, per natura, lo stesso fiore viene nuovamente nello stesso campo.
Devoto: In realtà Darwin disse che manca un anello di congiunzione.
Srila Prabhupada: Che cos'è quell'anello mancante? Non è altro che un inganno e va avanti in nome della scienza. Guardate che roba! Riesce solo a sviare. E gli uomini sono così mascalzoni - questi cosiddetti uomini civilizzati - che accettano tutto ciò come una grande teoria: "La teoria di Darwin è una grande scoperta" dicono. Non è altro che una pura e semplice mascalzonata infantile. Non c'è logica. Non ha senso. L'uomo discende dalla scimmia, dicono. Allora perché non ne discende anche adesso?
Devoto: A volte ci sono degli scherzi della natura.
Srila Prabhupada: "A volte" va giusto bene per Darwin. Per sostenere le sue stupidaggini, la natura deve servirlo: "a volte". Guardate. Perché mai dovremmo credere in tutto questo? "A volte" non fa parte delle leggi della natura. La legge della natura è la stessa, simmetrica. La natura non è obbligata a servire il Signor Darwin. "A volte" diceva, e lui solo sapeva. Al resto di noi non rimane che credergli. "Qualche volta" è stato fatto ed è stato rivelato a Darwin. Come è venuto a saperlo? Com'è che nessun altro, eccetto Darwin poteva capire?
Devoto: Questo stesso argomento viene usato contro di noi: vale a dire che solo poche persone possono capire Dio.
Srila Prabhupada: No. Noi non diciamo così. Noi diciamo che Dio prima parlò al dio del Sole, e il dio del Sole a suo figlio, Manu, e Manu parlò a Iksvaku che parlò a suo figlio e in questo modo discese la conoscenza. Evam parampara praptam. E' piuttosto ragionevole. Noi non diciamo: "Dio ha parlato a me". Dio parlò a Brahma e Brahma parlò a Narada. Narada parlò a Vyasadeva. Vyasadeva parlò ad altri. Se il mio progenitore parlò a mio nonno e mio nonno parlò a mio padre e la stessa informazione è stata tramandata nella mia famiglia cosa c'è che non va? Evam parampara praptam. Krsna parlò ad Arjuna e ciò che Arjuna comprese noi lo capiamo allo stesso modo. Come Arjuna lo comprese è scritto nella Bhagavad-gita. Noi non accettiamo la conoscenza così: "Darwin lo sapeva, semplicemente." No. Tutti questi cosiddetti scienziati non sono che dei mascalzoni di prima categoria. "C'è un anello mancante". "Solo una volta l'uomo discese dalla scimmia." Cos'è questa stupidaggine? Dobbiamo proprio crederci? Ha senso? Poiché il signor Darwin l'ha detto noi dovremmo accettarlo.
Devoto: Vi sono alcuni mutamenti che avvengono. Per esempio, vivendo sempre in un clima caldo, il sangue si assottiglia. Se si va oltre a questo, tutti questi cambiamenti possono causare grandi mutamenti fisici.
Srila Prabhupada: Non c'è alcun cambiamento, la natura lavora simmetricamente, sempre. Il sole sorge al mattino. Ciò va avanti da milioni, milioni, e milioni di anni.
Devoto: Lentamente c'è un cambiamento.
Srila Prabhupada: No. Che cambiamento c'è? Al mattino il Sole sorge a levante.
E' così che va. Il fiore stagionale cambia a seconda della stagione: inverno, primavera, estate. Ogni cosa procede simmetricamente. E poiché procede simmetricamente, si può dire che il prossimo febbraio qui ci sarà la bella stagione. Perché? Perché si ha l'esperienza dello scorso febbraio. Siamo certi che lo stesso accadrà il febbraio prossimo. Perciò possiamo dire: "Non c'è cambiamento." E' la natura: prakrteh kriyamanani gunaih karmani sarvasah. E' molto simmetrico. Tutto funziona bene.
E' la natura.
Devoto: Uno dei punti forti della teoria di Darwin...
Srila Prabhupada: Non ne trovo uno. Sono stupidaggini pure e semplici. (Risata). Solo uno stupido mascalzone come te può crederci.
Devoto: Dicono che cinquemila anni fa non c'era storia, quindi pensano che prima di allora non c'era alcuna civiltà. Perciò l'uomo era come la scimmia.
Srila Prabhupada: Noi non speculiamo. Abbiamo milioni di anni di storia. Un bambino potrebbe pensare una cosa, ma una persona adulta non la penserà allo stesso modo. Solo perché i mascalzoni la pensano in un certo modo, dovremmo forse crederci? Perché devo credere a quello che dicono?
Noi seguiamo quello che dice Sri Krsna
e Lo accettiamo come supremo. Tutti i
grandi saggi Lo accettano. Perché mai
dovrei accettare questo furfante di
Darwin? Non siamo così stupidi da accettarlo.
Devoto: Gli scienziati dicono sempre:
"Lo scorso anno abbiamo commesso un
errore, ma ora va tutto bene."
Srila Prabhupada: Hmm. "Ora siamo
progrediti." E qual è la garanzia che le
attuali teorie siano corrette? Progredirete ancora. Ciò significa che siete sempre
in errore. Hai detto che "per caso" l'uomo viene dalla natura. Ma la natura non
funziona "per caso". Perciò la tua teoria
si è dimostrata falsa. Se il tuo calcolo
presenta anche un solo errore, tutto il tuo
ragionamento è senza senso.
Devoto: La gente crede che la vita migliori sempre.
Srila Prabhupada: Perciò sono dei furfanti. Questo è chiamato maya, illusione.
Rimangono mascalzoni, eppure credono
di essere progrediti.















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Fine del numero di gennaio-febbraio 1993.