Ritorno a Krishna
La rivista del movimento Hare Krishna
volume 3 n. 9
settembre 1991
Dio è luce. L'illusione è tenebre. Dove c'è Dio non c'è illusione.
Sua Divina Grazia A. C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada
Fondatore Acarya dell'Associazione Internazionale per la Coscienza di Krishna
Srila Prabhupada arrivò dall'India in Occidente nel 1965, all'età di sessantanove anni, per soddisfare la richiesta del suo maestro spirituale: insegnare la Coscienza di Krsna in Occidente.
In dodici anni ha pubblicato più di settanta volumi di traduzione e commenti degli antichi testi classici vedici.
I suoi libri, ora disponibili anche nella versione italiana e in altre cinquanta lingue, sono stati adottati come testi di studio nelle maggiori università del mondo.
Viaggiando in Europa, America, Australia, Asia e Africa, Srila Prabhupada ha strutturato questo movimento in una confederazione mondiale di asrama, scuole, templi, centri culturali e comunità agricole.
Ha lasciato questo mondo nel 1977 a Vrndavana, in India, il luogo più caro a Sri Krsna.
I suoi discepoli portano avanti il movimento a cui egli ha dato vita.
La Rivista del Movimento Hare Krishna
RITORNO
A KRISHNA
FONDATA NEL 1944
FONDATORE (sotto la direzione di
Sua Divina Grazia Sri Srimad
Bhaktisiddhanta Sarasvati Prabhupada)
Sua Divina Grazia
A. C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada
DIRETTORE RESPONSABILE:
Alida D'AmbrosioAli Krsna devi dasi
REDATTORE CAPO:
Parabhakti devi dasi
PROOF READING:
Pancaratra dasa
TRADUZIONI:
bhaktin Nicoletta, bhaktin Rossana
COMPOSIZIONI:
Ananga Manjari dasi
AMMINISTRAZIONE:
Nimai Pandita dasa
SERVIZIO ABBONAMENTI:
Dananistha devi dasi
PRONUNCIA. La translitterazione dei termini sanscriti contenuti in questa rivista è stata eseguita secondo un metodo adottato internazionalmente. La a si pronuncia a chiusa. La a si pronuncia a, aperta e lunga. La i si pronuncia i lunga. La u si pronuncia u lunga. La j si pronuncia g dolce. La r si pronuncia ri. La s si pronuncia sc (come in scena), altrettanto s ma più sibilante. La h è sempre aspirata. Krsna si pronuncia Krishna (il suono sc è dolce); Caitanya si pronuncia "Ciaitanya".
NOMI SPIRITUALI. I membri dell'I.S.K.CON., l'Associazione Internazionale per la Coscienza di Krsna, ricevono uno dei nomi di Krsna o di un Suo grande devoto seguito dal suffisso dasa (dasi per le donne) che significa "servitore". Per esempio il nome Krsna dasa significa "servitore di Krsna".
ABBONAMENTI. RITORNO A KRISHNA esce tutti i mesi escluso agosto. Per informazioni sugli abbonamenti scrivere a:
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RITORNO A KRISHNA Pubblicazione mensile registrata presso il tribunale di Milano n° 199 del 13/03/89
VOL. 3 N. 9 - settembre 1991
Bhaktivedanta Book Trust Italia
Strada Bonazza 12 50028 Tavarnelle Val di Pesa - FI
FOTOLITO: F.C.M. Marcallo Con Casone (MI)
STAMPA: Grafiche Cometa - Magenta
CALENDARIO VAISNAVA
Sri Gaurabda 505 1991/92 d. C.
Settembre
2 lunedì, Krsna Janmastami, digiuno fino alle 24
3 martedì, apparizione di Srila Prabhupada, digiuno fino alle 12
4 mercoledì, Annada Ekadasi
5 giovedì, Dvadasi
13 venerdì, apparizione di Sita Devi (Advaita)
16 lunedì, Radhastami, digiuno fino alle 12
19 giovedì, Parsva Ekadasi digiuno fino alle 12 per l'apparizione di Sri Vamana Deva
20 venerdì, Sri Vamana Dvadasi
Apparizione di Srila Jiva Goswami
21 sabato, apparizione di Bhaktivinoda Thakura
22 domenica, scomparsa di Haridasa Thakura
23 lunedì, terzo mese di Caturmasya, digiuno di latte per un mese
30 lunedì, arrivo di Srila Prabhupada in Occidente
VOL. 3, N° 9
SRI KRSNA VIENE SULLA TERRA
Tratto da un'opera di Sua Divina Grazia Srila Prabhupada
I DONI DI SUA DIVINA GRAZIA
L'OSSERVATORE VEDICO
Commenti a fatti e avvenimenti del nostro tempo.
Libri
SRIMAD-BHAGAVATAM
Continua la pubblicazione del più grande classico della spiritualità tradotto da Sua Divina Grazia A. C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada.
PLATONE E LA FILOSOFIA
DELLA COSCIENZA DI KRSNA
LIBERTA' E RAGIONE
NON SOLO FOGLIE
Cucinare per Krsna le insalate più squisite
I dialoghi di Srila Prabhupada
IL SERVIZIO, L'ANIMA E IL SUPREMO
LA FESTA DELLA DOMENICA
CANTATE HARE KRSNA E SIATE FELICI
IN COPERTINA: Sri Krsna, Dio, la Persona Suprema, che con il dolce suono del suo flauto affascina ogni essere vivente.
Ritorno a Krishna, la rivista mensile dell'Associazione Internazionale per la Coscienza di Krishna. Quando Srila Prabhupada fondò questa associazione a New York nel 1966 spiegò gli obbiettivi che si prefiggeva:
1. Diffondere sistematicamente la conoscenza spirituale in tutta la società ed insegnare a tutti le tecniche della vita spirituale per bilanciare lo scompenso dei valori del mondo attuale e raggiungere una pace e un'unità reali.
2. Diffondere la Coscienza di Krsna così come viene rivelata dalla Bhagavad-gita e dallo Srimad-Bhagavatam.
3. Far sì che i membri dell'associazione siano più vicini tra loro e più vicini a Krsna, l'Essere Supremo, promuovendo così l'idea, tra i membri e il resto dell'umanità, che ogni anima è una particella infinitesimale qualitativamente uguale a Dio, Krsna.
4. Insegnare e incoraggiare il movimento del sankirtana, il canto congregazionale dei Santi Nomi di Dio, Krsna, come ci ha rivelato nei Suoi insegnamenti Sri Caitanya Mahaprabhu.
5. Costruire per i membri e la società un luogo santo dedicato ai divertimenti e alla personalità di Sri Krsna.
6. Unire i membri per insegnare un stile di vita più semplice e naturale.
7. Pubblicare e distribuire periodici, libri e altri scritti per raggiungere gli obbiettivi sopraelencati.
SRI KRSNA
VIENE SULLA TERRA
Tratto da un'opera di Sua Divina Grazia
A. C. BHAKTIVEDANTA SWAMI PRABHUPADA
Cinquemila anni fa Sri Krsna venne sulla terra per proteggere i Suoi devoti e liberare il mondo dai demoni.
Il Decimo Canto dello SrimadBhagavatam, tradotto da Sua Divina Grazia A. C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada, descrive Sri Krsna nel Suo aspetto più affascinante e originale, quello di un pastorello nel villaggio di Vrndavana. Lì Krsna suona il flauto, ruba il burro dal vaso in cui Sua madre lo frulla e affascina i Suoi cari amici con una personalità irresistibile. Con gli occhi simili a petali di loto e la carnagione del colore di una nuvola blu scura, Egli possiede una bellezza perennemente fresca che è impossibile descrivere. Le altre Scritture vediche danno solo un minimo accenno dell'intima dimora spirituale di Sri Krsna, mentre nello SrimadBhagavatam, in particolare nel Decimo Canto, Krsna appare personalmente rivelando i Suoi passatempi più confidenziali ed estremamente affascinanti.
Se ascoltiamo parlare del Signore in modo autorizzato, vale a dire ad esempio dalle traduzioni di Srila Prabhupada, si risveglia nel nostro cuore attrazione per il servizio devozionale d'amore a Krsna, Dio la Persona Suprema, e si estingue il fuoco della sofferenza materiale. In ultima analisi, il sincero studente di SrimadBhagavatam realizza la propria relazione trascendentale e originale con il Signore e, non appena lascia il corpo, entra negli eterni passatempi di Sri Krsna nel mondo spirituale.
L'apparizione di Sri Krsna
(tratto dal terzo capitolo del Decimo Canto dello SrimadBhagavatam)
All'avvicinarsi del felice momento dell'apparizione del Signore, l'intero universo si riempì di tutte le qualità, di bontà, di bellezza
e di pace. Apparve la costellazione di Rohini
e altre stelle come Asvini. Il sole, la luna, le
altre stelle e i pianeti trasmettevano serenità.
L'Est come l'Ovest, il Sud come il Nord
apparivano estremamente piacevoli e stelle
meravigliose brillavano nel cielo limpido.
Decorata di città, villaggi, miniere e pascoli, la terra appariva infinitamente felice. Le
acque dei fiumi scorrevano limpide e i laghi e
i grandi bacini, colmi di gigli e fiori di loto,
erano straordinariamente belli. Tra gli alberi e
gli arbusti, pieni di foglie e di fiori splendidi da
vedere, cuculi e sciami di api cantavano con
dolcezza per i deva. Una dolce brezza profumata di fiori, si spandeva su tutto appagando
col suo tocco i sensi di chi la sentiva e quando
i brahmana, impegnati nelle loro cerimonie,
accesero il fuoco secondo i principi vedici, il
fuoco si accese stabilmente per nulla disturbato dal suo soffio.
Mentre Sri Visnu, il non nato, Dio, la Persona Suprema stava per apparire, i santi e i
brahmana che erano stati sempre perseguitati
da demoni come Kamsa e i suoi uomini, sentirono nuovamente la pace colmare i loro
cuori mentre le vibrazioni dei timpani risuonavano dai pianeti superiori. I Kinnara e i
Gandharva, gli abitanti dei pianeti celesti,
iniziarono a cantare canzoni auspiciose; i
Siddha e i Carana offrirono preghiere e i
Vidyadhari con le Apsara aprirono le danze in
grande giubilo.
Felici, i deva e i grandi santi versarono
piogge di fiori e le nuvole si riunirono in cielo
e tuonarono dolcemente producendo lo stesso
suono delle onde del mare. Allora Dio, la
Persona Suprema, Visnu, che è situato nel cuore
di tutti gli esseri, apparve dal cuore di Devaki
nelle tenebre della notte come la luna piena
sorge all'orizzonte, perché Devaki fa parte
della stessa natura di Krsna.
La Brahmasamhita (5.37) afferma:
anandacinmayarasapratibhavithabhis
tabhir eva nijarupataya kalabhih
goloka eva nivasaty akhilatmabhuto
govindam adipurusam tam aham bhajami
Questo verso indica che Krsna e i Suoi
associati hanno la medesima potenza spirituale (anandacinmayarasa). La brahma-vimohanalila spiega che il padre e la madre di Krsna, i Suoi amici pastorelli e le mucche sono tutti espansioni di Krsna. Quando Brahma portò via a Krsna i Suoi amici per provare la propria supremazia, il Signore si espanse in molteplici forme di pastorelli e di vitelli e Brahma si rese conto che erano tutte visnu-murti (forme di Krsna). Anche Devaki è un'espansione di Krsna, infatti il Bhagavatam dice devakyam devarupinyam visnuh sarva-guhasayah.
Si potrebbe obiettare che quando Sri Krsna apparve, nell'ottavo giorno di luna calante, non poteva esserci la luna piena. E' bene però sapere che Krsna apparve nella dinastia che aveva come anello la luna in persona; così anche se quella notte la luna avrebbe dovuto mostrare solo uno spicchio, per la grazia di Krsna apparve in tutto il suo splendore, inondata di gioia al pensiero che il Signore entrava nella sua stirpe.
Le persone ignorano che l'apparizione e la scomparsa del Signore sono trascendentali (janma karma ca me divyam) a volte si stupiscono del fatto che Dio, la Persona Suprema, possa nascere come un bambino comune, mentre in realtà la nascita del Signore non è mai una nascita ordinaria. Dio, la Persona Suprema, è già situato al centro del cuore di ognuno come antaryami. L'anima Suprema, e di conseguenza poiché Egli era presente con tutto il Suo potere nel cuore di Devaki, era anche in grado di apparire al di fuori del suo corpo.
Nello SrimadBhagavatam (1.9.42) Bhisma, una grande autorità che dovrebbe avere grande seguito presso i devoti, dice che Dio, la Persona Suprema, è situato al centro del cuore di ciascuno di noi proprio come il sole tocca le nostre teste. Tuttavia, benché il calore del sole venga percepito da milioni e milioni di persone, ciò non esclude che esso non possa essere percepito in modi diversi. Similmente, poiché Dio, la Persona Suprema, possiede inconcepibili potenze, può collocarSi nel cuore di ciascuno e allo stesso tempo situarSi in luoghi diversi. Ekatvam anupasyatah (Isopanisad 7). Il Signore è uno ma può apparire nel cuore di tutti per la Sua inconcepibile potenza. Così, sebbene il Signore fosse nel cuore di Devaki, Egli apparve come suo figlio. Secondo il Visnu Purana il Signore apparve come appare il sole (anugrahasya). La Brahmasamhita (5.35) conferma che il Signore è presente persino all'interno dell'atomo (andantarasthaparamanucayantara-stham). Egli è situato a Mathura, a Vaikuntha e al centro del cuore. Occorre quindi comprendere con chiarezza che Egli non viveva come un bambino comune nel cuore o nel grembo di Devaki, né che apparve come un bambino qualsiasi sebbene si comportasse in questo modo allo scopo di sbalordire asura (demoni) come Kamsa. Gli asura ritenevano erroneamente che Krsna fosse nato come un bambino comune e che avrebbe lasciato questo mondo come un uomo qualsiasi. Queste concezioni asuriche vengono respinte dalle persone che conoscono Dio, la Persona Suprema. Ajo 'pi sann avyayatma bhutanam isvaro 'pi san (B. g. 4.6). La Bhagavad-gita afferma che il Signore è aja, non nato, e che è il controllore supremo di ogni cosa. Ciò nondimeno Egli apparve come figlio di Devaki. Questo verso descrive l'inconcepibile potenza del Signore, che apparve come la luna piena. Quando si sarà compreso il significato speciale dell'apparizione del Signore Supremo non si penserà mai che il Signore abbia preso nascita come un bambino comune.
Poi Vasudeva contemplò il bambino appena nato dai meravigliosi occhi di loto che teneva rispettivamente tra le quattro mani i simboli sankha, cakra, gada e padma: la conchiglia, il disco, la mazza e il fiore di loto. Sul Suo petto spiccava il segno di srivatsa e intorno al collo la collana con il brillante gioiello Kausthuba. Vestito con abiti di seta gialla, il corpo dalla carnagione del colore di una nuvola scura, i folti capelli lunghi, la corona incastonata con la gemma Vaidurya e i preziosi orecchini, il bambino, adorno di una cintura lucente, bracciali, cavigliere e altri ornamenti, aveva un aspetto così meraviglioso da riempire Vasudeva di stupore. In estasi trascendentale egli offrì allora con la mente migliaia di mucche ai brahmana, come è d'uso in una ricorrenza trascendentale.
Vasudeva capì senza ombra di dubbio che questo bambino non era altri che Narayana, la Persona Suprema e perse ogni timore. Si prosternò davanti a Lui a mani giunte e cominciò a pregare quel bambino che con la Sua luce irradiava tutta la stanza.
"Oh Signore, proprietario di tutta la creazione, sei apparso nella mia casa con il desiderio di proteggere il mondo intero. Sono sicuro che Tu sconfiggerai tutte le armate che si stanno muovendo nel mondo sotto la guida di politici che portano l'abito di governanti ksatriya ma che in effetti sono tutti demoni. Essi dovranno essere uccisi da Te per proteggere gli innocenti."
Krsna appare in questo mondo per due motivi, paritranaya sadhunam vinasaya ca duskrtam: per proteggere gli innocenti, i devoti del Signore e per annientare gli asura ignoranti che abbaiano senza motivo come cani e si combattono per il potere politico. E' detto, kalikale namarupe krsna avatara. Anche il movimento Hare Krsna è un'incarnazione di Krsna nella forma del santo Nome (namarupe). Ciascuno di noi ha in effetti timore dei governanti e i politici dovrebbero accogliere di buon grado questa incarnazione di Krsna: Hare Krsna Hare Krsna Krsna Krsna Hare Hare/Hare Rama Hare Rama Rama Rama Hare Hare. Saranno così sicuramente protetti dalle insidie dei governanti demoniaci.
Al momento attuale questi governanti sono così potenti che in un modo o nell'altro riescono a occupare i posti più elevati nel governo e a procurare sofferenze a innumerevoli persone col pretesto della sicurezza nazionale o di qualche emergenza particolare.
Poi ripetutamente un asura sconfigge un altro asura mentre la gente continua a soffrire.
Questa è la ragione per cui il mondo si trova in una condizione precaria; l'unica sua speranza è il Movimento Hare Krsna.
Sri Nrsimhadeva apparve quando Prahlada venne tormentato in modo eccessivo dal suo demoniaco padre. A causa di questi padri asurici i politici che ci governano è molto difficile portare avanti il Movimento Hare Krsna, ma poiché Krsna è apparso con il Suo santo Nome in questo movimento possiamo sperare che questi demoni vengano annientati e che il regno di Dio si stabilizzi in tutto il mondo. Il mondo intero è ora pieno di asura che hanno assunto le sembianze di politici, guru, sadhu, yogi e incarnazioni che sviano la gente dalla coscienza di Krsna che può dare solo benefici reali all'umanità.
Vasudeva continuò: "Caro Signore, Signore degli esseri celesti, venuto a conoscenza della profezia secondo la quale Tu avresti preso nascita nella nostra casa e lo avresti ucciso, il selvaggio Kamsa uccise i Tuoi fratelli, nati prima di Te. Non appena sarò avvertito dai suoi luogotenenti della Tua apparizione, si precipiterà armato fino ai denti per ucciderTi."
Kamsa viene qui descritto un asabhya che significa "selvaggio" o "capace delle più grandi atrocità" perché uccise i figli di sua sorella. Quando venne a conoscenza della profezia secondo la quale egli sarebbe stato ucciso dal suo ottavo figlio, Kamsa, un uomo crudele, era già pronto a uccidere la sorella nel giorno del suo matrimonio. L'uomo incivile può fare qualsiasi cosa per soddisfare i propri sensi. Può uccidere bambini, mucche, brahmana, anziani: non ha misericordia per nessuno. Secondo la cultura vedica le mucche, le donne, i bambini, le persone anziane e i brahmana devono essere perdonati anche se sbagliano.
Ma gli asura, gli uomini incivili, non se ne curano. Al momento attuale l'uccisione delle mucche e dei bambini va avanti senza nessuna restrizione ed è per questo che questa civiltà non è per nulla umana e che coloro che la guidano sono degli asura selvaggi.
Questi uomini incivili non sono favorevoli al movimento per la Coscienza di Krsna. Nella loro qualità di pubblici ufficiali dichiarano senza esitazione che il canto del mantra Hare Krsna è dannoso sebbene la Bhagavad-gita dica chiaramente, satatam kirtayanto mam yatantas ca drdha-vratah. Secondo questo verso è dovere dei mahatma cantare il mantra Hare Krsna e diffonderlo in tutto il mondo al meglio delle loro possibilità. Purtroppo la società si trova in una condizione così incivile che esistono degli pseudo mahatma pronti a uccidere mucche e bambini e a bloccare l'espansione del Movimento Hare Krsna. Attività incivili come quelle della storia che stiamo narrando ne sono una riprova per ciò che riguarda il centro di Bombay, la Terra degli Hare Krsna.
Come non era possibile che Kamsa potesse uccidere il meraviglioso bambino di Vasudeva e Devaki, così è impossibile che l'incivile società attuale, per quanto non gradisca la crescita del Movimento per la Coscienza di Krsna, possa fermarlo. Ciò nonostante dobbiamo far fronte a molte difficoltà in molti modi diversi. Sebbene Krsna non potesse essere ucciso, Vasudeva, come padre, tremava di paura perché per l'affetto che nutriva per Krsna pensava che Kamsa sarebbe arrivato per uccidere suo figlio. Similmente, sebbene il
movimento per la Coscienza di Krsna
e Krsna non siano differenti e nessun
asura possa ostacolarli, noi temiamo
che in ogni momento gli asura possano fermarlo in una qualunque parte
del mondo. In seguito, proprio mentre Vasudeva, ispirato da Dio, la Persona Suprema, stava per portare via il neonato dalla stanza in cui era stato partorito, Yogamaya, l'energia spirituale del signore, prendeva nascita da Yasoda, la moglie di Nanda Maharaja.
L'influsso di Yogamaya fece cadere addormentati i guardiani, i loro sensi impossibilitati ad agire, così come fece addormentare profondamente tutti gli abitanti della casa. Quando il sole sorge, le tenebre scompaiono automaticamente. Il cielo era nuvoloso, tuonava e pioveva a dirotto; allora AnantaNaga, un'espansione di Dio, la Persona Suprema, cominciò a seguire Vasudeva dalla porta del palazzo espandendo le sue teste per proteggere Vasudeva e il bambino trascendentale.
Per la pioggia battente inviata dal deva Indra, il fiume Yamuna si era ingrossato con onde ribollenti di schiuma, ma come aveva fatto l'immenso Oceano Indiano per Sri Rama permettendoGli di costruire un ponte, il fiume Yamuna si aprì e permise a Vasudeva di attraversarlo.
Quando Vasudeva giunse alla casa di Nanda Maharaja, trovò i pastori profondamente addormentati. Depose allora Suo figlio sul letto di Yasoda, prese la figlia (un'espansione di Yogamaya) e ritornò alla prigione di Kamsa. Depose poi la bambina sul letto di Devaki e si incatenò nuovamente perché Kamsa non si accorgesse di quanto era accaduto. Stanca del parto, Yasoda fu sopraffatta dal sonno, incapace di ricordare se aveva dato alla luce un maschio o una femmina.
In una dozzina d'anni soltanto, Sua Divina Grazia A.C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada ha lasciato al mondo un'eredità che durerà per sempre.
I DONI DI
SUA DIVINA GRAZIA
di JAYADVAITA SWAMI
samsaradavanalalidhalokatranaya karunyaghanaghanatvam
praptasya kalyanagunarnavasya vande guroh sri caranaravindam
"Il maestro spirituale riceve le benedizioni dall'oceano di misericordia; proprio come una nuvola versa la sua acqua sulla foresta in fiamme, così il maestro spirituale libera il mondo afflitto estinguendo il fuoco ardente dell'esistenza materiale. Offro i miei rispettosi omaggi ai piedi di loto del mio maestro spirituale."
I maestri vedici, paragonavano il mondo materiale in cui viviamo a una foresta in fiamme. Sebbene nessuno desideri una foresta in fiamme, talvolta un fuoco divampa spontaneamente nella foresta, infliggendo sofferenze alle creature indifese che vi vivono. Ma se per la grazia di Dio, nuvole temporalesche si riuniscono o fanno cadere la loro acqua, bagnando la foresta con la pioggia, la foresta e le sue creature sono salve. Similmente quando un maestro spirituale autentico, per la grazia di Krsna, fa piovere la benedizione della coscienza di Krsna sulla società umana, questa benedizione può salvarci dagli eterni problemi dell'ignoranza materiale e dalla sofferenza e darci la possibilità di tornare alla nostra vera vita di felicità eterna e conoscenza al servizio di Krsna. Perciò noi dovremmo glorificare e offrire il nostro rispettoso omaggio ai piedi di loto di un simile maestro spirituale autentico.
Un poeta devoto ha scritto che nessuno può pienamente comprendere le parole, le attività e le caratteristiche di un puro devoto. Nonostante ciò cerchiamo di apprezzare alcuni dei doni straordinari dati al mondo dal nostro amato maestro spirituale del movimento Hare Krsna, Sua Divina Grazia A.C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada.
Naturalmente, sebbene il movimento iniziato da Srila Prabhupada abbia evidentemente dei lati concreti, il suo contributo, in definitiva è spirituale, non materiale, perciò ognuno potrà apprezzarlo secondo la propria comprensione spirituale. Proprio come un contributo intellettuale può essere veramente apprezzato solo da un intellettuale, un contributo spirituale sarà meglio apprezzato da coloro che sono avanzati nella cultura e nella conoscenza spirituale.
Generalmente parlando i successi tangibili nelle imprese materiali suscitano un immediato plauso popolare, ma vengono anche dimenticati molto in fretta. Ma nonostante un contributo spirituale possa aver bisogno di molto tempo per essere apprezzato su vasta scala, i suoi benefici sono più profondi e duraturi. Perciò cerchiamo di comprendere e di apprezzare gli immensi contributi spirituali di Sua Divina Grazia A.C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada, l'acarya Fondatore dell'Associazione Internazionale per la Coscienza di Krishna.
Il primo punto che possiamo considerare consiste nel fatto che Srila Prabhupada non fece nulla per interesse personale, o per creare qualche missione carismatica individuale, ma piuttosto operò sempre per servire il volere del Signore Supremo come espresso dal Signore stesso nella Letteratura vedica e tramandato da tempo immemorabile dalla discendenza di maestri spirituali. Recentemente il maestro spirituale di Srila Prabhupada, Sri Srimad Bhaktisiddhanta Sarasvati Thakura, era il più importante rappresentante di questa discendenza vedica, e lo spirito di piena e pura devozione a questo grande maestro e al Signore Supremo stesso era l'essenza di tutto ciò che Srila Prabhupada ha fatto. Ora vediamo i doni che Srila Prabhupada ci ha fatto, uno per uno.
Il Mantra Hare Krsna
Srila Prabhupada iniziò il suo movimento in Occidente semplicemente cantando il mahamantra, ovvero il Grande Canto della Liberazione: Hare Krsna Hare Krsna Krsna Krsna Hare Hare/Hare Rama Hare Rama Rama Rama Hare Hare. Le Scritture vediche sottolineano ripetutamente che nessun'altro metodo di realizzazione spirituale può essere tanto efficace nell'attuale era come il canto del mahamantra. E' il metodo sublime per fare rivivere questa conoscenza trascendentale. Krsna e Rama sono nomi del Signore Supremo e Hare invoca l'energia spirituale del Signore. Cantando questi santi Nomi si può trarre un beneficio illimitato perché questo canto può liberare da tutti i legami materiali e far rivivere la nostra naturale coscienza del puro amore per Dio. Sri Caitanya Mahaprabhu, il grande apostolo dell'amore per Dio che apparve in India circa cinquecento anni fa, desiderava che la benedizione di questi santi Nomi di Dio venisse concessa a tutte le entità viventi, e predisse che un giorno questo canto sarebbe stato ascoltato in ogni città e villaggio del mondo. Fu Srila Prabhupada che costituì un movimento mondiale il movimento Hare Krsna per soddisfare la predizione e il desiderio di Sri Caitanya. Ovunque andò (durante ben quattordici viaggi intorno al mondo) Srila Prabhupada diffuse costantemente il canto del mantra Hare Krsna, e quando alla fine ci lasciò, era circondato da amorevoli discepoli di tutto il mondo, che cantavano ad alta voce e dolcemente questi nomi di Dio che egli aveva dato loro. Iniziò il suo movimento cantando Hare Krsna e quando lasciò questo mondo "Hare Krsna" furono le sue ultime parole. Questa era la missione di Srila Prabhupada: "Che il canto del santo nome di Krsna sia glorificato".
Hare Krsna Hare Krsna
Krsna Krsna Hare Hare
Hare Rama Hare Rama
Rama Rama Hare Hare
Nessuno può trovare il limite delle glorie di questi santi Nomi, portati nel mondo da Sua Divina Grazia Srila Prabhupada.
Una libreria Vedica di
Conoscenza Trascendentale
Sebbene Srila Prabhupada ci abbia dato un metodo per la realizzazione spirituale attraverso il quale anche un bambino può facilmente avanzare (cantare semplicemente Hare Krsna) egli ha lasciato al mondo una biblioteca unica di letteratura filosofica, studiata e glorificata da eruditi e intellettuali, prontamente acquistata da professori e bibliotecari e considerata un tesoro di filosofia e cultura vedica dai devoti. Srila Prabhupada fu autore di circa settanta volumi di traduzioni, studi sommari e commenti sulle immortali Scritture vediche dell'India. I suoi libri sono già stati tradotti in oltre trenta lingue. A un mondo afflitto dalla mancanza di conoscenza spirituale e tormentato da sentimentali, vaghe e superficiali idee di saggezza e verità, i libri di Srila Prabhupada offrono la rigorosa, seria, affascinante e intensamente soddisfacente filosofia trascendentale della Letteratura vedica. I libri di Srila Prabhupada sono unici perché presentano la letteratura vedica così com'è senza interpretazioni personali. Di conseguenza, i suoi libri, a parte il loro immenso valore accademico e letterario, offrono l'opportunità di comprendere e raggiungere effettivamente la perfezione della realizzazione spirituale e di capire la Verità Assoluta, Dio la Persona Suprema, vedendoLa faccia a faccia. In altre parole, leggendo i suoi libri, non solo si può accedere a un patrimonio di storia vedica, poesia, filosofia, cultura spirituale e guida pratica, ma si può anche attraversare il sentiero per la più alta perfezione della vita umana. Coloro che, a causa dell'oscurità dell'attuale era di discordia hanno perso la loro visione spirituale, possono ricevere luce dai libri di Sua Divina Grazia Srila Prabhupada.
La Distribuzione della
Conoscenza Vedica
Srila Prabhupada non fu mai soddisfatto di scrivere semplicemente libri né di stamparli per conservarli in magazzino. Piuttosto desiderava ardentemente che i libri di saggezza vedica fossero distribuiti in quantità per illuminare la società umana. Così nel 1972 Sua Divina Grazia stabilì la Bhaktivedanta Book Trust che in pochi anni è diventata la maggior pubblicatrice e distributrice nel mondo di libri di filosofia, religione e cultura dell'India. Era suo desiderio che i libri della BBT fossero collocati ovunque, in ogni biblioteca e in ogni casa.
Infatti quasi tutti i college e le biblioteche universitarie negli Stati Uniti possiedono almeno uno dei libri di Srila Prabhupada, e più di 2.500 professori di college e biblioteche pubbliche e universitarie hanno richiesto l'intera serie. Ispirati da Srila Prabhupada, i suoi discepoli hanno distribuito più di 60 milioni di libri di conoscenza vedica. Perciò, per desiderio di Srila Prabhupada, la gloria della conoscenza e della cultura vedica è ora stata riconosciuta, per la prima volta, in tutto il mondo.
Possiamo anche dire qui che Srila Prabhupada fu fondatore e direttore di BACK TO GODHEAD, la rivista RITORNO A KRISHNA, che fu pubblicata per la prima volta in India nel 1944 e che continua a essere pubblicata secondo le sue eterne istruzioni.
L'Associazione dei Devoti
Alcuni dei primi discepoli di Srila Prabhupada ricordano che nel 1966, quando egli arrivò a New York, cominciò a dare delle classi in un vecchio magazzino della Bowery e aveva un piccolo cartello scritto a mano in fondo alle scale, vicino alla buca delle lettere: "International Society for Krishna Consciousness". A quei tempi l'Associazione non era molto grande. In sostanza c'era solo Srila Prabhupada. Ma mentre alcuni possono aver visto solo un anziano svami indiano e i pochi giovani che venivano ad ascoltarlo, Srila Prabhupada, con la sua consueta visione trascendentale, vedeva la speranza di un'Associazione Internazionale di devoti che avrebbe potuto diffondersi in tutto il mondo.
Un poeta devoto ha cantato, tandera carana sevi bhaktasane vasa: "Lasciami servire i piedi dei gosvami e accordami sempre l'associazione con i devoti." Questa è l'essenza della coscienza di Krsna. Da soli si possono avere molte difficoltà nell'avanzamento spirituale, ma in compagnia dei devoti, tutti partecipi dello stesso obiettivo, l'avanzamento diventa rapido e facile. Inoltre un'Associazione di devoti che cooperano tutti al servizio a Krsna, può essere utilissima per la diffusione della Coscienza di Krsna, per il beneficio degli altri. Un puro devoto sa che Krsna è il Beneficiario Supremo, il Proprietario Supremo di tutto, e l'Amico Supremo di ogni entità vivente. Perciò, sebbene un puro devoto abbia lui stesso realizzato Dio pienamente, per il beneficio degli altri desidera che ci sia un'Associazione di devoti e che la gente del mondo serva Krsna e sia felice". Questo era il desiderio di Srila Prabhupada. Egli dette inizio fiduciosamente alla sua piccola Associazione, nutrendola attentamente e diffondendola, ed educò i suoi discepoli a espanderla ulteriormente e a mantenere la purezza. Perciò per la grazia di Srila Prabhupada ora abbiamo una forte e sana Associazione spirituale di devoti, devoti di tutte le estrazioni sociali e di tutte le Nazioni del mondo le vere Nazioni Unite nelle quali tutti possono unirsi sul piano spirituale, nel
servizio a Krsna. Una volta, anni fa, un astrologo fece un resoconto dell'oroscopo di Srila Prabhupada dicendo che egli avrebbe potuto costruire una grande casa in cui tutti avrebbero potuto vivere. Noi gli siamo grati per l'opportunità di vivere in quella casa l'Associazione dei devoti fondata da Srila Prabhupada e per la possibilità di dividere, sotto il suo tetto, il calore e la gioia della coscienza di Krsna con gli altri.
La Purezza è la Forza
Si può particolarmente notare che Srila Prabhupada non compromise mai i suoi principi. La disciplina vedica standard richiede che si seguano strettamente quattro regole basilari niente gioco d'azzardo, intossicazione, consumo di carne e sesso illecito. Quando Srila Prabhupada arrivò in America per la prima volta e vide l'alta febbre della vita materialista occidentale pensò chi mai avrebbe potuto seguire queste regole. Nonostante ciò non cercò mai di diventare popolare creando divertimenti adatti al gusto del pubblico, ma insistette sempre affinché i suoi discepoli aderissero a queste regole basilari per la purezza spirituale. La sua missione era quella di presentare la medicina giusta per la malattia del materialismo, sebbene quella medicina potesse all'inizio sembrare un po' amara, perché sapeva che ciò che all'inizio può sembrare amaro, molto presto avrebbe rivelato il suo gusto dolce. Solo se un aspirante devoto avesse cantato regolarmente Hare Krsna e seguito i basilari principi vedici Srila Prabhupada l'avrebbe accettato come discepolo e iniziato.
I Templi Nel Mondo
Nel contesto dell'Associazione Internazionale, Srila Prabhupada nel breve lasso di 10 anni, dette vita a più di 100 templi coscienti di Krsna in Nord America, Sud America, Europa, Australia, Africa e Asia.
Alcuni li avviò personalmente ed altri attraverso i suoi discepoli (e ora sono oltre duecento). Questo era un altro aspetto del genio di Srila Prabhupada: era esperto non solo
nel servire Sri Krsna ma anche nell'educare gli altri ad assisterlo nel suo servizio a Krsna. Dava personalmente esempio di come condurre gli affari del tempio: come pulire il tempio (ce lo mostrò con le mani e le ginocchia), come tenere lezioni e feste, come cucinare per Krsna, come offrirGli il cibo, e poi servirlo ai devoti e agli ospiti; come coltivare i fiori per Krsna, e anche come tenere i conti e acquisire la proprietà del tempio. Faceva tutto perfettamente, e, con incessante devozione, viaggiava intorno al mondo insegnando perfettamente ai suoi discepoli come seguire le sue orme e diffondere la missione di Krsna per il beneficio degli altri.
Il Servizio alle Divinità
In ognuno dei suoi templi Srila Prabhupada installò la murti, o Divinità di Sri Krsna. A un materialista la Divinità non appare altro che una statua di legno o di marmo, ma uno spiritualista, vedendo attraverso la visione della conoscenza vedica, capisce che la Divinità non è differente da Krsna stesso e che senza adorare la Divinità non si può sviluppare pienamente il proprio amore per Dio. Perché la forma della Divinità è esattamente descritta nelle Scritture vediche, essa è la risposta all'iconografia immaginaria sulla forma di Dio. Apparendo come Divinità, Krsna libera l'anima condizionata dalle false idee che Dio sia impersonale o vuoto, e adorando la Divinità si impara come amare Krsna e come qualificarsi per tornare a casa, tornare da Dio. Quando Srila Prabhupada si presentava davanti alla Divinità, non vi vedeva una statua, ma Sri Krsna stesso, e con lacrime d'amore negli occhi si chinava davanti a Sri Krsna con devozione, senza considerarsi altro che un umile servitore del Signore. Lo sforzo a cui Srila Prabhupada si sottopose personalmente e volontariamente a Londra e a Bombay per il servizio della Divinità è conosciuto solo in parte, persino dai suoi discepoli. I meriti di Srila Prabhupada sono conosciuti per intero solo da Sri Krsna stesso. Quanto più Krsna viene celebrato e la scienza di Krsna compresa, tanto più aumenteranno le glorie del Suo caro e amato servitore, Sua Divina Grazia A.C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada.
Il Cibo Spirituale
Srila Prabhupada spesso diceva che la Coscienza di Krsna non è arida. I devoti di Krsna non sono aridi rinuncianti. Per provarlo Srila Prabhupada introdusse l'arte trascendentale e il piacere di cucinare e mangiare in Coscienza di Krsna. Egli mostrò personalmente ai suoi discepoli come cucinare superbi piatti vegetariani gustosi, offrirli al Signore Supremo, Krsna, per la Sua soddisfazione, e poi accettare il cibo così sofisticato come Krsnaprasada, misericordia di Sri Krsna. Questo era un altro dei desideri trascendentali di Srila Prabhupada che tutto il mondo gustasse Krsna-prasada! Mangiando Krsnaprasada, non solo si possono soddisfare le richieste del palato in modo molto squisito, ma anche, come si comprende dalla Bhagavad-gita, ci si libera dalle reazioni di tutte le attività peccaminose passate e si avanza nella vita spirituale. Così purificati, ci si libera dalle dualità e dalle illusioni e ci si qualifica per rendere servizio devozionale al Signore Supremo. Srila Prabhupada perciò era sempre soddisfatto nel vedere i suoi discepoli che mangiavano solo Krsnaprasada. In molte occasioni cucinava personalmente il prasada e poi lo serviva ai devoti con le sue stesse mani. Questo era il programma di Srila Prabhupada: canto, danza, filosofia e feste. Tutti possono andare in uno qualsiasi dei templi di Srila Prabhupada e gustare del delizioso Krsnaprasada e, specialmente alla domenica, ogni tempio invita tutti a gioire delle opulenti feste di prasada. Diretti da Srila Prabhupada molti templi hanno avviato ristoranti che servono misericordia di Krsna. E in India, dove la fame per molta gente è un vero problema di giorno in giorno, Srila Prabhupada diede inizio all'ISKCON Food Relief, un programma di distribuzione di una grande quantità di prasada ai bisognosi.
Persino nei suoi ultimi giorni sulla Terra, Srila Prabhupada desiderava sapere dettagliatamente come veniva distribuito il prasada nei suoi templi, e, sebbene lui non mangiasse niente e bevesse solo un po' di succo di frutta, si preocccupò particolarmente di vedere che i devoti e gli ospiti che gli facevano visita a Vrndavana fossero tutti serviti di ottimo Krsna prasada.
Festival di Vita Trascendentale
Ogni anno da tempo immemorabile, milioni di persone si recano nella città santa di Jagannatha Puri per partecipare ad un gioioso festival trascendentale Rathayatra, il Festival dei Carri, per glorificare il Signore dell'Universo. Quando Srila Prabhupada era bambino, a Calcutta insistette con suo padre per poter celebrare anche lui un festival del Rathayatra. Così suo padre gli costruì un piccolo carro e Srila Prabhupada condusse i suoi amici nel canto Hare Krsna e nella celebrazione del festival come gioco d'infanzia. In seguito, quando Srila Prabhupada divenne il maestro spirituale del movimento Hare Krsna condusse i suoi discepoli nella celebrazione dello stesso festival trascendentale in grande, nelle maggiori città del mondo, San Francisco, New York, Londra e molte altre, mostrando così come dare a milioni di persone l'opportunità di cantare Hare Krsna, danzare in estasi, prendere Krsnaprasada e cominciare il viaggio di ritorno a casa, da Dio.
In Ogni Città e In Ogni Villaggio
Oltre a fare templi e festival nelle maggiori città del mondo, Srila Prabhupada ispirò e istruì i suoi discepoli affinché viaggiassero di città in città, per predicare il messaggio di Krsna ovunque. Dai sobborghi americani ai villaggi delle tribù africane, i discepoli di Srila Prabhupada, seguendo le orme del loro maestro spirituale, cantano Hare Krsna e distribuiscono la letteratura sulla Coscienza di Krsna per il beneficio degli altri. Sentendo compassione per quelle anime sfortunate che hanno dimenticato Krsna, Srila Prabhupada era sempre immerso nel sentimento del grande devoto Prahlada Maharaja, che una volta pregò il Signore in questo modo: "O migliore fra i migliori, non sono affatto spaventato dall'esistenza materiale, perché ovunque io viva sono pienamente assorto nei pensieri delle Tue glorie e delle Tue attività. La mia preoccupazione deriva solo dagli sciocchi e dai mascalzoni che stanno facendo piani elaborati per la felicità materiale e il mantenimento delle loro famiglie, società e paesi. Mi preoccupo semplicemente per loro con amore."
Scienza e Arte
Per i Sensi Purificati
Non dobbiamo pensare che Srila Prabhupada fosse il leader di una religione settaria, al contrario, i principi che insegnava erano universali, trascendevano di gran lunga i superficiali limiti umani tra una setta religiosa e l'altra andando persino oltre la religione stessa. "L'oro è naturale", insegnava Prabhupada, "Non parliamo di 'oro hindu' o 'oro cristiano'. E Dio è sempre oro. Similmente quando parliamo di Coscienza di Krsna ci riferiamo alla coscienza pura e naturale che dorme nel cuore di ogni entità vivente." Srila Prabhupada non si preoccupava dei temporanei "ismi" del mondo materiale. Piuttosto cercava di risvegliare la coscienza spirituale latente, il puro amore per Dio. Purificare i sensi da tutte le designazioni corporee materiali e impegnare i sensi purificati nel servizio del Signore Supremo. Questo era il desiderio di Srila Prabhupada. Così lontano dall'essere una settaria figura religiosa, Srila Prabhupada era il leader di un movimento culturale per la rispiritualizzazione di tutta la società umana. Letteratura, musica, danza, teatro, pittura,
scultura, cinema: tutto può servire per purificare i sensi, risvegliare ed esprimere il nostro amore eterno per Krsna. Srila Prabhupada era il maestro spirituale che insegnava come fare.
E perché solo le arti? Anche le scienze, insegnava Srila Prabhupada, dovrebbero essere dirette verso la Verità Assoluta. Srila Prabhupada sfidava coraggiosamente le teorie scientifiche che da sole costituiscono la base di tutto e falliscono nel riconoscere un'energia spirituale e un controllore supremo. Tali teorie, lui diceva, erano le invenzioni di mascalzoni e sciocchi. Perciò egli presentava così logicamente e convincentemente la scienza della realizzazione spirituale che anche alcuni scienziati si sono fatti avanti per diventare suoi discepoli. Più tardi questi discepoli formarono un istituto di ricerca, il Bhaktivedanta Institute, per introdurre questa comprensione vedica ai loro colleghi.
Vita Ideale in Armonia Con Dio e la Natura
Il maestro spirituale, come rappresentante del Signore, ne trasmette le istruzioni e mostra come metterle in pratica. Nelle Scritture vediche, il Signore Supremo insegna perfettamente come vivere felicemente in questo mondo e alla fine della vita tornare a casa, da Dio. Insegna il sistema di organizzazione sociale, conosciuta come varnasramadharma, e ci dice come risolvere in modo semplice tutti i problemi economici: dipendendo dalla naturale fertilità della terra, proteggendo le mucche e bevendo il latte che Dio ha fatto in modo ci fornissero. Così Srila Prabhupada, per mostrare il valore pratico del motto "vita semplice e pensiero elevato" secondo il sistema vedico, stabilì molte fattorie coscienti di Krsna in Nord America, Sud America, Europa, Australia e India. Là i devoti lavorano molto conducendo vita semplice e naturale, dedicando pensieri, parole e opere al servizio devozionale per Krsna. Man mano che la vita nelle città del mondo diventa sempre più infernale, come già sta avvenendo, coloro che desiderano allontanarsi dal sistema di vita artificiale e ritornare a quello prescritto dal Signore Stesso saranno ancor più grati a Sua Divina Grazia Srila Prabhupada per aver dato loro la possibilità di farlo, non solo in teoria ma con una realtà di lavoro quotidiana.
La Misericordia di Krsna in India
La letteratura vedica sottolinea ripetutamente l'importanza spirituale dell'India. Da tempo immemorabile, l'India è stata centro di conoscenza e cultura spirituale. Dalle Scritture vediche capiamo che nelle ere passate il mondo era un regno unificato, con capitale in India e lo SrimadBhagavatam ci dice che anche se la cultura spirituale declina, come nell'era attuale, in India potrà in ogni momento rivivere molto rapidamente. Perciò Srila Prabhupada, specialmente nei suoi ultimi anni, dedicò molta energia per la rivitalizzazione della cultura spirituale in declino in India. Viaggiò personalmente per tutta l'India, di città in città, sempre predicando, e avviò alcuni rami della sua Associazione Internazionale. Ad Hyderabad iniziò un vasto progetto per una fattoria, e a Bombay intraprese l'ambiziosa costruzione di un moderno centro per l'Educazione e la Cultura vedica, con incluso un magnifico tempio, un teatro con quattrocentocinquanta posti, uno studio di registrazione, una grande libreria vedica, un ristorante che distribuisce prasada, e una comoda guesthouse.
In tutta l'India ci sono anche molti luoghi santi particolarmente favorevoli all'avanzamento spirituale, ma, tra tutti, le città sante di Vrndavana e Mayapura sono particolarmente importanti. In questi luoghi perciò Srila Prabhupada aprì centri speciali affinché visitatori da tutto il mondo potessero recarvisi per coltivare la coscienza di Krsna. A Vrndavana, dove il Signore Sri Krsna compì i Suoi passatempi d'infanzia cinquemila anni fa, Srila Prabhupada fondò il Tempio di Krsna e Balarama e una Guesthouse Internazionale, ora luogo di pellegrinaggio per i visitatori sia dall'India che dall'estero. E a Sridhama Mayapura, il luogo di nascita di Sri Caitanya Mahaprabhu, la guesthouse già completata, il tempio, gli edifici residenziali indicano gli stadi iniziali di quella che Srila Prabhupada progettò per essere una città pienamente cosciente di Krsna. Una volta completato, il "Vedic Planetarium, Temple of Understanding" di Srila Prabhupada, nel centro della città, sarà il tempio e il centro culturale più grande di tutta l'India. Inoltre la città fornirà un esempio ideale, per l'India e il mondo, di come la società dovrebbe essere organizzata per una vita vedica basata sull'avanzamento spirituale, che culmina nella coscienza di Krsna. Questo non era altro che un altro dei tanti modi con cui Srila Prabhupada desiderava accordare la benedizione della coscienza di Krsna, la perfezione della vita, sul popolo indiano e sul mondo intero.
Scuole per la Realizzazione Spirituale
Guardando al benessere delle generazioni future, Srila Prabhupada ristabilì anche il vecchio sistema educativo della gurukula, per cui un bambino impara fin dai primi anni della vita a controllare i sensi, fissare la mente su Krsna e rendere tutta la sua vita un successo nei valori spirituali. La forma umana di vita, insegnava Srila Prabhupada, è un dono raro, e sebbene sia breve, offre una delle più grandi opportunità: la possibilità di tornare a casa, da Dio. Perciò Srila Prabhupada aprì le gurukula nel mondo, e specialmente a Vrndavana, per rendere i bambini capaci di prendere pieno vantaggio da questa grande opportunità. Srila Prabhupada provava un grande affetto per i bambini delle sue gurukula, come essi avevano un grande affetto per lui. Nei primi anni della sua vita, Srila Prabhupada fu un bambino cosciente di Krsna, e in seguito si occupò dei bambini coscienti di Krsna del presente e del futuro.
Conclusione
In molti modi meravigliosi, Srila Prabhupada operò per donare al mondo la benedizione della Coscienza di Krsna. Ma forse il suo contributo più grande fu il cambiamento personale che apportò nel cuore dei suoi discepoli. La gioia e la purezza dei discepoli di Srila Prabhupada, la loro dedizione e la loro libertà dalla vita peccaminosa, questi sono segni esteriori. Ma la gratitudine interiore che ogni discepolo prova per il suo maestro spirituale per aver cambiato il corso della sua vita è praticamente inesprimibile. Possiamo meglio citare le parole del grande devoto Prahlada, che pregò il Signore "Mio caro Signore, o Dio, Persona Suprema, a causa dell'incontro con i desideri materiali, sono gradualmente precipitato in un pozzo cieco pieno di serpenti, seguendo la gente comune. Ma il Tuo servitore, il mio maestro spirituale, mi ha gentilmente accettato come discepolo e mi ha istruito su come raggiungere la posizione trascendentale. Perciò il mio primo dovere è servirlo. Come potrei lasciare il suo servizio?"
Di fatto Srila Prabhupada ha salvato i suoi discepoli dalla vita materialista del confuso mondo di oggi e li ha condotti sulla strada di casa, verso Krsna, Dio, la Persona Suprema.
Srila Prabhupada ha lasciato questo mondo ed è tornato al mondo spirituale da Krsna. Ma nonostante Sua Divina Grazia non sia più con noi fisicamente, vive eternamente attraverso le sue istruzioni, attraverso il Movimento a cui ha dato vita e attraverso la memoria del suo esempio personale come servitore di Krsna, pieno di puro amore e di pura devozione.
L'OSSERVATORIO
VEDICO
Commenti a fatti e avvenimenti del nostro tempo a cura di Goura Krsna dasa Giorgio Cerquetti
L'ANTROPOLOGA E L'OCCULTISMO
La stampa ha dato ampio risalto all'inchiesta sull'occultismo curata da Cecilia Gatto Trocchi, docente di antropologia all'Università di Perugia. Per portare a termine la sua ricerca scientifica "sul campo", la signora ha abbandonato gli abiti e gli atteggiamenti da professoressa e si è infiltrata nel mondo dei maghi, spacciandosi per una donnetta spaurita e curiosa, carica di problemi sentimentali. "L'occulto in Italia è un gran ciarpame, di marca piccolo borghese, con attorno nuclei di dolore vero, di disperazione".
Di per sé questa definizione dell'antropologa non spiega bene che cos'è l'occulto e perché abbia così successo nell'Italia contemporanea, dove, teoricamente, lo sviluppo industriale e la scolarizzazione di massa dovrebbero aver definitivamente allontanato dalla società la superstizione e la magia. La Gatto Trocchi cade invece nel facile gioco della critica a buon mercato, parla di maghi e maghetti, malocchi e filtri d'amore. Ridicolizza tutti ma non spiega mai perché 12 milioni di Italiani (questi sono i dati da lei forniti) ricorrano ai servizi di tali personaggi. Ad un certo punto la Gatto Trocchi parla degli Hare Krsna e menziona "sciocchezze" che quelli con la testa rapata (così ci ha definito l'antropologa) le avrebbero confidato.
"Elemento comune di tutti i cosiddetti operatori dell'occulto è l'ignoranza. Abissale ignoranza." Con questa ultima affermazione la professoressa bolla pesantemente senza possibilità di replica tutti gli occultisti (noi compresi). Approfitto di questa rubrica per mandare un messaggio non occulto alla signora antropologa e a tutti coloro che considerano scientifica e seria la sua ricerca.
Cara Signora, partiamo dal nostro aspetto: non tutti gli Hare Krsna si tagliano i capelli e vestono abiti religiosi (che non sono buddisti come dice lei, ma piuttosto induisti) perché molti lavorano in ambiti sociali che non consentono una connotazione spirituale esplicita. Coloro che hanno scelto di dedicarsi completamente alla vita religiosa seguono principi morali elevati e predicano pubblicamente, in modo tutt'altro che occulto, una conoscenza autentica che ha avuto origine in India migliaia di anni fa. Per quanto riguarda l'ignoranza abissale, le ricordo che personalmente ho conseguito una laurea in filosofia presso l'Università Statale di Milano con una tesi sul filosofo tedesco Hegel. Ho scritto libri
e collaboro regolarmente a questa e ad altre riviste. Faccio parte da quindici anni del movimento Hare Krsna e non sono mai venuto a conoscenza di pratiche magiche e occulte praticate da nostri confratelli. Se lei sa qualcosa per favore ci aiuti, ci dica in modo documentato e incontestabile che cosa l'ha spinta a definirci "operatori dell'occulto".
Almeno lei non sia occulta, parli chiaro. Non si travesta, ci venga a trovare liberamente, come fanno da anni migliaia di persone, senza ricorrere al trucco della donnetta spaurita e curiosa. Non abbia paura, si faccia pure accompagnare da persone di sua fiducia, ma per favore la smetta di parlare di noi col tono usato nell'intervista che lei ha rilasciato qualche tempo fa a Panorama. Non nutriamo alcun rancore nei suoi confronti, solo un certo fastidio per non essere stati contattati e "studiati" nel modo giusto. Nel salutarla e rinnovarle l'invito a esaminare meglio la nostra filosofia, colgo l'occasione per segnalarle la testimonianza di un suo collega che, dopo aver vinto i comprensibili pregiudizi iniziali, ha portato a termine su di noi una ricerca oggettiva e ben documentata.
Il dottor Allen Gerson, psichiatra presso una clinica di Los Angeles è stato molto esplicito e sincero nel resoconto delle sue indagini sul comportamento degli Hare Krsna.
"Ho cominciato il mio studio psicologico sul movimento Hare Krsna circa due anni fa. All'inizio non ero molto ben disposto verso i devoti, avevo anzi gli stessi pregiudizi che molte persone nutrono ancora oggi. Ricordo di aver detto a mia moglie, la sera in cui andai per la prima volta al tempio Hare Krsna, e in un tono non del tutto scherzoso: se non torno entro tre giorni, chiama la polizia. Non solo mi aspettavo di incontrare un gruppo di zombi sfruttati da qualche cosiddetto guru che nuotava nel lusso, ma prevedevo anche il bombardamento di una propaganda diretta a convertirmi all'istante. Con mia grande sorpresa incontrai un gruppo di persone aperte, intelligenti e amichevoli. Comunque, essendo stato formato secondo i metodi di ricerca ed essendo scettico per natura, decisi di non farmi ingannare dalla loro accoglienza e preferii rimandare ogni giudizio alla conclusione del mio studio.
Questo studio si basava su una serie di colloqui, un questionario socioeconomico e demografico e alcuni test psicologici.
I colloqui si protrassero per numerose settimane, e si svolsero con persone che sceglievo io, dai novizi titubanti ai discepoli più avanzati e agli svami. Dopo numerosi mesi di studio ebbi alcuni brevi incontri col maestro spirituale del movimento, Bhaktivedanta Swami. A differenza di molti falsi guru, egli era un uomo onesto, semplice e santo, venuto dall'India su richiesta del suo maestro spirituale per diffondere il messaggio di Krsna nel nostro emisfero. In tutti i miei colloqui cercavo di formulare domande sarcastiche, giocando il ruolo dell'avvocato del diavolo e così raccoglievo la documentazione. Penso di essere stato più che scettico, forse speravo di cogliere qualcuno in fallo ed avere il sopravvento su di lui. Ma rimasi colpito dalla loro sincerità e dalla loro solida conoscenza sia della filosofia orientale sia della cultura occidentale, così preferii abbandonare i miei attacchi verbali e riprendere un atteggiamento più scientifico. Il quoziente di intelligenza dei devoti segue la curva normale e in molti casi supera i valori medi. Anche la creatività, come gruppo, si rivelava maggiore di quanto mi sarei aspettato, e notevole era il numero delle persone dotate di spirito creativo e artistico. Anche i test sulla personalità mi riservavano qualche sorpresa. Mi aspettavo di trovare individui sottomessi, rassegnati, forse superficiali e incapaci di avere relazioni sociali o di far fronte alle esigenze del mondo che ci circonda. Invece riscontrai in egual misura indipendenza e subordinazione, emancipazione e sottomissione, profondità e superficialità. In altre parole sono come tutti noi. Ma qualche differenza sussisteva. In quasi tutti, infatti, la tensione, l'angoscia e l'insicurezza legata alla depressione erano state sostituite dal rispetto di sé, dalla serenità e dalla pace interiore. Come psicologo ho cercato di conoscere e comprendere i devoti di Krsna in modo scientifico, per quasi un anno, ogni settimana ho trascorso molte ore a discutere e a leggere con loro, sempre osservandoli. Ho visitato i loro templi in America ed Europa, ho mangiato il loro cibo e sono stato nelle scuole dove educano i loro figli. Ho scoperto così un gruppo di persone alla ricerca di Dio, desiderose di aderire il più fedelmente possibile ai suoi insegnamenti. Durante le mie ricerche non ho mai incontrato un adepto di questo movimento che avesse l'aspetto di uno zombi o che sembrasse aver subito un lavaggio del cervello. Anzi, la loro sanità mentale continua a stupirmi".
Libri
SRIMAD-BHAGAVATAM
Primo Conto: "La Creazione"
Questa è la continuazione della presentazione dello Srimad-Bhagavatam, il grande classico spirituale dell'India scritto 5000 anni fa da Krsna Dvaipayana Vyasa, e ora presentato in una nuova traduzione con il commento di Sua Divina Grazia A. C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada. Lo SrimadBhagavatam fornisce la chiave perché l'umanità possa diventare unita nella pace, nella prosperità e nell'amicizia concentrandosi su una causa comune. Questa causa comune è l'unità spirituale di tutti gli esseri viventi, e lo SrimadBhagavatam presenta un'ideologia rivoluzionaria che è la base per la rispiritualizzazione della società. Nel mondo d'oggi non c'è mancanza di avanzamento scientifico, ciò che manca è la conoscenza della scienza di Dio. Quindi, in un mondo che soffre per la discordia universale, per l'ansietà e la confusione, non c'è letteratura più importante di questo radioso SrimadBhagavatam. Se volete ricevere l'intera serie di volumi dello SrimadBhagavatam scrivete alla BBT Italia.
VERSO 34
evam nrnam kriyayogah
sarve samsrtihetavah
ta evatmavinasaya
kalpante kalpitah pare
evam: così; nrnam: dell'uomo; kriya-yogah: le azioni; sarve: tutte; samsrti: l'esistenza materiale; hetavah: cause; te: queste; eva: certamente; atma: l'albero dell'azione materiale; vinasaya: che distruggono; kalpante: diventano capaci; kalpitah: dedicate; pare: alla Trascendenza.
TRADUZIONE
Così, quando l'uomo dedica tutte le sue attività al servizio del Signore, quelle stesse attività che lo incatenavano all'esistenza materiale sradicano in lui l'albero del karma.
SPIEGAZIONE
La Bhagavadgita paragona l'azione interessata, in cui gli esseri condizionati sono impegnati da tempo immemorabile, a un albero baniano, perché anch'essa cresce da profonde radici. Finché l'anima mantiene il desiderio di godere dei frutti delle sue azioni, deve continuare a trasmigrare da un corpo all'altro, e le sue nuove condizioni di esistenza sono determinate ogni volta dalle sue azioni precedenti. Quando la sua tendenza a godere si trasforma nel desiderio di fare la volontà del Signore, ogni attività diventa karmayoga, e l'uomo può raggiungere la perfezione spirituale continuando ad agire secondo le proprie tendenze. In breve, quando offriamo al servizio del Signore i frutti di tutte le nostre azioni, interessate o meno, queste azioni non comporteranno più conseguenze materiali, ma si trasformeranno a poco a poco in servizio di devozione assoluto, che non solo avrà l'effetto di sradicare completamente l'albero baniano del karma (indicato in questo verso col termine atma), ma di elevare anche l'autore di queste azioni fino ai piedi di loto del Signore.
L'intero processo che permette di raggiungere questa perfezione può riassumersi come segue. Si deve innanzitutto ricercare la compagnia dei puri devoti, che non solo sono esperti nello studio del Vedanta ma sono anche anime realizzate, interamente dedite al servizio del Signore Supremo, Sri Krsna; poi, sotto la loro guida, si deve impiegare senza riserve il corpo e la mente nel servizio d'amore al Signore. Quest'atteggiamento di servizio indurrà maggiormente i mahatma a benedire il neofita con la loro grazia, che gli conferirà tutte le qualità spirituali dei puri devoti del Signore. Quindi, si sviluppa a poco a poco un profondo attaccamento per l'ascolto dei divertimenti trascendentali del Signore. Ciò permette di comprendere la vera natura del corpo grossolano e sottile, e di conoscere l'anima pura e la sua relazione eterna con l'Anima Suprema, Dio. Una volta ristabilita questa relazione eterna, il puro servizio di devozione al Signore introduce gradualmente alla conoscenza perfetta della Persona Suprema, che Si trova al di là del Brahman impersonale e del Paramatma localizzato. La via descritta in queste righe, detta purusottamayoga nella Bhagavadgita, permette a chiunque la intraprenda di giungere alla perfezione in questa stessa vita e di sviluppare, al massimo delle possibilità consentite all'essere, le differenti qualità del Signore. Così avviene la graduale evoluzione di chi vive a contatto con i puri devoti.
VERSO 35
yad atra kriyate karma
bhagavatparitosanam
jnanam yat tad adhinam hi
bhaktiyogasamanvitam
yat: qualunque; atra: in questa vita, o in questo mondo; kriyate: compie; karma: azione; bhagavat: il Signore Supremo; paritosanam: la soddisfazione di; jnanam: conoscenza; yat tat: ciò che si chiama; adhinam: dipendente; hi: certamente; bhaktiyoga: servizio di devozione; samanvitam: unita a.
TRADUZIONE
Ogni azione compiuta quaggiù, in questa vita, per soddisfare la volontà del Signore è detta bhakti-yoga, il sublime servizio d'amore offerto a Lui, e ciò che si chiama conoscenza ne è un corollario.
SPIEGAZIONE
E' credenza generale che svolgendo azioni interessate secondo le istruzioni delle Scritture, l'uomo arrivi ad acquisire perfettamente la conoscenza spirituale necessaria alla realizzazione dell'Assoluto. In questa prospettiva, alcuni giungono persino a considerare il bhaktiyoga come un'altra forma di karma; ma, in realtà, il bhaktiyoga si situa al di là del karma e del jnana, dai quali è del tutto indipendente. Sono il karma e il jnana, invece, che dipendono dal bhaktiyoga.
In questo verso, Sri Narada raccomanda a Vyasa il kriyayoga, o karmayoga, perché questo yoga ha come principio la soddisfazione del Signore. Il Signore non vuole che i Suoi figli, gli esseri viventi, subiscano le sofferenze dell'esistenza materiale, ma desidera che tutti ritornino a Lui per vivere con Lui. Questo ritorno a Dio può avvenire però solo se purificati da ogni "infezione', o contaminazione materiale. Per raggiungere questa purificazione, che comporta la conoscenza spirituale, si deve agire solo per la soddisfazione del Signore Supremo. La conoscenza dipende dunque da questo karma, cioè dalle azioni compiute per amore del Signore. Nessuna conoscenza separata dal bhaktiyoga, cioè dalla soddisfazione del Signore, ci farà raggiungere il regno di Dio. Come abbiamo già spiegato a proposito del verso naiskarmyam apy acyutabhavavarjitam (S. B., 1.5.12), tale conoscenza non può condurre neppure alla liberazione. In conclusione, il devoto che si dedica completamente al servizio del Signore, in particolare all'ascolto e al canto delle Sue glorie trascendentali, ottiene automaticamente, per grazia divina, l'illuminazione spirituale. Ecco l'insegnamento di questo verso, confermato anche nella Bhagavadgita.
VERSO 36
kurvana yatra karmani
bhagavacchiksayasakrt
grnanti gunanamani
krsnasyanusmaranti ca
kurvanah: compiendo; yatra: a questo proposito; karmani: doveri; bhagavat: il Signore Supremo; siksaya: per la volontà di; asakrt: costantemente; grnanti: glorificano; guna: attributi; namani: nomi; krsnasya: di Krsna; anusmaranti: ricordano costantemente; ca: e.
TRADUZIONE
Chi compie i propri doveri secondo la volontà di Sri Krsna, il Signore Sovrano, ricorda sempre la Sua Persona, i Suoi nomi e le Sue qualità.
SPIEGAZIONE
Un devoto esperto può modellare la sua esistenza in modo da compiere, in questa vita o nella successiva, ogni tipo di dovere senza smettere mai di ricordare il Signore, il Suo nome, la Sua fama e le Sue qualità. La volontà del Signore si trova chiaramente espressa nella Bhagavadgita: in qualsiasi campo si deve agire solo per la Sua soddisfazione. In ogni circostanza, il Signore dev'essere riconosciuto come il proprietario supremo. Anche durante i riti vedici, quando si rende culto agli esseri celesti, come Indra, Brahma, Sarasvati o Ganesa, Visnu deve sempre essere presente come Yajnesvara, il maestro di ogni sacrificio. Per ottenere un certo beneficio si consiglia di rendere culto a un particolare essere celeste, ma perché il sacrificio sia completo è richiesta la presenza di Visnu. Oltre a questi riti
vedici, dobbiamo considerare i nostri doveri quotidiani - familiari, sociali, professionali e altri ancora - come altrettante occasioni per offrire i frutti dei nostri atti al beneficiario supremo, Sri Krsna. Nella Bhagavadgita Egli Si è rivelato come il beneficiario ultimo di tutte le cose, proprietario di tutti gli astri e amico di tutti gli esseri. Nessuno oltre a Sri Krsna può affermare di possedere anche un solo frammento della Sua creazione. Il puro devoto si ricorda sempre che il Signore è l'unico proprietario di tutto e, consapevole di questo, glorifica costantemente il Suo nome, la Sua fama e le Sue qualità trascendentali, rimanendo così sempre a contatto con Lui. Infatti, il nome del Signore, le Sue glorie e le Sue qualità non sono differenti dalla Sua Persona, perciò chi rimane sempre a contatto con loro gode costantemente della presenza personale del Signore.
Dobbiamo impiegare la maggior parte del nostro reddito, almeno il cinquanta per cento, al servizio della volontà di Sri Krsna. Non dobbiamo solo sacrificare i nostri guadagni per la Sua causa, ma dobbiamo cercare anche di predicare agli altri il culto della devozione, perché anche questa è la volontà del Signore. Egli dichiara infatti che nessuno Gli è più caro di chi si dedica interamente a diffondere nel mondo i Suoi nomi e le Sue glorie. Per attuare questo disegno divino, anche le scoperte scientifiche delle società materialistiche possono essere usate con vantaggio. Sri Krsna desidera che il messaggio della Bhagavadgita sia insegnato ai Suoi devoti e non agli uomini che si mostrano privi di ogni formazione spirituale o incapaci di austerità e di carità. I nostri sforzi devono dunque essere diretti a convertire le anime ribelli al servizio di devozione per farne dei devoti del Signore. Sri Caitanya ha insegnato un metodo molto semplice per diffondere il messaggio spirituale: cantare e danzare alla gloria del Signore e mangiare il Suo delizioso cibo. Tutti dovrebbero devolvere la metà dei loro guadagni a questo fine. In questa età degradata, in cui regna la discordia e il disordine, se soltanto le personalità influenti e i benestanti della società devolvessero la metà dei loro redditi al servizio del Signore, come ha raccomandato Sri Caitanya Mahaprabhu, il pandemonio di questa età si trasformerebbe nel regno spirituale del Signore. Nessuno rifiuterà di partecipare a una festa che offre canti e danze piacevoli e cibo delizioso. E tutti coloro che vi prenderanno parte sicuramente sentiranno la presenza spirituale del Signore. Si potrà così venire a contatto col Signore, purificarsi e perfezionare la propria realizzazione spirituale. L'unica condizione richiesta per riuscire in queste attività spirituali è di compierle sotto la guida di un puro devoto, completamente libero da ogni desiderio materiale, da ogni azione interessata e da ogni arida speculazione sulla natura del Signore. Perché cercare d'intuire da soli la natura del Signore quando Egli stesso la rivela in tutti i Testi vedici e specialmente nella Bhagavadgita? Dobbiamo soltanto accettare queste Scritture in toto e seguire le istruzioni che dà il Signore. Con quest'atteggiamento giungeremo alla perfezione, senza dover cambiare occupazione o posizione sociale. Non
è necessario modificare la propria posizione sociale, specialmente nella complessa età in cui viviamo. L'unica condizione richiesta è l'abbandono delle vane abitudini speculative, che mirano a farci identificare col Supremo. Dopo aver rinunciato a queste arroganti e presuntuose vanità sarà sufficiente seguire gli insegnamenti del Signore enunciati nella Bhagavad-gita e nello Srimad-Bhagavatam, dopo averli ricevuti con la più grande sottomissione dai devoti autentici, di cui abbiamo già menzionato le qualità. Conosceremo così senza dubbio il successo.
VERSO 37
om namo bhagavate tubhyam
vasudevaya dhimahi
pradyumnayaniruddhaya
namah sankarsanaya ca
om: il nome che serve a introdurre il canto delle glorie trascendentali del Signore; namah: rendendo i nostri omaggi; bhagavate: al Signore Supremo; tubhyam: a Te; vasudevaya: al Signore, figlio di Vasudeva; dhimahi: cantiamo le glorie; pradyumnaya, aniruddhaya, sankarsanaya: a Pradyumna, Aniruddha e Sankarsana, emanazioni plenarie di Vasudeva; namah: rispettosi omaggi; ca: e.
TRADUZIONE
Cantiamo tutti le glorie del Signore Supremo, Vasudeva, e delle Sue emanazioni plenarie, Pradyumna, Aniruddha e Sankarsana. Offriamo Loro il nostro rispettoso omaggio.
SPIEGAZIONE
Secondo il Pancaratra, Narayana è la fonte originale di tutte le emanazioni divine, di cui le prime quattro sono Vasudeva, Sankarsana, Pradyumna e Aniruddha. Quando queste quattro Divinità sono rappresentate insieme, Vasudeva e Sankarsana si trovano al centro, Pradyumna a destra di Sankarsana e Aniruddha a sinistra di Vasudeva. Sono detti i quattro "aiutanti di campo" di Sri Krsna.
Questo verso, che comincia con l'omkarapranava, è un inno o mantra vedico ed è caratterizzato dalle vibrazioni spirituali della formula om namo dhimahi. Il significato è che ogni progresso compiuto nell'ambito dell'azione
interessata o della filosofia empirica è considerato inutile se non ha come scopo la realizzazione del Signore Supremo. Perciò Naradaji ha spiegato la natura del puro servizio di devozione alla luce della sua esperienza personale, mostrando come l'essere individuale possa ristabilire il legame intimo che lo unisce al Signore col metodo graduale delle attività devozionali. Questo graduale sviluppo di una devozione tutta spirituale culmina nel servizio d'amore al Signore (prema), dove si scambiano diversi rasa, nettarei sentimenti spirituali. A un livello inferiore, il servizio di devozione si presenta sotto forma mista, cioè unito ad azioni interessate o a speculazioni varie nel campo della filosofia empirica.
La questione sollevata dai grandi rsi rappresentati da Saunaka sulla parte più confidenziale dell'insegnamento ricevuto da Suta Gosvami attraverso la successione di maestri spirituali, si trova qui chiarita col canto di questo inno composto di trentatré lettere. Questo mantra si rivolge al Signore e alle emanazioni plenarie che Lo accompagnano. La figura centrale è Sri Krsna, e Lo circondano le Sue emanazioni plenarie, i Suoi "aiutanti di campo". La parte più confidenziale dell'insegnamento ricevuto da Suta Gosvami è che si devono costantemente cantare e ricordare le glorie di Sri Krsna, il Signore Supremo, e delle Sue differenti emanazioni plenarie, come Vasudeva, Sankarsana, Pradyumna e Aniruddha. Queste emanazioni del Signore rappresentano le Divinità originali, da cui derivano tutte le altre manifestazioni, sia i Visnutattva che le saktitattva.
VERSO 38
iti murtyabhidhanena
mantramurtim amurtikam
yajate yajnapurusam
sa samyag darsanah puman
iti: così; murti: manifestazione; abhidhanena: sonora; mantra-murtim: nella forma di suono spirituale; amurtikam: il Signore, che non ha forma materiale; yajate: adora; yajna: Visnu; purusam: il Signore Supremo; sah: soltanto lui; samyak: perfettamente; darsanah: colui che ha visto; puman: persona.
TRADUZIONE
Chi adora nella forma della Sua manifestazione sonora trascendentale il Signore Supremo, Sri Visnu, che non ha forma materiale, vede veramente.
SPIEGAZIONE
Gli organi di percezione di cui disponiamo attualmente sono formati di elementi materiali; sono dunque imperfetti e non possono permetterci di realizzare la forma trascendentale di Sri Visnu. Egli viene perciò adorato nella Sua forma sonora, col canto di suoni spirituali. Ogni verità fuori della portata dei nostri sensi imperfetti può essere pienamente realizzata attraverso la sua manifestazione sonora. In questo mondo si possono trasmettere suoni a grandissime distanze; e se questo è possibile sul piano materiale, perché non potrebbe esserlo su quello spirituale? La realizzazione raggiunta con l'ascolto delle vibrazioni sonore spirituali non ha nulla di vago o di impersonale, ma è la vera conoscenza dell'Assoluto, la Persona Suprema, che possiede la forma pura dell'eternità, della conoscenza e della felicità.
L'Amarakosa, dizionario sanscrito, dà del termine murti due significati: forma e difficoltà. Perciò l'acarya Sri Visvanatha Cakravarti Thakura ha dato al termine amurtikam il senso di "senza difficoltà". Infatti, possiamo realizzare la forma di eternità, conoscenza e felicità del Signore con i nostri sensi spirituali originali, che possono essere facilmente ravvivati con il canto dei mantra sacri, suoni trascendentali attraverso cui il Signore Si manifesta. Questi suoni devono essere ricevuti dall'intermediario "trasparente" del maestro spirituale autentico e anche la loro vibrazione dev'essere attuata sotto la sua guida. Potremo così avvicinarci gradualmente al Signore. Questo metodo di adorazione è particolarmente raccomandato nel Pancaratrika, che è riconosciuto come autentico e ha grande autorità in materia. Quest'opera racchiude infatti i principi meglio riconosciuti sulla pratica del servizio di devozione. Senza il suo prezioso aiuto nessuno può avvicinare il Signore; non può dunque esserci possibilità di raggiungerLo con aride speculazioni filosofiche. Il Pancaratrika è pratico e allo stesso tempo adatto per l'era di discordia in cui viviamo, e si rivela persino più importante del Vedanta.
VERSO 39
imam svanigamam brahmann
avetya madanusthitam
adan me jnanam aisvaryam
svasmin bhavam ca kesavah
imam: questo; svanigamam: il sapere segreto dei Veda su Dio, la Persona Suprema; brahman: o brahmana (Vyasadeva); avetya: sapendolo bene; mat: da me; anusthitam: compiuto; adat: conferì; me: a me; jnanam: il sapere spirituale; aisvaryam: perfezione; svasmin: personali; bhavam: intimo servizio d'amore; ca: e; kesavah: Sri Krsna.
TRADUZIONE
Così, o brahmana, il Signore Supremo, Sri Krsna, mi conferì prima la conoscenza trascendentale della Sua Persona, come la rivelano le parti più confidenziali dei Veda, poi le diverse perfezioni spirituali e infine il Suo intimo servizio d'amore.
SPIEGAZIONE
La vibrazione sonora trascendentale con cui si comunica col Tutto spirituale, il Signore Supremo, Sri Krsna, non differisce da Lui. Si tratta di un metodo assolutamente perfetto per avvicinare il Signore. Il devoto che stabilisce così un contatto puro col Signore, evitando le dieci offese, legate a concezioni di carattere materiale, può trascendere il piano della materia e cogliere il senso profondo delle Scritture vediche, persino riguardo all'esistenza del Signore nel regno spirituale. Il Signore Si rivela gradualmente a colui che possiede una fede incrollabile nel maestro spirituale e nella Sua Persona. Poi, il devoto acquisisce le otto perfezioni mistiche; ma soprattutto è accolto nell'intima compagnia del Signore e riceve dal maestro spirituale un servizio specifico da compiere per il Signore. Notiamo qui che il puro devoto si preoccupa più di servire il Signore che di esibire i poteri mistici latenti in lui. Sri Narada ha spiegato tutte queste perfezioni alla luce della sua esperienza personale, e ogni uomo può raggiungerle impegnandosi a far vibrare perfettamente i suoni spirituali, che sono la manifestazione sonora del Signore. Tutti, senza distinzione, possono far vibrare questi suoni spirituali, purché siano ricevuti da un rappresentante di Narada, appartenente alla parampara, successione di maestri spirituali autentici.
VERSO 40
tvam apy adabhrasruta visrutam vibhoh
samapyate yena vidam bubhutsitam
prakhyahi duhkhair muhur arditatmanam
sanklesanirvanam usanti nanyatha
tvam: tu, anima nobile; api: anche; adabhra: vaste; sruta: Scritture vediche; visrutam: che tu hai anche ascoltato; vibhoh: dell'Onnipotente; samapyate: soddisfatto; yena: con le quali; vidam: degli eruditi; bubhutsitam: che desidera costantemente acquisire la conoscenza trascendentale; prakhyahi: descrivi; duhkhaih: dalle miserie; muhuh: sempre; ardita-atmanam: l'umanità sofferente; sanklesa: le sofferenze; nirvanam: sollievo; usanti na: non esce da; anyatha: con altri modi.
TRADUZIONE
Descrivi dunque le attività del Signore onnipotente, che la tua vasta conoscenza dei Veda ti ha permesso di scoprire; placherai così la sete di sapere dei grandi saggi e allo stesso tempo allevierai le sofferenze della massa degli uomini, sempre afflitti dai mali della materia. In realtà, non esiste altro modo di sfuggire a queste sofferenze.
(segue nel prossimo numero)
PLATONE
E La Filosofia Della Coscienza Di Krsna
di GAURA PURNIMA DEVI DASI
Platone è il primo filosofo greco il cui pensiero ci sia giunto pressoché integralmente.
Ebbe un grande successo nell'antichità e un'influenza determinante sulla cultura occidentale. Persino il cristianesimo gli deve buona parte del suo sistema dottrinale.
Il suo più grande merito fu di aver postulato l'influenza di un mondo soprasensibile, perfetto, assoluto ed eterno, in una parola spirituale. Più volte, e in diverse circostanze, Srila Prabhupada, il fondatore acarya del movimento per la Coscienza di Krsna, si è espresso in merito alla filosofia platonica, mostrando i limiti, tipicamente umani di un pensiero che pretende di giungere alla Verità Assoluta contando solo sulle proprie forze: "Il mondo assoluto è una realtà, ma non possiamo arrivarci con la speculazione mentale. Noi conosciamo l'Assoluto attraverso la Persona Assoluta. Questa è la differenza tra il nostro metodo e quello di Platone. Platone vuole raggiungere la dimensione dell'Assoluto attraverso il procedimento dialettico. Noi, invece, sappiamo dalla Bhagavad-gita che c'è un mondo o una natura superiore, che esiste anche quando la manifestazione cosmica fenomenica viene distrutta. "Ma esiste un'altra natura che è eterna e trascendentale a questa materia manifestata e non manifestata. E' suprema e non viene mai distrutta, quando questo mondo viene distrutto." (B.g. 8.20)
Nato ad Atene nel 427 a.C. da una famiglia aristocratica, Platone ebbe come maestro Socrate, dal quale apprese il metodo della filosofia. Alla morte di quest'ultimo, avvenuta nel 399 a.C., si allontanò dalla Grecia. Nell'Italia meridionale entrò in contatto con i circoli pitagorici. Si recò più volte a Siracusa nel vano tentativo di coinvolgere nelle sue idee di riforma dello Stato il tiranno della città. Nel 387 a.C. fondò in patria l'Accademia, la prima scuola filosofica dell'Occidente. Morì ad Atene nel 347 a.C. Platone non scrisse un trattato sistematico di filosofia. Il suo pensiero è espresso in dialoghi che trattano vari argomenti filosofici. In tutti Socrate è il protagonista, ma solo alcuni, quelli giovanili, ne riflettono il pensiero. Al pari di Socrate, Platone intese la filosofia come libera ricerca della verità. Questa tendenza comune ai filosofi occidentali non è, però, approvata dai Veda: "...nella filosofia europea c'è la tendenza al pensiero indipendente che, però, non trova l'approvazione dei seguaci dei Veda, i quali ricevono la conoscenza direttamente dalle autorità, non speculano. Non possiamo ottenere la conoscenza attraverso la speculazione, perché siamo imperfetti. Si può essere orgogliosi della propria vista, ma essa è condizionata. Se non c'è la luce del sole non si può vedere. Allora qual è il valore intrinseco della vista? Non dovremmo essere molto orgogliosi della nostra facoltà di vedere o di pensare perché i nostri sensi sono imperfetti. Dobbiamo, quindi, ricevere la conoscenza da chi è perfetto. In questo modo risparmiamo tempo. In accordo al sistema vedico, riceviamo la conoscenza da Vasudeva, Narada, e da Sri Krsna stesso. Questa conoscenza è perfetta perché queste personalità non sono soggette ai quattro difetti caratteristici delle entità viventi condizionate. L'anima condizionata ha la tendenza a commettere errori, a illudersi, ha sensi imperfetti e tende a ingannare gli altri. Queste sono le quattro imperfezioni della vita condizionata. Dobbiamo quindi ricevere la conoscenza da chi è liberato. Questo è il metodo vedico. Se riceviamo la conoscenza da Krsna non ci possono essere errori, né illusione."
Prabhupada, tuttavia, non ha escluso che attraverso il metodo speculativo si possa pervenire alla verità.
"...Dopo molte nascite e morti, colui che è situato nella vera conoscenza si arrende a Me, sapendo che Io sono la causa di tutte le cause e tutto ciò che esiste. Una così grande anima è molto rara." (B.g. 7.19).
Queste persone sono conosciute come janavan, saggi. Dopo molte nascite, si arrendono a Krsna. Non lo fanno ciecamente, ma sapendo che la Suprema Personalità Divina è la causa di ogni cosa. Questo metodo richiede tempo. Se accettiamo subito le istruzioni di Krsna e ci arrendiamo a Lui, risparmiamo tempo e numerose nascite.
Ma torniamo a Platone: attraverso il metodo dialettico dell'analisi e dell'introspezione, il filosofo ateniese concepisce l'esistenza di una dimensione assolutamente perfetta, al di là della limitata dimensione fisica. Chiama questa "regione metafisica" Iperuranio che significa oltre Urano, il nome che i Greci usavano per indicare il cielo.
Partendo dal fatto che ogni cosa che esiste è, in un certo qual modo, soggetta a un giudizio di maggiore o minore perfezione (cioè esistono cose più o meno belle, più o meno giuste, più o meno buone e così via), giunge alla conclusione che da qualche parte doveva esistere la bellezza, la giustizia, la bontà in sé, cioè di ogni cosa doveva esistere una "idea" corrispondente che ne fosse il modello, l'archetipo, e anche, in una certa misura, la causa. Il mondo fisico altro non sarebbe dunque che la copia sbiadita e imperfetta di quella realtà ideale. Le idee o forme vengono colte dalle anime in un'esistenza precedente, quando, trovandosi a contatto con la perfezione assoluta, si arricchiscono di conoscenza.
Le anime, venendo poi sulla terra, a contatto con la materia, dimenticano quanto avevano appreso nell'Iperuranio e, trascinati dagli istinti più bassi, si degradano fino ad arrivare a incarnarsi in corpi animali. Ma il destino del saggio è in un altro. Attraverso la dialettica, l'analisi della realtà e di se stesso, incomincia a risalire la china per giungere, passo dopo passo, a concepire l'esistenza della dimensione ideale e perfetta. Si libera così dalla schiavitù della materia. Una concezione simile è presente nei Veda.
"...Il mondo relativo è un riflesso distorto del mondo assoluto, la sua ombra. Un albero riflesso nell'acqua può somigliare all'albero vero, ma ne è il suo riflesso distorto. L'albero reale è il presente. Similmente, questo mondo relativo è un riflesso del mondo assoluto.
All'inizio dello SrimadBhagavatam è chiaramente stabilito che la creazione cosmica non è altro che un riflesso e trae la sua vera origine dalla Suprema Persona Divina: "Medito su Sri Krsna perché Egli è la Verità Assoluta, la causa originale di tutte le cause, della creazione, del mantenimento e della distruzione dell'universo materiale. Egli è direttamente e indirettamente cosciente di tutte le manifestazioni, non dipende da altro che da se stesso. Lui e nessun altro per primo ha impartito la conoscenza vedica nel cuore di Brahmaji, il primo essere creato. Per Sua volontà anche i grandi saggi e gli esseri celesti sono soggetti all'illusione, come si resta confusi dai riflessi illusori dell'acqua vista attraverso il fuoco o della terra vista nell'acqua. Solamente a causa Sua gli universi materiali manifestati temporaneamente dalla combinazione delle tre influenze della natura appaiono reali. Medito quindi su di Lui, Sri Krsna, eternamente esistente nel regno trascendentale, per sempre libero dalle rappresentazioni illusorie del mondo materiale. Medito su di Lui perché è la Verità Assoluta."
"...Per questo mondo materiale tutto è un riflesso distorto. Un animale può rincorrere un miraggio nel deserto, pensando che sia acqua, ma un uomo sensato sa la verità. Nonostante non ci sia acqua nel deserto, non possiamo concludere che l'acqua non esista. L'acqua esiste sicuramente. Similmente la reale bellezza, felicità, conoscenza, forza, e tutte le altre opulenze esistono nel mondo spirituale, ma qui sono soltanto riflesse in modo distorto..." Ma da dove trae origine il mondo platonico delle idee? e, inoltre, come è possibile che possa esistere una qualità come la bellezza, la bontà, ecc. senza una persona alla quale inerisca? Se il mondo fisico è una copia dell'Iperuranio, allora bisogna convenire che come nel mondo fisico le limitate qualità appartengono alle persone fisiche, così nel mondo spirituale le qualità assolute devono necessariamente appartenere a una Suprema Personalità spirituale.
Platone ammette l'esistenza di un Dio personale, il Demiurgo, che in greco significa l'artefice, l'architetto, ma il suo compito è quello di plasmare a imitazione dell'Iperuranio, il mondo materiale, utilizzando una materia informe preesistente.
Prabhupada a tale riguardo afferma: "In sanscrito si dice srstikanta, ma è un aspetto secondario (della Divinità). Brahma è srsti-kanta, ma è ispirato da Krsna. Il maestro originale, Krsna, non è srstikanta perché non agisce direttamente (sulla natura materiale). Come è detto nei Veda: "Le Sue potenze sono molteplici, e perciò le Sue azioni sono eseguite automaticamente, come in una sequenza naturale. (Svetasvatara Upanisad, 68)
Non appena Egli desidera qualcosa, subito si realizza. Quando guarda la materia, immediatamente avviene la creazione. La Sua energia è così perfetta che semplicemente volendo e guardando, tutto è immediatamente e perfettamente creato. Per esempio il fiore è un'energia di Krsna. E' necessario un cervello molto complesso per colorarlo e comporlo, ma poi cresce automaticamente. Così agisce l'energia di Krsna. Un fiore naturalmente è molto piccolo, ma l'intera manifestazione cosmica è creata nello stesso modo... Brahma è preposto a creare direttamente l'universo, ma ci sono milioni di universi e milioni di Brahma. Ci sono anche milioni di soli e di astri. Non c'è limite, tutta questa creazione materiale non è che energia di Krsna."
"La letteratura vedica non solo ammette l'esistenza della Suprema Personalità divina, ma anche la descrive: Adoro Govinda, il Signore originale, che è esperto nel suonare il flauto, i cui occhi splendenti sono come petali di loto, la Sua testa è adornata da una piuma di pavone, il Suo corpo leggiadro ha il colore delle nuvole cariche di pioggia, e la sua bellezza originale incanta milioni di Cupidi." (Brahmasamhita, 5.30) In questo modo la forma e le attività di Sri Krsna sono concretamente descritte... Platone pensa che il creatore, forse, è una persona, ma non sa che tipo di persona sia, né conosce le Sue attività. Per Platone l'Iperuranio è dunque la dimensione divina, ma le idee, forme perfette, sono prive di personalità e quindi di consapevolezza. All'apice delle idee si colloca il Sommo Bene, anch'esso privo di personalità. Dice Prabhupada: "Questa è una contraddizione. Appena comprendiamo che ci sono le istruzioni di Dio, dobbiamo capire che c'è la forma, e quando comprendiamo che c'è la forma, dobbiamo capire che c'è la personalità. Nella Bhagavad-gita, Krsna dice ad Arjuna: Non c'è mai stato un tempo in cui lo non esistevo, né tu, né tutti questi re, né in futuro nessuno di noi cesserà di esistere (B.g. 2.12) Questo significa che nel passato, presente e futuro, Krsna, Arjuna e tutte le altre entità viventi esistono come persone e hanno una forma.
Un'importanza fondamentale ha nella filosofia platonica l'educazione. Secondo il filosofo ateniese l'anima presenta tre componenti: istinto, emotività e ragione. Se la parte razionale dell'anima non riesce a controllare le altre due, essa sarà trascinata verso il basso, nel mondo della materia, essendo, per natura, la sua posizione marginale tra i due mondi: ideale e materiale.
"Conveniamo che l'anima è energia marginale. Può avere un corpo spirituale o un corpo materiale, ma fintanto che non è istruita nell'acquisire un corpo spirituale, deve averne uno materiale. Tuttavia quando si impegna nel servizio devozionale, il suo corpo materiale si trasforma in un corpo spirituale..."
L'anima non possiede tre componenti. Questo è un errore. Essa è pura per natura, ma a causa del contatto con le influenze della natura materiale si copre differentemente... Il movimento per la coscienza di Krsna mira a rimuovere l'abito materiale dell'anima. Per questo motivo la prima istruzione impartita è: "tu non sei questo corpo."
Data la tripartizione dell'anima, Platone sostiene che gli uomini vanno educati secondo che in essi predomini l'emotività o la ragione. Essi costituiscono così tre classi sociali: gli uomini in cui predomina l'avidità formeranno la classe dei commercianti e dei produttori in generale. Gli uomini dominati dall'irascibilità saranno i custodi della città, mentre la terza categoria di uomini, quelli in cui predomina la parte razionale dell'anima formeranno la classe dei governanti. Essi saranno i politici, i filosofi, coloro la cui massima aspirazione sarà la comprensione del bene e della verità, principi base per il governo della città. "Questa idea si trova anche nella Bhagavad-gita, dove Krsna dice che la società ideale è costituita da quattro varna: brahmana, ksatriya, vaisya e sudra. Nella società umana, come anche in quella animale, ogni essere vivente è sotto il controllo delle influenze materiali, sattvaguna, rajaguna e tamaguna (virtù, passione e ignoranza). Dividendo gli uomini secondo queste qualità, la società può essere perfetta. Se un uomo sotto l'influenza dell'ignoranza assume la posizione di filosofo, succederà il caos. Né possiamo avere un filosofo come un comune operaio. Ci deve essere una divisione scientifica per rendere perfetta la società. In accordo ai Veda, ai brahmana, agli uomini più intelligenti, interessati alla conoscenza e alla filosofia trascendentale, deve essere data la posizione più elevata, e gli ksatriya, gli amministratori devono curare che ci sia legge e ordine e che ognuno compia il proprio dovere. L'altra classe costituita dai vaisya è impegnata nell'agricoltura e nella protezione della mucca. I sudra (la classe operaia) lavorano per le altre tre classi sociali." La forma migliore di stato per Platone è la monarchia, se, però, l'uomo che governa ha le qualità del politico ideale, altrimenti essa rischierà di degenerare in tirannide. Lo stesso avverrà per lo stato aristocratico e per quello democratico che potranno degenerare in oligarchia e demagogia.
"Sì, siamo d'accordo. Questa scienza suprema è stata trasmessa attraverso la catena di successione disciplica e i re santi l'hanno appresa in questo modo." (B.g. 4.2) Il rajarsi è un re santo, un governatore ideale. Noi offriamo i nostri omaggi a Maharaja Yudhisthira, Maharaja Pariksit e al Signore Ramacandra, che furono esempio di re perfetti." "...attualmente invece di un re santo ci sono molte migliaia di cosiddetti re che depredano i soldi duramente guadagnati dalla gente con tasse e altri espedienti." Concludiamo con il famoso mito della caverna, tratto dal dialogo "La Repubblica", che sintetizza in breve tutto il pensiero platonico.
Platone paragona gli uomini a dei prigionieri che sin dalla nascita sono vissuti in una caverna con le mani e i piedi legati in modo da non potersi voltare per guardare dietro di sé. Immagina che davanti a un fuoco altri uomini muovano delle statuette le quali proiettano sul fondo della caverna le loro ombre. I prigionieri scambiano per realtà quelle ombre, non potendo vedere né il fuoco, né gli oggetti che vengono mossi. Se per caso uno di loro riesce a liberarsi, percepirà, in un primo momento, le statuette e il fuoco, poi, uscendo dalla caverna, resterà prima abbagliato dalla luce del sole, poi, gradatamente, abituandosi alla nuova situazione, distinguerà gli oggetti reali e, infine, vedrà il sole causa prima di tutte le cause visibili. In seguito il prigioniero, raggiunta la nuova consapevolezza, ritornerà nella caverna per istruire e liberare anche gli altri. Ma il compito non sarà facile perché verrà scambiato per un folle che dice cose insensate, e potrà rischiare persino di essere ucciso.
La caverna simboleggia il mondo del sensibile dove gli uomini si foggiano le loro varie opinioni, pallide ombre della realtà. Fuori della caverna si estende la dimensione del divino, il mondo platonico della idee. Su tutti domina incontrastata l'idea del Bene, simboleggiata dal sole. Il prigioniero che riesce a liberarsi dalle catene rappresenta il saggio che, giunto alla comprensione della verità, volontariamente accetta di tornare presso gli altri prigionieri per cercare di liberarli e condurli gradualmente alla comprensione del vero bene. "Spesso facciamo l'esempio di una rana nel pozzo scuro, che crede che il pozzo sia tutto. Quando viene informata dell'esistenza dell'Oceano Atlantico, non può concepire una così vasta distesa d'acqua. Coloro che sono nel pozzo oscuro dell'esistenza materiale sono sorpresi di sapere che c'è luce all'esterno.
Tutti nel mondo materiale soffrono nel pozzo oscuro dell'esistenza materiale, e noi caliamo questa corda chiamata coscienza di Krsna. Se la gente non si aggrappa, cosa possiamo fare? Se sei fortunato puoi catturare il Signore con l'aiuto del guru, ma dipende da te aggrapparti alla corda. Tutti cercano di sfuggire alla miseria dell'esistenza materiale. Per questo Krsna dice: "Lascia ogni forma di religione e semplicemente abbandonati a Me, Io ti libererò dalle conseguenze di tutti i tuoi peccati. Non temere." (B.g. 19.66)
Tuttavia, per ostinazione, la gente Lo rifiuta e non Gli crede. Anche i Veda ci dicono: "...non restare nel pozzo oscuro. Esci alla luce..." Sfortunatamente la gente vuole diventare perfetta e allo stesso tempo restare nel pozzo oscuro. Questo universo materiale è buio per natura e perciò Krsna ha provveduto alla luce con il sole e la luna. Esiste, però, il regno di Krsna che è differente, come Krsna stesso dice nella Bhagavad-gita: "Questo Mio regno non è illuminato dal sole o dalla luna, né dall'elettricità. Chi lo raggiunge non torna mai più nel mondo materiale.
La Crisi Del Nostro Tempo E La Necessità Di Un'educazione Spirituale
LIBERTA' E RAGIONE
di VALIHARA DASA
E' indubbio che in quest'era si è verificata una grande trasformazione nella nostra spiritualità, ossia una rivoluzione nella vera concezione di fondo della vita.
Sul piano puramente pratico abbiamo assistito ad un notevole progresso, ma nell'ambito della religione e delle concezioni spirituali e morali, invece, c'è stato un notevole decadimento. Assistiamo ad una continua e crescente insensibilità rispetto ai principi filosofici o spirituali. Viviamo dunque in un crescente caos spirituale che ci allarma, ma che non siamo in grado di arrestare. Per dirla come Euripide: "C'è una grande confusione nel mondo della religione e dell'uomo". Questa crisi rappresenta il grande problema di quest'era.
Le cause principali di questa negativa trasformazione sono state in realtà i cosiddetti liberalismi o razionalismi. Per poter comprendere bene il significato e l'influenza che hanno avuto nella rivoluzione del nostro tempo, dobbiamo analizzare gli elementi che li costituiscono, cioè la libertà e la ragione.
La libertà permette all'uomo di concretizzare i propri pensieri e aspirazioni senza ceppi che lo limitino, e di allargare il proprio spazio mentale. Indubbiamente questo è un aspetto positivo che conduce l'uomo a decidere del proprio destino, ma dobbiamo anche vedere che nella realtà le condizioni della libertà sono spesso molto diverse. Il fatto è che la libertà è un grande dono, ma è anche un enorme pericolo. Il suo valore dipende dall'uso che se ne fa. C'è, dice Ruskin, libertà e libertà. Possiamo scegliere quale libertà desideriamo... Vi sentireste di mandare il vostro bambino in una stanza dove ci sia una tavola imbandita di vini soavi e di frutti alcuni dei quali avvelenati? Vi sentireste il coraggio di dirgli: "Scegli pure liberamente piccolo mio!" E' bello per te avere libertà di scelta; ciò forma il tuo carattere e la tua personalità. Se prenderai un bicchiere o un frutto avvelenato, morirai prima che sia giorno, ma avrai conquistato la dignità di un bambino libero". (Queen of the Air, cap. III pp. 143 E 151). Queste parole possono essere sicuramente paradossali e un po' scioccanti, ma hanno la capacità di mostrare i limiti della libertà e ci aiutano a capire che la libertà può costituire un problema se non si pongono i valori attraverso i quali essa diventa un mezzo per il raggiungimento di un livello di vita responsabile e felice. La libertà, quindi, richiede una preventiva autodisciplina fondata sulla consapevolezza e sul riconoscimento dei più alti valori. Quando ci poniamo la domanda: "Siamo liberi?", dobbiamo contemporaneamente chiederci: "Abbiamo principi e chiara comprensione spiritualefilosoficoreligiosa della vita che ci permetta di individuare il male e il bene?" In ultima istanza da sola la libertà non è sufficiente ad appagare e rendere felice l'uomo se egli non possiede una chiara idea di quale sia il vero scopo dell'esistenza e su quali principi si attua.
Inoltre la libertà scioglie le mani alla ragione e la rende appunto libera.
La ragione aiuta a guardare le cose come sono, ci dice se le nostre conclusioni si accordano con le premesse e se la nostra condotta è coerente con i nostri princìpi. Certamente la ragione è, nella vita, un elemento indispensabile ma non si può ritenere una guida completa.
In individui che posseggono chiare convinzioni e principi di condotta, la ragione permette di eliminare errori e di consolidare i pensieri. Ma in altri casi porta allo sviluppo di quella forza dissolutrice che tutti conoscono con il nome di "scetticismo", che sospende ogni giudizio e considera tutte le conclusioni non definitive. Le cose non miglioreranno (naturalmente potranno anche peggiorare) fino a che non chiariamo la nostra mente e fino a che non decideremo in che cosa dobbiamo credere.
Dovremmo attenderci aiuti dall'educazione. L'educazione possiede il potere di creare nella coscienza degli individui le concezioni del mondo e i valori che costituiranno un continuo riferimento nel corso della loro esistenza. Società significa insieme di individui che hanno scopi comuni da perseguire.
Questi scopi si pongono a partire dalla coscienza che le persone sviluppano. Perciò se oggi il dato dominante di questa società è la mancanza di un interesse per i princìpi spirituali, la causa è da ricercarsi nel fatto che nelle coscienze degli individui non esiste un riconoscimento dell'importanza vitale di questi princìpi.
Questo fenomeno accade solo perché il processo educativo ha perduto la sua funzione di strumento atto a formare coscienze spirituali, riducendosi a un sistema d'informazione tecnico materiale.
In quante scuole e università è possibile insegnare la scienza dell'anima e la religione come parte di un corso regolare?
In altre parole, in quanti centri educativi c'è la possibilità per gli studenti di meditare con metodo e con una guida competente intorno ai fondamentali problemi dell'universo e dell'esistenza? Se confrontiamo la religione con le altre materie assunte come essenziali, possiamo constatare l'indifferenza con cui è considerata e della conseguente ignoranza intorno ad essa, rivelata da diverse persone che sono considerate educate.
Noi proponiamo di tornare al tempo in cui gli uomini erano, su questo punto, in condizioni migliori di noi.
E' invalsa l'opinione che l'uomo moderno non abbia niente da imparare dalle civiltà antiche, ritenendo di aver un maggior progresso e una sicura elevazione rispetto a esse. Questo rivela in realtà un chiaro peccato d'orgoglio e una considerevole ignoranza. Al contrario, abbiamo molto da imparare da queste civiltà lontane, soprattutto dalla civiltà vedica fiorita migliaia di anni fa. Nella società vedica c'era un sistema pedagogico veramente efficace. I bambini venivano mandati a scuola all'età di cinque anni. La scuola era chiamata gurukula (la scuola del guru o maestro). Il maestro, detto anche acarya, era colui che dopo un profondo studio delle Scritture, sotto la guida di autorità spirituali, e dopo una lunga e intensa pratica, aveva raggiunto una visione chiara della realtà: la Persona di Dio, Krsna, la natura, l'essere individuale.
Sotto le cure amorevoli del guru i bambini acquisivano autocontrollo, ferma consapevolezza di essere entità spirituali, imparavano a essere puliti e veritieri, diventavano eruditi nelle Scritture, in fine sviluppavano le qualità più sane ed elevate dell'uomo. Non solo assimilavano principi spirituali ed etici, ma prendevano anche chiara coscienza del loro ruolo specifico nella società. Questa educazione era necessaria non solo per creare dei buoni cittadini, ma anche per preparare i giovani alla realizzazione spirituale.
In sostanza il sistema educativo vedico si prefiggeva due scopi: in primo luogo quello di assicurare allo studente una piena e chiara conoscenza dell'aspetto fenomenico e noumenico del mondo, sulla base di principi di carattere eticospirituale, che derivavano dai princìpi filosofici delle Scritture (sastra). In secondo luogo individuare, e nel contempo sviluppare, le inclinazioni psicofisiche della personalità al fine di aiutare l'individuo a capire la propria funzione all'interno dell'assetto sociale.
Dominare le passioni e riconoscere il legame che ci unisce a Dio, permetteva di utilizzare forze come la libertà e la ragione per un crescente arricchimento della vita interiore e per lo svolgimento di una vita pacifica e felice.
Il grande spiritualista, filosofo ed educatore, fondatore del movimento Hare Krsna, Sua Divina Grazia Bhaktivedanta Swami Prabhupada, affermava che "poiché non ricevono alcuna vera conoscenza, gli uomini diventano irresponsabili. Per ovviare a questa mancanza di responsabilità è necessario stabilire nella società un sistema di educazione che sviluppi la virtù in ogni individuo; allora tutti, avendo piena conoscenza della realtà, troveranno sobrietà, gioia e benessere."
Il movimento per la Coscienza di Krsna è la risposta a questa necessità educativa perché ci dà l'indicazione che ci permette di realizzare l'unione degli uomini, attraverso cui conseguire un fine comune nella pace, nella fratellanza e nella prosperità.
Hare Krsna
Hare Krsna
Krsna Krsna
Hare Hare
Hare Rama
Hare Rama
Rama Rama
Hare Hare
NON SOLO
FOGLIE
di PARAMA KARUNA DEVI DASI
"Se qualcuno Mi offre, con amore e devozione, una foglia, un fiore, un frutto e dell'acqua, accetterò la Sua offerta." (Bhagavad-gita, 9.26) Con questi ingredienti suggeriti da Krishna, la ricetta più facile da preparare è proprio l'insalata.
Ma anche l'insalata può diventare molto ricca e nutriente. E' vero, si può partire comunque da una base di insalata a foglie (che può essere lattuga di vario tipo, trevisana, radicchio rosso, scarola, insalata riccia rossa, indivia belga, foglie di spinaci crudi, e così via). Ma queste diverse insalate possono anche essere mescolate tra loro, e si possono anche usare lattughino, foglioline di rapanello, basilico e prezzemolo freschi, foglie fresche di senape, (potete seminare i granelli di senape in un vaso come il basilico) e altre erbe che potete coltivare da voi sul davanzale della finestra oppure raccogliere nei prati, come erba cipollina, ruchetta, cerfoglio, foglie e steli di tarassaco e fiori piccoli appena aperti, crescione, ortica (scottata o anche cruda ma lavata e tagliata), soncino o valeriana, acetosella, borragine, malva, coriandolo, menta, e altre erbe di campo che conoscete.
Un altro ingrediente importante, saporito e nutriente, e che potete coltivare facilmente anche in cucina, sono i germogli. I germogli (di cereali, di legumi, di semi, come soia, grano, orzo, ceci, lenticchie, fieno greco, alfalfa, ecc.) sono un alimento prezioso per tutti, perché facili da digerire, ricchissimi di vitamine e principi nutritivi: sono infatti una fonte di vitamine fresche tutto l'anno, e tra la "raccolta" e il consumo possono passare anche pochi secondi, se li fate crescere da voi.
Con la germinazione, le proteine sono scisse in aminoacidi, le fibre sono trasformate, e i carboidrati scissi in zuccheri semplici.
Ma ora continuiamo a passare in rassegna i possibili ingredienti della nostra "insalata super". Agli ortaggi a foglia, alle erbe o ai germogli si può aggiungere una verdura croccante affettata molto sottilmente, come verza bianca cruda (crauti crudi), finocchi, sedano bianco o verde, rapanelli, carciofi crudi, puntarelle di catalogna tenera, peperone crudo giallo, rosso o verde, cetrioli, eccetera, a scelta.
Ma anche zucchine o zucca tenere affettate sottilmente e marinate (come vedremo più avanti nelle ricette), punte di asparagi, e persino verdure cotte e ben raffreddate (come patate, carote, fagiolini, melanzane, asparagi, carciofi, peperoni arrostiti e spellati, ecc.)
I cereali e i legumi aggiunti nell'insalata la rendono un piatto completo sotto tutti gli aspetti: germe di grano, i germogli vari di cui abbiamo parlato prima, fiocchi di cereali tostati e raffreddati oppure corn flakes pronti (basta che non siano zuccherati), cubetti di pane aromatizzato, tostato e raffreddato, oppure grani di mais lessato, lenticchie o fagioli o meglio ancora ceci lessati ecc., oppure fave novelle tenere o altri legumi freschi, se li trovate.
Una manciata di frutta secca o semi oleaginosi, sgusciati e tostati secondo i gusti (possono essere arachidi, mandorle, anacardi, noci, nocciole, pinoli, ma anche semi di sesamo o di girasole ecc.), qualche aroma (olive verdi o nere, basilico fresco, prezzemolo fresco, origano secco, ecc.), possono cambiare completamente faccia all'insalata. E per chi vuole lanciarsi nell'esotico, diremo che molto saporita e leggera è la frutta nell'insalata: mele, arance, pere, sono dei classici, ma sono buoni anche banane, fragole, kiwi, papaia, babaco.
Potete mettere anche un formaggio, fresco sbriciolato come la ricotta o meglio ancora la cagliata. Naturalmente la proporzione del formaggio nell'insalata sarà minima, in quanto la sua funzione è soltanto quella di insaporire e rendere più sostanzioso il piatto. Vi ricordiamo che il formaggio preso in quantità eccessiva risulta difficilmente digeribile e può causare dei disturbi.
La dose consigliata per ogni persona, In un pasto, è 25 grammi. E' chiaro che una quantità simile non può essere consumata da sola: occorre dunque aggiungerla in altri piatti, come appunto insalate, piatti di cereali, verdure, eccetera. Invece del formaggio si può usare dell'avocado maturo, che "lega" bene gli altri ingredienti perché è ricco e burroso.
Passiamo al condimento: semplicemente olio, sale e succo di limone, oppure yogurt al naturale con un po' di olio e sale, oppure una salsina più raffinata. Condite l'insalata all'ultimo momento, mescolate delicatamente senza sciuparla, e servitela con un accompagnamento di cereali (pane, ecc.)
PINZIMONIO
Il pinzimonio è uno dei modi più classici per servire delle "cruditèes", ovvero le verdure crude tagliate a bastoncini, a strisce, a pezzetti. Preparate delle carote non troppo grosse, raschiate, lavate e tagliate per il lungo a bastoncino, delle costole di sedano intere (con le foglie), delle strisce di cetriolo sbucciato, falde di peperone, ravanelli interi, spicchi di pomodoro, finocchi a spicchi, foglie di radicchio di Treviso (lunghe con la costa bianca e la foglia rossa). Preparate per ogni persona una ciotolina con olio e sale, e se preferite anche delle ciotoline con alcune delle salse di cui vi diamo la ricetta più avanti. Ogni commensale intingerà le sue verdure nella ciotolina che preferisce prima di mangiarle.
INSALATA ALL'AVOCADO
Scegliete innanzitutto un avocado maturo: deve essere morbido e sodo, la buccia deve staccarsi facilmente, e l'interno deve essere di colore verde intenso. Se è nero non è più buono, mentre se è verde e duro, è acerbo e non sa di niente. Per sbucciarlo, conviene prima tagliarlo a metà (attenti al nocciolo, che è molto grosso e duro), poi in quarti, e poi sbucciarlo. Le fette di avocado vanno tagliate a cubetti e condite subito con olio, sale e limone, altrimenti potrebbero diventare scure. Lavate uno o due cespi di insalata belga, poi affettatela finemente, aggiungete 100 gr. circa di mais tenero in grani (esiste anche in scatola), e se vi piace anche qualche foglia di basilico fresco. Mescolate il tutto ai cubetti di avocado, e versate su foglie di lattuga.
INSALATA DI VERZA BIANCA
Lavate e pulite una mezza verza (ne userete circa 300 gr.), poi affettatela molto finemente con l'apposito attrezzo oppure con un coltello ben affilato e un tagliere. Versatela nell'insalatiera, aggiungete due carotine tenere grattugiate non troppo sottili, un mezzo peperone crudo tagliato a listarelle (può essere rosso, giallo o verde), una o due coste di sedano tagliate finemente, e una manciatina di noci spezzettate. Condite al momento di servire con olio, sale e limone.
INSALATA
AL POMPELMO
Potete usare per questa ricetta una base di lattuga fresca, lavata e tagliata a pezzetti non troppo grandi. Aggiungete una tazza di verza bianca affettata molto finemente, una carota grattugiata, una manciatina di olive nere snocciolate, una manciatina di pistacchi sgusciati e schiacciati grossolanamente, e finalmente uno o due pompelmi, sbucciati a vivo e affettati. Per sbucciare a vivo gli agrumi, bisogna eliminare con un coltello affilato la buccia e insieme anche la pellicina bianca interna, arrivando a scoprire direttamente la polpa.
I pompelmi, che sono piuttosto grossi, andranno poi affettati e ogni fetta divisa in due o tre pezzi, sempre con un coltello ben affilato. Potete condire questa ricca insalata con olio, sale e limone oppure con una maionese senza uova (a base di tofu oppure di ricotta e yogurt).
INSALATA DI
ARANCE
Procuratevi tre belle arance con poca scorza, pelatele a vivo (vedi la ricetta precedente), e poi affettatele non troppo sottili, sempre con un coltello ben affilato. Disponetele in una insalatiera sopra uno strato di foglie di lattuga, aggiungete una manciata di olive nere cotte al forno e snocciolate, e condite con olio, sale, limone e origano.
INSALATA BELGA
ALLE NOCI
Lavate e pulite un cespo o due di insalata belga, affettatela sottilmente, aggiungetevi una mela sbucciata e tagliata a cubetti, il succo di mezzo limone, olio extra vergine di oliva, e una manciatina di noci sgusciate e spezzettate. Potete aggiungere anche un mazzetto di foglie tenere di crescione, ben pulite e spezzettate.
INSALATA RIMINERALIZZANTE
Lavate accuratamente, pulite e tagliate a pezzetti 500 gr. di spinaci freschi e teneri, mettendo da parte le foglie più dure che saranno usate cotte per qualche altra preparazione, oppure centrifugate per ottenere un succo con un altissimo contenuto di ferro. Lavate e pulite anche un mazzetto di foglie di crescione fresche, tagliatele a pezzetti e aggiungetele agli spinaci.
Da ultimo aggiungete due carote tenere grattugiate, una manciatina di noci sgusciate e tritate, e un cucchiaio di uvette lasciate in ammollo nel succo di mezzo limone.
Condite a piacere con olio extravergine di oliva e sale, e se desiderate aggiungere un tocco speciale, mescolatevi anche un cucchiaio di panna. Questa particolare combinazione di ingredienti garantisce una corretta assimilazione di una grande quantità di sali minerali e vitamine naturali.
Un'Atmosfera Speciale Ti aspetta Alla Festa Della Domenica
Tutte Le Domeniche Pomeriggio Dalle 16 In Questi Centri Hare Krsna
BERGAMO, Villaggio Hare Krishna (da Medolago strada per Terno) CHIGNOLO D'ISOLA, Tel. 035/490706
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Contone
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I DIALOGHI DI SRILA PRABHUPADA
Il Servizio, L'Anima E Il Supremo
Il seguente dialogo tra Sua Divina Grazia A.C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada e un sacerdote gesuita ha avuto luogo nel maggio 1975 al centro di Melbourne.
Sacerdote: Lei ha ciò che si potrebbe chiamare una preparazione in contemplazione?
Srila Prabhupada: Noi adoriamo Dio in nove modi diversi. Uno di questi è smaranam, il ricordo delle attività di Dio. Ciò è contemplazione.
Sacerdote: Sa, nel misticismo cristiano abbiamo un processo di contemplazione che Santa Teresa di Avila descrive nel suo libro Dimora Interiore. Chiunque può comporre una comune preghiera, ma non la vera preghiera mistica.
Srila Prabhupada: La nostra preghiera mistica è pensare alle attività di Dio. E chiunque può farlo.
Sacerdote: La nostra invece non consiste nel pensare alle attività di Dio, bensì nell'essere aperti a ricevere amore, a ottenere quella calma e tranquillità nelle quali...
Srila Prabhupada: No, il servizio devozionale, o bhaktiyoga, non è calma. La calma è lo stadio neutro dell'amore per Dio, quando si interrompono le attività materiali.
Sacerdote: Potrebbe meglio descrivere questa neutralità?
Srila Prabhupada: E' semplicemente lo stadio di realizzazione della grandezza di Dio. Questa è neutralità. Ma il vero servizio devozionale comincia quando si comprende: "Poiché Dio è grande, devo servirLo. Perché rendo inutilmente servizio a questo mondo? Perché non servire Dio?" Questo stadio è chiamato dasyam, o sottomissione, ed è l'inizio del bhaktiyoga. L'attività materiale non fa che intrappolarci nel ripetersi di nascite e morti. Questa è chiamata pravrttimarga "attività svolte per godere dei sensi". Tutti sono occupati lavorando per la gratificazione dei sensi. La tigre è occupata. Il maiale è occupato. Il cane è occupato. E se anche l'uomo è impegnato nel godere dei propri sensi, nella sua prossima vita potrebbe entrare in una di quelle specie di vita.
Sacerdote: Quando si raggiunge uno stadio di attività elevato, quando si ama veramente tutta l'umanità...
Srila Prabhupada: E' una speculazione mentale. Perché dovresti amare solo l'umanità? Perché non amare le tigri, i cani e tutte le altre specie di vita?
Sacerdote: Perché gli esseri umani sono miei fratelli e sorelle.
Srila Prabhupada: Ma anche le tigri e i cani sono tuoi fratelli e sorelle, perché tutti avete un padre comune, Dio. Sri Krsna dice nella Bhagavad-gita (5.18):
vidyavinayasampanne
brahmane gavi hastini
suni caiva svapake ca
panditah samadarsinah
Sacerdote: Cosa significa?
Srila Prabhupada: Che una persona veramente istruita vede ogni essere vivente con occhio equanime. In altre parole, non fa alcuna distinzione tra te e un cane. Tu sei un'anima coperta da un corpo umano, e un cane è un'anima con un corpo da cane. Ma entrambi siete anime, parti infinitesimali di Dio.
Sacerdote: Vorrebbe dire che le anime hanno valori diversi?
Srila Prabhupada: No, tutte le anime hanno pari valore.
Sacerdote: Lo trovo difficile da accettare perché, da come mi è parso di capire, l'anima di un uomo è immortale ma quella di un animale non lo è. L'"anima" di un animale non è proprio un'anima ma un principio di vita, qualcosa che Aristotele chiamò psiche. Perciò l'uomo ha più valore degli animali.
Srila Prabhupada: No, spiritualmente hanno eguale valore, sebbene materialmente i loro corpi possano essere diversi.
E' proprio come per le diverse cilindrate delle automobili. Un uomo seduto in una Rolls Royce crede di essere molto importante, e un uomo seduto in una 500 pensa di essere povero. Ma, in quanto uomini, sono eguali. Allo stesso modo, il corpo di un essere umano e il corpo di un cane non sono che automobili diverse, ma le anime sono della stessa qualità: parti infinitesimali dell'Anima Suprema, Krsna.
Sacerdote: Non è facile comprendere che la mia anima e la tua anima siano parte dell'Anima Suprema, perché l'Anima Suprema è infinita e noi siamo finiti. Perciò noi non possiamo, sommandoci tutti, comporre Dio.
Srila Prabhupada: Non ho detto questo. Noi siamo finiti e Dio è infinito. Se tutte le anime fossero combinate assieme, rimarrebbero finite e non infinite. Novanta miliardi di zero non fanno uno. Quindi non dico che sommandoci assieme saremo uguali a Dio. Ma la qualità di Dio è lì, in tutte le anime. Dio è come il vasto oceano e noi siamo come gocce dell'oceano. Le gocce hanno la stessa composizione del vasto oceano, ma in quantità minuscola.
Sacerdote: Quindi noi imitiamo le qualità di Dio.
Srila Prabhupada: Non è imitazione. In realtà, tutte le anime hanno le qualità di Dio, proprio come un frammento di oro ha le stesse qualità dell'oro della miniera. Un frammento d'oro è certamente oro, ma non è uguale a tutto l'oro presente nella miniera. Quindi la nostra filosofia è acintyabhedabhedatattva "l'inconcepibile, simultanea unità e diversità di Dio e delle Sue energie". In altre parole, noi siamo tutt'uno con Dio in qualità, ma siamo diversi da Lui per quantità. Dio ha potere creativo e anche noi abbiamo potere creativo. Ma Dio ha creato milioni di pianeti che fluttuano nello spazio, e noi abbiamo creato il 747 che fluttua nell'aria. Eppure vogliamo più credito.
Sacerdote: E' un peccare d'orgoglio.
Srila Prabhupada: Sì, è falso orgoglio. Gli scienziati moderni hanno falso orgoglio per quanto riguarda i loro risultati e dicono che non c'è bisogno di Dio. "Non c'è alcun Dio. Noi possiamo fare ogni cosa". Tale è la loro stupidità.
I libri che leggevo prima?
_dimenticati
La BHAGAVAD-GITA così com'è
La BHAGAVAD-GITA è per sempre
Bhaktivedanta Book Trust - Strada Bonazza 11 50028 Tavarnelle Val di Pesa - FIRENZE
fine del numero di settembre 1991.