Ritorno a Krishna
La rivista del movimento Hare Krishna
volume 2 n. 9
Settembre
Dio è luce. L'illusione è tenebre. Dove c'è Dio non c'è illusione.
Sua Divina Grazia A. C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada
Fondatore-Acarya dell'Associazione Internazionale per la Coscienza di Krishna arrivò in Occidente dall'India nel 1965, all'età di sessantanove anni, per soddisfare la richiesta del suo maestro spirituale: insegnare la Coscienza di Krsna in Occidente.
In dodici anni ha pubblicato più di settanta volumi di traduzione e commento dei testi classici dell'india vedica.
I suoi libri, ora disponibili anche nella versione italiana, e in altre cinquanta lingue, sono stati adottati come testi di studio nelle maggiori università del mondo.
Viaggiando costantemente in Europa, America, Australia, Africa e Asia, Srila Prabhupada ha strutturato il suo movimento internazionale in una confederazione mondiale di asrama, scuole, templi e comunità agricole.
Ha lasciato questo mondo nel 1977 a Vrndavana, in India, il luogo più caro a Sri Krsna.
I suoi discepoli portano avanti il movimento a cui lui ha dato vita.
RITORNO A KRISHNA
la rivista mensile dell'Associazione Internazionale per la Coscienza di Krishna.
Quando Srila Prabhupada costituì questa Associazione a New York nel 1966, mise per iscritto gli obiettivi che essa si prefiggeva.
1. Diffondere sistematicamente il sapere spirituale in tutta la società ed educare ogni individuo alla pratica della vita spirituale per bilanciare lo scompenso di valori nel mondo attuale e raggiungere una pace e un'unità reali.
2. Diffondere la Coscienza di Krsna così come ci viene rivelata nella Bhagavadgita e nello Srimad-Bhagavatam.
3. Portare i membri dell'associazione a vivere insieme e avvicinarli a Krsna, l'Essere Supremo, promuovendo così l'idea, tra i membri e il resto dell'umanità, che ogni anima è una particella infinitesimale qualitativamente uguale a Dio, Krsna.
4. Insegnare e promuovere il movimento del sankirtana, il canto congregazionale dei Santi Nomi di Dio, come ci ha rivelato nei Suoi insegnamenti Sri Caitanya Mahaprabhu.
5. Erigere per i membri e per il resto della società un luogo dedicato ai divertimenti trascendentali e alla personalità di Krsna.
6. Unire i membri allo scopo di insegnare un modo di vivere più semplice e naturale.
7. Pubblicare e distribuire periodici, libri e altri scritti allo scopo di raggiungere i fini sopraelencati.
La Rivista del Movimento Hare Krishna
RITORNO
A KRISHNA
FONDATA NEL 1944
FONDATORE (sotto la direzione di
Sua Divina Grazia Sri Srimad
Bhaktisiddhanta Sarasvati Prabhupada)
Sua Divina Grazia
A. C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada
DIRETTORE RESPONSABILE
Alida D'AmbrosioAli Krsna devi dasi
REDATTORE CAPO
Parabhakti dasi
REDATTORI
Goura Krsna dasa - Giorgio Cerquetti, Gitamrta devi dasi,
Parabhakti dasi
TRADUZIONI
Prema Cintamani devi dasi, Parama Karuna devi dasi,
Parabhakti dasi, bhaktin Rosanna, bhaktin Nicoletta
COMPOSIZIONI
Ekacakra dasa, Mayapura-devi dasi, Krsna Kanti dasa,
Lalita devi dasi, bhakta Ugo, bhakta Lorenzo
GRAFICA E IMPAGINAZIONE
Parabhakti dasi
AMMINISTRAZIONE
Nimai Pandita dasa
SERVIZIO ABBONAMENTI
Dananistha devi dasi
PRONUNCIA. La translitterazione dei termini sanscriti contenuti in questa rivista è stata eseguita secondo un metodo adottato internazionalmente. La a si pronuncia a chiusa. La a si pronuncia a, aperta e lunga. La i si pronuncia i lunga. La u si pronuncia u lunga. La j si pronuncia g dolce. La r si pronuncia ri. La s si pronuncia sc (come in scena), altrettanto s ma più sibilante. La h è sempre aspirata. Krsna si pronuncia Krishna (il suono sc è dolce); Caitanya si pronuncia Ciaitanya.
NOMI SPIRITUALI. I membri dell'I.S.K.CON., l'Associazione Internazionale per la Coscienza di Krsna, ricevono uno dei nomi di Krsna o di un Suo grande devoto seguito dal suffisso dasa (dasi per le donne) che significa "servitore". Per esempio il nome Krsna dasa significa "servitore di Krsna".
ABBONAMENTI. RITORNO A KRISHNA esce tutti i mesi escluso agosto. Per informazioni sugli abbonamenti scrivere a:
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RITORNO A KRISHNA Pubblicazione mensile registrata presso il tribunale di Milano n° 199 del 13/03/89
VOL. 2 N. 9 Settembre 1990
Bhaktivedanta Book Trust Italia
Via Bonazza 12 50028 Tavarnelle Val di Pesa - FI
SELEZIONI E IMPIANTI: La Cromolito Milano
STAMPA: Arti Grafiche F.lli Fiorin S.p.A. Milano
VOL. 2, N° 9
UN DONO PER
L'UNITA' SOCIALE
Conferenza tenuta a Calcutta il 31 gennaio 1973 da
Sua Divina Grazia A. C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada
L'OSSERVATORE VEDICO
Fatti e commenti a cura di Goura Krsna dasa
Libri
SRIMAD-BHAGAVATAM
Continua la pubblicazione del più grande classico della spiritualità tradotto da Sua Divina Grazia A. C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada.
UNA CHIAVE DI ACCESSO
ALLA COSCIENZA DI KRSNA
Qualche suggerimento per avvicinarsi con facilità alla vita spirituale.
ASSAPORANDO IL NETTARE
DEI SANTI NOMI DI KRSNA
Dagli insegnamenti di Sri Caitanya Mahaprabhu che si incontrava di sera con i suoi seguaci per vivere ore di estasi trascendentale.
I dialoghi di Srila Prabhupada
SCUOLE PER CURARE LA SOCIETA'
Canti Vaisnava
SRI-GURU VANDANA
CANTATE HARE KRSNA E SIATE FELICI
IL CALENDARIO VAISNAVA
LA FESTA DELLA DOMENICA
IN COPERTINA: Krsna e Yasoda
UN DONO
PER L'UNITA'
DEL MONDO
Conferenza tenuta a Calcutta nel 1973 da Sua Divina Grazia
A.C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada, Fondatore acarya dell'Associazione Internazionale per la Coscienza di Krishna.
Signore e signori, vi ringrazio molto per avermi cortesemente invitato a parlare dell'oriente e dell'occidente. Posso dire di avere acquisito una considerevole esperienza a riguardo poiché viaggio dall'est all'ovest anche due o tre volte all'anno.
Per quanto concerne il Movimento per la Coscienza di Krsna, l'oriente e l'occidente non esistono. Per esempio: il sole sorge a levante e tramonta a ponente, ma è sempre lo stesso sole. Non si può dire "il sole d'oriente" o "il sole d'occidente". Non è possibile. Questo pianeta terra si muove e noi abbiamo l'impressione che sia il sole a muoversi da est a ovest. Ma il sole è fisso nella sua posizione.
Allo stesso modo, questo Movimento per la Coscienza di Krsna non fa alcuna distinzione tra est e ovest. Una tale distinzione esiste solo se c'è mancanza di conoscenza.
E perché c'è questa mancanza di conoscenza? Perché abbiamo questa concezione di vita basata sul corpo. Secondo la cultura Vedica, chiunque creda di essere il corpo materiale non è considerato un essere umano. Lo SrimadBhagavatam (10.84.13) dice:
yasyatmabuddhih kunape tridhatuke
svadih kalatradisu bhauma idyadih
yattirthabuddhih salite na karhicij
janesu, abhijnesu sa eva gokharah
"Colui che crede di essere i tre elementi del corpo e considera i frutti del corpo come membri della sua famiglia, che fa della terra natale un oggetto di culto e si reca nei luoghi di pellegrinaggio solo per fare un bagno invece di cercare la compagnia di coloro che possiedono la conoscenza trascendentale, non è certamente meglio di un asino o di una mucca".
Gokharah. Go significa mucca e khara significa asino. Ecco come lo Srimad-Bhagavatam descrive le persone che si identificano con il corpo materiale. Per esempio, quando qualcuno ci chiede "Chi sei?", generalmente rispondiamo: "Io sono il signor Tal dei Tali, sono americano" oppure "Io sono indiano" o "Io sono africano". Queste sono tutte designazioni corporali perché ci identifichiamo con questo corpo.
Yasyatmabuddhih kunape tridhatuke. Kunape vuol dire sacco. Questo corpo è un sacco, un sacco di ossa, carne, sangue, urina e tante altre cose. Non è possibile fabbricare un essere vivente mettendo insieme ossa, carne, sangue, urina e feci. Non è possibile. Potreste essere dei grandi scienziati, potreste andare sulla luna, ma se vi dessi degli ingredienti come ossa, carne, sangue e urina, sareste in grado di fabbricare un essere umano? Potreste farlo? C'è qualcuno che può farlo? C'è un qualsiasi scienziato al mondo in grado di produrre un essere umano mettendo assieme ossa, carne, sangue, urina e feci? No. E allora, perché vi identificate con questo corpo?
Dal vostro paese provengono tanti scienziati e grandi leaders. Anche nel nostro paese ci sono stati molti grandi leaders, come Mahatma Gandhi e altri. Pensate che queste persone non siano altro che una combinazione di ossa, carne e urina? Secondo il sistema di medicina ayurvedica, questo corpo è costituito principalmente da tre elementi: kapha, pitta, vayu, il muco, la bile e l'aria. In realtà il corpo è proprio così. Appena l'anima lascia questo corpo, il corpo non è altro che ossa, carne, urina e feci e deve essere eliminato. Quando era in vita, si comportava così bene ed era così intelligente. Ma appena l'anima se ne va, anche tutte queste qualità se ne vanno immediatamente. Credete quindi che si tratti solo di una combinazione di carne e ossa? E' possibile che una persona sana di mente possa crederlo?
Voi potreste sostenere che un corpo è morto per mancanza di qualcosa che generi la vita in questo corpo. Ma questo non è un fatto assodato perché dopo la morte di questo corpo, dopo che l'anima ha lasciato il corpo, ne usciranno innumerevoli microbi. La decomposizione. Quindi voi non potete dire che mancano gli ingredienti che danno impeto alla generazione della vita. Gli ingredienti non mancano.
Quindi, se esiste una differenza tra est e ovest, la differenza è questa: nella parte orientale del mondo, in India in particolare, la gente sa che "Io non sono questo corpo" mentre nella parte occidentale non lo sa. Questa è la differenza. Questa è la distinzione tra est e ovest.
Provate ad andare in India in un villaggio e a chiedere ad una persona qualsiasi: "Che cosa sei?" Questa vi risponderà: "Signore, sono un'anima che soffre o gode a seconda del karma passato". In altre parole: "Vivevo in passato. A seconda della reazione delle mie azioni passate sto soffrendo o traggo beneficio in questa vita". Egli crede nella trasmigrazione dell'anima. E crede anche nel futuro. E' molto cauto a non commettere peccati perché sa: "Se commetto peccati in questa vita, dovrò soffrire nella prossima vita". Questa è la vita orientale. E nei paesi occidentali nessuno sa queste cose, nemmeno i grandi professori. A Mosca parlai con un certo Professor Kotowsky. Mi disse: "Swamiji, dopo la morte tutto finisce". Questa è la differenza tra est e ovest.
Nei paesi orientali, specialmente in India, un uomo comune è in grado di capire l'esistenza dell'anima. Nei paesi occidentali, invece, nemmeno chi ha una posizione elevata, come un professore, è a conoscenza dell'esistenza dell'anima. Questa è la differenza. Altrimenti per quanto concerne il mangiare è uguale sia nei paesi orientali che in quelli occidentali. Voi avete dei cibi deliziosi e anche loro mangiano. Voi dormite in begli appartamenti; anche loro dormono in qualche modo. Voi cercate di difendervi con la vostra bomba atomica; anche loro cercano di difendersi. Voi siete in cerca di sesso, e in cerca di sesso lo sono anche loro. E questo non vale solo per la popolazione orientale e occidentale: anche gli animali cercano queste cose. Aharanidrabhayamaithunam ca / samanyam etat pasubhir naranam. Mangiare, dormire, accoppiarsi e difendersi. Sono cose comuni sia agli animali che agli esseri umani. Potrete migliorare il metodo per cuocere il cibo o il modo di mangiare, ma alla fin fine è pur sempre mangiare. Voi mangiate per mantenere il corpo. E anche gli animali lo fanno. Questi non sono miglioramenti culturali. Il vero avanzamento culturale è sapere che "Io non sono questo corpo. Io sono un'anima spirituale". Aham brahmasmi. Questa è la differenza. In India è diffusa questa concezione. Nella Bhagavadgita (2.13) Krsna dice:
dehino 'smin yatha dehe
kaumaram yauvanam jara
tatha dehantarapraptir
dhiras tatra na muhyati
"Come l'anima incarnata passa, in questo corpo, dall'infanzia alla giovinezza e poi alla vecchiaia, così l'anima passa in un altro corpo all'istante della morte. L'anima realizzata non è turbata da questo cambiamento". Questo è il dono dell'oriente.
Così sono venuto nei paesi occidentali per portare questo dono dell'oriente. Ed è stato ben accettato dai vostri giovani. Molti ragazzi e ragazze americani e europei l'hanno accettato. Non solo centinaia di loro, ma migliaia. La gente dice: "Swamiji, ti stai comportando meravigliosamente". Io rispondo loro che non sto facendo nulla di meraviglioso. Non faccio alcuna magia. Non ho alcun potere mistico. Sto semplicemente presentando all'occidente la cultura orientale. E' tutto qui. Non è irragionevole. Qualsiasi bambino può capire che c'è l'anima dentro il corpo. C'è un medico a Montreal, il Dr. Bigelow, che parla dell'esistenza dell'anima. E' un cardiologo. Ho avuto della corrispondenza con lui ed ha ammesso: "Swamiji, la tua gente sa molto più noi di queste cose". Ma non è questione di oriente od occidente. E' semplicemente istruzione. Prendete questi ragazzi, ad esempio. Quattro o cinque anni fa non sapevano niente sulla Coscienza di Krsna. Ma poiché sono stati istruiti nella scienza della Bhagavadgita, ora loro possono addirittura istruire altre persone sull'anima. E sono molto sicuri nella loro fede.
A dire il vero, qualsiasi conoscenza - qualsiasi conoscenza scientifica è diretta al mondo intero. Per esempio, Einstein scoprì la legge della relatività, ma questa non è in esclusiva per il popolo occidentale. Quando c'è cultura, quando c'è conoscenza, non c'è questione di oriente ed occidente. La popolazione orientale può avere una buona conoscenza di alcune cose, e la popolazione occidentale può impiegare un po' di tempo per impararle; oppure la popolazione occidentale può sapere molto bene altre cose mentre la popolazione orientale dedica ad esse poco tempo. Per esempio, nel campo della tecnologia, un orientale va nei Paesi occidentali per imparare come funziona una certa macchina. Anche in India imparano. Quindi ora i tempi sono maturi per smettere di pensare in termini di oriente e occidente. Noi dovremmo desiderare la vera conoscenza. Questo è ciò che occorre. Questo è il significato di unità. Per mancanza di conoscenza, le popolazioni orientali e occidentali stanno cercando di trovare una soluzione ai problemi del mondo mediante le Nazioni Unite. Ma non sono capaci di farlo. La mia sede è a New York. Quando vado alla First Avenue, mi capita di vedere il palazzo delle Nazioni Unite. Ma il numero delle bandiere aumenta anziché diminuire. E' in aumento. Allora cosa significa questo "Nazioni Unite"? Illustri politici e grandi eruditi ne parlano. Allora perché le nazioni non sono unite? E' per mancanza di conoscenza. Cos'è questa mancanza di conoscenza? Yasyatmabuddhih kunape tridhatuke. Tutti pensano: "Io sono questo corpo". Cercano di unire ma il principio di base della loro disunione è che tutti pensano: "Io sono questo corpo". L'americano pensa: "Io sono questo corpo americano" e il russo pensa: "Io sono questo corpo russo". E così lottano. Perché? Per colpa di questa identificazione con il corpo. Ma se noi comprendiamo questo semplice principio che "Io non sono questo corpo" allora tutti saranno uniti. Fino a quando non verrà eliminata la mancanza di conoscenza, come potremmo essere uniti, culturalmente o in qualsiasi altro modo? Non è possibile perché non afferriamo il senso dell'unità.
Questo è il senso: dehino 'smin yatha dehe / kaumaram yauvanam jara / tatha dehantarapraptir / dhiras tatra na muhyati. Amin dehe: in questo corpo c'è il proprietario del corpo. E' l'anima. Questo proprietario del corpo trasmigra continuamente da un corpo all'altro. Viene dato come esempio: kaumaram yauvanam jara. Un bambino cambia il corpo e diventa un ragazzo, poi cambia corpo e diventa adolescente, poi il giovane cambia il suo corpo con quello di un vecchio. Allo stesso modo, quando il vecchio muore, l'anima ottiene un altro corpo. Questa è conoscenza. Dhiras tatra na muhyati. Colui che è veramente situato nella conoscenza non è disturbato dalla morte del corpo perché sa che l'anima non muore. Un altro esempio è quando ci si cambia d'abito. Alcuni di voi qui presenti hanno una giacca di colore nero. Domani potrebbero cambiarla con una di colore bianco. Ma non fa alcuna differenza; voi siete sempre la stessa persona. Ed è la stessa cosa quando cambiamo il nostro corpo. Per esempio, un tempo ero un bambino. Ricordo di avere avuto un piccolo corpo. Ma quel corpo ora non c'è più. Poi ricordo di essere stato un ragazzo e avevo un corpo giovane. Ma anche quel corpo non c'è più. E ora che sono anziano, so di avere ancora cambiato il mio corpo. Ho semplicemente cambiato il mio corpo ma sto continuando a vivere. Ricordo i diversi corpi. Allo stesso modo, quando il nuovo corpo che cambiamo è completamente diverso, non significa che siamo morti. E' spiegato nella Bhagavadgita, na hanyate hanyamane sarire. L'essere vivente, dopo l'annientamento di questo corpo, non muore. Come fa l'essere vivente a trasmigrare da un corpo all'altro? Tramite il corpo sottile. Esiste anche un corpo sottile. La carne, le ossa e il sangue formano il corpo grossolano. Il corpo sottile agisce mentre dormiamo. In sogno noi usciamo dalla nostra camera e vediamo tante cose e facciamo tante cose. Questo è il corpo sottile. Così, dopo la distruzione del corpo grossolano, il corpo sottile ci porta in un altro corpo grossolano. E' una grande scienza. Ed è spiegata molto bene nella Bhagavadgita e in altre scritture Vediche. Perché allora gli scienziati dei paesi occidentali non considerano seriamente questa scienza?
Sono stato invitato a parlare a Boston, all'Istituto di Tecnologia del Massachusetts. Prima di tutto ho chiesto a tutti gli studenti: "Dov'è il vostro dipartimento tecnologico dove, quando il corpo cessa, potete ridargli vitalità e farlo funzionare? Dov'è questo tipo di tecnologia?" Agli studenti piacque la domanda e diede il via ad una bellissima discussione.
Noi crediamo di essere molto avanzati tecnologicamente ma non conosciamo la tecnologia dell'anima che trasmigra da un corpo all'altro. Questa è ignoranza. E questa ignoranza predomina anche negli animali. Gli animali non sanno niente dell'anima perché non sono avanzati nella conoscenza. Ma sono anch'essi delle anime che si evolvono o trasmigrano da un corpo all'altro. C'è un sistema. Jalaja navalaksani sthavara laksavimsatih: ogni cosa proviene dagli esseri acquatici. Il mondo intero fu sommerso dall'acqua, devastato. Perciò l'inizio degli esseri viventi viene dagli esseri acquatici. Gli esseri acquatici hanno poi preso la forma di vegetali. Poi i vegetali si sono evoluti in insetti. Da insetti a uccelli. Da uccelli a bestie e da bestie a esseri umani. Asits caturams caiva laksams tan jivajatisu. Sono menzionati tutti.
La teoria dell'evoluzione non è una cosa nuova come ha dichiarato Darwin. E' descritta nel Visnu Purana ed è perfettamente spiegata. Darwin non l'ha spiegata perfettamente. La sua teoria è così piena di difetti. Ma il punto principale è che l'essere vivente, l'anima, trasmigra da un corpo all'altro ed è solo nella forma umana che esiste la possibilità di sviluppare la Coscienza di Krsna. In questa forma umana noi dobbiamo arrivare a capire "Cosa sono, da dove vengo, dove andrò, perché ho preso questo corpo che è soggetto a così tante sofferenze che non desidero?". In definitiva, tutte le nostre miserabili condizioni sono state sintetizzate in quattro fasi: nascita, morte, vecchiaia e malattia. Janmamrtyu-jara-vyadhiduhkhadosanudarsanam. Noi cerchiamo di diventare felici tramite la nostra conoscenza scientifica, tramite l'avanzamento della conoscenza, ma Krsna dice che non si può dare alcuna soluzione materiale a questi quattro problemi. Non è possibile. Quindi la nostra pretesa felicità è falsa felicità. Ciò viene chiamato maya. Maya significa che noi siamo falsamente felici. Noi pensiamo: "Ora sto bene" ma non pensiamo che, in qualsiasi momento, magari proprio ora, potremmo essere scaraventati fuori dalla situazione in cui ci troviamo e tutto sarà finito. "Perché sono stato buttato fuori? Voglio rimanere qui permanentemente". Nessuno vuole lasciare il corpo che ha in quel momento. Allora perché dobbiamo lasciarlo? Dov'è la soluzione? Questa è mancanza di conoscenza. Ma una soluzione c'è. E' la cultura orientale.
La cultura orientale conosce la soluzione. E' per questo che troverete molti gruppi: i karmi (coloro che sono coinvolti in attività interessate), i jnani (i filosofi), gli yogi e i devoti; tutti cercano di trovare una soluzione a questi quattro problemi: nascita, morte, vecchiaia e malattia. Questo è il dono dell'est. E nella Bhagavadgita (4.9) c'è la soluzione:
janma karma ca me divyam
evam yo vetti tattvatah
tyaktva deham punar janma
naiti mam eti so 'rjuna
"O Arjuna, colui che conosce la natura trascendentale della Mia apparizione e delle Mie attività non dovrà più rinascere nel mondo materiale quando lascia il corpo, ma raggiungerà la Mia eterna dimora".
Questa è cultura. Questo è ciò che l'essere umano deve veramente capire: "Sono in questa condizione di vita materiale. Cambio da un corpo materiale all'altro. Chi può garantirmi che nella mia prossima vita non sarò un albero?".
Non c'è alcuna garanzia. Non c'è alcuna garanzia scientifica che tu non diventi un albero, che tu possa rinascere nuovamente americano. No, nessuna garanzia. Poiché i cosiddetti scienziati non sono in grado di trovare una soluzione a questo problema, non credono in una prossima vita. Questo è il difetto nella loro conoscenza. Vogliono vivere per sempre, ma, secondo le leggi della natura, non possono. Perciò non riescono a trovare una soluzione. Ma noi possiamo darvi la soluzione. Nessuno vuole invecchiare ma siamo costretti a diventare vecchi. Possiamo dare la soluzione anche a questo problema. Questa è la cultura orientale.
Io chiedo a tutti voi, signore e signori, di entrare a far parte di questo Movimento per la Coscienza di Krsna. Non è un movimento sentimentale. E' un movimento pienamente autorizzato, scientifico. Noi stiamo già unendo l'est e l'ovest socialmente, politicamente,
religiosamente, filosoficamente ed economicamente, in ogni modo. La soluzione è qui, se voi lo prendete seriamente. Non è un movimento sentimentale. E' molto scientifico. Se un qualsiasi scienziato venisse da me, io potrei convincerlo che è un movimento scientifico.
Avevo chiesto al professor Kotofski a Mosca: "Mio caro professore, che differenza c'è tra il movimento comunista ed il mio movimento? Voi avete scelto Lenin come Dio; io ho scelto Krsna come Dio. Qual è la differenza di base? Voi non potete vivere senza un leader o Dio. Io non posso vivere senza un leader o senza Dio. E' un dato di fatto. Quindi, dov'è la differenza? Bisognerebbe decidere se va meglio Lenin o se va meglio Krsna. Ma questa è un'altra cosa. La vostra posizione è che voi avete accettato un leader, che sia Lenin o Jawaharlal Nerhu, Hitler o Churchill. Dovete accettare. Non potete lavorare in modo indipendente. E' per questo che avete tanti partiti. Così ecco qui un altro partito, il partito di Krsna. Dov'è quindi la differenza nella filosofia? Non c'è alcuna differenza di base nella filosofia. Poi approfondiremo se è meglio il partito di Lenin o il partito di Krsna. Allora comprenderete l'intera soluzione. Grazie. Hare Krsna.
L'Osservatore Vedico
Commenti a fatti e avvenimenti del nostro tempo
a cura di Giorgio Cerquetti Goura Krsna dasa
TRA DIECI ANNI
In genere il futuro viene previsto da maghi, astrologi, indovini profeti, perché tutti con scetticismo o con fede, vogliono conoscere il loro futuro e le riviste abbondano di previsioni attentamente lette da tanti. Tra le ultime uscite ce n'è una del Warldwach Institute che riguarda tutti quanti, umani e non umani. Se entro dieci anni le cose non cominceranno a cambiare e migliorare in modo sensibile, afferma l'autorevole istituto di Washington, diretto da Lester Brown, la vita su questo pianeta andrà incontro a delle mutazioni negative irreversibili.
Ognuno di noi ha il dovere di intervenire, come singolo o come rappresentante di un gruppo o di un ente.
Le strade del pianeta sono percorse ogni giorno da cinquecento milioni di automobili che inquinano costantemente l'atmosfera. Il numero delle auto crescerà con l'aumento dei redditi che a loro volta cresceranno con il diffondersi del "progresso". Comincia ora a delinearsi l'effetto boomerang del progresso.
Alcuni storici affermano che l'uomo ha dato inizio alla civiltà e al progresso quando è uscito dalla foresta. La foresta, la selva piena di vita e di verde, fa ancora paura a qualcuno che la vorrebbe distruggere.
I "selvaggi", gli abitanti della selva, sono cattivi.
Da molti anni seguo la vita spirituale indicata nei Veda, che sono i più antichi libri del mondo. In questi libri una delle ambientazioni che compare più spesso, è guarda caso, proprio la "foresta".
Vuol dire che i saggi erano selvaggi?
Sto forse seguendo la cultura di un gruppo di selvaggi?
Migliaia di anni fa, in riva ai fiumi sacri e in mezzo a meravigliose foreste, i
grandi saggi dell'India hanno elaborato un sistema di vita perfettamente naturale ed ecologico.
Questa millenaria scienza chiamata yoga comprende sia l'aspetto fisico, che quello mentale e quello spirituale dell'individuo, il quale deve vivere in perfetta armonia con la natura.
In essa troverà gli alimenti per vivere, le erbe per curarsi, l'energia per lavorare e l'ispirazione per superare le difficoltà quotidiane. Il rapporto del Warldwach Institute condanna in modo categorico la distruzione delle foreste. Ogni anno sei milioni di ettari, circa il doppio del territorio del Belgio, si trasforma in deserto, e altri venti milioni di ettari vengono ridotti in uno stato tale da non poter essere più coltivati né utilizzati come pascolo.
Per formare due centimetri di humus che possono essere spazzati via in poche stagioni, occorrono da duecento a mille anni.
Chi distrugge le foreste, afferma l'istituto americano, oltre a rovinare se stesso, rovina anche gli altri.
Le foreste sono i polmoni della Terra, una volta distrutte sarà difficile continuare a vivere su questo pianeta.
Leggete lo SrimadBhagavatam, oltre alla descrizione di foreste meravigliose e incantevoli fiumi dalle acque pure e sante, troverete qualche rimedio contro quella pazzia "distruttiva" che somiglia molto a una grande guerra mondiale non dichiarata. Il Bhagavatam consta di molti volumi e li potrete trovare tutti presso il centro Hare Krsna più vicino a casa vostra.
Probabilmente ne avete già qualcuno, andate a controllare nella vostra libreria.
Dieci anni passano in fretta.
RIFIUTI D'ITALIA
Con grande preoccupazione e sgomento apprendiamo dal ministro per l'ambiente Giorgio Ruffolo che secondo la stima ufficiale il nostro Paese produce oltre 50 milioni di tonnellate di rifiuti all'anno. Avete letto bene, purtroppo, siamo arrivati ad una media annua di una tonnellata di rifiuti a persona; questi rifiuti, di cui il 25 per cento è altamente tossico, non provengono dalla spazzatura casalinga, scolastica o dai cestini degli uffici, sono tutti di provenienza industriale. Solo nel 1981 l'Italia ha prodotto 41,5 milioni di tonnellate di rifiuti industriali. La lattina, il sacchetto di plastica e tutte le altre sporcizie lasciate in giro, per scarso senso civico, danneggiano l'ambiente in modo irreversibile, ma la vera follia, il vero attacco "tossico" e criminale al verde e alla natura viene dalla fabbrica; la rivoluzione industriale che nel nome del progresso ha promesso, da due secoli a questa parte, prosperità e benessere per tutta l'umanità, ultimamente sta mostrando il suo lato oscuro e pericoloso.
In una intervista Srila Prabhupada affermò drasticamente che "fabbrica è sinonimo d'inferno"; chiaramente si riferiva a quel tipo di produzione industriale artificiale e disumana che sta rendendo acide le piogge, irrespirabile l'aria e moribondi i mari.
Il surriscaldamento e l'accumulo di sostanze tossiche nell'atmosfera stanno trasformando il clima terrestre ed hanno bucato la fascia protettiva di ozono.
Le stagioni non sono più quelle di una volta e il cielo è bucato.
C'è qualcosa che non va. Probabilmente anche voi, come noi, vorreste una società migliore con meno rifiuti e più amore. L'inno nazionale comincia così: "Fratelli d'Italia, l'Italia s'è desta..."
Ma si è accorta dei milioni di tonnellate di rifiuti che alcuni industriali stanno riversando su di lei?
Se l'Italia non si muove, almeno facciano qualcosa i "fratelli".
Libri
SRIMAD BHAGAVATAM
Primo Canto: "La Creazione"
Questa è la continuazione della presentazione dello Srimad-Bhagavatam, il grande classico spirituale dell'India scritto 5000 anni fa da Krsna Dvaipayana Vyasa, e ora presentato in una nuova traduzione con il commento di Sua Divina Grazia A. C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada. Lo SrimadBhagavatam fornisce la chiave perché l'umanità possa diventare unita nella pace, nella prosperità e nell'amicizia concentrandosi su una causa comune. Questa causa comune è l'unità spirituale di tutti gli esseri viventi, e lo SrimadBhagavatam presenta un'ideologia rivoluzionaria che è la base per la rispiritualizzazione della società. Nel mondo d'oggi non c'è mancanza di avanzamento scientifico, ciò che manca è la conoscenza della scienza di Dio. Quindi, in un mondo che soffre per la discordia universale, per l'ansietà e la confusione, non c'è letteratura più importante di questo radioso SrimadBhagavatam. Se volete ricevere l'intera serie di volumi dello SrimadBhagavatam scrivete alla BBT Italia.
CAPITOLO TRE
Krsna è la fonte di tutti gli avatara
Questi divertimenti, che possono sembrare semplici giochi erotici, costituiscono in realtà altrettante espressioni sublimi dell'essere, della conoscenza e della felicità trascendentali. Bisogna stare ben attenti a non interpretarli male. Lo Srimad-Bhagavatam descrive questi divertimenti trascendentali nel decimo Canto, e per dare al lettore la possibilità di elevarsi fino al piano in cui potrà comprendere la natura trascendentale dei divertimenti di Krsna con le gopi, lo guida progressivamente attraverso i primi nove Canti.
Gli insegnamenti di Srila Jiva Gosvami, basati su fonti autorizzate, lo confermano: Sri Krsna è veramente la fonte di tutti gli altri avatara: Egli non ha alcuna origine. Tutte le caratteristiche della Verità Assoluta sono pienamente presenti nella Persona di Sri Krsna. Nella Bhagavadgita Egli dichiara in modo enfatico che nessuna verità Gli è superiore o uguale. E questo verso usa il termine svayam proprio per indicare che Sri Krsna non ha altra origine che Se stesso. Sebbene anche gli altri avatara siano designati talvolta con il termine bhagavan, grazie ai loro poteri specifici, essi non vengono mai identificati con il Signore Supremo e originale. In questo verso il termine svayam sottolinea la supremazia assoluta di Sri Krsna come il summum bonum.
Questo summum bonum, Krsna, è l'Esistenza Unica, che Si è moltiplicata in innumerevoli emanazioni e manifestazioni plenarie, parziali o distinte, come gli svayamrupa, gli svayam
prakasa, i tadekatma, i prabhava, i vaibhava, i vilasa, gli avatara, gli avesa e i jiva, tutti provvisti d'innumerevoli energie adeguate alle loro rispettive personalità. I saggi e gli eruditi in materia spirituale hanno attentamente analizzato il summum bonum, Sri Krsna, e trovato in Lui sessantaquattro attributi principali. Le diverse emanazioni o categorie del Signore possiedono solo una parte di questi attributi, che Sri Krsna possiede pienamente. Tutte le Sue emanazioni personali, come gli svayamrupa, gli svayamprakasa, i tadekatma, che appartengono alla categoria dei Visnutattva, e così via fino agli avatara, possiedono fino al novantatré per cento dei Suoi attributi. Siva, che non è un avatara né un avesa, ma si situa in una posizione intermedia, possiede circa l'ottantaquattro per cento dei Suoi attributi. I jiva, gli esseri individuali che si evolvono a diversi livelli, possiedono fino al settantotto per cento dei Suoi attributi. Nello stadio condizionato dell'esistenza l'essere vivente possiede soltanto una minuscola parte di questa percentuale, secondo il rispettivo grado di virtù. Il più perfetto di tutti gli esseri in questo mondo è Brahma, governatore supremo di ogni universo. Egli possiede pienamente il settantotto per cento degli attributi del Signore. Gli altri esseri celesti possiedono questi attributi in quantità minore, e gli uomini ne posseggono solo una minima parte. La perfezione consiste, per l'uomo, nello sviluppare completamente il settantotto per cento di questi attributi: mai egli potrà raggiungere il livello di Siva, di Visnu o di Krsna, qualunque sia il suo grado di perfezione.
Ma con il tempo potrà diventare un Brahma. Gli esseri puri, che abitano i pianeti del mondo spirituale, detto Haridhama o Mahesadhama, sono tutti eterni compagni del Signore. Il regno di Sri Krsna, situato al di là di ogni altro pianeta spirituale, è detto Krsnaloka o Goloka Vrndavana. Là potranno entrare, dopo aver lasciato il corpo materiale, gli esseri perfetti, che hanno pienamente sviluppato il settantotto per cento degli attributi del Signore.
VERSO 29
janma guhyam bhagavato
ya etat prayato narah
sayam pratar grnan bhaktya
duhkhagramad vimucyate
janma: nascite; guhyam: misteriose; bhagavatah: del Signore; yah: colui che; etat: tutte queste; prayatah: con attenzione; narah: uomo; sayam: sera; pratah: mattino; grnan: racconta; bhaktya: con devozione; duhkhagramat: da ogni sofferenza; vimucyate: diventa libero.
TRADUZIONE
Chiunque canti, mattina e sera, con attenzione e in uno spirito devozionale le misteriose apparizioni del Signore si libera da tutti i mali dell'esistenza.
SPIEGAZIONE
Nella Bhagavadgita il Signore ha dichiarato che chiunque conosca il carattere trascendentale del Suo avvento e delle Sue attività tornerà a Lui, nel Suo regno, dopo aver lasciato il corpo materiale. Così, comprendere veramente il mistero delle apparizioni del Signore in questo mondo è sufficiente a liberarci dalla schiavitù materiale. Il Suo avvento e le Sue attività, che Egli manifesta per il bene di tutti, non possono dunque essere comuni. Il loro carattere è misterioso ed è svelato soltanto a coloro che s'impegnano a esaminare l'argomento in profondità, con una devozione tutta spirituale. E' così che ci si libera dalla schiavitù della materia. Si consiglia dunque di recitare seriamente e con devozione questo capitolo dello Srimad-Bhagavatam che descrive l'apparizione del Signore in varie forme di avatara, perché in questo modo si può cogliere la natura dell'avvento e delle attività del Signore. Il termine vimukti, o liberazione, indica che l'avvento e le attività del Signore sono trascendentali; altrimenti non si potrebbe ottenere la liberazione semplicemente recitandoli. Essi sono misteriosi, e coloro che non seguono i principi regolatori del servizio devozionale (questi principi sono descritti nel Nettare della devozione, dello stesso autore) non possono percepirne il mistero.
VERSO 30
etad rupam bhagavato
hy arupasya cidatmanah
mayagunair viracitam
mahadadibhir atmani
etat: tutte queste; rupam: forme; bhagavatah: del Signore; hi: certamente; arupasya: di Colui che non ha forma materiale; citatmanah: del livello spirituale; maya: l'energia materiale; gunaih: dalle influenze della natura materiale; viracitam: creata; mahatadibhih: con gli elementi materiali; atmani: nell'anima.
TRADUZIONE
Il concetto della forma universale del Signore, così come appare in questo mondo, è immaginario; esso ha solo lo scopo di permettere agli spiritualisti neofiti, o d'intelligenza inferiore, di abituarsi all'idea che il Signore possiede una forma. Ma, in realtà, il Signore non ha forma materiale.
SPIEGAZIONE
Questa forma immaginaria del Signore, detta visvarupa o viratrupa, non compare tra i diversi avatara perché è materiale, mentre gli avatara descritti prima sono tutti trascendentali, cioè i loro corpi non sono toccati dalla materia. A differenza delle anime condizionate, in loro non c'è alcuna distinzione tra anima e corpo. La viratrupa o forma universale, descritta nel secondo Canto, fu concepita quindi solo per i neofiti. Nella viratrupa i diversi sistemi planetari sono paragonati alle diverse parti del corpo del Signore, ma queste descrizioni sono dirette solo ai neofiti, incapaci di concepire qualcosa al di là della materia. L'immagine materiale del Signore non è inclusa tra le Sue forme reali. Nella Sua forma di Paramatma, di Anima Suprema, il Signore vive in ogni oggetto materiale, nell'atomo stesso, ma la Sua forma materiale eterna nasce dalla pura immaginazione. Questo vale anche per gli esseri individuali, le cui forme attuali sono anch'esse illusorie. In conclusione, il concetto di un corpo materiale del Signore, come nella forma virat, è immaginario. Il Signore e gli esseri individuali sono tutti spirituali e la loro forma originale è anch'essa spirituale.
VERSO 31
yatha nabhasi meghaugho
renur va parthivo 'nile
evam drastari drsyatvam
aropitam abuddhibhih
yatha: come; nabhasi: nel cielo; meghaoghah: una massa di nuvole; renut: polvere; va: oppure; parthivah: sporcizia; anile: nell'aria; evam: così; drastari: a colui che vede; drsyatvam: al fine di vedere; aropitam: si suppone; abuddhibhih: dagli uomini di minore intelligenza.
TRADUZIONE
Poiché vedono nuvole nel cielo e polvere nell'aria, gli esseri di poca intelligenza credono che il cielo sia nuvoloso e l'aria impura. Similmente, essi attribuiscono una forma materiale all'anima spirituale.
SPIEGAZIONE
Questo verso conferma ancora una volta che i nostri sensi materiali non possono permetterci di vedere il Signore, che è completamente spirituale. Essi non ci consentono neppure di percepire la scintilla spirituale situata nel corpo materiale di ogni essere. Siamo in grado di osservare l'involucro carnale o la mente sottile, ma nessuno può percepire l'anima. Dobbiamo quindi accettare l'esistenza dell'anima attraverso l'esistenza del corpo grossolano. Così, quelli che desiderano vedere il Signore con l'aiuto dei loro sensi materiali possono meditare sul Suo aspetto esterno, gigantesco, chiamato viratrupa.
Quando una persona esce con la sua automobile, talvolta identifichiamo la persona con l'automobile. Per esempio, è difficile avvicinare e vedere direttamente il Presidente, ma quando si sposta con la sua vettura, riusciamo facilmente a distinguere il veicolo e identificandolo con il suo occupante pensiamo subito: "Ecco il Presidente". Allo stesso modo, noi identifichiamo l'anima con il corpo materiale, visibile ai nostri occhi, e il Signore Supremo con la gigantesca manifestazione cosmica. Così, agli uomini di intelligenza inferiore che desiderano vedere Dio subito, senza dapprima purificarsi com'è necessario, si consiglia di meditare sulla gigantesca manifestazione materiale, paragonata al corpo del Signore, sebbene, in realtà, Egli Si trovi sia all'interno che all'esterno di ogni cosa.
Per rendere il concetto più chiaro prendiamo l'esempio delle nuvole nel cielo o del colore del cielo. Le nuvole e il blu del cielo sono ben distinti dal cielo, però noi diciamo che il cielo è azzurro o nuvoloso. Questa è una visione superficiale, propria degli uomini comuni.
VERSO 32
atah param yad avyaktam
avyudhagunabrmhitam
adrstasrutavastutvat
sa jivo yat punarbhavah
atah: questo; param: al di là; yat: del quale; avyaktam: non manifestato; avyudha: senza forma precisa; gunabrmhitam: soggetto alle influenze della natura materiale; adrsta: non visto; asruta: non udito; vastutvat: essendo così; sah: quello; jivah: essere individuale; yat: ciò che; punahbhavah: nasce ripetutamente.
TRADUZIONE
Al di là di questo concetto grossolano di forma, ne esiste un altro, sottile: il concetto di una forma indefinita, invisibile, inudibile e non manifestata. Ma la vera forma dell'essere vivente è al di là di questa dimensione sottile, altrimenti l'essere non potrebbe nascere ripetutamente.
SPIEGAZIONE
Come alcuni paragonano la gigantesca manifestazione materiale al corpo del Signore, così altri Gli attribuiscono una forma sottile, che esiste al di là dell'udito, della vista o di ogni altra via di manifestazione ed è percepibile soltanto con la realizzazione interiore. Ma questi concetti si applicano solo alle forme grossolane e sottili degli esseri condizionati. La forma del Signore Supremo, infatti, è completamente spirituale, e l'anima possiede una forma della stessa natura, al di là dell'identità fisica e psichica che la riveste nello stato condizionato. Il corpo grossolano e le funzioni psichiche interrompono del tutto le loro attività non appena l'essere lascia l'involucro carnale visibile. In realtà, diciamo che un essere vivente "se n'è andato" quando non possiamo più vedere la sua azione nel corpo. Finché l'anima si trovava nel corpo si poteva sempre percepirne la presenza, anche durante il sonno quando il corpo è inattivo ma si muove per respirare. Così, quando l'anima eterna lascia il corpo, e questo muore, l'anima non finisce di esistere: altrimenti come potrebbe nascere ripetutamente?
In conclusione, il Signore esiste eternamente nella Sua forma trascendentale che non è grossolana né sottile come le forme di cui è rivestito l'essere individuale; la forma del Signore non deve mai essere paragonata alla forma grossolana e sottile dell'essere vivente. Tutti questi concetti del corpo di Dio sono immaginari. Anche l'essere individuale possiede una forma spirituale eterna, che entra nello stato condizionato solo a causa della contaminazione materiale.
VERSO 33
yatreme sadasadrupe
pratisiddhe svasamvida
avidyayatmani krte
iti tad brahmadarsanam
yatra: quando; ime: tutte queste; satasat: grossolane e sottili; rupe: forme; pratisiddhe: sono annullate; sva-samvida: con la realizzazione spirituale; avidyaya: per ignoranza; atmani: al sé spirituale; krte: essendo state imposte; iti: così; tat: questo è; brahma-darsanam: il metodo per vedere l'Assoluto.
TRADUZIONE
Con la realizzazione della sua identità spirituale, l'essere diventa consapevole che il suo corpo grossolano e quello sottile non hanno niente in comune con il suo vero sé; egli allora vede se stesso e contemporaneamente vede il Signore.
SPIEGAZIONE
La realizzazione spirituale si distingue dall'illusione materiale perché permette di percepire che le forme temporanee e illusorie che l'energia materiale ci impone (il corpo grossolano e il corpo sottile) rappresentano solo involucri superficiali del vero sé. Questi involucri derivano dall'ignoranza, e mai possono ricoprire il Signore Supremo. Sapere questo con certezza è ciò che si definisce liberazione, o visione dell'Assoluto. Raggiungere la liberazione spirituale perfetta implica perciò la necessità di adottare la vita spirituale. Realizzare la propria identità spirituale significa diventare indifferenti alle esigenze del corpo grossolano e sottile per impegnarsi nelle attività dell'anima. Gli stimoli ad agire vengono dall'anima, ma se ignoriamo il nostro vero sé, se non conosciamo la natura spirituale dell'anima, le nostre attività diventano illusorie. Immerso in quest'ignoranza, l'uomo crede di trovare il proprio interesse nella soddisfazione del corpo grossolano e sottile; così, vita dopo vita, continua ad agire invano e a sprecare le sue energie. Soltanto quando egli coltiva la conoscenza della sua vera identità cominciano le sue attività come anima spirituale. Perciò colui che agisce in accordo con la natura dell'anima è detto jivamukta, o anima liberata anche nell'esistenza materiale.
Questo livello perfetto della realizzazione spirituale non si raggiunge con un metodo artificiale, ma prendendo rifugio ai piedi di loto del Signore che trascende sempre la materia. Il Signore insegna nella Bhagavadgita che Egli Si trova nel cuore di ogni essere e da Lui soltanto viene la conoscenza, il ricordo e l'oblio. Quando l'essere desidera trarre piacere dall'energia materiale (cosa puramente illusoria), il Signore lo immerge nelle tenebre dell'oblio, così l'essere s'inganna scambiando il suo corpo grossolano e sottile con il suo vero sé. Invece, quando l'essere condizionato coltiva la conoscenza trascendentale e prega il Signore di liberarlo dall'oscurità dell'oblio, il Signore, nella Sua infinita misericordia, dissipa il velo d'illusione che lo ricopriva e gli rende così possibile la realizzazione della sua vera identità. L'essere ritrova allora la sua condizione naturale, originale ed eterna, e s'impegna nel servizio al Signore, liberandosi così da ogni condizione materiale. Tutto questo si compie per volere del Signore, attraverso le Sue potenze esterne, o anche direttamente, attraverso le Sue potenze interne.
VERSO 34
yady esoparata devi
maya vaisaradi matih
sampanna eveti vidur
mahimni sve mahiyate
yadi: se, tuttavia; esa: essi; uparata: diminuita; devi maya: l'energia illusoria; vaisaradi: pieno di conoscenza; matih: illuminazione; sampannah: arricchito di; eva: certamente; iti: così; viduh: avendo coscienza di; mahimni: nelle glorie; sve: dell'anima; mahiyate: situato.
TRADUZIONE
Quando l'energia illusoria si ritira e l'essere per la grazia del Signore si arricchisce della piena conoscenza, la luce della realizzazione spirituale lo illumina ed egli si stabilisce nella gloria del suo vero sé.
SPIEGAZIONE
Poiché il Signore è la Trascendenza assoluta, le Sue forme, i Suoi nomi, i Suoi divertimenti, le Sue qualità, i Suoi compagni e le Sue energie sono uguali a Lui. La Sua energia assoluta, per esempio, agisce secondo la Sua onnipotenza. Essa è una, ma si manifesta in tre differenti modi - come energia interna, esterna e marginale - e il Signore nella Sua onnipotenza, può compiere tutto ciò che vuole attraverso una qualsiasi di queste energie. Solo con il Suo volere può trasformare l'energia esterna in energia interna; così, l'energia esterna che ha il compito di illudere gli esseri che desiderano essere illusi può, per la grazia del Signore, togliere il peso della sua influenza quando l'anima condizionata si pente dei suoi errori e intraprende la via dell'austerità. Da questo momento, la stessa energia contribuisce alla purificazione dell'essere che progredisce così sulla via della realizzazione spirituale.
(continua nel prossimo numero)
HARE KRSNA HARE KRSNA
KRSNA KRSNA HARE HARE
HARE RAMA HARE RAMA
RAMA RAMA HARE HARE
CANTA HARE KRISHNA E SARAI FELICE
Introdotto in Occidente da Srila Prabhupada, il mantra Hare Krishna in poco più di vent'anni è diventato familiare in tutto il mondo, molti l'hanno ascoltato o addirittura cantato. In realtà dietro la danza e il canto dei devoti di Krishna c'è un significato profondo e attuale. La vibrazione trascendentale ottenuta cantando Hare Krishna, Hare Krishna, Krishna Krishna, Hare Hare/ Hare Rama, Hare Rama, Rama Rama, Hare Hare è il metodo sublime per ravvivare la nostra coscienza originale. La coscienza di Krishna non è un'imposizione artificiale sulla mente.
Questa coscienza è l'energia originale e naturale dell'essere vivente. Quando sentiamo questa vibrazione trascendentale, la nostra coscienza si risveglia. Questo facilissimo metodo di meditazione è raccomandato per questa epoca. Anche con l'esperienza pratica si può percepire che cantando questo mahamantra, o grande canto della liberazione, si sente subito un'estasi che proviene dal livello spirituale. Il canto del mantra Hare Krishna si attua sul piano spirituale, perciò questa vibrazione sonora supera tutti gli strati inferiori di coscienza, cioè quella sensuale, quella mentale e quella intellettuale. Quando il mantra è cantato con amore da un puro devoto del Signore ha la massima efficacia su coloro che ascoltano.
Il mantra è composto da tre nomi: Krishna significa "Infinitamente Affascinante", Rama significa "la Fonte inesauribile di ogni gioia" e Hare si riferisce alla potenza devozionale del Signore. Quindi il mahamantra significa: "O Signore infinitamente affascinante, o fonte inesauribile di ogni gioia, o potenza del Signore, Ti prego di impegnarmi a servirTi con devozione."
UNA CHIAVE DI ACCESSO ALLA
COSCIENZA DI KRSNA
di CITRAKA DASA
Come suggerisce il titolo di questa rivista, "Ritorno a Krishna", leggendo il suo contenuto, si vuole ottenere un risultato preciso: trasportare la coscienza, cioè i pensieri, i desideri, etc., il più vicino possibile a Krsna. Questa è la coscienza di Krsna.
Ma per ottenere questo stato è necessario che sussistano alcune condizioni. Così come, per esempio, per avere un figlio, il padre deve essere potente e la madre fertile, nella stessa maniera la coscienza di Krsna "nasce" quando il suono puro di una persona situata trascendentalmente, il maestro spirituale, viene a contatto con la mente pura di una persona sincera, il discepolo.
Se quindi il maestro spirituale autentico, e cioè che proviene da una catena ininterrotta di maestri spirituali che ha come inizio Krsna stesso, e che insegna con il proprio esempio ripetendo gli insegnamenti delle scritture, incontra una persona che desidera sinceramente il progresso spirituale, il risultato di questa unione non potrà essere altro che la coscienza di Krsna.
Perché poi sviluppare la coscienza di Krsna? Perché la coscienza di Krsna è ciò che tutti veramente cerchiamo: eternità e stabilità, felicità e assenza di ansietà, amore e sicurezza: cioè esattamente ciò che un'anima prova nella relazione con Dio.
Possiamo assicurarvi che tutto il contenuto di questa rivista è insegnamento di un maestro spirituale autentico, puro devoto di Krsna, Dio la Persona Suprema, e che quindi costituisce il "seme" efficace per far nascere frutti meravigliosi.
Ora averne la prova dipende dal vostro atteggiamento nei confronti di questo suono, di questa rivista e della vita spirituale in genere.
Quale dev'essere l'atteggiamento adeguato? Fiducioso, umile e intelligente. Se
vi avvicinate con frivolezza solo per avere l'esperienza di un altro tipo di piacere, forse il frutto meraviglioso dal gusto superiore non riuscirà a nascere e vi sentirete fuori luogo o vi annoierete.
Perché è appunto l'atteggiamento giusto la chiave per entrare nella dimensione spirituale. Quando per esempio entrate come ospiti in casa di un'altra persona, cercate senz'altro di avere un'attitudine di armonia nei confronti di chi vi ospita, e, alla stessa maniera, dato che la dimensione spirituale è la casa dell'Essere Supremo, per entrare e stabilirsi lì, bisogna essere in armonia con Lui. Un atteggiamento troppo egoistico, egocentrico o che Lo ignori, non costituirebbe un valido biglietto per portarci a destinazione.
L'applicazione pratica della fiducia, dell'umiltà e dell'intelligenza, si traduce come qualità dell'ascolto.
L'umiltà ci aiuta a disamorarci di noi stessi, lasciando il trono del nostro cuore a una persona ben più attraente, Krsna, e quindi disimpegna la nostra mente da pensieri egoistici, permettendo di concentrarci in un ascolto sottomesso.
La fiducia, la fede, ci aiuta ad abbandonarci a un ascolto ininterrotto, che deriva dalla nostra ferma convinzione nella validità di questo messaggio trascendentale.
L'intelligenza e la discriminazione contribuiscono all'aumento del gusto superiore sviluppato durante l'ascolto e quindi consolida l'unione (yoga) tra l'anima ricettiva e Dio nella Sua forma sonora.
Non possiamo che augurarvi di trovare anche voi questa chiave del successo, indispensabile per entrare in profondità nel meraviglioso mondo della vita spirituale.
Bisogna però superare a ogni costo il pericolo dell'"impersonalismo" che si incontra a ogni passo del cammino, cioè il pericolo di una pratica meccanica delle
attività spirituali: l'ascolto, lo studio e la lettura di questi insegnamenti.
Abituati alle così dette pratiche yoga che insegnano che con certi tipi di ginnastica e metodi di meditazione o rilassamento si può ottenere il risultato desiderato indipendentemente dall'intervento di un Essere Supremo, possiamo cadere nella trappola di aspettarci qualche miglioramento basandoci su pratiche aride come lo studio accademico di questi insegnamenti o la ripetizione meccanica del Santo Nome.
Nel bhaktiyoga cerchiamo di conquistare una persona con il metodo dell'amore e della devozione, e quindi dipendiamo dalla sua misericordia e non dai nostri sforzi personali. Ecco perché l'atteggiamento giusto è così importante per il successo in questo cammino.
Ci sono i centri per la coscienza di Krsna per darvi la possibilità di associazione con i devoti (che si sono dedicati interamente alla vita spirituale e al servizio del Signore) che è uno dei fattori più importanti nello sviluppo della fede.
I libri del nostro maestro spirituale, fondatore di questo movimento, A. C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada, costituiscono la base di questa scienza, e con l'ascolto e lo studio qualificato di questi testi, si può avere l'accesso alla realtà trascendentale, Vaikunthaloka.
Srila Prabhupada è un maestro spirituale autentico, ha compiuto il suo dovere e con il suo contributo ha reso disponibile a tutti il "ritorno a Krsna". Dipende da voi ora addestrare la vostra mente a ricevere questa benedizione. E il migliore addestramento per la mente è diventare pura, e per essere pura, secondo lo Srimad Bhagavatam (1.3.44) bisogna regolare le attività di mangiare, dormire, riprodursi e difendersi.
Regolare queste attività significa spiritualizzarle, cioè farle per Krsna. Come spiritualizzarle è descritto in questa rivista.
Per esempio, come un elettricista sa trasformare l'energia elettrica in forma di caldo (in una stufa) o in forma di freddo (in un frigorifero), così questi insegnamenti e questa rivista hanno lo scopo di spiritualizzare le vostre energie e le vostre vite, cioè di trasformarle da materiali in spirituali.
Per chi desidera istruzioni più personali, nel nostro movimento ci sono devoti qualificati che saranno felici di rispondere a ogni vostro sincero approccio.
Ciò che comunque vale per tutti è che la cosa più efficace per portare la nostra mente vicino a Krsna è cantare, recitare e ascoltare il Suo Santo Nome.
Quindi con questa pratica spirituale potrete personalmente sperimentare l'effetto della coscienza di Krsna, e vi invito a fare una piccola prova: non appena avrete finito di leggere questo articolo, provate, anche per due soli minuti, a ripetere il mantra Hare Krsna Hare Krsna Krsna Krsna Hare Hare, Hare Rama Hare Rama Rama Rama Hare Hare. Se la qualità del vostro ascolto sarà buona, verificherete anche da soli il cambiamento del vostro stato di coscienza.
E se avrete ottenuto qualcosa sarà per noi devoti di Krsna la migliore ricompensa.
Dagli insegnamenti di Sri Caitanya
ASSAPORANDO
IL NETTARE
DEI SANTI
NOMI DI
KRSNA
Caitanya si incontrava di sera con i Suoi seguaci
per vivere ore di estasi trascendentale.
di JAYADVAITA SWAMI
L'immagine di questa pagina rappresenta Sri Caitanya Mahaprabhu e i Suoi associati mentre cantano il mahamantra Hare Krsna a casa del grande devoto Srivasa Thakura.
Sri Caitanya Mahaprabhu, apparso nel Bengala Occidentale, in India, cinquecentoquattro anni fa, è un avatara, un'incarnazione di Krsna, Dio, la Persona Suprema. In questi anni sostenere di essere Dio è diventata una cosa a buon mercato; Sri Caitanya Mahaprabhu al contrario non sostenne mai di essere Dio ma si presentò sempre come un insignificante essere vivente, un umile servitore di Dio. Ciò nonostante i Suoi eruditi seguaci capirono la Sua vera natura verificandola in maniera decisiva con quanto si afferma nelle scritture rivelate. Tra i molti passaggi delle scritture che si riferiscono a Sri Caitanya Mahaprabhu, un verso contenuto nello SrimadBhagavatam è da considerarsi particolarmente importante:
krsnavarnam tvisakrsnam
sangopangastraparsadam
yajnaih sankiratanprayair
yajanti hi sumedhasah
Questo verso spiega che quando Sri Krsna appare nell'attuale epoca, conosciuta come Kaliyuga, l'epoca della discordia e dell'ipocrisia, il suo colorito è dorato, è accompagnato da vari associati e la Sua missione è insegnare alla gente come rendere la propria vita spiritualmente sublime per mezzo del sankirtan yajna, il canto dei santi nomi Hare Krsna, Hare Krsna, Krsna Krsna, Hare Hare, Hare Rama, Hare Rama, Rama Rama, Hare Hare.
Per compiere questa missione, Sri Krsna, nella forma di Sri Caitanya, assume il ruolo di un devoto. Quando Krsna apparve sulla terra cinquemila anni fa, rivelò tutte le opulenze di Bhagavan, la Persona Suprema ed enunciò la Bhagavadgita nella quale stabilì che il compito più elevato della forma umana è abbandonare tutte le attività materiali arrendendosi a Lui nel puro servizio devozionale. Il Signore diede anche ferma assicurazione che avrebbe sempre protetto dalle reazioni karmiche tutti coloro che si fossero arresi a Lui liberandoli dall'esistenza materiale.
Ciò che Krsna però non disse è come arrendersi a Lui. Perché bisogna arrendersi a Krsna? Come diventare Suoi devoti? Questo è ciò che Krsna venne ad insegnarci quando apparve nella forma di Sri Caitanya.
Il dipinto mostra un giovane Caitanya di circa ventun'anni, all'inizio della Sua vita di predica. A quel tempo Sri Caitanya era sposato ed era molto noto come insegnante di grammatica e logica. Si era appena recato in pellegrinaggio a Gaya dove aveva incontrato Isvara Puri, un grande maestro spirituale della Coscienza di Krsna. Dopo essere stato iniziato nella Coscienza di Krsna da Isvara Puri, Sri Caitanya tornò in Bengala colmo di estasi d'amore trascendentale per Krsna e seguendo le istruzioni del Suo maestro spirituale, aveva iniziato a cantare ogni sera il mahamantra Hare Krsna in compagnia degli altri devoti. Questo canto congregazionale, insegnava Sri Caitanya, è il mezzo più efficace in quest'epoca per purificare il cuore e risvegliare il nostro latente amore per Dio. A questo proposito citava in modo particolare il seguente verso tratto dalle scritture Vediche:
harer nama harer nama
harer namaiva kevalam
kalau nasty eva nasty eva
nasty eva gatir anyatha
In quest'epoca, il Kaliyuga, il mezzo migliore per realizzare Dio è il canto del Suo santo nome; nessun altro sistema può aver successo. Il verso ripete le parole harer nama (il santo nome del Signore) per tre volte enfatizzando notevolmente l'importanza del canto del santo nome di Dio. Vengono ripetute per tre volte anche le parole nasty eva per enfatizzare allo stesso modo che nessun altro metodo di realizzazione può portare al risultato desiderato. Le altre forme di yoga e le altre discipline spirituali e filosofiche sono efficaci in altre epoche mentre in quella attuale che è iniziata circa cinquemila anni fa e che si protrarrà per più di quattrocentomila anni, solo il canto del santo nome di Dio può arrecare il successo che si desidera. Il modo migliore per arrendersi a Krsna e sviluppare la propria devozione e amore per Lui è cantare i Suoi santi nomi che costituiscono il maha-mantra Hare Krsna, Hare Krsna, Krsna Krsna, Hare Hare, Hare Rama, Hare Rama, Rama Rama, Hare Hare.
Sri Caitanya Mahaprabhu guidò il canto del mahamantra Hare Krsna ogni sera, per un anno intero, a casa di Srivasa Thakura. Questo passatempo del Signore è istruttivo per molti versi: in primo luogo il Signore indicò l'importanza del canto congregazionale cantato in compagnia dei devoti. Cantando Hare Krsna ci si situa sul piano trascendentale perché il nome di Krsna è completamente spirituale e per questa Sua natura non c'è differenza tra il Suo nome e Krsna stesso; cantando perciò Hare Krsna ci si associa direttamente con Krsna, la Verità Suprema. Il mahamantra può essere cantato dovunque e in qualsiasi circostanza; il suo canto è sempre efficace e lo diventa ancora di più se viene cantato in associazione con altri devoti. La forte vibrazione congregazionale infatti agisce con un'efficacia speciale creando un'atmosfera di pura spiritualità che è naturalmente piacevole per il cuore e per la mente. In quest'atmosfera si incomincia gradualmente ad apprezzare Krsna, apprezzamento che via via si trasforma in una forte attrazione ed infine nel puro amore e nella pura devozione per il Signore Trascendentale e Supremo.
Mentre cantano Hare Krsna, Sri Caitanya e gli altri devoti cadono in estasi: è un naturale effetto del canto. Quando il canto Hare Krsna inizia a risvegliare la Coscienza di Krsna allo stato latente, si prova un'estasi spirituale e si ha voglia di danzare. Danzando e cantando ci si abbandona ad un naturale sentimento spirituale proveniente dall'anima. Cantando quindi Hare Krsna e danzando in estasi si dimenticano i legami materiali che ci collegano alla nostra identità fisica temporanea e si danza nella gioia dell'eterna Coscienza di Krsna. Sri Caitanya diceva di cantare semplicemente Hare Krsna e di danzare in estasi. Sri Caitanya era particolarmente bello fisicamente e vedendo danzare la forma dorata del Signore ed il Suo volto splendido come la luna i devoti nella casa di Srivasa Thakura si immergevano in un oceano di gioia trascendentale.
Cantando e danzando ogni sera Sri Caitanya e i Suoi associati ci mostrano come usare al meglio le nostre serate per avanzare spiritualmente. Lo scopo della forma umana è progredire spiritualmente perché questa forma è dotata di un'intelligenza con la quale si può cercare di comprendere se stessi e la propria relazione con Dio. Questa preziosa forma viene però sprecata dalla gente in attività prive di senso. Di giorno si lavora con fatica per guadagnare denaro o spendere quello che si possiede e di notte si torna a casa per riposarsi, consumare la cena, avere rapporti sessuali e andare a dormire. Sri Caitanya insegnava invece che le notti possono essere usate per il beneficio spirituale cantando il santo Nome del Signore. Anziché andare al cinema, guardare la televisione, prendere droghe, fare del sesso, leggere romanzi o dormire, si può cantare Hare Krsna e rendere così la propria vita sublime. Le serate di Sri Caitanya erano caratterizzate anche dalla distribuzione di krsnaprasada, delizioso cibo santificato essendo stato prima offerto a Krsna. Gli insegnamenti di Sri Caitanya non erano aride speculazioni né Egli consigliò una vita severa, con impraticabili rinunce ma al contrario Egli e i Suoi devoti cantavano e danzavano immersi in una gioia trascendentale dopo di che traevano enorme piacere nel discutere su argomenti coscienti di Krsna e spiritualmente illuminanti, e nell'apprezzare il gusto della misericordia di Krsna nella forma di krsnaprasada. Questa è la vita spirituale insegnata con il Suo personale esempio da Sri Caitanya Mahaprabhu, nel ruolo di un puro devoto. E' significativo che il Signore praticasse questi passatempi mentre era ancora sposato. Sri Caitanya e i Suoi associati erano praticamente tutti sposati. Insegnarono così con il loro esempio che per cantare Hare Krsna non è necessario lasciare la propria casa e il mondo. Si può continuare a vivere nella propria casa e ad assumersi le responsabilità di una famiglia ma occorre purificare la propria coscienza cantando Hare Krsna. La casa di Srivasa Thakura è tuttora venerata come luogo santo avendovi cantato Sri Caitanya e i Suoi devoti; allo stesso modo si può trasformare la propria casa, da luogo ordinario in cui mangiare e dormire, in un luogo trascendentale colmo di cultura spirituale aggiungendo semplicemente la Coscienza di Krsna.
Per portare avanti gli insegnamenti di Sri Caitanya, il Movimento per la Coscienza di Krsna ha stabilito templi in tutto il mondo dove i devoti continuano a prendere parte alle feste notturne di Sri Caitanya con canti, danze e filosofia. Sri Caitanya insegnò che si può coltivare con facilità ed efficacia la propria Coscienza di Krsna con i Suoi devoti.
I DIALOGHI DI SRILA PRABHUPADA
Scuole Per Curare La Società
Dialogo tra Sua Divina Grazia A.C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada e alcuni dei suoi discepoli, a Vrndavana, in India, nel marzo 1974.
Srila Prabhupada: In quest'era i politici si occupano di sfruttare i poveri cittadini, che si trovano in difficoltà, tartassati continuamente. Da una parte ci sarà la siccità, e quindi scarsità di cibo e dall'altra ci saranno delle tasse eccessive imposte dal governo. In questo modo la gente sarà così tormentata da lasciare la casa per rifugiarsi nelle foreste.
Atreya Rsi dasa: Al giorno d'oggi il governo non fa altro che raccogliere denaro.
Srila Prabhupada: Il governo avrebbe il dovere di controllare che ogni persona sia impegnata secondo le sue capacità. Non ci dovrebbe essere disoccupazione, questa è una situazione molto pericolosa nella società. Ma il governo ha portato via la gente dalle campagne, attirandola verso le città. Hanno pensato: "A che servono tutte queste persone che coltivano la terra? Possiamo uccidere gli animali e mangiarli." E' tutto così facile - perché non si preoccupano della legge del karma, degli inevitabili risultati delle azioni colpevoli. "Se possiamo mangiare le mucche, perché dovremmo darci tanta pena a lavorare la terra?" E questo succede in tutto il mondo.
Atreya Rsi dasa: Sì, i figli dei contadini lasciano la campagna per andare in città.
Srila Prabhupada: Conoscete questa assurdità dei "balletti rosa"? I capi desiderano questo. Vogliono che gli alberghi scelgano delle liceali per far "divertire" gli ospiti. In tutto il mondo l'intera popolazione si sta contaminando. Come può aspettarsi, la gente, di avere un buon governo? Le persone che incaricano del governo sono persone contaminate. Dovunque abbiamo un centro Hare Krsna dovremmo subito aprire una scuola superiore per educare la gente, innanzitutto, secondo i loro talenti naturali (intellettuali, amministrativi, produttivi, e manuali). E tutti saranno elevati alla consapevolezza spirituali compiendo le attività spirituali che noi prescriviamo, cantare il mantra Hare Krsna, ascoltare la scienza della realizzazione spirituale dalla Bhagavadgita, e compiere ogni cosa come un'offerta a Krsna. La vita di ogni persona diventerà servizio devozionale al Signore Supremo. Allo stesso tempo, per provvedere agli aspetti pratici, dobbiamo organizzare ed educare le varie divisioni sociali, perché ci sono diversi tipi di cervelli. Quelli che hanno un cervello molto intellettuale dovrebbero diventare brahmana, sacerdoti, insegnanti, consiglieri. Quelli che sono adatti ad amministrare e proteggere gli altri dovrebbero diventare ksatriya, amministratori e militari. Quelli che sono adatti a produrre cibo e a prendersi cura delle mucche dovrebbero diventare vaisya, commercianti. E coloro che possono assistere gli altri e intraprendere arti e mestieri, dovrebbero essere sudra, operai. Nel corpo sociale, proprio come nel vostro stesso corpo, ci devono essere categorie di lavoro. Se tutti vogliono essere il cervello (gli intellettuali) o le braccia (gli amministratori), chi farà da stomaco (gli agricoltori) o da gambe (gli operai)? C'è bisogno di tutti i tipi di lavoro. Il cervello è necessario; le braccia sono necessarie; lo stomaco è necessario; le gambe sono necessarie. Dovrete dunque organizzare il corpo sociale. Dovete aiutare la gente a comprendere le divisioni sociali naturali, pianificate dal Signore Supremo: alcune persone agiranno come cervello, altri come braccia, altri come ventre, e altri ancora come le gambe. Lo scopo principale è quello di mantenere in perfetta salute il corpo sociale. Dovete assicurarvi che ognuno possa impegnarsi nel tipo di occupazione per il quale è più adatto. Questo è l'importante. Il punto è che ogni tipo di lavoro può essere servizio devozionale al Signore, la cosa più importante è assicurarsi che la gente sia impegnata in questo spirito nel lavoro che le è più naturale. Per esempio, mentre voi camminate, il vostro cervello funziona, "Vai di qui, vai di là, sta arrivando una macchina," e il cervello dice alle gambe, "Venite da questa parte". Ora, il lavoro del cervello e quello delle gambe sono differenti, ma il punto centrale è uno solo, portarvi senza incidenti dall'altra parte della strada. Similmente, lo scopo centrale del corpo sociale dev'essere uno solo: tutti dovrebbero aiutare a servire Krsna.
Satsvarupa dasa Gosvami: Questo tipo di scuola sarà aperta al pubblico?
Srila Prabhupada: Sì, a chiunque. Una scuola di ingegneria, per esempio, è aperta a tutti; l'unico requisito è che gli allievi devono essere pronti a sottoporsi al corso di studi. Questo è il programma più importante che abbiamo attualmente, perché la gente di tutto il mondo è stata sviata da questi presunti capi. I bambini possono frequentare una scuola elementare cosciente di Krsna, e poi, quando saranno cresciuti, una scuola superiore cosciente di Krsna per progredire ulteriormente nella loro futura professione e nella loro vita devozionale.
Atreya Rsi dasa: Insegneremo anche le scienze commerciali?
Srila Prabhupada: Non questi affari di oggi, no. Questi sono per i mascalzoni. "Affari" significa produrre abbastanza cereali e altri vegetali per mangiare sontuosamente e distribuirne a tutti, agli uomini e agli animali (specialmente le mucche), in modo che tutti diventino forti e robusti. Il modo in cui le mucche possono dare latte e la comunità umana può lavorare duro, senza soffrire di malattie. Non apriremo filande e fabbriche. No.
Yadubara dasa: Srila Prabhupada, in che categoria rientrano gli artisti e gli artigiani? Nella nostra società di oggi gli artisti e i musicisti sono considerati dei filosofi.
Srila Prabhupada: No, un artista è un operaio. Attualmente i vostri istituti superiori e le università danno troppa importanza alle arti e ai mestieri. Perciò l'intera popolazione è costituita da operai. Non ci sono veri filosofi, non c'è saggezza. Questa è la difficoltà. Tutti sono attratti dal vantaggio di ottenere uno stipendio alto. Seguono un'istruzione che chiamano tecnica o scientifica, e finiscono per andare a lavorare in fabbrica. Certo, non andrebbero mai nei campi a lavorare la terra. Queste persone non sono filosofi. Un filosofo è una persona che ricerca la Verità Assoluta.
Nei vostri paesi occidentali i mascalzoni scrivono libri sulla filosofia del sesso, che è la filosofia dei cani. Questo genere di filosofia può essere apprezzato dai mascalzoni, ma non da noi. Una persona che ricerca la Verità Assoluta, questo è il filosofo. Non questo mascalzone di Freud... che elabora sistemi per fare sesso. Nei paesi occidentali tutta la popolazione è scesa al livello più basso, e Freud è diventato il loro filosofo. "Nella giungla, lo sciacallo diventa re." Ecco tutto. Che cos'è effettivamente la conoscenza in questa cosiddetta filosofia occidentale? Tutto l'occidente si affanna per l'industria, per fare soldi, "Mangia, bevi e divertiti," vino e donne. Tutto qui. Sono meno che di bassa classe. Questa è la prima volta che si cerca di farli diventare esseri umani. Non turbatevi se uso parole molto dure: è una realtà. Sono animali, animali bipedi. Rifiuti umani. La civiltà Vedica li rifiuta perché sono troppo degradati. Ma possono essere riabilitati. Gli occidentali possono essere riabilitati, proprio come siete stati riabilitati voi, miei discepoli, che siete occidentali. Benché siate venuti da una condizione estremamente bassa, grazie all'educazione siete diventati più che brahmana. Tutti possono diventarlo. Ma purtroppo, questi mascalzoni non vogliono accettare questa occasione. Non appena dite, "Basta con il sesso illecito", "non mangiare più carne," diventano furiosi. Sciocchi e mascalzoni. Non appena date loro dei buoni consigli o un'educazione, si arrabbiano. Se offrite latte e banane a un serpente, non farete altro che accrescere il suo veleno. Ma in un modo o nell'altro, per la grazia di Krsna, voi state facendo progressi. Voi dovete progredire e rivedere l'intero sistema della civiltà occidentale, specialmente in America. Allora si aprirà un nuovo capitolo. Questo è il programma. Per questo sono necessarie delle scuole coscienti di Krsna.
Gli Omaggi Al Maestro Spirituale
SRIGURU VANDANA
sri guru caranapadma, kevala bhakatisadma,
vandon muni savadhana mate
yanhare prasade bhai, e bhava tariya yai,
krsnaprapti haya yanha ha' te
Con grande rispetto e venerazione mi inchino ai piedi di loto del mio maestro
spirituale, unica via che conduca sul sentiero del puro servizio devozionale.
Soltanto la Sua grazia può permetterci di attraversare l'oceano delle sofferenze
materiali e di ottenere la misericordia di Krsna.
gurumukhapadmavakya, cittete kariya aikya,
ara na kariha mana asa
srigurucarane rati, ei se uttamagati,
ye prasade pure sarva asa
Il mio unico desiderio è vedere la mia coscienza purificata dalle parole emanate
dalla Sua bocca di loto. L'attaccamento ai Suoi piedi di loto è lo scopo ultimo
dell'esistenza, la perfezione che soddisfa ogni desiderio.
caksudana dile yei, janme janme prabhu sei,
divya-jnana hride prakasita
premabhakti yaha haite, avidya vinasa yate,
veda gaya yanhara carita
Il mio maestro spirituale mi restituisce l'uso degli occhi liberandoli dalle tenebre
e riempie il mio cuore di conoscenza spirituale. E' Lui il mio Signore e maestro
vita dopo vita. E' Lui che concede l'estasi dell'amore per Dio. Ed è da Lui che
l'ignoranza è distrutta. I Veda cantano le Sue glorie.
sriguru karunasindhu, adhama janara bandhu,
lohanatha lokera jivana
ha ha prabhu kara daya, deha mora pada chaya,
ebe yasa ghusuka tribhuvana
Il mio maestro spirituale è un oceano di misericordia, amico degli infelici, Signore
e maestro dei devoti. O guida perfetta, concedimi la Tua grazia e mettimi
all'ombra dei Tuoi piedi di loto. Le Tue glorie si diffondono nei tre mondi.
IL CALENDARIO VAISNAVA
Sri Gaurabda 504, 1990/1991 dopo Cristo
1 Settembre 90, sabato
Dvadasi. Rompere il digiuno tra le 10.46 e le 11.08.
Apparizione di Sri Vamana (festa: il digiuno si osserva fino a mezzogiorno del 31 agosto). Apparizione di Srila Jiva Gosvami.
2 Settembre 90, domenica
Apparizione di Srila Bhaktivinoda Thakura, digiuno fino a mezzogiorno.
3 Settembre 90, lunedì
Scomparsa di Haridasa Thakura.
4 Settembre 90, martedì
Purnima. Inizio del terzo mese di Caturmasia: digiuno di latte per un mese.
15 Settembre 90, sabato
Sudda Ekadasi. Digiuno per Indira Ekadasi.
16 Settembre 90, domenica
Trayodasi. Rompere il digiuno tra le 7.00 e le 11.11.
26 Settembre 90, mercoledì
Durga Puja.
29 Settembre 90, sabato
Celebrazione della vittoria di Sri Ramacandra.
30 Settembre 90, domenica
Suddha Ekadasi. Digiuno per Pasankusa Ekadasi.
(da rompere l'1 ottobre tra le 7.19 e le 11.14).
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Che Cosa Cerchi In Un Buon libro?
Avventure Intrighi Emozioni Romanticismo Drammi Valori - Mistero Conoscenza Umorismo Spiegazioni
I Grandi Classici Dell'India
La Bhagavad gita così com'è
La guida della perfezione spirituale nella versione più fedele e completa dell'opera classica più famosa della letteratura mondiale.
Il Nettare Della Devozione
La scienza completa del bhakti yoga: le cerimonie, le dinamiche e le tecniche di meditazione del misticismo indiano.
Il Libro di Krsna
Un riassunto del decimo canto del Bhagavata Purana. Presenta questa antica narrativa in forma di brevi e scorrevoli racconti didattici ed educativi.
Srimad-bhagavatam (10 vol.)
Conosciuto come l'essenza delle scritture vediche, copre tutta la gamma della conoscenza umana.
Caitanya caritamrta (8 vol.)
Presenta la vita e gli insegnamenti di Sri Caitanya, che ha fatto rivivere l'aspetto monoteista della tradizione religiosa indiana
Gli insegnamenti di Kapila deva
Dalla filosofia del sankhya al bhakti-yoga
Gli insegnamenti di Kunti devi
La famosa regina devota di Krsna
Gli insegnamenti di Sri Caitanya Mahaprabhu
La grande personalità spirituale dell'India del XVI secolo.
Prabhupada Un santo nel XX secolo.
La biografia del maestro spirituale del Movimento Hare Krsna.
La cucina degli Hare Krsna
Gustosissime ricette della più antica cucina vegetariana del mondo.
BHAKTIVEDANTA BOOK TRUST ITALIA
Per informazioni scrivere a: Bhaktivedanta Book Trust Italia, via Bonazza 11, 50028 Tavarnelle Val di Pesa, FI, oppure presso il centro Hare Krsna più vicino.
fine del numero di settembre 1990.