Biblioteca (lettura pubblicata dalla BBT the bhaktivedanta book trust international)



Ritorno a Krishna

La rivista del movimento Hare Krishna

volume 3 n. 12

dicembre 1991

Dio è luce. L'illusione è tenebre. Dove c'è Dio non c'è illusione.















Sua Divina Grazia A. C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada

Fondatore Acarya dell'Associazione Internazionale per la Coscienza di Krishna

Srila Prabhupada arrivò dall'India in Occidente nel 1965, all'età di sessantanove anni, per soddisfare la richiesta del suo maestro spirituale: insegnare la Coscienza di Krsna in Occidente.
In dodici anni ha pubblicato più di settanta volumi di traduzione e commenti degli antichi testi classici vedici.
I suoi libri, ora disponibili anche nella versione italiana e in altre cinquanta lingue, sono stati adottati come testi di studio nelle maggiori università del mondo.
Viaggiando in Europa, America, Australia, Asia e Africa, Srila Prabhupada ha strutturato questo movimento in una confederazione mondiale di asrama, scuole, templi, centri culturali e comunità agricole.
Ha lasciato questo mondo nel 1977 a Vrndavana, in India, il luogo più caro a Sri Krsna.
I suoi discepoli portano avanti il movimento a cui egli ha dato vita.

Ritorno a Krishna, la rivista mensile dell'Associazione Internazionale per la Coscienza di Krishna. Quando Srila Prabhupada fondò questa associazione a New York nel 1966 spiegò gli obbiettivi che si prefiggeva:
1. Diffondere sistematicamente la conoscenza spirituale in tutta la società ed insegnare a tutti le tecniche della vita spirituale per bilanciare lo scompenso dei valori del mondo attuale e raggiungere una pace e un'unità reali.
2. Diffondere la Coscienza di Krsna così come viene rivelata dalla Bhagavad-gita e dallo Srimad-Bhagavatam.
3. Far sì che i membri dell'associazione siano più vicini tra loro e più vicini a Krsna, l'Essere Supremo, promuovendo così l'idea, tra i membri e il resto dell'umanità, che ogni anima è una particella infinitesimale qualitativamente uguale a Dio, Krsna.
4. Insegnare e incoraggiare il movimento del sankirtana, il canto congregazionale dei Santi Nomi di Dio, Krsna, come ci ha rivelato nei Suoi insegnamenti Sri Caitanya Mahaprabhu.
5. Costruire per i membri e la società un luogo santo dedicato ai divertimenti e alla personalità di Sri Krsna.
6. Unire i membri per insegnare un stile di vita più semplice e naturale.
7. Pubblicare e distribuire periodici, libri e altri scritti per raggiungere gli obbiettivi sopraelencati.















La Rivista del Movimento Hare Krishna

RITORNO
A KRISHNA

FONDATA NEL 1944

FONDATORE (sotto la direzione di
Sua Divina Grazia Sri Srimad
Bhaktisiddhanta Sarasvati Prabhupada)
Sua Divina Grazia
A. C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada

DIRETTORE RESPONSABILE:
Alida D'AmbrosioAli Krsna devi dasi

REDATTORE CAPO:
Parabhakti devi dasi

HANNO COLLABORATO: Krsna Caitanya dasa, Ananga Manjari dasi, Gopi Priya devi dasi, Goura Krsna dasa, Krsna Priya devi dasi, Lalita Govinda devi dasi, Lila Sakti dasi, Matsya Avatara dasa, bhakta Nicola, Pancaratra dasa, Parama Karuna devi dasi, Rama Raghava dasa, bhakta Sandro

AMMINISTRAZIONE:
Nimai Pandita dasa

ABBONAMENTI:
Dananistha devi dasi

PRONUNCIA. La translitterazione dei termini sanscriti contenuti in questa rivista è stata eseguita secondo un metodo adottato internazionalmente. La a si pronuncia a chiusa. La a si pronuncia a, aperta e lunga. La i si pronuncia i lunga. La u si pronuncia u lunga. La j si pronuncia g dolce. La r si pronuncia ri. La s si pronuncia sc (come in scena), altrettanto s ma più sibilante. La h è sempre aspirata. Krsna si pronuncia Krishna (il suono sc è dolce); Caitanya si pronuncia "Ciaitanya".

NOMI SPIRITUALI. I membri dell'I.S.K.CON., l'Associazione Internazionale per la Coscienza di Krsna, ricevono uno dei nomi di Krsna o di un Suo grande devoto seguito dal suffisso dasa (dasi per le donne) che significa "servitore". Per esempio il nome Krsna dasa significa "servitore di Krsna".

ABBONAMENTI. RITORNO A KRISHNA esce tutti i mesi escluso agosto. Per informazioni sugli abbonamenti scrivere a:
B.B.T. Italia  Ufficio Abbonamenti - Strada Bonazza 12
50028 Tavarnelle Val di Pesa FI
Tel. 055/8076414, Fax 055/8076630

© Bhaktivedanta Book Trust  Tutti i diritti riservati

RITORNO A KRISHNA  Pubblicazione mensile registrata presso il tribunale di Milano n° 199 del 13/03/89

VOL. 3 N. 12 - dicembre 1991

Bhaktivedanta Book Trust Italia

Strada Bonazza 12  50028 Tavarnelle Val di Pesa - FI

FOTOLITO: F.C.M.  Marcallo Con Casone (MI)

STAMPA: Eurografica Thiene










I CENTRI HARE KRSNA IN EUROPA

GRAN BRETAGNA E IRLANDA: Belfast  Irlanda del Nord  140 Upper Dunmurray Lane, Belfast, Tel. 621757/ Dublino  Irlanda  1, Crow St., Dublin 2, Tel. (01) 773997/ Leicester  Inghilterra  30, Rendell Road, Leicester. Tel. (0533) 681256/ Manchester  Inghilterra  20, Maifield Rd. Whalley Range, Manchester M16 8FT, Tel. (061) 2264416/ London (city) Inghilterra  10 Soho St., London W1, Tel. (01) 4373662 / London (country)  Inghilterra  Bhaktivedanta Manor, Letchmore Heath Watford, Hertfordshire W2 8EP, Tel. (09276) 7244 / Scozia  Karuna Bhavan  Bank House Rd.. Lesmahagiow, Lanarkshire, Tel. (0555) 894790  COMUNITA' AGRICOLE  Lake Island of Inish Rath  Lisnaskea, County Fermanagh Northern Ireland, Tel. (3657) 21512 - RISTORANTI  Dublin  Irlanda  Golden Avatar, Tel. (01) 795933/ London  Inghilterra  Govinda's  9/10 Soho St., Tel. (01) 4733662 - ITALIA: Bergamo  Villaggio Hare Krishna  24040 - Chignolo d'Isola (BG), Tel. (035) 490706/ Bologna Via Ramo Barchetta 2  Castagnolo Minore, Bentivoglio, Tel. (051) 863924 / Cagliari Flumini di Quartu, Loc. Niu Crobu  Tel. (070) 805534/ Catania  Via Roma 249, Mascalucia (CT), Tel. (095) 823474/ Napoli  Via Vesuvio 33/35, Ercolano (NA). Tel. (081) 7390398 / Padova  Via delle Granze 107, Loc. Camin (PD), Tel. (049) 760007/ Roma  Via Tor Tre Teste 142  Tel. (06) 262913/ COMUNITA' AGRICOLE: Firenze  Villa Vrindavana  Via Comunale degli Scopeti 103, San Casciano Val di Pesa (FI), Tel. (055) 820054/ Contone (Svizzera Italiana)  Fattoria Nandagrama  Canton Ticino, Tel. (004192) 622747/ RISTORANTI: Catania  Govinda  Via San Nicolò al Borgo 28, Tel. (095) 552252/ Milano  Govinda  Via Valpetrosa 3/5, Tel. (02) 863924/ Roma  Govinda  Via San Simone 73A (Via dei Coronari), Tel. (06) 6541973/ ALTRI PAESI EUROPEI: Amsterdam  Olanda  Krishna Dam, 225 Ruysdaelkade, 1072 AW, Tel. (020) 751404/ Atene  Grecia  Poseidonos 27 Iliupoli, 16345, Tel. (1) 9937068 / Barcellona  Spagna  C: de l'Oblit 67, 08026, Tel. (93) 3479933 / Bergen  Norvegia  Storhaugen 6, Tel. (05) 290545 / Bruxelles  Belgio  49 Rue Marché aux Poullet, Tel. (02) 5138605/06 / Copenhagen  Danimarca  Kongens Tvaeurej 11, Tel. (01) 868581 / Dudingen  Svizzera  Im Stillen Tahl, CH 3186 (FR), Tel. (0) 432698 / Gothenburg  Svezia Hare Krishna Center, Grimmeredsvagen 103, 42169 Vastra Frolunda. Tel. (031) 290966/ Grodinge  Svezia  Korsnas Gard 140, Tel. (0753) 29151 / Helsinky  Finlandia  Govinda's, JAAKArinkatu 10D, Tel. (065) 0039/ Heidelberg  Germania  Kurfursten Anlage 5, Tel. (06221) 15101/ Septon  Belgio  Chateau de Petit Somme, Tel. (086) 322480/ Stoccolma  Svezia  Fridhemsgatan 22, Tel. (08) 549002/ Valencia  Spagna  c: de Almirante Cadarso 12, Vedat de Tonrente, Tel. (961) 55962/ Vienna  Austria  Center for Vedic Studies, Liechtensteinstrasse 23/II, Tel. (0222) 3101033 / Zurigo  Svizzera  Bergstrasse 54, Tel. (01) 693279/ COMUNITA' AGRICOLE: Bavarian Forest (Bayrisher Wald) Germania  (NavaJiyadaNrsimhaKsetra), Contattare ISKCON Heidelberg / Brihuega  Spagna  New Vraja Mandala, (Santa Clara) Brihuega, Guadalajara, Tel. (11) 280018 / Jarna  Svezia  Almviks Gard, Tel. (46) 75552068 / Valencay  Francia  (New Mayapura), Lucay le Male, 36600, Tel. (54) 402688















SPECIALE

IL FINE DI TUTTE LE FEDI
Una conferenza di Srila Prabhupada ci spiega che un'unica verità unisce tutte le religioni del mondo.

VIVERE CON KRSNA
Uno sguardo sulla vita dei devoti di Krsna.

VITA REALE E VITA ARTIFICIALE
La scienza alla luce della conoscenza vedica.

SRIMADBHAGAVATAM
Un racconto sulla reincarnazione tratto dal più grande classico della spiritualità tradotto da Sua Divina Grazia A. C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada.

A CENA CON KRSNA
Un menù completo e facile per una serata speciale.

LE ORIGINI DELLA COSCIENZA DI KRSNA
Panoramica delle origini storiche e filosofiche della più antica filosofia del mondo

I DEVOTI DI KRSNA
Il ritratto di sei devoti per conoscere meglio chi sono gli Hare Krsna.

L'OSSERVATORE VEDICO
Un servizio dedicato al programma "Cibo per la Vita'' e la fame nel mondo.

PER I BAMBINI
Un aiuto a genitori ed educatori, e una bella favola per tutti i bambini.

ESSERE VEGETARIANI
Mille motivi, adatti a tutti, per una scelta importante.

PERCHÉ' E COME DIVENTARE DEVOTI
Anche a casa propria si può adorare il Signore Supremo.

MANTRA ROCK
Hare Krsna e musica: venticinque anni di incontri

I DIALOGHI DI SRILA PRABHUPADA
Evoluzione della materia? Ma la materia da dove viene?

LA SOLUZIONE PER TUTTI I PROBLEMI

LA FESTA DELLA DOMENICA

CANTATE HARE KRSNA E SIATE FELICI



IN COPERTINA: Sri Krsna, la forma originale e suprema di Dio accettata da tutte le autorità spirituali, e Srimati Radharani, la Sua eterna compagna, la personificazione della Sua energia interna di piacere.















Un'Unica Verità Unisce Le Fedi Di Tutto Il Mondo

L'OBIETTIVO DI
TUTTE LE RELIGIONI

Una lezione di Sua Divina Grazia A.C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada.



Il Signore dice che lo scopo di tutte le istruzioni vediche è raggiungere il più alto obiettivo della vita, tornare da Dio.
Il fine di tutte le Scritture  non solo la Bhagavad-gita, ma tutti i testi sacri  è semplicemente di farci tornare da Dio. Questo è lo scopo. Prendiamo per esempio i grandi riformatori religiosi, o acarya, di un qualsiasi paese. Il Signore Gesù nel vostro, oppure il Signore Buddha. Naturalmente, Buddha apparve in India ma in seguito la sua religiosità si diffuse in tutta l'Asia.
Prendiamo un qualsiasi grande rappresentante del Signore, Srila Vyasadeva o Maometto: nessuno di loro vi dirà mai di fare del vostro meglio per vivere pacificamente in questo mondo materiale. E' un fattore comune a tutti.
Ci possono essere delle piccole differenze nelle ingiunzioni delle scritture a seconda del paese, del clima e della situazione, ma il principio fondamentale è che non siamo fatti per restare in questo mondo materiale.
La nostra vera casa è il mondo spirituale. Questo è accettato da tutti. Perciò Sri Krsna dice: yogi param sthanam upaiti cadyam - per lo yogi lo scopo essenziale della vita è raggiungere il regno spirituale. Questa è la più alta ambizione dello yogi, del trascendentalista.
All'inizio del IX capitolo della Bhagavad-gita, parla Dio, Krsna: Sri Bhagavan uvaca. Ho spiegato varie volte il significato della parola bhagavan. Bhaga significa "opulenza" e van vuol dire "colui che possiede", Bhagavan. Ogni cosa ha la sua definizione.
Così nelle Scritture Vediche c'è la definizione di Dio. Noi possiamo avere un particolare concetto di Dio, ma nella letteratura vedica c'è la definizione precisa di ciò che s'intende per Dio. Ciò che chiamiamo Dio è descritto in un'unica parola: Bhagavan, "Colui che possiede tutte le opulenze".
In che cosa consistono queste opulenze? Ce lo dice la letteratura vedica:

aisvaryasya samagrasya
viryasya yasasah sriyah
jnanavairagyayos caiva
sannam bhaga itingina

Bhaga: queste sono le opulenze. Aisvaryasya significa "ricchezza", viryasya significa "forza", yasasah "fama", sriyah "bellezza", jnana "conoscenza" e vairagya significa "rinuncia". Quando troviamo queste sei opulenze presenti in modo completo in una persona, si tratta di Dio. E' Dio. Questa è la descrizione di Dio.
Ci sono molti uomini ricchi qui a New York, ma nessuno di loro può sostenere di essere il più ricco e di possedere tutte le ricchezze del mondo. Nessuno può dirlo. Ma se trovate qualcuno che davvero possiede tutte le ricchezze dell'universo, è Dio. Nella Bhagavad-gita troverete:

bhoktaram yajnatapasam
sarvalokamahesvaram
suhrdam sarvabhutanam
jnatva mam santim rcchati

Bhoktaram yajnatapasam: il Signore Krsna afferma di essere il supremo beneficiario di ogni tipo di attività. Sarvaloka-mahesvaram: è il proprietario di tutti i pianeti, loka significa "pianeta". Se possediamo un po' di terra qui, siamo tutti orgogliosi. Ma Dio dice "Io sono il proprietario di tutti i pianeti". E suhrdam sarvabhutanam: Egli è l'amico di tutti gli esseri viventi.
Jnatva mam santim rcchati: quando una persona capisce che Dio è il proprietario di tutto, che Dio è l'amico di tutti e il beneficiario di ogni cosa, cosciente di queste tre verità, raggiunge la pace. Questa è la formula per la pace.
Non potete stare in pace finché pensate di essere i proprietari. In realtà voi non siete i proprietari. Non potete reclamare alcuna proprietà. Prendiamo per esempio il territorio americano. Circa quattrocento anni fa, i Pellerossa erano i proprietari di questo paese. Adesso lo siete voi. E tra quattrocento, forse mille anni, verranno altri e ne diventeranno proprietari. Quindi, noi non siamo i proprietari veri. Qui c'è la terra, noi arriviamo e, senza che sia vero, dichiariamo "Io sono il proprietario". La Isopanisad afferma dunque isavasyam idam sarvam: tutto appartiene a Dio. Niente appartiene a me. In effetti, questa è la realtà. Quindi Dio è la Persona più ricca.
Oggigiorno, specialmente in India, ci sono dozzine di "incarnazioni di Dio". Ma se chiediamo a uno di loro: "Sei il proprietario di tutto?" oh, questa è una risposta molto difficile da dare. Queste sono le prove per capire chi è Dio. Dio deve essere proprietario di tutto. E deve essere più potente di chiunque altro. Quando Krsna era presente su questa Terra, nessuno poteva vincerLo. Non c'è mai stata una volta in cui Krsna sia stato sconfitto. Apparteneva a una famiglia di ksatriya; s'identificava con uno ksatriya. Il compito degli ksatriya è di proteggere i poveri e i deboli. Egli apparteneva dunque alla famiglia reale. Combatté moltissimi avversari durante la sua permanenza sulla Terra, ma non fu mai sconfitto. Era il più potente.
Per quanto riguarda l'opulenza, troviamo nello SrimadBhagavatam che Egli ebbe molte mogli, e che ogni moglie aveva un palazzo diverso. Krsna Si espanse in sedicimilacentootto per vivere con ognuna delle Sue mogli. Questi fatti sono citati nello SrimadBhagavatam, perciò tutti i grandi acarya, i grandi studiosi indiani, hanno accettato questo punto: Krsna è Dio, Bhagavan.
La Bhagavad-gita fu scritta da Srila Vyasadeva dopo essere stata enunciata da Sri Krsna. Che cosa disse il Signore?

idam tu te guhyatamam
pravaksyami anasuyave
jnanam vi jnana sahitam
yaj jnatva moksyase 'subhat

"Mio caro Arjuna t'insegnerò ora la conoscenza più elevata. Idam tu te ghuyatamam. Ghuyatamam significa "la più confidenziale". Ci sono diversi livelli di conoscenza, ma qui il Signore dice "Ora spiegherò quella che è la parte più confidenziale della conoscenza".
Pravaksyamy anasuyave. Anasuyave: è usata proprio questa parola. Anasuyave significa "colui che non ha invidia". Non invidia. Per esempio, quando il Signore afferma: "Io sono il proprietario di tutti i pianeti", qualcuno può dire: "Oh, Krsna Si dichiara proprietario di tutto. Com'è possibile?" Questo accade perché nel mondo materiale siamo sempre invidiosi. "Com'è diventato così ricco?" Questa è la malattia del mondo materiale  l'invidia. Quindi siamo invidiosi perfino di Dio. Quando Dio dice "Io sono il proprietario", non Gli crediamo. Ecco perché viene usata la parola anasuyave. Arjuna sta ascoltando dal Signore Krsna senza invidia. Accetta esattamente ciò che Krsna dice. Questo è il modo per capire.
Non possiamo capire chi è Dio attraverso la nostra speculazione mentale. Tutto ciò che dobbiamo fare è ascoltare da fonti autorevoli e accettare, altrimenti non c'è modo di comprendere Dio.
Dio dice dunque "Visto che non sei invidioso, ti parlerò della parte più confidenziale della conoscenza." Jnanam vijnanasahitam. Vijnanasahitam significa che questa conoscenza non è teorica, ma scientifica. Non dobbiamo pensare che la conoscenza descritta dalla Bhagavad-gita sia sentimentalismo o fanatismo. No: è tutto vijnana, scienza. Yaj jnatva: se diventate esperti in questa conoscenza confidenziale, il risultato sarà moksyase 'subhat. Asubha significa "infausto". La nostra esistenza nel mondo materiale è asubha, infausta, sempre miserabile. Ma moksyase: sarete liberati da questa miserabile esistenza materiale se considerate questa conoscenza.
Proviamo quindi a capire attentamente ciò che il Signore dice ad Arjuna riguardo a questa conoscenza:

rajavidhya rajaguhyam
pavitram idam uttamam
pratyaksavagamam dharmyam
susukham kartum avyayam

"Questo sapere è il re fra tutte le scienze, il segreto tra tutti i segreti. E' la conoscenza più pura, e poiché ci fa realizzare direttamente la nostra vera identità è la perfezione della religione. E' eterna e si applica con gioia". (B.g. 9.2) Il metodo della conoscenza e della purificazione delle attività che stiamo cercando di diffondere è la conoscenza di Krsna. La "Conoscenza Suprema" è, secondo la Bhagavad-gita, la coscienza di Krsna, perché nella Bhagavad-gita troverete che la persona colta - che ha cioè vera conoscenza sarà quella arresa a Krsna.
Finché continueremo a speculare su Dio senza sottometterci, non riusciremo a raggiungere la conoscenza perfetta.
La conoscenza perfetta è jnanavan mam prapadyante: dopo molte, molte vite di speculazione mentale e filosofica, si comprende veramente la posizione di Dio, ci si arrende immediatamente.
Finché non ci sottomettiamo, non possiamo capire Dio in tutta la Sua verità. Bhaunam janmanam ante: il Signore dice che la vera conoscenza può essere raggiunta solo dopo moltissime vite. Non all'improvviso.
Naturalmente, se noi con sottomissione, pensiamo: "Dio è grande; mi voglio sottomettere", raggiungeremo la piattaforma della conoscenza all'istante. Ma allo stato attuale, siamo invidiosi di Dio. "Perché dovrei sottomettermi a Dio? Io sono indipendente. Devo essere autonomo." Per rettificare questi malintesi, occorrono molte vite.
Se esiste un nome perfetto di Dio, quel nome è Krsna. Perché?

krsir bhuvacakah sabdo
nas ca nirvrtivacakah
tayor aikyam param brahma
krsna ity abhidhiyate

"Krs" significa "ripetizione di nascite" e "na" significa "chi mette fine". Colui che pone termine al ripetersi delle nostre nascite e morti è chiamato Krsna. Solo Dio può far cessare il ripetersi delle nostre nascite. Non c'è altra possibilità. Harim vina naiva srtim taranti: non si può fermare il ciclo di nascite e morti, se non ottenendo la misericordia senza causa di Dio. Ovviamente Dio ha molti nomi: ad esempio Vasudeva significa "onnipervadente". Perciò vasudevah sarvam iti sa mahatma sudurlabhah  chi, dopo molte nascite, riesce a capire che Vasudeva, Dio la Persona Suprema, è tutto, ha raggiunto la Conoscenza perfetta, e quindi si sottomette. L'intera Bhagavad-gita insegna questa scienza.
Pratyaksavagamam dharmyam. Dharmyam vuol dire "principi religiosi". Susukham kartum avyayam. Susukham significa che si applicano con gioia. Il servizio che compiamo non perderà mai il suo valore, è un patrimonio permanente. Molte invece sono le cose che facciamo che non hanno valore permanente. Per esempio pensiamo di lavorare nel mondo materiale perseguendo la perfezione nella cultura o negli affari; possiamo accumulare un sacco di denaro, ma non sono anvyam, acquisizioni eterne. Appena il corpo finisce, finisce tutto  finisce la cultura, finisce la laurea, finisce il conto in banca, finisce la famiglia. Finisce tutto. Comincia una nuova vita.
Vasamsi jirnani yatha vihaya: "Come una persona indossa vestiti nuovi e lascia quelli usati, così l'anima si riveste di nuovi corpi materiali abbandonando quelli vecchi e inutili". (B.g. 2.22) Dunque, qualsiasi cosa noi si stia facendo in questo mondo materiale non è avyayam, non è eterna. Tutto è temporaneo. Ma non la Conoscenza trascendentale.
Svalpam apy asya dharmasya trayate mahato bhayat: la conoscenza della coscienza di Krsna è così perfetta che anche se ne imparate l'uno per cento, potrà aiutarvi a proteggervi dai più grandi pericoli. Mettiamo caso che in questa vita io faccia qualcosa in coscienza di Krsna, diciamo per il venticinque per cento del mio tempo  non sono perfetto. Nella prossima vita ricomincerò dal ventisei per cento. Quindi qualsiasi realizzazione abbia avuto in questa vita non è mai perduta. E' garantito dalle Scritture rivelate. Ma siccome le acquisizioni materiali, invece, riguardano questo corpo, questa identificazione temporanea, terminano col finire di questa esperienza fisica.
In questo corpo pensiamo: "Sono italiano", "Sono indiano". Queste sono solo le nostre identificazioni. Tuttavia l'identificazione finirà, e non sappiamo che razza di
corpo avremo nella prossima vita.
Ma il servizio devozionale al Signore, la conoscenza e l'azione in coscienza di Krsna rimarranno sempre, qualsiasi cosa facciate. Se riuscirete ad agire in modo perfetto in questa stessa vita, entrerete nel regno di Dio. Ma anche se non sarete capaci di farlo completamente, vi porterete dietro qualsiasi cosa farete, perché siete anime spirituali. E quindi le vostre attività spirituali saranno con voi. Ma poiché il corpo materiale rimarrà in questo mondo materiale, tutte le attività tese a soddisfarlo rimarranno anch'esse nel mondo materiale. E' naturale.
Ora possiamo comprendere come la Coscienza di Krsna, il servizio devozionale, venga fatto con gioia. Prendete ad esempio ciò che facciamo qui. Cantiamo, danziamo, prendiamo del buon prasada (cibo spirituale offerto a Krsna con amore e devozione) e parliamo della filosofia della Bhagavad-gita. Questi sono i metodi. Non siamo fatti per fare austerità artificiali, far ginnastica o controllare il nostro respiro come pubblicizzano e fanno tanti club di yoga. E' facile e si fa con gioia. Tutti vogliono danzare, tutti vogliono cantare, tutti vogliono mangiare cibo buono. Non vi sembra bello usare questa formula (danzare, cantare, mangiare prasada e ascoltare discussioni filosofiche sugli argomenti trascendentali della Bhagavad-gita)? E la conoscenza che acquisite è eterna. Non finirà con la fine del corpo.
La Coscienza di Krsna è così bella, per questo cerchiamo di insegnare questa filosofia nel vostro paese e vi invitiamo a collaborare. Vijnanam è scientifico. Non è sentimentalismo o fanatismo, è scientifico! Cercate allora di capire la filosofia della coscienza di Krsna dalla Bhagavad-gita e aiutate voi stessi, aiutate i vostri connazionali, aiutate il mondo intero.
Solo allora ci saranno pace e prosperità.















Radio Krishna Centrale
RKC

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in compagnia dei devoti di Krishna

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Benvenuti Alle Soglie Della Vita Spirituale

VIVERE CON KRSNA

Siamo felici che rivolgiate la vostra attenzione verso il mondo della vita trascendentale, e ci permettiate così di condurvi, anche se per il momento solo a parole, a conoscere la realtà, la vita e i templi degli Hare Krsna.
Tirate un respiro di sollievo. Qui potrete dedicarvi finalmente al vero scopo della vita, la vita umana: coltivare in modo serio e sistematico interessi spirituali.
Distinti dalla mentalità consumista della civiltà del benessere materiale, i nostri centri, templi, fattorie, scuole, ristoranti vegetariani e comunità si basano e insegnano valori diversi.
In tutto il mondo ci sono centinaia di centri: dall'Italia alla Nuova Zelanda, dal Giappone alla California, dalla Russia al Perù, i templi degli Hare Krsna vi aprono le porte del mondo spirituale.
La vita, nelle comunità dei devoti, comincia al mattino presto: quest'ora è considerata la migliore per le pratiche spirituali perché la mente è calma e i sensi tranquilli, e questo stato d'animo, grazie agli esercizi spirituali, accompagna i devoti per tutta la giornata. Riuniti nella calda atmosfera del tempio, tutti salutano il Signore cantando bellissime preghiere.
Dopo la prima cerimonia del mattino, i devoti cominciano il canto del mantra Hare Krsna su un rosario, il japa. Questa meditazione a carattere personale rende più intensa la presenza del Signore nel cuore di ogni devoto dando così enormi benefici: tutti si possono cimentare in questo canto che libera l'anima dai legami della passione e dell'ignoranza.
Il programma del mattino termina con una lezione di filosofia sulle Scritture, e una ricca colazione in compagnia degli altri devoti. Dopo questo nutrimento dell'anima e del corpo, cominciano le attività destinate sia al beneficio degli altri, sia all'avanzamento spirituale di chi le compie. Queste attività vengono svolte secondo le attitudini e le necessità di ognuno (bhaktiyoga). La stampa, la traduzione, la produzione e la distribuzione dei testi vedici; le attività agricole, con la produzione di latticini, cereali, legumi, ortaggi ed erbe medicinali; l'organizzazione di programmi di predica, di feste e conferenze sulla Coscienza di Krsna; l'educazione di bambini e ragazzi che comprende un sistema armonioso e naturale che li accompagna dalle scuole elementari agli studi superiori; l'amministrazione; le attività artistiche: la musica, la pittura, i programmi video, la danza e gli spettacoli teatrali; l'apertura di nuovi templi e centri; la cucina, la distribuzione del cibo e la gestione dei ristoranti; l'adorazione delle forme visibili di Krsna nel tempio... Tutte svolte a beneficio di chi le riceve, di chi le fa, e per il piacere del Signore.
Chiunque può partecipare alla vita del tempio, senza alcuna particolare qualifica di carattere materiale: non ci vogliono soldi, non è necessaria una cultura particolare, e non hanno importanza l'età e il sesso. L'unico requisito richiesto è un interesse sincero per il progresso spirituale.
La vita umana non è concepita solo per soddisfare i bisogni del corpo come far fronte alla fame, al sonno, al desiderio sessuale, e alla paura. Questo lo sanno fare anche gli animali. Ricevendo un'educazione e un addestramento spirituale, invece, si può trovare l'equilibrio tra le necessità fisiche e le esigenze spirituali.
La vita dei devoti è basata su questo principio. Non si perseguono interessi di espansione economica, di ascesa al potere, o ambizioni per la carriera, la posizione sociale o la fama.
Il proprio tempo, nelle comunità dei devoti, viene utilizzato per le conquiste interiori che si manifestano esternamente con lo sviluppo di un carattere ideale, pieno di buone qualità. Gentilezza, onestà, assenza di collera o egoismo, amore e misericordia, umiltà e semplicità: sono alcuni degli ingredienti che compongono l'atmosfera del tempio, e il modo di essere dei devoti.
Far parte dell'esercito che combatte la vera causa della sofferenza, l'ignoranza, con la cultura spirituale, è la cosa più benefica, redditizia ed elevata che si possa fare, perché è al servizio del Signore Supremo e Gli è molto cara.
La compagnia di altri devoti, e l'ambiente favorevole aiutano lo studio della filosofia e la preghiera.
Un momento particolare della giornata è l'ora del pranzo: il cibo (offerto prima a Krsna per rendere più spirituale anche il cucinare e il mangiare) è vegetariano, nutriente e squisito.
Più tardi i devoti si ritrovano per studiare e cantare insieme davanti all'altare, per concludere così in bellezza la loro intensa e meravigliosa giornata.
La percezione continua della presenza del Signore, in ogni attività, porta a un'atmosfera di armonia, di gioia e di collaborazione tra i devoti. Un sentimento di "casa", al di fuori di designazioni nazionalistiche, sociali o culturali, fa sentire sempre tutti a proprio agio.


figure:

Il momento più intenso della vita nel tempio è il programma spirituale del mattino: alle quattro e mezza tutti i devoti si ritrovano nel tempio davanti alle Divinità per salutarle con canti, danze e altre forme di preghiera. Questa è la sala del tempio di Chignolo d'Isola.

La comunità di Villa Vrndavana, che sorge nella verdeggiante campagna toscana, è una meravigliosa villa cinquecentesca con circa cento ettari di terreno coltivabile e boschi. Qui i devoti hanno un bellissimo tempio, mucche e api per la produzione di latte e miele, producono coltivazioni biologiche e sono organizzati per molte altre attività per lo sviluppo della comunità.

Ogni mattina, come ogni sera, in tutti i templi si possono seguire lezioni di filosofia e classi di studio sulla Letteratura vedica. Qui siamo al tempio di Napoli.

I programmi spirituali si tengono davanti alle forme visibili del Signore si trovano sono in tutti i templi Hare Krsna: queste sono quelle del tempio di Villa Vrndavana.

In quasi tutte le comunità i devoti di Krsna hanno mucche e vitelli.

Il prasada, il cibo vegetariano offerto a Krsna, è famoso in tutto il mondo per la sua squisitezza: i devoti, nei templi, cucinano, servono e gustano ogni giorno piatti deliziosi.

Un'attività molto importante è l'istruzione dei bambini e dei ragazzi che saranno i devoti del futuro. Per questo gli Hare Krsna organizzano scuole che possano aiutare i ragazzi non solo a crescere istruiti ed educati, ma anche a comprendere le cose più importanti della vita e le basi della filosofia vaisnava.

Vivere in una comunità rende ogni problema più facile da risolvere: c'è sempre qualcuno che sa risolverlo, che sa consigliarci e che può aiutarci in quello che vogliamo fare.

L'atmosfera dei magnifici giardini in cui sono inserite le comunità dei devoti di Krsna è ideale per dedicarsi allo studio e alla meditazione. Allontanarsi almeno per un po' di tempo dal caos della città, dallo smog e dal rumore fa bene a tutti: chi volesse tentare questa esperienza troverà senz'altro un ambiente fantastico ai templi di Krsna. Qui sotto il giardino di Villa Vrndavana e il nuovo tempio di Albettone, Prabhupadadesa.

Vicino al bellissimo edificio del tempio, che comprende anche le stanze per i devoti e le devote residenti, al tempio di Chignolo d'Isola, in Lombardia, si è organizzata la costruzione del Villaggio Hare Krishna, un vero e proprio paese edificato in cooperativa che prevede la costruzione di case immerse nel verde.
Questa sistemazione nuova permetterà a tutti (anche ai devoti con più figli, ai meno giovani e a quelli che amano mantenere uno spazio proprio con un po' d'intimità e di autonomia) di partecipare attivamente alla vita del tempio, senza rinunciare per questo a qualche abitudine "casalinga ".

Durante i pranzi, svolgendo le attività del tempio, in camera, in giardino, studiando: nella vita di comunità tutti possono trovare gli amici ideali.
Tutti i devoti sono uniti da sentimenti sinceri e profondi, ma ancora di più si possono instaurare amicizie serie e durature conoscendosi da vicino e trascorrendo le proprie giornate per servire insieme il Signore Supremo.
Qui, nei centri Hare Krsna, l'amicizia è una cosa vera e sincera, e la compagnia dei devoti rende l'atmosfera ancora più bella.

Le attività dei devoti di Krsna nei loro centri sono le più svariate: la predica, le conferenze, le lezioni di filosofia, i programmi in tutto il mondo; le cerimonie, le preghiere, l'adorazione di Krsna sull'altare; l'agricoltura con grandi campi, mucche, api, orti e uliveti; la stampa, la traduzione, l'illustrazione dei libri e delle pubblicazioni divulgative sulla Coscienza di Krsna; la distribuzione dei libri di Srila Prabhupada e quella del cibo. Dagli Hare Krsna ognuno può trovare le cose giuste per coltivare le proprie attitudini e le proprie capacità in un'atmosfera serena e tranquilla, dedicandosi contemporaneamente allo studio e alla meditazione.

fine delle figure.















LA FESTA DELLA DOMENICA

Se vuoi conoscere Krsna i devoti ti invitano a una festa speciale con canti trascendentali, danze estatiche, conferenze filosofiche sulla cultura vedica e il bhaktiyoga e una deliziosa cena vegetariana.
Completamente gratis, ogni domenica pomeriggio in tutti i centri Hare Krsna.

Ogni domenica pomeriggio in questi centri Hare Krsna

Asti  Roatto  Frazione Valle Reale 20  Tel. (0141)938406
Bergamo  Villaggio Hare Krishna  Da Medolago Strada Per Terno D'Isola
Chignolo D'Isola  Tel. (035)490706
Bologna  Via Ramo Barchetta 2  Castagnolo Minore  Bentivoglio  Tel. (051)863924
Firenze  Villa Vrindavana  Via Scopeti 108
San Casciano In Val Di Pesa  Tel. (055)820054
Macerata  Centro Nityananda  Contr. S. Paterniano 4  Potenza Picena  Tel. (0733)672314
Napoli  Via Vesuvio 33/35  Ercolano  Tel. (081)?390398
Roma  Via Tor Tre Teste 142  Tel. (06)262913
Vicenza  Prabhupadadesa  Albettone  Via Roma 9  Tel. (0444)790573/790566
Svizzera Italiana  Bellinzona  Fattoria Nandagrama  Contone  Tel. (004192)622747
Brescia  Hare Krishna Club
Tel. (030)2400995
E a casa dei devoti
Cagliari  Flumini Quartu  Tel. (070)805534
Genova  Quarto  Tel. (010)386886
Palermo  Tel. (091)6700385
Pisa  Perignano  Tel. (0587)616194
Pistoia  Tel. (0573)424535
Roma  Riano  Tel. (06)9081039
Savona  Finale Ligure  Tel. (019)695284
Terni  Tel. (0744)303011
Varese  Arcumeggia  Tel. (0332)624081















VITA REALE E VITA ARTIFICIALE
di SADAPUTA DASA

Sadaputa dasa (Richard L. Thompson) si è laureato in matematica alla Cornell University. Collabora a varie riviste scientifiche ed è anche autore di numerosi libri. Il più recente è "Cosmografia e astronomia vedica".



A Santa Fè, nel Nuovo Messico, un gruppo di scienziati provenienti per la maggior parte dal laboratorio nazionale di Los Alamos, ha organizzato recentemente una pubblica conferenza sulla "Vita artificiale''. Il tema del dibattito, a cui ho partecipato, era che l'essenza della vita non poggia tanto sulla sostanza biologica, quanto piuttosto su schemi di organizzazione ripetibili.
Se questa idea è valida, il pensiero corre: le forme di vita potrebbero essere capaci di organizzarsi dai molti differenti tipi di elementi materiali. In particolare la vita potrebbe esistere come una delle possibilità esprimibili dell'attività elettronica di un computer. Gli organizzatori della conferenza, vestiti con noncuranza, uomini sui trenta o quaranta dai lunghi capelli, dicevano che forme di vita artificiale, che si originano dai computers, stanno sviluppandosi anche ora  e può darsi che si evolvano al punto di dominare la terra. Secondo questa visione, il ruolo evolutivo dell'uomo sarebbe produrre modelli di vita, basati sul silicone, che alla fine, guardandosi indietro, vedranno l'uomo stesso come un primitivo antenato.
I promotori del convegno consigliavano di essere aperti verso queste idee progressiste: dovremmo lasciar perdere il nostro antropocentrismo parrocchiale e dare il benvenuto alle forme di vita progredita da qualunque parte provengano. Ma alcuni tra gli scienziati partecipanti dubitavano che un programma operante su un computer potesse essere considerato in qualche modo vivo. Il filosofo Elliot Sober diceva in proposito che quando i tecnici producono un ponte simulato in un computer a nessuno mai verrebbe in mente di considerarlo reale: la simulazione non fa altro che darci un'immagine dove i vari dati ci dicono qualcosa su un ponte. Nello stesso modo quindi, quando un computer simula un organismo, abbiamo un'immagine prodotta da dati che ci dicono qualcosa sulla vita, ma non vediamo vita vera e propria.
Tommaso Toffoli, un ricercatore di informatica dell'Istituto di Tecnologia del Massachusetts ha risposto a questo riguardo. Supponete, diceva, che gente simulata guidasse auto simulate su un ponte simulato. Se il ponte crollasse, la gente incontrerebbe una morte simulata.
I modelli di una simulazione fedele ricalcano i modelli reali. La gente simulata attraversa il ponte simulato proprio come la gente vera attraversa un vero ponte. E fino a che i modelli, proseguiva il Dott. Toffoli, fossero l'essenza di ciò che realmente succede, potremmo pensare alla simulazione negli stessi termini in cui pensiamo agli originali.
In linea di principio, quindi, se una scena reale materiale può mostrare la vita, lo stesso può fare una simulazione. In pratica, chiaramente, i computers di oggi che operano con un unico processore, sono insufficienti ad assemblare credibilmente modelli di realtà. Ma Toffoli ipotizzava che i potenti computers del futuro saranno organizzati (come cristalli) da un imponente numero di processori micro miniaturizzati, quasi di dimensioni atomiche, che lavoreranno tutti contemporaneamente. Toffoli parlava di questi computers come "materia programmabile". In realtà (anche se Toffoli questo non lo ha detto) potremmo già guardare alla materia con le sue subparticelle atomiche interattive, come ad uno di questi computers. Seguendo quest'idea, la vita è già una simulazione computerizzata, che si svolge sulla "materia programmabile" dell'universo stesso.
Ora, se la vita non è altro che una simulazione computerizzata, una serie di stati programmabili, potremmo dire che è essenzialmente irreale. Parole come "fiore", "cane" e "umano" altro non sono che nomi, simboli che noi riferiamo a campioni di materia.
E questa è in realtà la comprensione che i Veda hanno non della vita, ma del corpo materiale. Nell'undicesimo canto dello SrimadBhagavatam, Krsna dice a Uddhava che le forme grossolane e sottili dei corpi materiali non esistono di per se stesse; non sono altro che campioni temporaneamente manifestati di una realtà che esiste in eterno, la Verità Assoluta. Krsna illustra quest'idea con un esempio: "L'oro esiste prima che lo si trasformi in oggetti d'oro e rimane quando gli oggetti d'oro sono distrutti. La realtà è l'oro in se stesso anche se poi i vari oggetti assumono diversi nomi. Nello stesso modo Io esisto prima che l'universo venga creato e oltre il suo annientamento, e Io solo esisto mentre viene mantenuto..."
"Ciò che non esiste nel passato e non esisterà in futuro non ha esistenza autonoma finché dura... Qualunque cosa sia creata e rivelata da qualcos'altro non è in ultima analisi che l'altra cosa stessa" (Srimad-Bhagavatam 11.28 v.1921).
Possiamo quindi guardare alle forme temporanee dell'universo materiale come a derivati dell'energia di Krsna ai quali sono stati assegnati diversi nomi. Nell'essenza questi modelli, fatti dell'energia materiale di Krsna (bhairanga sakti), non sono diversi dai raggruppamenti di elettroni che si formano e si dissolvono nel circuito del computer durante una simulazione. Possiamo guardare quindi all'universo materiale come alla simulazione computerizzata ultima, e a Krsna come al simulatore ultimo.
Ma se è a questo punto lecito vedere il corpo materiale come una successione di agglomerati instabili, questo non significa che siamo autorizzati a guardare così anche alla vita. Krsna nella Bhagavad-gita (2.20) dice che l'anima, il sé cosciente individuale, esiste in eterno: "Per l'anima non c'è né la nascita né la morte. Esiste e non smette mai di esistere. Non nasce, non muore, è eterna, originale, non ebbe mai inizio e non avrà mai fine. Non muore quando il corpo muore."
La gente simulata di Tommaso Toffoli, sul ponte simulato, manca di un elemento fondamentale: la coscienza. Una serie di computerizzazioni potrà anche simulare i cambiamenti cui il corpo di una persona deve sottostare, compresi quelli del cervello. Ma perché mai stimoli di corrente elettrica dovrebbero generare l'esperienza cosciente di questi cambiamenti? Potrà essere difficile comprendere, si potrebbe replicare, come stati generati elettronicamente possano produrre coscienza degli stessi, ma sappiamo che nei cervelli umani succede così. E perché mai non potrebbe allora succedere a un computer?
La riposta è che non abbiamo alcuna evidenza scientifica che provi che stati indotti nel cervello generino coscienza. E capire come tutto questo si svolga nei cervelli sarebbe non meno difficile che capire come mai potrebbe succedere nei computers.
La Bhagavad-gita offre una soluzione semplice postulando che la coscienza nel corpo materiale si manifesta in presenza di un'entità fondamentalmente diversa dalla materia. Viste le difficoltà, filosofi e scienziati, che hanno cercato di definire la coscienza nell'ambito di quanto può generarsi da particolari combinazioni di elementi materiali, dovrebbero pensare a questa soluzione.
Se volessimo tentare di adottare questa soluzione potremmo domandarci come potrebbe l'entità cosciente immateriale collegarsi al corpo materiale. Possiamo capire come potrebbe funzionare questo collegamento tornando alla storia del ponte simulato di Toffoli.
Come potremmo introdurre la coscienza nella simulazione? Un modo sarebbe quello di agire in "tempo reale" dove gli eventi simulati si svolgessero di pari passo ai corrispondenti eventi del mondo reale (servirebbe soltanto un computer sufficientemente veloce). A quel punto si potrebbe introdurre la coscienza nella simulazione collegando elettronicamente i sensi della vera gente, cosciente, con i sensi simulati della gente simulata. Le intenzioni della gente cosciente muoverebbero i corpi della gente nel mondo simulato, e la gente cosciente avrebbe la stessa esperienza della gente simulata.
Stiamo correndo troppo? Alcuni scienziati nel mondo dei computers ci stanno già lavorando. Il gruppo di ricerca V.P.L. in California sta sperimentando la "realtà virtuale" dove gli occhi, le orecchie e una mano di una persona vengono sovrapposte elettronicamente agli occhi, le orecchie e una mano "virtuali" in un modo simulato. Il soggetto guarda attraverso un visore, due piccoli schermi televisivi piazzati direttamente davanti agli occhi, e vede così nel mondo simulato.
Uno speciale guanto legge elettronicamente i movimenti della mano e un altro sensore segue i movimenti della testa.
Così si sperimenta il mondo simulato attraverso un corpo simulato, ci si muove in quel corpo e si afferrano oggetti simulati in quel modo.
Se è possibile collegare una coscienza umana con un corpo virtuale, irreale, in un mondo simulato, perché non potrebbe essere possibile collegare la coscienza spirituale con corpi allo stesso modo irreali nel mondo materiale "reale"?
La filosofia vedica del sankhya descrive i processi e i linguaggi di tale comunicazione. Il terzo canto dello SrimadBhagavatam spiega come l'energia materiale di Krsna includa un elemento chiamato "falso ego" o ahankara, che si interfaccia con l'anima non materiale. Il falso ego ha la funzione dei visori televisivi e del guanto elettronico che uniscono l'essere umano ad un computer che lavori su un programma di realtà virtuale.
Entrambi i corpi, quello materiale come lo conosciamo dalla letteratura vedica, e quello simulato in um mondo generato dal computer, non sono che aggregati temporali. Ma il sé cosciente  la vera essenza di quell'essere vivente  ha una realtà sostanziale al di fuori del regno dei campioni che mutano.
Nella realtà generata dal computer questo Sé cosciente è un essere umano che non fa parte del sistema elettronico e nella filosofia vedica questo Sé è un'entità trascendentale distinta dalla materia.
Una lezione che possiamo imparare dai pensieri e dagli esperimenti degli scienziati che lavorano sui computers è che questa relazione tra il sé e il mondo materiale è possibile.
Può darsi che sia proprio quello che stiamo vivendo.
Tradotto dall'inglese da Krsna Caitanya dasa (Claudio Rocchi)















Scritture Vediche

SRIMADBHAGAVATAM

Reincarnazione: La Storia Del Re Citraketu

La storia che vi presentiamo, adattata da Lalita Govinda devi dasi, è estratta dal VI canto dello SrimadBhagavatam, il Grande classico della spiritualità scritto cinquemila anni fa da Krsna Dvaipayana Vyasa, tradotto dall'originale sanscrito da Sua Divina Grazia A. C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada. Lo Srimad-Bhagavatam, l'essenza di tutte le Scritture vediche, è la scienza spirituale che ci permette di conoscere non solo la sorgente ultima di ogni cosa, l'Essere Supremo, ma anche la relazione che ci unisce a Lui, e ci informa che il nostro dovere è di agire per migliorare la società umana in base a questa conoscenza infallibile. Chi fosse interessato all'intera opera può contattare la Bhaktivedanta Book Trust Italia.



Nella provincia di Surasena viveva un re di nome Citraketu, che governava l'intero pianeta. Durante il suo regno la terra produceva tutto ciò che era necessario alla vita. Citraketu, com'era costume a quel tempo per re e principi, aveva molte mogli, ma benché fosse in grado di generare, non aveva potuto avere un figlio da nessuna di loro. Le regine infatti, erano tutte sterili. Citraketu era dotato di grande bellezza, magnanimità e giovinezza. Era nato in una famiglia nobile, aveva ricevuto un'educazione completa ed era ricco e opulento. Tuttavia, nonostante tutte queste qualità, era sempre disperato per il fatto di non avere figli. Le sue regine erano tutte molto belle, con occhi attraenti, eppure, né le opulenze, né le regine, né le terre che possedeva erano fonte di felicità per lui.
Un giorno un potente saggio di nome Angira, giunse al palazzo del re. Il re gli offrì adorazione, cibo e bevande, e quando il saggio si fu seduto comodamente, il re, controllando la mente e i sensi si sedette sul pavimento ai suoi piedi.
Accortosi dell'insoddisfazione di Citraketu, il saggio Angira, sebbene sapesse tutto, lo interrogò.
Il re si prosternò con grande umiltà e rispose: "Come una persona affamata e assetata non può essere appagata da oggetti di gratificazione esterna, quali ghirlande o polpa di sandalo, così io non sono soddisfatto del mio impero, della mia prosperità e dei miei possedimenti che anche i grandi esseri celesti desiderano, perché sono privo di un figlio. Oh grande saggio, ti prego, salvami e fa in modo che io possa avere un figlio."
Angira Rsi, molto misericordioso, compì allora un sacrificio offrendo riso dolce al deva conosciuto come Tvasta, e i resti dell'offerta furono dati a Krtadyuti, la prima e la più perfetta tra le regine.
Poi così parlò al re: "Tu avrai un figlio che sarà per te causa di gioia e di dolore insieme."
Il re sopraffatto dalla gioia nell'udire che avrebbe avuto un figlio, non riuscì a capire fino in fondo l'affermazione del saggio.
Dopo aver ricevuto il seme da Citraketu, la regina gradualmente si arrotondò come la luna nel corso della quindicina crescente. Poi, a tempo debito, il figlio del re nacque. A questa notizia tutti gli abitanti dello stato di Surasena furono immensamente felici.
L'affetto del re per il figlio s'intensificava di giorno in giorno, e così pure aumentava l'amore per Krtadyuti, mentre gradualmente diminuiva verso le altre mogli. Queste, osservando il crescente attaccamento del re, bruciavano sempre più per l'invidia. Con l'aumentare dell'invidia le regine persero l'intelligenza, e poiché avevano un cuore molto duro e non sopportavano che il re le trascurasse, alla fine somministrarono del veleno al bambino.
Non sapendo ciò che era successo, e pensando che il figlio stesse dormendo da troppo tempo la regina Krtadyuti disse alla nutrice: "Cara amica, ti prego, porta qui mio figlio." La nutrice si accorse che gli occhi del piccolo erano rovesciati e vide che il bambino era morto.
Quando il re Citraketu ebbe la notizia dell'inesplicabile morte del figlio diventò quasi cieco. Per il grande affetto, il dolore divampò in lui come un fuoco ardente ed egli scivolava e cadeva mentre andava a vedere il suo bambino privo di vita.
Il re si avvicinò al figlio e cadde privo di sensi ai suoi piedi coi capelli e le vesti in disordine. Quando col respiro affannoso e gli occhi pieni di lacrime, riprese i sensi, fu incapace di parlare. Vedendo il re stroncato dal profondo dolore per la morte del figlio, unico erede della famiglia, la regina cominciò a lamentarsi in mille modi, e il re addolorato, piangeva disperatamente con la bocca spalancata. Per l'improvvisa disgrazia tutta la popolazione si sentì profondamente smarrita.
Quando il grande saggio Angira comprese che il re stava affogando in un oceano di disperazione, si recò sul luogo accompagnato da Narada Muni. Mentre Citraketu, oppresso dal dolore, giaceva come morto a fianco del cadavere del figlio, i due grandi saggi, Narada e Angira, lo istruirono a proposito della coscienza spirituale con le seguenti parole:



CANTO VI

CAPITOLO XV



VERSO 3


yatha prayanti samiyanti
srotovegena balukah
samyujyante viyujyante
tatha kalena dehinah

yatha: proprio come; prayanti: allontanarsi; samyanti: unirsi; srotah-vegena: per la forza delle onde; balukah: piccoli granelli di sabbia; samyujyante: essi sono uniti; viyujyante: poi separati; tatha: similmente; kalena: dal tempo; dehinah: gli esseri individuali che hanno assunto un corpo materiale.



TRADUZIONE

O re, come i granelli di sabbia a volte si uniscono e a volte si separano a causa della forza delle onde, similmente gli esseri individuali che hanno assunto un corpo materiale a volte si uniscono e a volte si separano per la forza del tempo.



SPIEGAZIONE

L'incomprensione dell'anima condizionata deriva dalla sua concezione della vita basata sul corpo. Il corpo è materiale, ma all'interno del corpo c'è l'anima. Questa è la comprensione spirituale. Sfortunatamente, chi è immerso nell'ignoranza pensa, sotto l'influsso dell'illusione, che il corpo sia il suo vero sé. Non capisce che il corpo è materia. Come particelle di sabbia i corpi si uniscono e si separano per la forza del tempo e, nella loro illusione, gli esseri si lamentano a causa di queste unioni e separazioni. Se non si conosce ciò, la felicità è fuori discussione. Perciò la prima istruzione data dal Signore nella Bhagavadgita (2.13) è la seguente:

dehino 'smin yatha dehe
kaumaram yauvanam jara
tatha dehantarapraptir
dhiras tatra na muhyati

"Come l'anima incarnata passa, in questo corpo, dall'infanzia alla giovinezza e poi alla vecchiaia, così l'anima passa in un altro corpo all'istante della morte. L'anima realizzata non è turbata da questo cambiamento." Noi non siamo il corpo, siamo anime spirituali intrappolate nel corpo. Il nostro vero interesse è legato alla comprensione di questo fatto. In seguito, potremmo fare un ulteriore progresso. Altrimenti, se rimaniamo in questa concezione corporea, la nostra miserabile esistenza materiale continuerà per sempre. I piani politici, le opere di beneficenza sociale, l'assistenza medica e gli altri programmi messi in atto nel tentativo di assicurare la pace e la felicità non saranno duraturi. Dovremo sopportare, una dopo l'altra, tutte le sofferenze che l'esistenza materiale ci riserva. Perciò la vita materiale è definita duhkhalayam asasvatam: un ricettacolo di condizioni miserabili.

* * *

Angira Rsi disse: "O re, entrambi tu e noi  consiglieri, spose e ministri , come del resto ogni cosa mobile e immobile esistente al presente nell'intero cosmo, siamo in una situazione temporanea. Prima della nostra nascita questa situazione non esisteva, e dopo la nostra morte non esisterà più.
Illuminato in questo modo dalle istruzioni di Narada e Angira, Citraketu ricominciò a sperare. Asciugandosi con la mano il viso segnato dal dolore, pronunciò queste parole: "Siete venuti qui vestiti come saggi erranti per dissimulare la vostra vera identità, ma io posso capire che tra tutti gli uomini voi possedete la più elevata percezione della realtà. Poiché conoscete ogni cosa nella giusta luce, siete le più grandi tra tutte le personalità. per questo potete darmi la vera conoscenza. Io sono stolto come un animale di un villaggio, un cane o un maiale, immerso come sono nelle tenebre dell'ignoranza. Perciò, vi prego, accendete la torcia della conoscenza allo scopo di salvarmi."
"La prima volta che venni nella tua casa, avrei voluto trasmetterti la conoscenza trascendentale, ma quando vidi che la tua mente era assorta in cose materiali, ti diedi solo un figlio, che fu causa per te di gioia e di dolore. Ora tu hai provato la miseria di colui che ha figli e figlie. Il regno, il potere militare, il tesoro, i servi, i ministri, gli amici e i parenti sono tutti fonte di paura, di illusione, di dolore e sventura. Per il loro carattere transitorio tutti questi elementi appartengono al campo delle illusioni, dei sogni e delle speculazioni mentali. Cerca di capire chi sei, se sei corpo, mente o anima. Considera da dove sei venuto, dove andrai dopo aver lasciato il corpo e perché sei sottoposto al controllo della sofferenza materiale. Cerca, in questo modo, di capire la tua vera posizione, così sarai in grado di abbandonare gli inutili attaccamenti, e la convinzione che questo mondo materiale sia eterno. Allora otterrai la pace".
Col suo potere mistico il saggio Narada rese visibile il bambino morto agli occhi di tutti i parenti che piangevano e parlò così: "O essere vivente, buona fortuna a te. Guarda i tuoi genitori, i tuoi amici e parenti, tutti sopraffatti dal dolore per la tua scomparsa. A causa della tua morte precoce, una parte della tua vita è ancora rimasta. Perciò puoi rientrare nel tuo corpo e godere della vita che ti resta."
Grazie al potere mistico di Narada Muni l'anima rientrò per breve tempo nel suo corpo e rispose: "Secondo i frutti delle attività interessate, io, essere vivente, trasmigro da un corpo all'altro, talvolta tra le specie di esseri celesti, talvolta tra le specie di animali inferiori, talvolta tra vegetali e talvolta tra le specie umane. Perciò, nel corso di quale vita queste persone erano mio padre e mia madre? Nessuno in realtà è mio padre e mia madre. Come posso accettare queste due persone come miei genitori?

* * *



CANTO VI

CAPITOLO XVI



VERSO 5


bandhujnatyarimadhyastha-mitrodasinavidvisah
sarva eva hi sarvesam
bhavanti kramaso mithah

bandhu: amici; jnati: membri della famiglia; ari: nemici; madhyastha: neutrali; mitra: benefattori; udasina: indifferenti; vidvisah: o persone invidiose; sarve: tutte; eva: in realtà; hi: certamente; sarvesam: di tutti; bhavanti: diventano; kramasah: gradualmente; mithah: l'uno dell'altro.



TRADUZIONE

"In questo mondo materiale che, simile a un fiume, trascina gli esseri viventi, tutti diventano parenti, amici e nemici nel corso del tempo. Essi assumono a volte un atteggiamento di neutralità verso alcuni, agiscono da intermediari verso altri, si disprezzano, e stabiliscono molte altre relazioni tra loro. Tuttavia, nessuna di queste relazioni è permanente."



SPIEGAZIONE

Noi stessi possiamo sperimentare in questo mondo materiale che la medesima persona oggi amica può diventare nemica. Le nostre relazioni di amici e nemici, di familiari o estranei, sono in realtà il risultato dei nostri diversi comportamenti. Il re Citraketu piangeva suo figlio, che ora era morto, ma avrebbe potuto pensare: "Questo essere era mio nemico nell'ultima vita e ora, essendo nato come mio figlio, mi lascia prematuramente per farmi soffrire questa pena, questa agonia." Perché non si dovrebbe considerare un figlio il nostro nemico di un tempo lontano e gioire della sua morte invece di piangerla? Come è affermato nella Bhagavadgita (prakrteh kriyamanani gunaih karmani sarvasah): In realtà, ogni cosa accade a causa del nostro contatto con le influenze della natura materiale. Perciò una persona che è mio amico oggi sotto l'influenza della virtù, potrà essere mio nemico domani sotto l'influenza della natura materiale, noi, per effetto dell'illusione, consideriamo gli altri come amici, nemici, figli o padri sulla base dei differenti rapporti che intratteniamo con loro nelle differenti condizioni esistenziali.

* * *

Così quando l'anima condizionata, nella forma del figlio di Maharaja Citraketu, parlò in questo modo, il re e gli altri parenti restarono attoniti. Fu così che essi poterono tagliare le catene dell'affetto e i loro pianti cessarono.
Le mogli rivali di Krtadyuti che avevano avvelenato il bambino erano piene di vergogna e persero tutto il loro splendore, ricordarono le istruzioni di Angira e persero qualsiasi desiderio di avere figli. Seguendo le direttive dei brahmana, andarono sulle rive della Yamuna, dove si bagnarono ed espiarono le loro attività colpevoli.

Così, illuminato dalle istruzioni dei saggi Angira e Narada, il re Citraketu si sentì in pieno possesso della conoscenza spirituale.
Come un elefante si districa da una pozza d'acqua fangosa, così il re Citraketu poté uscire dal buio pozzo della vita di famiglia.















A CENA CON KRSNA

di PARAMA KARUNA DEVI DASI

Che cosa cucinereste se oggi a pranzo da voi ci fosse Dio?
E' una domanda che i devoti di Krsna si fanno tutti i giorni, perché ogni volta che cucinano l'ospite principale è proprio Lui, Krsna, che accetta volentieri ciò che il Suo devoto Gli offre con amore e devozione. Anzi, ha già fatto sapere ai Suoi amici le cose che preferisce e quelle che non ama mangiare: sicuramente non dovremo prepararGli carne, pesce o uova, ma anche altri ingredienti dovrebbero essere evitati, come aglio e cipolla, per esempio (che possono essere però vantaggiosamente sostituiti dall'asafetida, una spezia resinosa che ne ricorda da vicino il sapore senza averne gli spiacevoli effetti collaterali).
Le ricette preferite da Krsna sono quelle realizzate con gli ingredienti che Egli definisce "della virtù", cioè dolci, sugosi, saporiti. Non è però necessario costringere la nostra famiglia o gli altri amici a mangiare cibi indiani: nella categoria dei cibi nella virtù si trovano anche molti ingredienti e preparazioni caratteristiche della cultura mediterranea. Come, ad esempio, le ricette seguenti.



TORTELLI DI ZUCCA

Per poter lavorare facilmente la zucca scottatela in forno, intera, quando si sarà intiepidita, sbucciatela e tagliatela.
Preparate la pasta: mescolate 500 gr. di farina di grano duro (quella di grano tenero non va bene), un cucchiaino di sale, un pizzico di zafferano, un pizzico di noce moscata, un pizzico di asafetida in polvere. Aggiungete pian piano circa un bicchiere di acqua lavorando energicamente fino ad ottenere un impasto ben sodo. Lasciate riposare per una mezz'ora coperto con un tovagliolo, e intanto preparate il ripieno. Passate o schiacciate 300 gr. di polpa di zucca, fatela rosolare con 50 gr. di burro, un pizzico di asafetida, sale a piacere, poi aggiungete 100 gr. di mandorle tritate fini, due cucchiai di pane grattugiato, due cucchiai di formaggio (la cagliata va bene), maggiorana a piacere, un pizzico di noce moscata in polvere, ed eventualmente qualche goccia di olio essenziale di mandorle. Impastate tutto e lasciate raffreddare. Stendete la sfoglia sulla spianatoia diverse volte, sempre più sottile e fatene delle strisce larghe dieci cm. Disponete un po' di ripieno diviso in palline a quattro o cinque cm. l'una dall'altra, nel mezzo della striscia, ripiegate la striscia a metà per il lungo in modo da coprire le palline di ripieno. Ora fate aderire le due metà della sfoglia schiacciando fuori l'aria, poi ritagliate i tortelli usando la rotellina, oppure una formina per tagliare i biscotti. Lasciate asciugare un po' i tortelli sulla spianatoia infarinata, rivoltandoli una volta, poi fateli cuocere in molta acqua bollente salata. Condite con panna, sale, un pizzico di macis o noce moscata.







INSALATA RICCA

Anche l'insalata può diventare molto ricca e nutriente. Generalmente si parte da una base di insalata a foglie (che può essere lattuga di vario tipo, trevisana rossa, scarola, insalata riccia rossa, indivia belga, foglie di spinaci crudi, e così via), una verdura croccante affettata molto finemente (come verza bianca cruda, finocchi, sedano, rapanelli, carciofi crudi, puntarelle di catalogna tenera, peperone crudo giallo, rosso o verde, cetrioli, ecc., a
scelta), un formaggio (fresco sbriciolato come la ricotta o il panir, oppure tagliato a cubetti,
come la mozzarella, oppure stagionato, tagliato a lamelle o a filetti, come olandese, asiago,
quartirolo, ecc.), una manciata di frutta secca tostata (possono essere arachidi, mandorle, noci, nocciole, pinoli, ecc.), qualche aroma (olive verdi o nere, basilico fresco, prezzemolo fresco, origano, ecc.) e un condimento (semplicemente olio, sale, e succo di limone, oppure yogurt al naturale con un po' di olio e sale, o una salsina più ricercata). Condite l'insalata all'ultimo momento, mescolate delicatamente senza sciuparla, e servitela con un accompagnamento di cereali (pane, crackers oppure crostini di pane tostato, fiocchi di mais tostato o germogli di grano spolverati sopra, oppure riso integrale).
Potete aggiungere anche dei germogli di cereali e legumi (di soia, di grano, di orzo, di ceci, di fieno greco, di alfaalfa, ecc.) oppure del sesamo tostato.







SALSA ALL'ARANCIA

Spremete due arance sanguinelle e frullate il succo con due cucchiai di ricotta o mascarpone, un pizzico abbondante di sale, mezzo bicchiere di olio di oliva. E' delicatissima.







TORTA SALATA DI
VERDURE

Preparate la pasta mezza sfoglia stemperando una tazza di burro a temperatura ambiente, in quattro tazze circa di farina con un pizzico di sale. Lavorate la farina con il burro per pochi
minuti, finché sembra umida, poi aggiungete poco alla volta dell'acqua ben fredda, mescolando con un cucchiaio di legno. Non lavorate la pasta con le mani, altrimenti il burro si scioglie e la pasta diventa molle.
Quando avrete ottenuto una pasta ben soda, raccoglietela con le punte delle dita e fatene
una palla.
Preparate il ripieno con le verdure che
preferite:
- carote a fieno, piselli e mozzarella, noce
moscata o basilico fresco,
- patate lessate e schiacciate, spinaci, ricotta o
cagliata, spezie varie,
- carciofi in umido, besciamella, formaggio
grattugiato,
- asparagi, piselli, besciamella.

Stendete la sfoglia sottile con il mattarello, dividetela in due metà. Con una foderate una tortiera, poi versate il ripieno e livellatelo bene ai bordi. Praticate dei fori in superficie per permettere la fuoriuscita dell'umidità, poi passate in forno a dorare a temperatura media (180 gradi circa). Servite tiepida o fredda.







PERE AL MASCARPONE
CON LE NOCI

Scegliete delle pere non troppo grandi: eliminate il torsolo con l'apposito attrezzo e sbucciatele con attenzione. Più largo sarà il "tunnel" ricavato all'interno della pera, più ripieno potrete mettere. Stemperate circa 200 gr. di mascarpone fresco (è un formaggio che
si fa senza caglio) con un cucchiaio di miele e un manciatina di noci tritate (tenetene da parte un po' per guarnire). Potete aggiungere all'impasto anche una spolverata di cannella o una scorzetta di limone grattugiata per profumarlo. Ora riempite le pere con il formaggio e noci, poi spalmatele con il ripieno rimasto.
Alla fine rotolatele nelle noci tritate tenute da parte.
Disponete le pere in piedi sul piatto da portata e se lo desiderate, decorate tutt'intorno con la panna montata.















VAISNAVISMO

Storia e Filosofia Della Coscienza Di Krsna
Dalle Origini Ai Giorni Nostri

di MATSYA AVATARA DASA



Alla civiltà vedica, altamente stimata ed apprezzata da insigni studiosi di scienze umanistiche in tutto il mondo, ieri come oggi viene riconosciuto ufficialmente uno dei posti più autorevoli nella storia della civiltà umana. Questa civiltà, detta Brahminica, dal nome della classe sociale che ne era alla guida, ha lasciato in eredità alla storia umana un patrimonio culturale di inestimabile valore in termini di conoscenza fisica, metafisica e spirituale; scienze, arti e religione.
Questa civiltà, fin dai primordi, ha fatto perno sulla saggezza divina, Sruti (*1), impartita da Dio in Persona, Krsna, nel momento stesso della creazione di quest'Universo, al signore Brahma, il primo essere creato. Tramandata da questi a suo figlio, il celebre saggio e devoto Narada, quest'ultimo la trasmise, fra gli altri, ad un suo discepolo, Vyasadeva, il quale risiedeva in una località santa, Badrinath, sulle vette dell'Himalaya.
A partire dalla creazione dell'universo materiale in poi, fino all'avvento dell'era di Kali, l'epoca in cui viviamo (iniziata cinquemila anni or sono), la scienza della realizzazione spirituale, quale strumento trascendentale per lo sviluppo della Coscienza di Dio, di Krsna, è stata un bene comune, un immenso, inesauribile patrimonio a disposizione di tutta l'umanità. Da maestro a discepolo, oralmente, l'insegnamento spirituale, con la pratica dell'ascolto e del racconto, ha pervaso e infuso di grazia divina milioni di anni di storia umana.
Centinaia di migliaia di specie umane, per migliaia di generazioni, su infiniti pianeti negli universi materiali, hanno vissuto le loro avventure esistenziali, fra tragedie e trionfi, alla ricerca della perfezione, della liberazione dalle leggi ineluttabili della nascita e della morte, imposte dalla poderosa macchina della natura materiale. Nel corso di milioni di anni, l'umanità, con tutti i suoi limiti e l'enorme potenzialità, seguendo le preziose istruzioni della conoscenza rivelata dei Veda, ha modellato la propria storia fino a tempi relativamente recenti.
Alla vigilia dell'avvento di Kaliyuga, il grande saggio Mahamuni Vyasadeva, colmo di compassione per le anime sfortunate di quest'era di ipocrisia e discordia, prevedendo con visione divina la disastrosa condizione delle generazioni future, per salvare e garantire intatto il sapere trascendentale, mise per iscritto ciò che fino ad allora era stato tramandato oralmente: il sapere per eccellenza, la conoscenza vedica, la scienza della realizzazione spirituale.
Questa conoscenza dei Veda è giunta fino a noi dagli yuga (*2) precedenti, attraverso quattro principali linee discipliche, dette Sampradaya, che prendono il nome dai loro rispettivi iniziatori: Brahmagaudiya sampradaya, Laksmi o Srisampradaya, Rudrasampradaya e Sanaka o Hamsasampradaya. Il sapere spirituale di queste quattro vie della trascendenza, soprattutto nel corso dell'ultimo millennio, è stato tramandato intatto fino alla nostra generazione da cinque importanti scuole di Vaisnavismo (*3), tuttora seguite da oltre trecentocinquanta milioni di fedeli che adorano Dio come il Signore Visnu o Krsna. Queste cinque scuole di trascendenza, il cui unico scopo è la diffusione della coscienza di Dio, Krsna, sono conosciute con il nome dei loro rispettivi acarya e fondatori, e sono: la scuola di Ramanuja, Madhva, Nimbarka, Vallabha e Sri Caitanya. Vediamo ora alla luce della storia le loro rispettive realizzazioni mistiche, poiché seppure in armonia fra loro, ciascuna scuola ha sviluppato un particolare rasa (o relazione personale con la divinità), una sua dottrina filosofica e differenze culturali rispetto alle altre. Descriviamo quindi ciò che queste scuole hanno sperimentato e insegnato.







LA SCUOLA DI RAMANUJA

Ramanujaacarya è stato il primo a formalizzare il pensiero e l'adorazione delle Divinità nel movimento bhakti (*4) nel Sud dell'India, iniziato da un gruppo di devoti mistici detti Alvar. Nel dodicesimo secolo egli compilò importanti testi conformi ai Veda, stabilendo canoni per l'adorazione delle Divinità nel tempio, che ancora oggi formano le basi della maggior parte dei sistemi di adorazione vaisnava. Le sue scuole o asram, dette "Sri vaisnava", si trovano soprattutto nel Sud dell'India. Ramananda, un importante maestro spirituale apparso successivamente in questa scuola, predicò l'amore per SitaRama e diffuse il culto della bhakti nel Centro e nel Nord dell'India.
La filosofia di questa scuola è un monismo ben definito, vishishtadvaita, che insegna: benché ogni cosa sia connessa a Dio, ci sono differenze reali fra: il Signore, le anime e il creato.







LA SCUOLA DI MADHVA

I monasteri e i santuari di adorazione, fondati da Madhvacarya nel tredicesimo secolo, si trovano principalmente nell'India occidentale e sono mantenuti con cura da numerosi seguaci. Come altri prominenti capi vaisnava, anche Madhva fece i primi studi sotto la guida di un insegnante della scuola impersonalista di Sankara, rimanendone insoddisfatto. In seguito, ispirato dalla bhakti, chiese ed ottenne di diventare discepolo di Srila Vyasadeva, divenendo successivamente uno dei più prolifici scrittori e filosofi vaisnava.
La filosofia di questa scuola è detta dvaita, dualismo, e Madhvacarya sottolinea con enfasi le differenze fra Dio, il mondo e le anime. Il suo dualismo è quasi una contrapposizione al monismo di Sankara, in quanto Madhva ignora virtualmente ogni concetto di unità quando viene inteso come una fusione con l'assoluto. Le anime sono di differenti qualità: sattva, raja e tama. La sua filosofia è singolare in quanto insegna che non tutte le anime otterranno la liberazione, alcune soffriranno la dannazione eternamente.







LA SCUOLA DI NIMBARKA

Nimbarka Swami, nel quattordicesimo secolo, spianò la strada affinché si affermasse in maniera popolare e diffusa l'adorazione di Sri Sri RadhaKrsna. Ad oggi, il movimento da lui fondato, è probabilmente il più piccolo fra i vari rami della tradizione vaisnava. La maggior parte dei suoi seguaci è stanziata nel CentroNord dell'India, nell'area di Mathura-Vrndavana, nel Rajasthan e in Bengala. Nimbarka Swami è stato il primo ad identificare il Supremo Brahman nella coppia divina di Sri Sri RadhaKrsna. La sua filosofia è dvaitaadvaita, dualità nella differenza, una posizione che si pone tra il monismo di Sankara, che nega il mondo nel suo insieme e il dualismo radicale di Madhvacarya. Nimbarka Swami tratta l'unità dell'esistenza e le differenze come due verità, senza porre enfasi su nessuna delle due. La materia e le anime sono considerate parti o energie di Dio, che non sono tutt'uno, né distinte, né separate da Lui.







LA SCUOLA DI VALLABHA

Questo movimento è molto prominente nel NordOvest e nel Nord dell'India, anche nella regione di MathuraVrndavana.
Vallabhacarya, un brahmana Telegu del quindicesimo secolo, a differenza di tutte le altre scuole vaisnava, non fondò alcun ordine monastico. Egli insegna che ogni cosa nel mondo è buona e riflette qualche parte della bellezza di Dio.
La filosofia di Vallabha conosciuta è come suddhaadvaita, puro monismo. Egli non identifica Dio e la creazione come Brahman privo di forma e di qualità, alla maniera di Sankara. Insegnando invece che ciascuna cosa nel mondo è unita a Dio come Persona, e che Egli possiede forma e qualità, saguna brahman. La sua posizione è simile a quella di Ramanujacarya, ad eccezione che Vallabha vede tutto come Krsna, o immediatamente ed intimamente in relazione a Lui. Questa scuola vede ogni cosa come un riflesso di Dio e quindi buona.







LA SCUOLA DI SRI CAITANYA

Il movimento di Sri Caitanya Mahaprabhu, nel sedicesimo secolo, concluse il rinascimento della bhakti iniziato da Sri Ramanujacarya nel XII secolo. Sri Caitanya enfatizzò l'importanza di glorificare Dio invocando i Suoi santi Nomi, specialmente con il canto di gruppo, con altri devoti, tale pratica è chiamata sankirtana. La sua scuola ha fondato la maggior parte dei templi e luoghi di pellegrinaggio nell'area di MathuraVrndavana e la Sua influenza si è diffusa per tutta l'India, specialmente nel Nord e NordEst.
La filosofia esposta da Sri Caitanya Mahaprabhu e dai Suoi primi discepoli insegna che ogni cosa in questo mondo è simultaneamente e inconcepibilmente una e differente da Dio, acintyabedhaabedhatattva. Il potere mistico permette a Dio di essere contemporaneamente immanente e trascendente, che corrisponde a come i devoti sperimentano la relazione con Lui, rispettivamente nella Sua presenza o assenza. Sri Krsna, con la Sua consorte Radha, è adorato come Amante Divino, è circondato da amici e amiche intime, moltitudini di devoti, nell'infinita varietà di forme delle anime liberate, che gioiscono eternamente di questo amore con Dio nel mondo spirituale.
La bhakti è vista come un'evoluzione progressiva, attraverso cinque stadi, nella relazione con Dio: neutralità, servizio, amicizia, sentimenti di genitori, amore coniugale.
Quest'ultima scuola, fra tutte, riveste un carattere singolare ed eccezionale: in accordo alle Scritture vediche e alla testimonianza di innumerevoli saggi e anime liberate, il Signore Supremo nell'era di Kali, discende nel mondo materiale assumendo la forma di un
puro devoto di Krsna divenendo famoso col nome di Sri Caitanya Mahaprabhu, il Sommo Maestro.
Questa particolare manifestazione di Dio fra gli uomini detta avatara, colui che discende, ha svolto un'opera dagli effetti dirompenti nella società del Suo tempo. Scavalcando il rigido e artificiale sistema delle caste, Sri Caitanya, detto anche Gauranga per il colore dorato della Sua carnagione, ha reso accessibile a tutti in maniera estremamente efficace, genuina e semplice, il puro amore per Krsna, gettando le fondamenta della storia devozionale dei prossimi dieci millenni, aprendo un periodo aureo, eccezionalmente fortunato per il progresso spirituale di tutto il pianeta, che sarà conosciuto con il nome di Era Caitanya (*5).
Il messaggio di Sri Caitanya Mahaprabhu ebbe un grande seguito fra la gente dei Suoi tempi, ovunque il Signore Si recasse, folle oceaniche, lo seguivano e lo acclamavano cantando i santi Nomi di Krsna. Sri Caitanya ebbe molti discepoli ricchi di profonda spiritualità, fra cui i sei Gosvami di Vrndavana, sante personalità di asceti filosofi che hanno lasciato un incalcolabile tesoro di letteratura spirituale sul tema della bhakti. Il maestro spirituale di questo gruppo, Srila Rupa Gosvami, incaricato da Dio stesso, Sri Caitanya Mahaprabhu, di diffondere il culto dell'amore per RadhaKrsna, diede nuova vita ad una già antica tradizione devozionale che ebbe grande seguito di devoti, chiamati rupanuga o seguaci di Rupa Gosvami.
Il sentimento e la filosofia della bhakti hanno continuato nei secoli successivi a ispirare una grande quantità di talenti, esercitando poderosi stimoli su grandi personalità che hanno poi trasmesso alla società il messaggio trascendentale nella forma di teatro, musica, poesia, narrativa, filosofia, arti e scienze.
In questo breve articolo, per mancanza di spazio, mi risulta purtroppo impossibile rendere adeguato merito ai molti eminenti santi vaisnava che hanno illuminato questi ultimi secoli, ciò nonostante non posso fare a meno di menzionare alcuni grandi acarya, maestri spirituali di enorme rilievo per la loro opera di diffusione del vaisnavismo in India e in Occidente: Thakura Bhaktivinoda, filosofo e poeta, nato in India nella prima metà del secolo scorso in una famiglia agiata, ricoprì a lungo la carica di magistrato, ma la sua devozione per Caitanya Mahaprabhu, lo rese famoso come santo e scrittore prolifico. Egli fu il primo a scrivere opere sulla bhakti in lingua inglese, facendo così penetrare il messaggio del Signore Caitanya ai massimi livelli della cultura internazionale. La sua vita e le sue opere hanno influenzato spiritualmente personalità del suo tempo, in patria e all'estero.
Bhaktisiddhanta Sarasvati Goswami, figura ascetica di santo e fervente predicatore, nacque a Puri, in India, nella seconda metà dell'ottocento. Egli fondò oltre cento templi vaisnava, iniziò numerosi discepoli, pubblicò in gran quantità i più importanti libri sulla bhakti e diede vita a due importanti riviste periodiche, divenute molto famose: l'Harmonist e HariToshanam, in cui tratta sistematicamente e filosoficamente tutti i temi più rilevanti della bhakti come scienza e stile di vita per l'intera società umana. Un suo discepolo, uno degli ultimi anelli in questa catena disciplica, Sua Divina Grazia A.C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada, nato a Calcutta nel 1896, dopo aver vissuto la prima parte della propria vita in famiglia, poi gradualmente, mosso a compassione per la condizione di disperata povertà spirituale in cui si trova l'umanità, spinto dal desiderio di soddisfare l'ordine ricevuto anni addietro dal suo maestro spirituale, di predicare il messaggio di Krsna in Occidente, nel 1965, all'età di sessantanove anni, si imbarca per l'America. Senza mezzi economici né appoggi sicuri, dopo un viaggio tormentoso, traversando i mari di mezzo mondo, approda a Boston. Alcuni mesi dopo, nel tentativo di predicare la coscienza di Krsna a un grande pubblico, si trasferisce a New York, dove conduce una vita di ristrettezze, prove e sacrifici.
L'anno successivo, nel 1966, con i suoi primi seguaci, fonda il movimento Hare Krsna.
Nella metropoli americana, a quel tempo capitale della controcultura degli anni sessanta, nel calderone in ebollizione della protesta giovanile, sinceri ma confusi ideali di pace si manifestavano con il movimento hippy, i miti delle droghe psichedeliche, del sesso e della musica rock. Fu in quest'atmosfera di forti pulsioni ideali e di trasformazioni sociali di massa che Srila Prabhupada fondò la I.S.K.CON., Associazione Internazionale per la Coscienza di Krsna, che, sotto la sua guida esperta e sicura, ben presto come un luminoso fiore di loto puro e immacolato emerge al di sopra della palude che lo ha generato, il movimento Hare Krsna crebbe e si propagò velocemente in tutto il mondo, dando benefici, con l'antica scienza della bhakti, a milioni di persone, ormai smarrite nella foresta dell'illusione e prese negli ingranaggi dell'arida vita materiale.
A.C. Bhaktivedanta Swami, chiamato reverenzialmente dai suoi discepoli Srila Prabhupada, ha lasciato questo mondo mortale a Vrndavana, il 14 Novembre 1977. In soli undici anni, dalla fondazione del movimento alla sua scomparsa, ha predicato ininterrottamente in tutto il mondo la Coscienza di Krsna, ha iniziato alla vita spirituale più di cinquemila discepoli, ha aperto oltre cento templi nei cinque continenti e ha tradotto più di sessanta libri sulla bhakti.
Al momento attuale, la I.S.K.C.ON., conta nel mondo più di duecento templi e numerosi villaggi, fattorie, comunità rurali, centri di predica, scuole, musei, ristoranti, stazioni radio, studi televisivi e case editrici che pubblicano autentica letteratura vedica in più di sessanta lingue. Inoltre, numerosi periodici, riviste e altri strumenti di comunicazione permettono oggi di mantenere viva e diffondere fra la gente questa preziosissima scienza di realizzazione spirituale, la quale, grazie alla compassione e alla misericordia di Krsna e del Suo puro devoto Srila Prabhupada, è giunta intatta fino alla nostra generazione.



Note:
*1) Sruti: ascolto. In questo caso il sapere spirituale acquisito con l'ascolto.
*2) Yuga: epoca storica.
*3) Vaisnavismo: Filosofia della bhakti praticata dai vaisnava, cioè dai devoti del Signore Visnu o Krsna.
*4) Bhakti: amore o devozione per Dio, Sri Krsna.
*5) Era di Sri Caitanya: epoca storica di dieci millenni, a partire dal Suo avvento, 1486 d.c.., particolarmente propizia per la realizzazione spirituale.
Per maggiori informazioni al riguardo i lettori sono consigliati di consultare la Sri Caitanyacaritamrta, opera di un santo del sedicesimo secolo, tradotta da Sua Divina Grazia A.C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada, edita dalla BBT Italia.




figure:

Brahma istruisce Narada Muni

Sri Krsna istruisce Brahma

Narada Muni Istruisce Vyasadeva

Sri Caitanya Mahaprabhu

Srila Bhaktisiddhanta Sarasvati

Srila Prabhupada















I DEVOTI Dl KRSNA

Ci avrete visto cantare per la strada, in qualche casa a distribuire libri spirituali, ci avrete fatto visita in qualcuno dei nostri centri, o avrete sentito parlare di noi. Ma chi sono, visti da vicino, i devoti di Krsna? Come si diventa devoti? Che cosa ci spinge a questa vita meravigliosa? Ecco la storia di qualcuno di noi, per conoscerci e capirci meglio



KIRTIDA DEVI DASI  Charlotte De Pilato è nata a Trani (Bari) il 15 febbraio 1920 in una famiglia di tradizione morale e culturale; ha conseguito la laurea in lettere e ha insegnato per più di trent'anni nelle scuole medie. Sposata con un professionista milanese, madre di tre figli, ha sentito in se stessa il bisogno di dare sbocco alle spinte interiori che la muovevano. Sia le circostanze personali, sia l'avvicinamento alla filosofia dei Veda hanno motivato la sua scelta. "Quando ascoltavo per le prime volte la filosofia vedica avevo la netta sensazione di sentirmi a mio agio, perfettamente inserita in questo ordine di idee che rispecchiavano le mie ambizioni e davano un senso alla mia voglia di impegnarmi in attività rivolte al bene della società". Unitasi al Movimento Hare Krsna nel '79 all'età di 59 anni, ha tradotto in italiano opere di Srila Prabhupada ed è direttrice didattica della Gurukula. La sua esperienza garantisce così ai devoti la possibilità di ricevere, oltre a quella spirituale, un'ottima preparazione culturale.



LILAVATARA DASA  Specialista di Aeronautica e ufficiale paracadutista, è cresciuto nel mondo del lavoro e dello studio, ed è sempre stato molto tenace e di grande ambizione. Non ha mai trascurato di approfondire la ricerca spirituale e l'analisi delle dinamiche mentali che impediscono alla vera individualità dell'essere di manifestarsi.
Nel '76 incontra a Roma un devoto di Krsna, e fa una svolta decisiva: dopo un anno, laureatosi in scienze politiche, si unisce al movimento Hare Krsna.
Ora Lilavatara è sposato con una devota, Krsnangi devi dasi, ed è padre di una splendida bambina di cinque anni, Krsna Mohini dasi, vive felice, impegnato nella diffusione della cultura del bhaktiyoga, e coordina la distribuzione dei testi del Movimento nella Comunità di Villa Vrndavana.



RASANANDI DASI  Per lei la storia è diversa. Rasanandi è cresciuta fra i devoti, con i suoi genitori, fin da piccola. Ha studiato nella Gurukula, la scuola dei devoti, e lo scorso anno ha conseguito la maturità a pieni voti. Fin dall'inizio si è integrata benissimo nella comunità dove ha potuto non solo prepararsi per una seria vita spirituale, ma anche coltivare i suoi talenti come la danza e la musica.
Rasanandi continuerà a frequentare la Gurukula, ma da quest'anno sarà presente come insegnante per i bambini della scuola elementare.



KRSNALOKA DASI  Krsnaloka è nata a Milano e a quattordici anni ha cominciato a lavorare come indossatrice. Dopo un'intensa attività che, nonostante la giovane età, le permette di guadagnare bene e di rendersi subito autosufficiente, decide, a diciannove anni, di intraprendere un viaggio in India per distrarsi un po'. Attratta dalla filosofia orientale, si ferma per cinque anni in una comunità di impersonalisti a Karnatika, nel Sud. Qui lo zio prete, preoccupato, la viene a trovare, e avendo ricevuto all'aeroporto un libro di Srila Prabhupada, la Sri Isopanisad, lo regala, insieme a una Bibbia e ad altre cose, a Krsnaloka, che dopo averlo letto, decide di tornare in Italia e lì unirsi definitivamente agli Hare Krsna. Da otto anni vive con i devoti, un po' in India, un po' in Italia, dedicandosi alla distribuzione dei libri e a quella del cibo.



SAMBA DASA  Samba è diventato devoto a diciotto anni. Da ragazzo ha fatto tutte le esperienze della sua generazione, era contro per natura e ha sempre rifiutato i miti della cultura materialista, per la ricerca della libertà. La sua era una famiglia borghese, e lui studiava, suonava il violino ed era impegnato politicamente.
"Quando entrai nel Movimento ero piuttosto giovane, ma credevo di avere fatto di tutto. Quello che mi è subito piaciuto è stato il flusso di dinamismo che pervade il Movimento: sai cosa voglio dire, tutti quei festival, tutto quel distribuire libri e cibo, e ancora di più l'evoluzione interiore che il devoto ha ogni giorno con la pratica del bhaktiyoga e con il canto dei santi Nomi... Non si pone mai il problema di non sapere cosa fare, di restare inattivi. Se ti concentri spiritualmente è come avere un fuoco sotto i piedi, hop hop, come quando stai ballando con altri: non puoi star fermo, devi saltellare!"



BALADEVA DASA  Il suo viso è diventato famoso in tutta Italia per una pubblicità. Baladeva è sempre stato un ragazzo semplice: stava in paese, era falegname, frequentava gli amici, cercava una vita tranquilla e senza ambizioni particolari. Un giorno, però, un amico l'ha portato a Milano, cercando di convincerlo ad andare in vacanza insieme in India, e trascinandolo al Govinda, il ristorante dei devoti.
Tornato dalla vacanza, Baladeva decide di fermarsi lì, con gli Hare Krsna, e dopo un periodo di studio al tempio, è tornato da ormai tre anni al Govinda.















L'OSSERVATORE VEDICO

Commenti a fatti e avvenimenti del nostro tempo a cura di Goura Krsna dasa  Giorgio Cerquetti



CIBO PER LA VITA

Il 10 dicembre 1948 l'Assemblea generale delle Nazioni Unite ha approvato la "Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo"; i trenta articoli che la costituiscono sono tutti a favore della dignità e del diritto alla vita degli esseri umani. In questa sede vorrei menzionare e commentare l'articolo 25. "Ogni individuo ha diritto ad un tenore di vita sufficiente a garantire la salute e il benessere proprio e della famiglia, con particolare riguardo all'alimentazione, al vestiario, all'abitazione e alle cure mediche e ai servizi sociali necessari. Ha diritto alla sicurezza in casi di disoccupazione, malattia, invalidità, vedovanza, vecchiaia o in ogni altro caso di perdita dei mezzi di sussistenza per circostanze indipendenti dalla sua volontà. La maternità e l'infanzia hanno diritto a speciali cure e assistenza." A più di quarant'anni di distanza la situazione internazionale è piuttosto drammatica, innumerevoli sono in tutto il mondo le violazioni dei più elementari diritti umani, milioni di persone soffrono a causa di un'alimentazione incompleta e ben quarantamila bambini ogni giorno muoiono letteralmente di "fame".
Sentirselo ricordare, è vero, non fa piacere. Ma la realtà è proprio questa! Questa storia probabilmente l'abbiamo già ascoltata altre volte, preferiremmo tutti che non fosse vera, che fosse l'esagerazione di una propaganda semplicistica a favore del Terzo Mondo. I dati statistici parlano chiaro: la fame uccide ancora.
Negli anni futuri il pianeta rischia il collasso, aumenteranno la popolazione e il conseguente divario tra paesi ricchi e paesi poveri. Subito dopo il Duemila circa un miliardo di persone si troverà a fronteggiare una tragica crisi esistenziale.
Negli ultimi vent'anni i devoti di Krsna si sono contraddistinti per la loro strategia della buona volontà.
Il programma "Cibo per la Vita" ha avuto inizio in tutto il mondo per la distribuzione gratuita di alimenti alle popolazioni bisognose.
In Asia, Africa e Sud America gli Hare Krsna hanno distribuito milioni di pasti gratuiti a persone bisognose e malate. Il cibo non violento e vegetariano è stato preparato con devozione ed offerto con amore.
Ulteriore vantaggio di questa grande distribuzione di cibo è che, proprio perché vegetariano, il cibo distribuito dagli Hare Krsna non ha alle spalle la violenza e la mancanza di rispetto nei confronti della vita, degli animali e della natura, caratteristica dell'alimentazione a base di carne.
Se davvero si desidera porre rimedio alla situazione iniqua che vede milioni di persone patire la fame, mentre il dieci per cento degli abitanti del pianeta consumano quasi l'ottanta per cento delle sue risorse, bisogna pensare che chi non attribuisce valore alla vita, uccidendo e infliggendo sofferenze, difficilmente porterà, alla vita, veri aiuti. Così gli alimenti distribuiti dagli Hare Krsna, non solo potrebbero permettere a milioni di persone la sussistenza e una sopravvivenza più dignitosa, ma eviterebbero a questa gente anche le reazioni che derivano dalle violenze commesse per nutrirsi di carne (il karma).
"Se si tornerà ad una politica di aiuti", ha commentato recentemente il direttore generale dell'Unicef, "Attorno al Duemila moriranno sette milioni di bambini all'anno. In caso contrario diciotto. Ma l'acquisto di armi, il traffico di droga e di costosi beni di consumo, destinati a una classe politica senza scrupoli, in realtà sono spesso i beneficiari di molti degli aiuti inviati ai Paesi più poveri.
Migliaia di bambini muoiono ogni giorno per la mancanza di una semplice soluzione reidratante che costa poche lire. Un oltraggio all'umanità. Basterebbero un cucchiaino di sale e di zucchero sciolti in un bicchiere d'acqua: sarebbe sufficiente per combattere la disidratazione della dissenteria. Il costo di un sorso di una bevanda gassata.
Calamità naturali, epidemie, guerre locali e recessione economica internazionale acuiscono e mantengono irrisolto il problema della fame nel mondo, data per vinta in passato dalla facile dialettica di abili uomini politici propagatori del dio progresso e della tecnologia moderna, magico toccasana di un'umanità malata di ingiustizia.
Eppure la "Dichiarazione Universale" era stata sottoscritta da decine e decine di paesi civili. Questo problema di portata mondiale si potrà risolvere con una nuova coscienza, nuove norme e una diversa politica di distribuzione del cibo. Facciamo parte di una minoranza fortunata che, non di rado, soffre per eccesso di peso e ricorre a diete e regimi alimentari dimagranti.
Pensateci subito, adesso, prima di volgere lo sguardo altrove. Per eliminare certi squilibri bisogna conoscere la complessità del problema; se i cosiddetti "equilibri" politici non permettono soluzioni rapide e radicali, è meglio appoggiarsi a organizzazioni volontarie che non se la sentono di rimanere insensibili davanti alle sconvolgenti immagini dei nostri fratelli ridotti allo stremo e alla più crudele miseria da una cultura sociale che ha dimenticato i princìpi fondamentali della solidarietà umana.
Nel 1972 l'ambasciatore americano in India scrisse ai devoti "Avete la mia ammirazione e la mia benedizione per il vostro generoso operato": Da allora sono state centinaia le lettere e gli attestati di riconoscimento per il programma spirituale e umanitario "Cibo per la Vita". Rispetto a quello che sapevate sui devoti di Krsna, venire a conoscenza di questa distribuzione internazionale di cibo vegetariano gratuito alle popolazioni bisognose contribuirà a dissolvere preconcetti sulle nostre attività.
Siccome la situazione mondiale sta precipitando e l'indifferenza dei paesi industrializzati uccide tanto quanto i bombardamenti, se non di più, ci siamo permessi di riflettere sulla scottante e attuale drammaticità del problema. Proponiamo una soluzione, un aiuto immediato ed efficace che eviti le reazioni di inutili violenze, ma che offra a ogni essere umano la possibilità di un'alimentazione sufficiente, in qualsiasi parte del mondo.
Per informazioni rivolgersi a Goura Krsna dasa  Strada Bonazza 12  50028
Tavarnelle Val di Pesa (FI).















PER I BAMBINI

di KRSNA PRIYA DEVI DASI



Ogni espressione della vita dei devoti di Krsna è motivata da scelte ben precise: tutto fa parte di una concezione dell'esistenza che mette Dio al centro e vede tutti gli esseri viventi come eterni servitori del Signore.
Per quanto i princìpi di base siano estremamente semplici, per amore di coerenza e sincerità, questi devono concretamente sostenere le nostre azioni. La nostra vita non deve costruirsi su un rovinoso susseguirsi di eventi casuali, bensì svolgersi sotto la nostra attenta consapevolezza: niente avviene a caso. E tra i molti campi nei quali tale consapevolezza è richiesta, primeggia senz'altro quello dell'educazione.
Ci ritroviamo nei panni degli educatori soprattutto verso i nostri figli, talora verso i nostri alunni, ma troppo spesso non ci sentiamo, o non siamo, pronti ad assumere coscientemente questo ruolo. Non è facile offrire valori e certezze in un mondo che non ne ha.
Fino all'ottocento sembrava che il bambino fosse un piccolo adulto, che sarebbe comunque cresciuto, indipendentemente dagli stimoli e dai traumi ricevuti nell'infanzia. Poi, man mano che la società diventava più complessa e disumana, si è cercato di recuperare l'uomo per altre vie, studiandone le dinamiche più nascoste.
Anche sull'educazione dei bambini molti hanno esposto le loro teorie, che, seppure quasi sempre utili e positive, sono state superate una dopo l'altra dai pedagoghi dei decenni successivi.
D'altronde, l'educazione, come ogni aspetto di una cultura, rispecchia perfettamente le scelte e gli obiettivi della società. E' quindi ovvio che in una società di tipo materialistico, ove il valore fondamentale è la gratificazione dei sensi, questa viene manifestata nelle sue forme più varie: successo sociale, economico, fama, prestigio; quasi sempre a scapito di qualsiasi morale.
Ma se noi devoti di Krsna abbiamo scelto una vita di spiritualità, il nostro tipo di educazione non può essere lo stesso né a livello familiare, né scolastico.
Per questo, in alcune comunità, i devoti di Krsna hanno aperto delle scuole, che offrono un'alternativa al modo di concepire e di vivere l'educazione. Nel meraviglioso mondo dei bambini, la filosofia della vita e il perché degli eventi, così come la supremazia di Dio e la devozione verso di Lui, la preghiera e il rispetto, trovano una naturale collocazione. La mistica di ciò che è inconcepibile alla razionalità disincantata di un adulto, è accettata nella più innocente ammirazione. Anche la meraviglia dell'universo, l'amore per le piante e soprattutto per gli animali sono vissuti dai bambini con spontaneità e sensibilità.
E' proprio quest'amicizia con gli animali che è frustrata dall'ambiente e, anche se approvata, lo è in modo completamente contraddittorio: regaliamo l'orsacchiotto di peluche o la mucchina di gomma, ma siamo pronti a servire su un piatto gli amici animali e farli mangiare ai nostri figli fino a distruggere lentamente la loro tenera innocenza.
Come negare che piante e animali siano esseri viventi anch'essi e debbano essere rispettati dall'uomo?
I devoti stanno scrivendo e pubblicando molto materiale didattico e narrativo, rivolto a varie fasce di età. Alcuni racconti sono tratti direttamente dalle antiche Scritture vediche, che abbondano di storie affascinanti, altri sono narrazioni di vicende particolari realmente avvenute, come nella storia che seguirà; altrove ci siamo serviti di ambienti che stimolino la fantasia per introdurre concetti di etica e spiritualità. Per i nostri bambini, questa è la preziosa occasione di entrare in contatto con un mondo diverso, dove siano privilegiati non soltanto i buoni sentimenti, ma la devozione verso il Signore, espressa nelle semplici forme che la caratterizzano e che consentono, anche a un bambino, di vivere la parte migliore di sé e di considerare come valori le qualità che la società, se non di nome almeno di fatto, mette al bando fin dall'infanzia.
Vogliamo insegnare ai nostri figli a rispettare gli altri? Ad amarli? Ad aiutarli invece che competere con loro? A vivere umiltà e sottomissione come qualità, e non come sintomi di sconfitta? E soprattutto ad ascoltare, in un mondo dove si freme per imporsi sugli altri e non si è capaci di imparare da nessuno?
In questo racconto è addirittura un coniglietto ad insegnarci il valore di due grandi orecchie che, alla luce di una visione spirituale, sono preziosissimi e invidiabili strumenti per captare le sublimi vibrazioni sonore trascendentali del mahamantra Hare Krsna. E il coniglietto, avvolto in un'onda purificatoria tanto più grande quanto più grandi sono le sue orecchie, è sottoposto ad un meraviglioso progresso spirituale, come noi esseri umani d'altronde, che di fronte a tale vibrazione nient'altro siamo essenzialmente se non anime assetate di Krsna.







LA STORIA DI BHAKTA SRAVANA
di Mathura Priya devi dasi

Si preannuncia una calda giornata d'estate e il sole già inonda con i suoi raggi il grande giardino del tempio. La prima cerimonia del mattino è finita e molti devoti raggiungono le panchine e i vialetti sassosi per la meditazione personale sul mantra Hare Krsna.
Un grosso coniglio dalle lunghe orecchie ascolta con interesse, spostandosi spesso da un devoto all'altro.
 Ehi, hai visto quel coniglio?
 Si, è arrivato ieri sera insieme a Kiriti che se lo è fatto regalare da un contadino che aveva deciso di mangiarselo.
I devoti cercano di concentrarsi sul canto dei santi Nomi, ma anche il coniglietto seduto sulle zampe posteriori, un orecchio su e uno giù, sembra essere affascinato dalle vibrazioni sonore del canto dei devoti. Dopo pochi minuti, per la sua ottima attitudine all'ascolto, riceve un nome: Bhakta Sravana (bhakta: devoto, sravana: ascolto devozionale).
Più tardi i bambini scoprono con gioia la presenza del nuovo ospite e si avvicinano per accarezzarlo, ma bhakta Sravana si spaventa e si nasconde in un grosso cespuglio. Esce solo al suono delle prime note di una nuova cerimonia nel tempio, e saltellando si avvicina alla porta aperta. Quante luci, quanti colori là dentro! Bhakta Sravana osserva intimidito e rimane immobile ad ascoltare sulla soglia. Alla fine della lezione di filosofia i devoti gli si fanno intorno commentando:
 Simpatico questo coniglietto!
 Che orecchie lunghe ha Bhakta Sravana!
 Proprio un coniglio speciale!
All'ora di colazione, il coniglietto è vicino al tavolo dei devoti che fanno a gara per offrirgli qualcosa: un pezzo di pane, qualche foglia d'insalata o un po' di torta. Tutti gli si affezionano e si abituano alla sua presenza discreta: Bhakta Sravana è sempre attento e concentrato nell'ascolto del mantra, curiosamente partecipe durante le preghiere cantate del mattino e della sera. Il coniglietto si sente sicuramente amato e protetto, ma anche lui avendo un corpo mortale un giorno si ammala e, giunto il momento, lo lascia. I devoti non sono tristi: sanno che continuerà il suo servizio devozionale in un corpo migliore.

Per ulteriori informazioni sull'educazione scrivete a: Krsna Priya a Villa Vrndavana.















Che Cosa Cerchi In Un Buon Libro?
Avventure  Emozioni  Amore  Valori  Umorismo  Conoscenza

SrimadBhagavatam (10 vol.) L'essenza delle scritture vediche che copre l'intera gamma dello scibile umano e spiega scientificamente la teologia vaisnava.



Sri Caitanya Caritamrta (8 vol.) Gli insegnamenti, la vita, e i trascendentali divertimenti di Sri Caitanya Mahaprabhu, l'avatara di Krsna apparso cinquecento anni fa.



Bhagavad-gita Così Com'è
Guida alla perfezione spirituale attraverso le parole di Krsna, il Signore Supremo.



Il Libro Di Krsna
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La scienza completa del bhaktiyoga che ci spiega l'arte di amare e servire Dio.



La Scienza Della Realizzazione Spirituale
Collezione di conferenze di Srila Prabhupada.



Gli Insegnamenti Di Sri Caitanya
La spiegazione dell'aspetto personale della Verità Assoluta.



Gli Insegnamenti Di Kunti Devi
Devozione e femminilità in una donna devota al Signore Supremo.



Gli Insegnamenti Di Kapila Deva
L'analisi usata come strumento per la comprensione della conoscenza vedica.



La Via Della Perfezione
Una spiegazione semplice e chiara dello yoga adatto a tutti in questa era.



Prabhupada · Un Santo Del XX Secolo
La biografia del fondatore, in Occidente, del movimento Hare Krsna.



Viaggio Facile Verso Altri Pianeti
La visione vedica dell'origine dell'universo e della vita su altri pianeti.



Prabhupada Lilamrta
La narrazione della vita e delle opere di un puro devoto contemporaneo, in un racconto avvincente.



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L'aspetto culinario della cultura più antica del mondo, amica degli animali...



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ESSERE VEGETARIANI
di PARABHAKTI DEVI DASI



Io ho due figli e, ogni tanto, qualcuno mi chiede se non temo che l'alimentazione vegetariana che tutti noi seguiamo possa compromettere, in qualche modo, il loro sviluppo. Chi conosce già i miei bambini, sa che la risposta è no, senz'altro, ma chi non sa che mio figlio è alto, forte come un torello e molto bravo a scuola, e che mia figlia è così sveglia e piena di energie da saltare ininterrottamente dal mattino alla sera, può avere dei dubbi. Fino a un paio di anni fa, i ragazzi avevano una trisnonna, morta alla veneranda età di centosei anni. La nonna Rosa era nata in un paesino del Piemonte, la sua era una famiglia di contadini: mangiavano cereali (pani e polente), verdure, latte e formaggi. Fino al dopoguerra (la seconda guerra), i nove figli di Rosa non conoscevano la carne, e lei l'aveva mangiata forse il giorno del suo matrimonio e un paio di volte, a Natale.
Le privazioni degli anni di guerra hanno però fatto esplodere una sorta di ansia che ha modificato le abitudini alimentari della gran parte della popolazione italiana, allargando il consumo di carne, che fino ad allora aveva riguardato fasce sociali ristrettissime. Rosa però, pur non essendo un'Hare Krsna, non ha voluto abbandonare la sua abitudine semplice, le sue patate con il formaggio, la polenta con il latte, e il minestrone. E, come si suol dire, è campata più di cent'anni.



figura:
Quest'immagine faceva parte di una campagna della Lega Italiana Contro i Tumori che aveva fra gli slogan: "La frutta e la verdura mettiamole al primo posto".







LA SALUTE

Non solo la dieta vegetariana non fa male, consente un accrescimento e un mantenimento del tutto normali e armoniosi, ma in più evita molti dei danni causati invece dalla dieta carnea.
Ogni tanto, qualcuno un po' più agguerrito cerca di spiegarmi che le proteine contenute nei vegetali non sono del tutto simili a quelle del nostro corpo, che può quindi utilizzarle solo parzialmente. Si tratta di un errore: certo le proteine che somigliano di più a quelle dei
nostri tessuti sono quelle della carne, e soprattutto della carne umana, ma non per questo siamo tenuti al cannibalismo. Gli animali che vengono utilizzati per la produzione di carne e uova sono per lo più vegetariani, com'è possibile allora che una gallina mangiando mais e sassolini ovuli giornalmente un concentrato di proteine, o un manzo, cresciuto a erba, sia tanto attraente per il suo contenuto proteico? Pensiamo poi agli elefanti, ai rinoceronti, ai gorilla: come fanno a essere così forti pur essendo vegetariani? In realtà il nostro corpo è ben capace di trasformare gli aminoacidi e gli elementi contenuti negli alimenti, traendone il nutrimento necessario comprese le proteine. Inoltre il latte e i suoi derivati contengono proteine nobili, molto assimilabili, e simili a quelle del nostro corpo. Così, combinando latticini, legumi e cereali si può avere una gamma di proteine pressoché completa.
La carne, invece, oltre a essere inquinata da ormoni (artificiali come estrogeni o biosomatotropina per forzare l'accrescimento, o endogeni naturali come l'adrenalina secreti anche a causa delle brutalità a cui gli animali sono sottoposti), antibiotici (che permettono al bestiame di sopravvivere alle condizioni igienicosanitarie disastrose in cui viene allevato) e sostanze chimiche (come i nitrati che servono per conservare e a dare il caratteristico colore rosso) già di per sé non è un alimento molto adatto al nostro corpo. A differenza del corpo di una tigre, per esempio, il nostro apparato digerente non secerne acidi tanto potenti (come l'acido cloridrico) da permettere una totale immediata digestione della carne, e il nostro intestino, lungo una ventina di metri non riesce a espellere, a differenza di quello della tigre, cortissimo, le sostanze tossiche prodotte dalla putrefazione.
Le fibre, poi, assenti nella carne ma abbondanti in cereali e verdure, proteggono dai tumori del colon e del retto, come pure la vitamina C (che impedisce l'attivazione di molte sostanze cancerogene) e il betacarotene (che aiuta a evitare i tumori dell'apparato respiratorio) contenuto solo nei vegetali di colore giallo, arancio e verde scuro. Chi segue un'alimentazione vegetariana equilibrata ha quindi molte probabilità in meno di ammalarsi di tumori.
Per non parlare poi dei grassi contenuti nella carne e nelle uova, difficilmente metabolizzabili dal nostro organismo, che sono la causa di numerosissime malattie cardiocircolatorie (prima fra le cause di morte in Italia e in tutti in Paesi civilizzati dell'Occidente), e facilitano l'insorgere di tumori all'utero, al colon, al seno e alla cistifellea. Per chi però obietta che anche i latticini contengono colesterolo, basti dire che un tuorlo d'uovo contiene circa millequattrocentottanta unità di colesterolo, e una pari quantità di burro ne contiene solo duecentocinquanta.
E queste sono solo alcune delle ragioni igieniche per evitare la carne.







L'ECOLOGIA

Ormai un po' tutti si credono sensibili ai problemi ecologici del nostro pianeta, un po'
ambientalisti, o anche solo amanti della natura. Ogni giorno, sulla Terra, vengono persi (distrutti) quasi cento ettari di boschi e foreste, e più del cinquanta per cento è in relazione diretta con l'allevamento di animali da carne. Le conseguenze dei disboscamenti sono note: la scarsità di riciclo dell'aria (gli alberi producono ossigeno e mangiano anidride carbonica), l'effetto serra, la morte e l'estinzione dal pianeta di alcune specie di animali e piante, l'inaridimento del suolo... e tutto per ottenere pascoli.
Oltre a tutto, si cominciano già da ora a sentire i sintomi della scarsità dell'acqua, ma a esempio, negli USA, oltre la metà del consumo di acqua deriva dalla produzione di carne: i cereali hanno circa bisogno di un centesimo dell'acqua necessaria per produrre lo stesso peso di carne.
L'industria della carne produce circa centoventicinque tonnellate di rifiuti al secondo, metà dei quali non riciclabili. E così via.
Chi allora ama la natura, anche solo un pochino, consideri di abbandonare la carne.







L'ETICA

Non tutti i vegetariani hanno, come gli Hare Krsna, ragioni religiose. Fra le ragioni più diffuse, c'è invece quella morale: la giusta compassione verso gli animali e verso la vita che, comunque si creda, è presente in loro. Questa ragione muove persone sensibili, spesso laiche: ve ne cito qualcuna per curiosità.
Un saggio del biografo Plutarco, Sul mangiare carne, dice: "Vi chiedete perché Pitagora si astenesse dal mangiare carne? Io, da parte mia, mi domando piuttosto per quale ragione e con che animo un uomo abbia potuto, per primo, avvicinare la sua bocca al sangue coagulato e le sue labbra alla carne di una creatura morta..."
Leonardo da Vinci, diceva che il corpo di chi mangia carne è come un cimitero e che "chi non rispetta la vita non la merita".
Un saggio sul vegetarianesimo l'ha scritto anche Tolstoj, si chiama Il Primo Passo, è molto bello e molto chiaro.
Molti personaggi famosi sono stati e sono ora vegetariani, ve ne dico solo qualcuno: Platone, San Francesco d'Assisi, Pascal, Voltaire, Wagner, Einstein, Dostoiewskj, Fromm, Edison, Sting, Lady D., Veronesi...







L'ECONOMIA

La mucca della foto è una delle cinquanta mucche dei nostri vicini, in media offrono trentasei litri di latte al giorno. Facendo il calcolo (un litro di latte ha trentuno grammi di proteine) una mucca da latte produce in un anno oltre quattrocento chili di proteine, come due tonnellate di carne, e lo fa per anni.
Quasi il novanta per cento del terreno usato per agricoltura negli USA è destinato all'industria della carne. E' semplice pensare che se queste risorse fossero sfruttate diversamente ci sarebbe un enorme risparmio di energie (anche inquinanti come i carburanti) e i prodotti sarebbero molto più abbondanti.
Per quanto riguarda poi l'economia domestica, se compriamo della soia, un grammo di proteine può costarci, in un supermercato qualsiasi, circa dieci lire, mentre un grammo di proteine derivate dalla carne non meno di cento. Spesso mi sento dire che ormai tutti i generi alimentari sono costosi, ed è vero, ma il più costoso, da ogni punto di vista, resta sempre la carne.







IL KARMA

"Chi uccide per professione migliaia di animali per consentire alla gente di acquistare carne per mangiarla, dev'essere pronto a essere ucciso nello stesso modo, nella prossima vita e in tutte le vite future" (Caitanya Caritamrta, Madhya 24.251).
Ma le Scritture vediche ci spiegano che anche chi compra la carne, cercando di dimenticare la violenza che c'è dietro, è partecipe degli stermini di animali, e ne dovrà purtroppo scontare tutte le conseguenze di carattere karmico. Questo significa che, anche se molti cercano di negarlo, le leggi di causa ed effetto che generalmente si applicano agli eventi fenomenici, cioè che si possono verificare attraverso la vista e i sensi, vanno invece applicate sempre, anche agli eventi noumenici, e chi compie simili violenze, dovrà subirle: chi di spada ferisce, di spada perisce!







LA SPIRITUALITA'

Questo è per me il motivo principale. Purtroppo non tutti hanno ben chiara la differenza tra etica e spiritualità: per farla breve l'etica fa appello solo all'intelligenza, la spiritualità all'intelligenza e all'anima. Per questo non solo si può pensare di non compiere atti inumani di violenza su delle creature della natura, ma si può anche considerare che questi esseri viventi hanno un'anima e appartengono, non a noi, ma a Dio. Sua Divina Grazia A. C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada ha scritto che "A volte ci viene mossa questa obbiezione  Ci chiedete di non mangiare carne, ma voi mangiate verdura: non pensate che anche questo sia un atto di violenza?  La risposta è sì. Anche i vegetali, infatti, come esseri viventi, hanno vita." (Srimad Bhagavatam 3.29.15) Per questo non è sufficiente essere vegetariani (per quanto la differenza fra l'uccisione di una mucca e di un cavolo è certamente chiara a tutti: quanto più un animale è evoluto ed elevato, tanto più la sofferenza è maggiore e il reato grave). Per agire però il più possibile in relazione e in armonia con c'è che Dio, Krsna, ci insegna, seguiamo le Sue indicazioni: "Se qualcuno Mi offre, con amore e devozione, una foglia, un fiore, un frutto e dell'acqua, accetterò la sua offerta." (Bhagavadgita 9.26) Il cibo dev'essere dunque offerto a Krsna. Così le Scritture vediche ci spiegano sia come nutrirci e cosa evitare per essere persone sane e civili, sia che cosa fare per fare piacere al Signore, che è il fine ultimo della nostra vita. Tutto ciò che mangiamo dovrebbe allora essere cucinato con devozione e offerto al Signore con amore: così al di là del vegetarianesimo, il nostro cibo, diventato prasada (cibo, o misericordia, spirituale) ci purificherà dai mali dello spirito.
Vorrei però citare anche la Bibbia, per chiarire equivoci sulla liceità del consumo di carne in altre religioni. Genesi (1.29): il Signore disse "Guarda, Io ti ho dato ogni erba con i suoi semi, e su tutta la Terra ogni albero con i suoi frutti, che contengono i semi di ogni albero: questo sarà il tuo cibo." oppure Isaia (1.5): "Disse il Signore: Mi avete sacrificato un gran numero di bovini e ovini, ma a Me non dà piacere il sangue dei manzi, degli agnelli o dei capretti; quando voi alzate le mani, Io distolgo gli occhi da voi e quando pregate Io non vi ascolto, perché le vostre mani sono sporche di sangue."







CONCLUSIONE

Vi prego di rinunciare alla carne (tutta, anche quella dei pesci e dei polli) e alle uova per il bene vostro, degli altri, della natura, del pianeta e dell'intero mondo. E chi vuole, per il piacere di Krsna, il Signore Supremo!















Govinda

un gusto superiore

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PERCHÉ' E COME DIVENTARE DEVOTI
di CITRAKA DASA ADHIKARI

Un suggerimento: provate a fare qualcosa per il piacere di Dio.
Avrete lavorato al servizio della famiglia, della patria, di un partito, di un ideale... ma, se non vi sentite completamente soddisfatti, ecco una proposta speciale che, dalla notte dei tempi fino a ora, ha soddisfatto santi, saggi e devoti in tutto l'universo: l'arte di rendersi cari al Signore è il vero e unico scopo essenziale della vita umana, ed è indispensabile risvegliare in noi la capacità di dedicarci a Dio e di fargli piacere in tutti modo.
Finché non si prova questa esperienza, non si potrà mai sentire la propria vita davvero completa e realizzata. E' come se dormissimo sull'immenso tesoro di cui in realtà potremmo disporre quando vogliamo, o addirittura come se neppure ci rendessimo conto del potenziale che è dentro di noi.
Con l'aiuto di un maestro spirituale autentico si può imparare a riattivare questa nostra eterna capacità di fare piacere al Signore Supremo: questa scienza si chiama bhakti-yoga.
Ognuno di noi ha come eterna funzione quella di soddisfare i desideri di Dio (quest'attività propria dell'anima si chiama in sanscrito sanatanadharma); se però non la esercitiamo possiamo percepire il vuoto che lascia in noi la sua mancanza: infatti servire il Signore è naturale e innato per tutte le anime.
Servire è la nostra natura, e offrire servizio dà piacere: ricaviamo piacere servendo i membri della nostra famiglia, della nostra comunità, e in genere chi ci è caro, ma è un piacere discontinuo, limitato e temporaneo, e non ha nulla a che vedere con il piacere che si può provare servendo il Signore in persona. Nulla può essere di ostacolo né può impedire l'eterna attività dell'anima di servire il Signore: malattia, vecchiaia, morte, condizionamenti materiali, tempo o spazio. Nessuno può rubare o distruggere gli effetti del servizio devozionale di un devoto, nessuna inflazione o recessione minaccia mai le attività o gli sforzi di uno spiritualista, mentre tutto ciò che abbiamo di materiale può svanire in un attimo: ci ammaliamo, ci brucia la casa o distruggiamo la nostra bella automobile, il mercato crolla e la nostra bellezza svanisce, e alla fine siamo costretti a fronteggiare la morte.
Perché quindi non seguire i consigli dei saggi che ci invitano a dare alla vita materiale il giusto peso, e a non fare del piacere dei sensi l'unico scopo della nostra esistenza?
Migliaia di persone ogni giorno tentano di trovare la felicità ma nessuno riesce mai a esser soddisfatto. Perché? Perché esiste la sofferenza se nessuno la vuole? Chi ci ha messo in questo mondo di sofferenza e perché siamo costretti a morire se desideriamo vivere?
O si accetta la sofferenza come parte inevitabile della vita, o si cerca di rimuovere il problema facendo finta che non esista, oppure si trova la soluzione.
Le Scritture vediche ci invitano a fare parte di coloro che affrontano i problemi e vivono sotto la luce di una vita cosciente: meglio un giorno da leone che cent'anni da pecora. E' più auspicabile una vita responsabile e intelligente, piuttosto che una vita "facile" ma priva di senso.
D'altro canto un po' di educazione spirituale o si accetta volontariamente, o ci è imposta dalle regole della vita: le Scritture vediche spiegano che questo mondo materiale è governato dalle leggi del karma, vale a dire che ciascuno riceve, prima o poi, le reazioni relative alle azioni che ha compiuto. Quindi nella scuola della vita sono promossi gli studenti che riescono a capire la relazione tra ciò che accade e il proprio comportamento. E modificando il proprio comportamento in relazione con il Signore e con gli altri, bisogna far buon uso di ciò che si ha per avere successo, senza accusare gli altri per le sofferenze che si subiscono, evitando di correggersi e continuando un processo autodistruttivo.
Voi come vi sentite?
Molti credono che libertà significhi poter soddisfare tutti i desideri, senza alcun limite da parte di leggi, persone, o regole morali. Le Scritture vediche però chiamano libertà la libertà dalla schiavitù che ci è imposta dai sensi, ed è questo che si ottiene con la pratica di attività destinate al servizio del Signore.
Non dobbiamo dimenticare che l'Essere Supremo, che è l'origine e la causa di tutto, è anche l'origine del piacere, e quindi chi viene a contatto con Lui sperimenta il puro piacere trascendentale dell'esistenza spirituale.
In che modo però si può entrare in contatto con il Signore? Yoga significa unione e bhakti vuol dire amore e devozione. Bhaktiyoga è la scienza, insegnata da maestri spirituali e Scritture autentiche in tutto il mondo e in ogni epoca, che ci insegna ad amare e a soddisfare Dio e che è necessaria Der metterci in contatto con Lui.
La Bhagavad-gita e lo SrimadBhagavatam sono i testi essenziali che si devono studiare, in compagnia dei devoti, e sotto la guida di un maestro spirituale, per conoscere e praticare la più antica arte del mondo: l'arte di amare Dio.
Oggi si pensa che questo mondo sia stato creato per il nostro godimento personale, e quindi si insegna a sfruttare tutto e tutti, la scienza del bhaktiyoga ci educa invece a utilizzare ogni cosa al servizio e per la soddisfazione del Signore. Quindi, in pratica, come usare il proprio corpo, la propria mente, il proprio lavoro, i propri averi al servizio di Dio.
La vita spirituale è attiva, profonda e dà completa soddisfazione, perché non è nient'altro che un'infinita varietà di manifestazioni dell'eterna relazione d'amore tra l'anima individuale e l'Anima Suprema, Sri Krsna.
La vita spirituale è la nostra vera vita, la nostra vera famiglia, la nostra vera casa, e ci aspetta da sempre.
Chi fosse interessato a perché e come diventare devoti può scrivere a Citraka dasa  Ritorno a Krishna  Strada Bonazza 12  50028 Tavarnelle Val di Pesa (FI).















MANTRA ROCK
Hare Krsna E Musica: 25 Anni Di Incontri

di KRSNA CAITANYA DASA



Quando nel 1966 i devoti di Krsna produssero a New York "The happening album" con Srila Prabhupada che cantava e suonava pezzi come Sri Sri Gurvastaka e Hare Krsna Mantra, Allen Ginsberg, famoso poeta della beat generation, usava frequentare il negozietto della Seconda Strada che recava l'insegna "Matchless Gifts".
Ginsberg aveva già viaggiato in Oriente e in India per le rotte di quanti Jack Kerouac aveva chiamato i "vagabondi del Dharma", e diventò per lui familiare cantare per le strade, nei sitin e in ogni occasione il mantra Hare Krsna, accompagnandosi con un armonium o dei piattini d'ottone (karatala).
Nel 1967 all'Avalon Ballroom di San Francisco era stato organizzato un concerto (foto 1) con alcuni dei gruppi psichedelici più in voga del momento (i Grateful Dead di Jerry Garcia e i Moby Grape) e Srila Prabhupada, scelto come ospite d'onore e simbolo della manifestazione, aveva ad un certo punto coinvolto tutti, pubblico e artisti, nel canto collettivo del mahamantra. Accompagnato all'armonium da Gregory Corso (altro vate della beat generation), Ginsberg aveva inciso con i Fugs "Hare Krsna" (Fugs, Tenderness Junction, Reprise 1969).
In piena sintonia con i segnali della controcultura americana di quegli anni, in Europa prima e nel mondo poi, i Beatles stavano tracciando una rivoluzione nel costume. Harrison aveva ordinato negli States alcune copie dell'album di Srila Prabhupada e lì aveva ascoltato il maha-mantra che già aveva conosciuto da Ginsberg. Dal suo libro I, Me, Mine, rileviamo che per un certo periodo lui e Lennon cantarono Hare Krsna con regolarità.
Nel 1970, quando i Beatles si sciolsero, Harrison incise da solo (foto 2) "All things must pass", album denso di citazioni filosofiche tratte dall'insegnamento di Srila Prabhupada. Da quello stesso album trasse il suo Hit mondiale My sweet Lord (Mio dolce Signore), dove alla fine, tra i cori, ben chiaro e udibile è il mahamantra. La Apple Records aveva anche pubblicato nel 1969 The Radha Krsna Temple Album, il cui singolo Hare Krsna Maha Mantra era stato ai primi posti delle classifiche in mezza Europa.
Pochi forse non ricordano l'inno pacifista di John Lennon Give peace a chance, ma non tutti sanno che nella stanza da letto numero 1742 dell'Hilton di Montreal dove fu registrato, Teatro del "Bed in per la pace" con Lennon e Yoko Ono erano presenti i devoti di Krsna e il loro mantra. (Plastic Ono Band. Apple 1969).
In Inghilterra ancora, i Quintessence hanno riproposto in due album consecutivi diverse versioni del mantra (In a blissfull company  Island 1969  Quintessence Island 1970). Negli stessi anni in Italia (1969) Claudio Rocchi, dai microfoni della rubrica radiofonica "Per voi giovani" (foto 3) proponeva per primo a un vasto pubblico l'ascolto del mahamantra Hare Krsna. Lo stesso Rocchi aveva inciso Hare Krsna in coda ad un suo 45 giri (La televisione accesa - Ariston 1968).
Questi forse gli antefatti più significativi dell'incontro tra la cultura rock e il mantra Hare Krsna in Italia e nel Mondo.
Per i curiosi sarà utile ricordare il mantra di Stevie Wonder (foto 4) (Pastime Paradise), quello di Alice Coltrane, quello di Giorgio Moroder e Nina Hagen (foto 5) (I love PaulAngstlos  CBS 1983) e la citazione di Franco Battiato (foto 6)
(Gente in progresso, Orizzonti Perduti, EMI 1985).
Ultimo nel tempo a riportare nelle classifiche il mantra Hare Krsna è stato Boy George (foto 7). Il suo Bow down mister (Martyr Mantra Philips 1991) è noto nelle discoteche di tutto il mondo e Boy usa ora invitare sul palco, ovunque si trovi, i devoti di Krsna per cantare con loro il gran finale dello show.
Non possiamo non citare in questa veloce carrellata Paolo Tofani (Krsna Prema dasa) (foto 8). Musicista di grande valore e già leader con Demetrio Stratos dell'Area (Gruppo di avanzata sperimentazione Rock progressista degli anni 70), è impegnato da anni a produrre materiali sonori e di immagine nel progetto Krsna Vision (Dischi, CD, nastri e multivisioni) negli studi di Villa Vrndavana a Firenze.
Il mahamantra è stato dunque spesso motivo di ispirazione e creatività e non è strano, visto che è l'essenza di quanto può vibrare ed essere ascoltato. Non ti resta che cantarLo per credere.















I DIALOGHI DI SRILA PRABHUPADA

Evoluzione Della Materia? Ma La Materia Da Dove Viene?!

Questa conversazione tra Sua Divina Grazia A. C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada, il suo discepolo dottor Thondam Singh e un ospite si è svolta nel dicembre del 1973 a Los Angeles



Dr. Singh: Gli scienziati dicono che la Terra, agli inizi, era composta da particelle che galleggiavano in materia gassosa, poi, con il tempo, questa sospensione colloidale si è raddensata formando la Terra.
Srila Prabhupada: Potrebbe anche essere, ma da dove sarebbero venuti i gas?
Dr. Singh: Dicono che c'erano e basta!
Srila Prabhupada: Il Signore dice nella Bhagavad-gita (7.4):

bhumir apo 'nalo vayuh
kham mano buddhir eva ca
ahankara ityam ma
bhinna prakrtir astadha

"Terra, acqua, fuoco, aria, etere, mente, intelligenza e falso io: tutti insieme questi otto elementi costituiscono la mia energia materiale separata". Krsna spiega qui che vayu (il gas) ha origine da Lui. E più sottile di vayu, è kham, l'etere, e più sottile dell'etere è la mente; più sottile della mente è l'intelligenza, più sottile dell'intelligenza è il falso io, e più sottile del falso io è l'anima. Ma gli scienziati non lo sanno, riescono a capire solo le cose più grossolane. Parlano di gas, ma da dove credono che vengano i gas?
Dr. Singh: A questo non hanno ancora dato risposta.
Srila Prabhupada: Ma noi sì che possiamo rispondere! Sappiamo dallo SrimadBhagavatam che il gas viene dall'etere, l'etere dalla mente, la mente dall'intelligenza, l'intelligenza dal falso io, e il falso io dall'anima.
Dr. Singh: Gli scienziati obiettano che, prima che potesse verificarsi il modello evolutivo secondo la teoria di Darwin, doveva esserci quella che loro chiamano "chimica prebiotica", ovvero l'evoluzione degli elementi chimici, della materia.
Srila Prabhupada: Sì, e l'espressione "evoluzione della materia" dà per scontato che la materia abbia un'origine, e quest'origine è l'anima, la vita. I limoni producono acido citrico, e il corpo umano produce un sacco di elementi chimici nelle urine, nel sangue, nel sudore e negli altri tipi di secrezioni: questo prova che gli elementi vengono dalla vita, e non certo che la vita proviene da elementi materiali.
Dr. Singh: Gli scienziati dicono che, una volta che la vita è presente nelle cellule, gli esseri viventi si sviluppano e si evolvono in modo automatico.
Srila Prabhupada: Va bene, ma chi dà la vita la prima volta? Krsna risponde a questa domanda nella Bhagavad-gita (7.10), Bijam mam sarva bhutanam viddhi partha sanatanam: "Sappi, figlio di Prtha, che Io sono il seme originale di tutte le vite." E più avanti ancora (14.4) "Devi capire, o figlio di Kunti, che tutte le forme viventi hanno origine, con la nascita, dalla natura materiale, e Io sono il Padre che dà il seme della vita."
Dr. WolfRottkay: Ma in tutta umiltà, Srila Prabhupada, supponiamo che gli scienziati riescano davvero a creare un organismo vivente, anche solo unicellulare. Che cosa diresti?
Srila Prabhupada: Cosa avrebbero fatto di speciale? Imiterebbero solo ciò che esiste già. La gente è molto portata per le imitazioni: se uno a teatro imita un cane, pagano per vederlo. Ma se c'è un cane vero non gli prestano alcuna attenzione.
Dr. Singh: Srila Prabhupada, l'idea dell'evoluzione della materia, nacque da un biologo russo nel 1920, egli dimostrò che prima dell'evoluzione biochimica, l'atmosfera della Terra andava riducendosi. In altre parole, c'era moltissimo idrogeno, e pochissimo ossigeno, e con il tempo, le radiazioni solari causarono queste mutazioni negli elementi che andarono a costituire elementi diversi.
Srila Prabhupada: Innanzi tutto, da dove veniva l'idrogeno? Gli scienziati studiano solo parte di questo processo, non ne studiano l'origine. Bisogna capire da dove ha inizio. C'è un aereo, (Srila Prabhupada indica un aereo che appare all'orizzonte sul mare) potremmo forse credere che è nato dal mare? Eppure qualcuno un po' tonto potrebbe dire che d'un tratto si è vista una luce nel mare, e si è creato un aereo: ti pare una spiegazione scientifica? Le teorie degli scienziati sono simili: dicono "Esisteva qualcosa, poi così per caso, è successo qualcos'altro." Questa non è scienza, scienza vuol dire spiegare la causa originale.
Dr. Singh: Quando uno scienziato scopre una legge della natura, di solito le dà il suo nome.
Srila Prabhupada: Infatti: la legge è una legge della natura che esiste già, ma l'imbroglione vuole vantarsene.
Dr. Singh: Combattono contro le leggi della natura, ma in realtà traggono spesso piacere da questa lotta.
Srila Prabhupada: E' un piacere infantile. Pensate a un bambino che con molta fatica costruisce un castello di sabbia sulla spiaggia, può averne un gran piacere, ma è un piacere da bambini, non è adatto a un adulto. I materialisti si sono creati dei sistemi artificiali per cercare di essere felici, hanno creato dei fantastici arrangiamenti per mantenere questa civiltà del confort, ma è tutto falso, perché non potranno mai creare una situazione in cui godere per sempre. La morte ci può cogliere in qualsiasi momento, e allora tutti i nostri piaceri saranno finiti.
Dr. Singh: Questo è il motivo per cui dicono che Dio non ci ha dato tutto: perché non possiamo vivere qui per sempre.
Srila Prabhupada: Ma Dio ha dato loro tutto il necessario per vivere pacificamente e per capirLo. Perché allora invece di inventarsi cose per dimenticare Dio, non cercano di conoscerLo?















Conclusioni: La Soluzione Di Tutti I Problemi

Senz'altro chi non è ancora un devoto di Krsna si chiederà come sia possibile risolvere davvero tutti i problemi. Oppure penserà che si stia per l'ennesima volta parlando di uno dei soliti metodi pseudospiritualisti e truffaldini, con cui tanta gente viene raggirata, all'unico e semplice scopo di estorcerle del denaro. Promettono la felicità a chi si iscrive a costosissimi corsi di meditazione, a chi frequenta palestre di hatha-yoga, a chi segue cure dimagranti, o addirittura a chi si sottopone ad annose terapie psicoanalitiche dopo le quali non si avrà comunque la più pallida idea di che cosa davvero è la psiche.
Invece no. La Coscienza di Krsna può concretamente porre fine a tutti i nostri problemi sia personali che sociali. E per quanto si possa essere increduli, l'esperienza dei devoti di Krsna lo dimostra: la loro vita è felice, serena e pacifica. Mentre le altre soluzioni, a cui cerchiamo di aggrapparci per dare un po' di sollievo alle nostre sofferenze si dimostrano in tempi più o meno veloci autentici fallimenti.
E anche questo è un buon motivo per cercare una soluzione pratica e diversa.
Il fondatore del Movimento per la Coscienza di Krsna, Sua Divina Grazia A. C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada, che ha riportato in Occidente la millenaria scienza della realizzazione spirituale, insegnata nella Bhagavad-gita e nelle altre Scritture vediche, cominciò a insegnare come risolvere i nostri problemi possa essere semplice seguendo quanto Sri Krsna, Dio la Persona Suprema ci spiega attraverso i Veda.
Ma in che modo il canto del mantra Hare Krsna Hare Krsna Krsna Krsna Hare Hare Hare Rama Hare Rama Rama Rama Hare Hare può risolvere problemi come il crimine e la crescente spirale di violenza, o fronteggiare l'inflazione galoppante e il terrore per la guerra nucleare?
Secondo i Veda ogni cosa, nell'universo, appartiene a Dio, e ciascuno dovrebbe prendere e usufruire solo di una quota, proporzionale alle proprie necessità. Non si deve prendere di più, perché bisogna essere sempre consapevoli che il proprietario di tutto è Dio, Krsna.
Questo significa che la società umana deve essere teocentrica, cioè imperniata su Dio e sui Suoi desideri. Srila Prabhupada scrive: "Se siamo consapevoli dell'esistenza di Dio e della nostra relazione con Lui, cioè coscienti di Krsna, i conflitti del mondo avranno fine. Tutte le identificazioni senza senso come 'sono americano', 'sono indiano' o 'sono russo' cadranno. Il movimento per la Coscienza di Krsna ci purifica a tal punto che, non appena la gente diventerà cosciente di Krsna, tutti i conflitti politici e sociali termineranno perché le persone potranno pervenire alla propria vera coscienza e comprendere che tutto appartiene a Dio."
A dire il vero, tutte le grandi religioni sono basate su una genuina moralità, ma le tradizionali chiese dell'Occidente sono state tutt'altro che capaci di far assorbire questi princìpi sia ai singoli, che più ampiamente all'intera società.
Srila Prabhupada comprendeva perfettamente l'urgente bisogno dell'umanità di volgersi verso la conoscenza spirituale e di abbandonare tutte le attività ingiuste (che rendono l'uomo antisociale e pericoloso per se stesso e per gli altri esseri viventi) per dedicare invece sforzi e attività al piacere del Signore. A questo proposito Srila Prabhupada scrive: "Se si è costretti ad abbandonare le attività peccaminose dalla legge o da una sorta di obbligo, non si riuscirà a farlo. Mentre se si diventa coscienti di Krsna sarà semplicissimo." E questo perché, attraverso il canto del mantra Hare Krsna e il servizio di devozione a Dio, si può assaporare un gusto superiore che soddisferà i nostri desideri in modo completo. Così, i devoti rinunciano completamente a mangiare carne, a far uso di droghe o intossicanti in genere (compresi caffè, sigarette o alcool), ai rapporti sessuali che non hanno come scopo la procreazione di figli coscienti di Krsna, al gioco d'azzardo... e comunque a tutti i comportamenti distruttivi e autodistruttivi. Così la vita nel movimento per la Coscienza di Krsna non incontra problemi. Il razzismo, fra devoti di tutto il mondo, non esiste; i legami matrimoniali sono solidi; i bambini (desiderati con consapevolezza) vengono educati in modo armonioso; di aborti non si parla neppure; nessuno si droga o fa uso di violenza di alcun tipo. In sostanza i devoti sono pacifici, lavorano sodo, e si sentono felici e molto sicuri.
In ogni caso, i veri problemi non si fermano qui.
Il vero problema, quello che fin da piccoli angoscia tutti, e che è in fondo la fonte di tutti i problemi minori, è sempre quello della morte.
Ovviamente anche i devoti di Krsna, come tutti gli esseri viventi che hanno un corpo materiale, sono soggetti a malattia, vecchiaia e morte, ma desiderano cogliere la grande opportunità che è offerta dal fatto di avere un corpo umano dotato di maggiore intelligenza e discriminazione: le Scritture vediche spiegano che ciascun essere vivente è, in realtà, un'anima spirituale eterna, che è entrata temporaneamente in un corpo materiale. In questo modo, quando il corpo morirà, l'essere vivente (il vero essere) continuerà a vivere e, a seconda dei desideri che ha sviluppato e delle attività che ha svolto (il karma), entrerà in un altro corpo.
Per l'ennesima volta, sia che il karma lo porti ad avere un bel corpo umano pieno di salute, ricco e intelligente, sia che gli faccia avere il corpo di un carciofo o di una mucca, l'essere vivente sarà costretto ad affrontare la nascita, la malattia, la vecchiaia e la morte.
Per questo, quando si ha la possibilità di farlo, è davvero importante approfittare dell'occasione di dedicarsi alla vita spirituale, vale a dire risolvere il problema della nascita e della morte fino a che disponiamo dell'intelligenza caratteristica della forma umana.
Questo sostanziale problema può essere risolto solo attraverso la Coscienza di Krsna, perché solo la Coscienza di Krsna può cancellare completamente il karma di tutti. Sri Krsna dice addirittura nella Bhagavad-gita (2.50) che: "Chi è impegnato nel servizio devozionale si libera in questa stessa vita dalle conseguenze del karma sia buono che cattivo." Seguendo questi insegnamenti, si sviluppa facilmente amore per Dio e, all'istante della morte, non si sarà più costretti a trasmigrare da un corpo all'altro, ma si ritornerà da Krsna, con il proprio corpo spirituale originario, diventando subito e definitivamente felici.
Chiunque può unirsi, anche subito, al movimento per la Coscienza di Krsna e, anche se non tutti riusciranno ad abbandonare immediatamente ogni attività inutile e peccaminosa, è sicuro che, con il canto regolare del mantra Hare Krsna e la regolare pratica del servizio devozionale al Signore Supremo, tutti risolveranno in brevissimo tempo ogni problema.

Parabhakti devi dasi

Ho potuto fare queste riflessioni grazie ai libri scritti da Srila Prabhupada che consiglio vivamente a tutti, agli articoli di Satsvarupa Goswami sull'edizione in inglese di Ritorno a Krishna, agli insegnamenti del mio Guru Maharaja e di Citraka prabhu, senza i quali cercherei ancora inutilmente di dimenticare il problema peggiore per tutti: la morte.















Il canto e la recitazione del mantra

Hare Krsna
Hare Krsna
Krsna Krsna
Hare Hare
Hare Rama
Hare Rama
Rama Rama
Hare Hare

servono a ravvivare la nostra coscienza spirituale assopita.
La nostra natura è spirituale ed essere coscienti di Dio è qualcosa che fa parte di noi. Purtroppo però, siamo immersi in un'atmosfera d'illusione dovuta al contatto con la materia.
La coscienza di Krsna non è qualcosa che s'impone all'uomo: è la sua coscienza originale, pura.
Il canto del mantra Hare Krsna è il metodo di realizzazione più facile, e anche il più efficace. Tutti possono provarlo: il canto del maha-mantra ha il potere di far sorgere l'estasi spirituale in chi lo canta o lo ascolta.
Il canto del mantra Hare Krsna è di natura spirituale, perciò trascende la coscienza materiale fisica, mentale e intellettuale. Non occorre quindi comprendere la lingua del mantra né darne un'interpretazione intellettuale.
Tutti possono partecipare al canto del maha-mantra senza alcuna preparazione.
Le vibrazioni spirituale del mantra offrono il beneficio più grande quando provengono da un devoto puro, completamente assorto nell'amore per Dio.
Il termine Hare è un'invocazione all'energia del Signore, Krsna significa "infinitamente affascinante" e Rama "fonte inesauribile di ogni gioia" e sono nomi di Dio.
Quest'energia di felicità ci aiuta a raggiungere il Signore. I tre Nomi, Hare, Krsna e Rama, formano il seme divino del maha-mantra.
Questo canto è come un'invocazione dell'anima condizionata che desidera ottenere la protezione del Signore e della Sua energia.
Quindi il significato del maha-mantra è "O Signore infinitamente affascinante, o fonte inesauribile di ogni gioia, o potenza del Signore, Ti prego di impegnarmi a servirTi con devozione."
E' come il pianto del bambino che chiama la madre. Hare, giocando il ruolo della madre, aiuta il devoto a ottenere la grazia del Padre, Krsna, che Si rivela a chi canta con sincerità questo mantra.

Hare Krsna
Hare Krsna
Krsna Krsna
Hare Hare
Hare Rama
Hare Rama
Rama Rama
Hare Hare















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fine del numero di dicembre 1991.