Biblioteca (lettura pubblicata dalla BBT the bhaktivedanta book trust international)



Ritorno a Krishna

La rivista del movimento Hare Krishna

volume 2 n. 5

Maggio 1990

Dio è luce. L'illusione è tenebre. Dove c'è Dio non c'è illusione.










Sua Divina Grazia A. C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada

Fondatore-Acarya dell'Associazione Internazionale per la Coscienza di Krishna arrivò in Occidente dall'India nel 1965, all'età di sessantanove anni, per soddisfare la richiesta del suo maestro spirituale: insegnare la Coscienza di Krsna in Occidente.
In dodici anni ha pubblicato più di settanta volumi di traduzione e commento dei testi classici dell'india vedica.
I suoi libri, ora disponibili anche nella versione italiana, e in altre cinquanta lingue, sono stati adottati come testi di studio nelle maggiori università del mondo.
Viaggiando costantemente in Europa, America, Australia, Africa e Asia, Srila Prabhupada ha strutturato il suo movimento internazionale in una confederazione mondiale di asrama, scuole, templi e comunità agricole.
Ha lasciato questo mondo nel 1977 a Vrndavana, in India, il luogo più caro a Sri Krsna.
I suoi discepoli portano avanti il movimento a cui lui ha dato vita.


RITORNO A KRISHNA

la rivista mensile dell'Associazione Internazionale per la Coscienza di Krishna.
Quando Srila Prabhupada costituì questa Associazione a New York nel 1966, mise per iscritto gli obiettivi che essa si prefiggeva.

1. Diffondere sistematicamente il sapere spirituale in tutta la società ed educare ogni individuo alla pratica della vita spirituale per bilanciare lo scompenso di valori nel mondo attuale e raggiungere una pace e un'unità reali.
2. Diffondere la Coscienza di Krsna così come ci viene rivelata nella Bhagavadgita e nello Srimad-Bhagavatam.
3. Portare i membri dell'associazione a vivere insieme e avvicinarli a Krsna, l'Essere Supremo, promuovendo così l'idea, tra i membri e il resto dell'umanità, che ogni anima è una particella infinitesimale qualitativamente uguale a Dio, Krsna.
4. Insegnare e promuovere il movimento del sankirtana, il canto congregazionale dei Santi Nomi di Dio, come ci ha rivelato nei Suoi insegnamenti Sri Caitanya Mahaprabhu.
5. Erigere per i membri e per il resto della società un luogo dedicato ai divertimenti trascendentali e alla personalità di Krsna.
6. Unire i membri allo scopo di insegnare un modo di vivere più semplice e naturale.
7. Pubblicare e distribuire periodici, libri e altri scritti allo scopo di raggiungere i fini sopraelencati.










La Rivista del Movimento Hare Krishna

RITORNO
A KRISHNA

FONDATA NEL 1944

FONDATORE (sotto ia direzione di
Sua Divina Grazia Sri Srimad
Bhaktisiddhanta Sarasvati Prabhupada)
Sua Divina Grazia
A. C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada

DIRETTORE RESPONSABILE
Alida D'AmbrosioAli Krsna devi dasi

REDATTORE CAPO
Parabhakti dasi

REDATTORI
Giorgio CerquettiGoura Krsna dasa, Gitamrta devi dasi,
Param Guru dasa, Parabhakti dasi

TRADUZIONI
Prema Cintamani devi dasi, Parama Karuna devi dasi,
Parabhakti dasi, bhaktin Rosanna, bhaktin Nicoletta

COMPOSIZIONI
Ekacakra dasa, Mayapura devi dasi, Krsna Kanti dasa,
Lalita devi dasi, bhakta Ugo, bhakta Lorenzo

GRAFICA E IMPAGINAZIONE
Parabhakti dasi

AMMINISTRAZIONE
Nimai Pandita dasa

SERVIZIO ABBONAMENTI
Dananistha devi dasi

PRONUNCIA. La translitterazione dei termini sanscriti contenuti in questa rivista è stata eseguita secondo un metodo adottato internazionalmente. La a si pronuncia a chiusa. La a si pronuncia a, aperta e lunga. La i si pronuncia i lunga. La u si pronuncia u lunga. La j si pronuncia g dolce. La r si pronuncia ri. La s si pronuncia sc (come in scena), altrettanto s ma più sibilante. La h è sempre aspirata. Krsna si pronuncia Krishna (il suono sc è dolce); Caitanya si pronuncia Ciaitanya.

NOMI SPIRITUALI. I membri dell'I.S.K.CON., l'Associazione Internazionale per la Coscienza di Krsna, ricevono uno dei nomi di Krsna o di un Suo grande devoto seguito dal suffisso dasa (dasi per le donne) che significa "servitore". Per esempio il nome Krsna dasa significa "servitore di Krsna".

ABBONAMENTI. RITORNO A KRISHNA esce tutti i mesi escluso agosto. Per informazioni sugli abbonamenti scrivere a:
B.B.T. Italia  Ufficio Abbonamenti
Via Bonazza 12  50028 Tavarnelle Val di Pesa FI
Tel. 055/80764148077534828470, Fax 055/8076630

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RITORNO A KRISHNA  Pubblicazione mensile registrata presso il tribunale di Milano n° 199 del 13/03/89

VOL. 2 N. 5 Maggio 1990

Bhaktivedanta Book Trust Italia

Via Bonazza 12  50028 Tavarnelle Val di Pesa - FI

SELEZIONI E IMPIANTI: La Cromolito  Milano

STAMPA: Arti Grafiche F.lli Fiorin S.p.A.  Milano










VOL. 2, N° 5

LE ENERGIE DELL'ASSOLUTO
Conferenza di Sua Divina Grazia Srila Prabhupada tenuta a Vrndavana nell'agosto del 1974

L'OSSERVATORE VEDICO
Fatti e commenti a cura di Goura Krsna dasa

I dialoghi di Srila Prabhupada
POSSIAMO DATARE LA SAGGEZZA?

Libri
SRIMADBHAGAVATAM
Continua la pubblicazione del più grande classico della spiritualità
tradotto e commentato da Sua Divina Grazia
A. C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada.

Luoghi Santi
VIAGGIO VERSO
UNA CITTA' PERDUTA
Uno swami americano decide di ritrovare l'antico luogo di pellegrinaggio di Ahovalam dove milioni di anni fa apparve Sri Nrsmhadeva

Canti Vaisnava
SRISRI GURV-ASTAKA

DIETA PER PIANETI SPIRITUALI

IL CALENDARIO VAISNAVA

LA FESTA DELLA DOMENICA

IN COPERTINA: Sri Nathaji, la Divinità adorata nel tempio di Nathadwara















LE ENERGIE
DELL'ASSOLUTO

Teoria e pratica della spiritualità

Conferenza tenuta a Vrndavana nell'agosto del 1974 da
SUA DIVINA GRAZIA A.C. BHAKTIVEDANTA SWAMI PRABHUPADA
Fondatore Acarya del Movimento Internazionale per la Coscienza di Krsna



bhumir apo 'nalo vayuh
kham mano buddhir eva ca
ahankara itiyam me
bhinna prakrtir astadha
(B.g. 74)

"Terra, acqua, fuoco, aria, etere, mente, intelligenza e falso ego, questi otto elementi, distinti da Me, costituiscono la Mia energia materiale".
In questo verso Sri Krsna spiega in che modo Egli espande Se stesso per mezzo delle Sue energie materiali. Essendo queste otto energie distinte da Krsna, esse vengono chiamate apara: "inferiori". Nel verso successivo Krsna spiega poi che oltre a questa Sua energia inferiore, possiede anche un'energia superiore: gli esseri viventi.
Per Krsna non esistono energie "inferiori" o "superiori" perché Egli è l'anima spirituale suprema ma per noi questa distinzione c'è. L'elettricità per esempio può produrre caldo ma può produrre anche freddo. Il frigorifero funziona elettricamente e anche la stufa funziona allo stesso modo. Potremmo dunque dire che c'è un'elettricità che genera calore e un'altra che produce freddo. Per la centrale elettrica però non esistono queste distinzioni: è solo elettricità e analogamente per Krsna non esistono energie superiori o inferiori. Questo argomento verrà chiarito nei versi successivi di questo capitolo.
Krsna dice quindi che queste otto energie, le Sue energie esterne, sono distinte da Lui. Ciò significa che non è possibile percepire direttamente Krsna in queste energie. Gli scienziati materialisti non comprendono che la terra è un'energia di Krsna, così come lo sono l'acqua e il fuoco; concordano sul fatto che sono energie diverse ma non sanno a chi appartengano.
Krsna dice "queste otto energie sono distinte da Me". Dovremmo studiare Krsna e le Sue energie molto accuratamente, facendo uso di tutta la nostra intelligenza. Se per esempio volessimo sapere come è nato l'oceano, sapremmo dalla Bhagavadgita che questa vasta distesa d'acqua nasce dall'energia di Krsna.
Cerchiamo ora di capire come l'energia di Krsna può produrre una tale quantità d'acqua.
Per prima cosa considerate ad esempio il sudore prodotto dal nostro corpo; anche se si tratta di una quantità minima, una sola oncia d'acqua, è il corpo che lo produce. Essendo noi minuscoli esseri viventi siamo ovviamente limitati e conseguentemente anche la nostra energia è limitata. Krsna però, essendo illimitato, può produrre immense quantità di sudore. Dobbiamo vedere l'oceano da questo punto di vista altrimenti non riusciremo a comprendere come possa esistere una quantità d'acqua così immensa.
Tutti gli elementi materiali provengono da un essere vivente, non provengono dalla materia. Quando per esempio il corpo muore, non suda più ma fintanto che è vivo continua a sudare. Analogamente la sorgente originale di tutti gli elementi
materiali è la vita suprema, Krsna, non è la materia.
Krsna spiega in questo verso che la terra, l'acqua, il fuoco, l'aria, ecc. sono energie distinte da Lui. Come è possibile? E' spiegato in un altro verso (B.g. 9.4) maya tatam idam sarvam jagad avyakta-murtina. Le energie materiali vengono dette "distinte" perché in questo mondo materiale non è possibile percepire in modo diretto la presenza di Dio, la Persona Suprema (jagad avyaktamurtina). Inoltre Krsna dice, na caham tesv avasthitah: "Io non sono qui. Sebbene il mondo materiale appartenga alla Mia energia, Io ne sono al di fuori". Questa è la filosofia dell'acintyabhedabheda: Krsna è simultaneamente uno con le Sue energie e allo stesso tempo differente da loro.
Ciascuno di questi otto elementi materiali è più sottile di quello che lo precede. L'acqua è più sottile della terra. La terra non si muove mentre l'acqua si muove: ecco perché l'acqua è più sottile. Più sottile dell'acqua è il fuoco e più sottile del fuoco è l'aria; l'etere è più sottile dell'aria e la mente e più sottile dell'etere; più sottile della mente è l'intelligenza e il falso ego, ahankara, è più sottile dell'intelligenza. L'anima però è ancora più sottile del falso ego. L'anima è estremamente piccola, la decimillesima parte della punta di un capello (kesagrasatabhagasya satamsasadrsatmakah).
Tutto ciò viene spiegato nella Srimad Bhagavadgita; se l'accetteremo, otterremo la piena conoscenza. In questo capitolo (7.1) Krsna dice, asamsayam samagram mam yatha jnasyasi tac chrnu: "Devi solo ascoltarMi e potrai conoscerMi completamente, senza più il minimo dubbio".
Tra gli otto elementi materiali quindi ahankara, il falso ego, è il più sottile. L'ego, l'io, è falso quando ci identifichiamo con il corpo materiale che non è la nostra vera essenza. Vero ahankara è pensare: aham brahmasmi: "Sono un essere spirituale".
Non si può sopprimere il falso ego: esisterà sempre. Però può essere purificato. Il bhaktimarga, il sentiero del servizio devozionale, è un processo di purificazione (ceto-darpanamarjanam). La mente, l'intelligenza e il falso ego rimangono ma occorre che siano purificati: questa è la missione di Caitanya Mahaprabhu.
Cantando il mantra Hare Krsna potrete purificare la vostra concezione erronea della vita. Avete un concetto sbagliato della vita perché pensate: "Io sono materia". Questo è falso ego perché in effetti noi non siamo materia: noi siamo anime spirituali. Ego purificato significa sapere che aham brahmasmi: "Sono un'anima spirituale". Questo è l'inizio della conoscenza. Nella Bhagavadgita Krsna descrive questa conoscenza come brahma-bhuta, la piattaforma in cui si realizza che: "Io non sono questo corpo materiale; sono un'anima spirituale.
Studiando perciò in modo graduale gli insegnamenti della Bhagavadgita e mettendoli in pratica nella vita quotidiana, saremo in grado di comprendere con facilità l'atmatattva, la scienza dell'anima. Questo è il vero scopo della vita umana. Purtroppo però non siamo interessati a comprendere l'atmatattva. Sukadeva Goswami dice a Maharaja Pariksit nello SrimadBhagavatam (2.1.2), srotavyadini rajendra nrnam santi sahasrasah: "Mio caro re, ci sono molti argomenti che interessano gli uomini comuni". Ma chi sono questi uomini comuni? Apasyatam atmatattva: coloro che non hanno alcun interesse a conoscere la realtà. Tutti si illudono di essere il proprio corpo e credono che i propri interessi materiali siano i più importanti mentre a nessuno interessa l'anima. La gente ha tanti libri, tanti giornali, tante riviste perché ama leggere e ascoltare. Però non prova nessun interesse nell'ascolto della Bhagavadgita o dello SrimadBhagavatam, che descrivono l'atmatattva, la scienza dell'anima.
Perché la gente non è interessata? Sukadeva Goswami dice, grhesu grhamedhinam: perché è troppo assorbita dagli affari di famiglia e pensa che: "Questa è la vita". La gente pensa di essere felice in questo mondo materiale. Perché? Vidyapati, un grande poeta vaisnava, cantava: tatala saikate varibindusama sutamitaramanisamaje. "Suta" significa bambini, "mita" amici e "ramani" moglie. Felicità nella vita materiale significa società, amicizia e amore. Quando abbiamo molti amici, una bella moglie e dei bei bambini a casa, pensiamo: "Questa è felicità; questa è vita". Ma non è la vita reale. Vera vita è comprendere l'atmatattva, la scienza dell'anima senza della quale la vita è solo un fallimento.
Abbiamo creato in questo mondo materiale la società, l'amicizia e l'amore per essere felici. Tutti vogliamo essere felici perché siamo naturalmente portati ad esserlo. Siamo frammenti infinitesimali di Krsna che è anandamayo 'bhyasat: "per natura colmo di gioia". Krsna gode la vita con Srimati Radharani, con le altre gopi e con i pastorelli, con Suo padre e Sua madre. Questo godimento è spirituale (ananda-cinmaya-rasa).
In questo mondo materiale stiamo solo imitando amanti, amici, genitori ma è tutto falso. Nel deserto gli animali vedono una grande distesa di acqua che però è solo un miraggio ma quando cercano di berla, muoiono. Analogamente in questo mondo materiale cerchiamo la felicità nella società, nell'amicizia e nell'amore ma tutto questo è solo un fuoco fatuo, è falso. La vera vita si vive nella società di Krsna. Perciò Srila Bhaktivinoda Thakura dice, krsnera samsara kara chadi anache: "La perfezione della vita è entrare in associazione, in amicizia e nell'amore di Krsna".
Non troverete la vera felicità nella terra, nel fuoco, nell'acqua, nell'aria, ecc. Queste sono energie separate da Krsna. Sono un riflesso, una falsa rappresentazione, chayeva. Chayeva significa "un'ombra, un riflesso". Se vedete, per esempio, il vostro viso riflesso nello specchio, quello che vedrete non sarà il vostro vero volto. Nello stesso modo questo mondo materiale è il riflesso del vero mondo spirituale ed è per questa ragione che viene chiamato energia distinta da Krsna.
Un altro esempio è il registratore. Sé registrate la mia voce quando rimetterete in funzione il nastro la riascolterete. Non si tratterà però della mia vera voce: ascolterete una registrazione della mia voce, un'energia che mi appartiene ma che è distinta da me. Con questa energia ho detto qualcosa, ho emesso delle vibrazioni, che sono rimaste impresse sul nastro di registrazione. Quando lo farete funzionare, produrrà lo stesso identico suono ma rimarrà sempre distinto da me.
Questo mondo materiale fa parte dell'energia di Krsna. La vera vita è nel mondo spirituale. Perciò lo Srimad-Bhagavatam (1.1.1) dice, satyam param dhimahi: "Medito sulla verità suprema, la Verità Assoluta che è descritta nella Bhagavadgita. Se vogliamo conoscerLa, anziché speculare su di Lei, dobbiamo accettare ciò che ci insegna su di Se. Solo allora la nostra conoscenza sarà perfetta.
Il punto è che questo mondo materiale appartiene a Krsna, è energia che Gli appartiene e noi non sappiamo come usarla: non sappiamo che andrebbe usata al Suo servizio. Questa è la filosofia vaisnava.
La filosofia vaisnava non sostiene mai che questo mondo è falso. Perché sostenere che è falso? Non è falso. I filosofi mayavadi (gli impersonalisti) dicono, brahma satyam jagan mithya: " L'assoluto è reale; questo mondo è falso". Perché questo mondo è falso? Prendete per esempio questo tempio: saremmo felici se qualcuno ci dicesse: "Sì, è ben costruito però è falso"? No. Non è falso. Cos'è questo tempio? E' energia di Krsna, una combinazione di terra, acqua, fuoco e aria. E' fatto di mattoni e che cos'è un mattone? Terra mescolata con acqua che poi viene messa a cuocere e l'aria è presente nel tempio.
Il tempio quindi è energia di Krsna: non è materiale perché è usato per Lui. La filosofia Vaisnava presuppone che l'energia di Krsna venga usata per i Suoi scopi e quando questo avviene diventa spirituale. Questa è la nostra filosofia.
Gli impersonalisti tuttavia pensano che tutto in questo mondo sia falso e di conseguenza vada rifiutato. Srila Rupa Goswami descrive questa attitudine come phalgu-vairagya, falsa rinuncia. In India c'è il fiume Phalgu. Se vi recherete sulle sue rive vi accorgerete che non c'è acqua in superficie; quando però immergerete le mani nella sabbia, toccherete l'acqua. Phalguvairagya è quindi una persona che rinuncia a tutto in modo superficiale mentre all'interno del suo cuore desidera diventare Dio. Abbandona tutto ma non riesce a rinunciare a questo desiderio. Questa è la filosofia dei mayavadi: cercare di diventare uno con Dio.
Il devoto però non vuole diventare né uno con Dio né separarsi da Lui. E' soddisfatto in qualunque condizione Dio lo ponga. Occorre quindi comprendere che sebbene questa energia materiale sia distinta da Krsna, può essere usata al Suo servizio e quando questo avviene, si trasforma in energia spirituale. Non è più materiale. E' materiale soltanto quando viene impiegata dimenticando Krsna. Quando i karmi (lavoratori interessati) costruiscono un grande grattacielo hanno come scopo la loro gratificazione personale. Usano gli stessi elementi che noi usiamo per costruire il tempio: terra, acqua, fuoco e aria. Li mescolano per
ottenere mattoni e cemento ma siccome il palazzo non verrà impiegato al servizio di Krsna, rimarrà materiale. Solo se sarà usato per Krsna sarà spirituale. Questa è la corretta rinuncia, yuktavairagya.
Secondo la filosofia della Coscienza di Krsna gli elementi di questo mondo materiale sono distinti da Krsna; possiamo però usarli per Lui e di conseguenza spiritualizzarli. Vi rifaccio lo stesso esempio: il registratore è materiale ma può essere usato al servizio di Krsna: infatti lo usiamo per scrivere i nostri libri. Questo è yuktavairagya, corretta rinuncia. Non è assolutamente necessario evitare di utilizzare la terra, l'acqua, il fuoco e l'aria come sostengono i filosofi mayavadi, basta impiegarli al servizio di Krsna perché in ultima analisi tutto fa parte della Sua energia.
Essendo la terra, l'acqua, il fuoco e l'aria energie distinte da Krsna quando le usiamo al Suo servizio le spiritualizziamo. Vi faccio un altro esempio: una barra di ferro posta nel fuoco assorbirà sempre più calore. Quando diventerà incandescente non sarà più una barra di ferro, sarà fuoco. Similmente, benché tutto in questo mondo materiale sia distinto da Krsna, se impiegate gli elementi a disposizione in questo mondo al servizio di Krsna, non saranno più materiali ma spirituali. Questa è la filosofia dei Vaisnava.
Se ricorderete sempre che qualsiasi cosa usiate è energia appartenente a Krsna, sarete coscienti di Krsna. Anche noi, esseri viventi, facciamo parte della Sua energia. Krsna lo spiega nel verso successivo: apareyam itas tu anyam prakrtim viddhi me param: "Esiste un'altra Mia energia che è superiore". Che cos'è l a paraprakrti, l'energia spirituale? Jivabhuta: gli esseri viventi. Come la materia è energia di Krsna, così anche l'anima spirituale è energia di Krsna. C'è un altro mondo, il mondo spirituale, che fa parte dell'energia di Krsna.
Dunque, quando l'energia materiale di Krsna viene impiegata al servizio di Krsna, si converte in energia spirituale esattamente come la barra di ferro che quando è a contatto con il fuoco diventa fuoco. Noi, devoti di Krsna, cerchiamo di impegnare tutte le energie di Krsna al Suo servizio e, in questo modo, spiritualizziamo il mondo materiale.
Questo è il Movimento per la Coscienza di Krsna.
Molte grazie.
















L'Osservatore Vedico

Commenti a fatti e avvenimenti del nostro tempo

a cura di Giorgio Cerquetti  Goura Krsna dasa



DA DOVE VIENE L'AIDS

La stampa e la televisione si stanno occupando da qualche anno, con sempre maggiore intensità, della prevenzione dell'Aids e della tanto sperata terapia per questa malattia crudele e mortale.
Strani silenzi sull'origine dell'Aids: se c'è sempre stato, come affermano gli scienziati, perché è venuto fuori solo recentemente?
Tante domande sono state liquidate con risposte insoddisfacenti. Perché?
Qualche anno fa a Londra, davanti a settemila autorevoli scienziati, aprendo un congresso internazionale sull'Aids, la principessa Anna d'Inghilterra nel suo saluto inaugurale definì l'Aids un "autogol" dell'umanità.
Come mai questa affermazione esplosiva non è stata controbattuta con efficacia? Chi ha segnato l'autogol?
Il professor Pietro Croce interrogato a questo proposito da Radio Krishna Centrale ha risposto "Qual'è la mia opinione? Dico testualmente "opinione" perché i fatti veri li conoscono soltanto coloro o colui che ha fatto all'umanità questo bel regalo. L'Aids è il prodotto, probabilmente involontario, di una manipolazione genetica. Insomma, una scoria imprevista e indeterminata, come succede in molte industrie di trasformazione. Pretendono di farci credere che il virus Hiv sia sempre esistito nelle scimmie. E' proprio questa assurdità e il suo scopo palesemente diversivo che ha trasformato in fervo convincimento ciò che all'inizio era solo una mia intuizione. Se fosse vero che il virus Hiv esiste nelle scimmie "da sempre", dato che le occasioni di contagio tra scimmie e uomo non sono mai mancate, a quest'ora non saremmo nemmeno qui a parlarne".
Questo punto fu presentato tre anni fa' a Zurigo, al Congresso dei Medici contro la vivisezione dal dottor Gustave Mathieu: "il virus Hiv è stato prodotto nei laboratori di ricerca sui primati di Davies, California, manipolando virus non patogeni. I nuovi virus prodotti venivano mano a mano provati su scimmie e su detenuti.
Dopo un periodo di osservazione evidentemente troppo breve (del resto era difficile immaginare che la malattia avesse un periodo di incubazione di cinque o sette anni) il virus fu dichiarato innocuo. Nel frattempo il governo dello Zaire reclamò ed ottenne la restituzione di quel lotto di scimmie che erano state esportate illegalmente. Così le scimmie rimesse in libertà diffusero l'Aids in Africa, mentre i detenuti fecero altrettanto nelle carceri californiane. Lo scoppio dei primi focolai di infezione in Africa offrì ai ricercatori Americani la possibilità di addossare la colpa all'Africa e alle sue scimmie e di allontanarla alquanto maldestramente però, da se stessi. In conclusione, è l'uomo che ha infettato le scimmie e non viceversa come si cerca di far credere". Se le cose stanno veramente così, ancora una volta il progresso e la scienza si sono dimostrati nemici dell'uomo e della vita. Purtroppo ogni giorno più di mezzo milione di scienziati, nel mondo, lavorano non al miglioramento della vita ma alla creazione e al perfezionamento di micidiali armi chimiche, batteriologiche (l'Aids?) e nucleari.
Lo scenario è triste, c'è chi si sta arricchendo sulle disgrazie altrui, l'Aids per esempio ha messo in moto un mercato di circa diecimila miliardi di lire che vanno a finire nelle tasche di studiosi, ricercatori, scienziati ed affini.
Il fenomeno è in espansione, ogni volta che una casa farmaceutica lascia trapelare informazioni sulla presunta efficacia di una propria sostanza antiAids, la quotazione in borsa della casa farmaceutica segna balzi spaventosi.
A questo punto nasce spontanea una domanda: "Chi fermerà gli scienziati?".
O piuttosto, chi sarà in grado di contrastare la tragica avanzata degli scienziati cattivi (e forse anche pazzi, come suggeriscono molti racconti) futuri manipolatori e distruttori della vita e delle specie?
Ognuno di voi, nel suo ambito, faccia qualcosa. Krsna nella Bhagavadgita afferma che il bene non sarà mai sconfitto dal male.







SALUTE E BUON UMORE

"Ti ammali se ti senti depresso" con questo antico proverbio giapponese Susumi Tonegawa, premio Nobel '87 per le fondamentali scoperte sul sistema immunitario, ha indicato un nuovo grande antidoto contro la malattia: il buonumore. La tristezza, la depressione e il pessimismo, secondo lo scienziato giapponese, favoriscono l'insorgere della malattia e ritardano se non addirittura impediscono la guarigione. Dio dovrebbe essere la più grande sorgente del buonumore e la religione dovrebbe produrre la cultura della gioia di vivere, dell'amore e della salute. Spesso però le religioni appaiono agli uomini tetre, funeree, vendicative, in poche parole poco piacevoli, al punto tale che sono in molti ad abbandonarle preferendo la vita materiale che, pur essendo piena di pericoli e di imprevisti, appare più attraente e soddisfacente. I devoti di Krsna con i loro abiti colorati, le ghirlande di fiori, la distribuzione dei dolci, il canto e la danza stanno portando nelle strade del pianeta una grande gioia di vivere, la gente sorride, si diverte, a molti tornano la speranza e il buon umore. Se li avete incontrati per strada ed avete sorriso, allora è arrivato il momento di approfondire, vi offrono una spiritualità, una alimentazione, una cultura ed uno stato d'animo che potrebbe liberarvi per sempre dalla malattia, dalla vecchiaia e dalla morte. Krsna eternamente vi invita.















I DIALOGHI DI SRILA PRABHUPADA

Possiamo Datare La Saggezza?

Questo dialogo tra Sua Divina Grazia A.C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada e uno studente inglese ebbe luogo durante una passeggiata mattutina a Londra.



Srila Prabhupada: Il messaggio della coscienza di Krsna viene dal mondo spirituale. Non fa parte di questo mondo materiale. Per questo qualche volta la gente può fraintenderlo. Quindi dobbiamo spiegarlo chiaramente. Alcune persone non riescono nemmeno a capire cos'è l'anima.
Grandi scienziati. Grandi grandi filosofi. Eppure non sanno assolutamente nulla sull'anima e sul mondo spirituale. Perciò, qualche volta trovano che la coscienza di Krsna sia molto difficile da capire.
Ospite: Ultimamente ho fatto delle ricerche per datare i Veda. Dovete sapere che qualche archeologo sostiene che l'evidenza degli scavi di Harrappa e MohenjoDaro dimostra che i Veda sono di gran lunga più recenti di quanto si pensasse prima. Ciò sembrerebbe privare i Veda di una certa autorità, perché non sarebbero più le più antiche scritture del mondo.
Srila Prabhupada: Veda non significa "religione". Veda significa "conoscenza". Perciò se puoi scoprire la storia della conoscenza, puoi scoprire la data di origine dei Veda. Puoi forse scoprire quando la conoscenza ha avuto origine? Puoi scoprirlo?
Ospite: Non penso che sia possibile.
Srila Prabhupada: Quindi come puoi scoprire la storia dei Veda? Veda significa conoscenza. Per prima cosa scopri da quale data ha avuto inizio la conoscenza. Quindi scoprirai l'età dei Veda. La storia dei Veda è iniziata nella data della creazione del mondo materiale. Nessuno può datare la creazione. La creazione ha inizio con la nascita di Brahma, e tu non puoi neppure calcolare la durata di un giorno di Brahma. Durante la notte di Brahma, l'universo è distrutto parzialmente, e durante il suo giorno si verifica di nuovo la creazione. Ci sono due tipi di distruzione. Una ha luogo durante la notte di Brahma e l'altra, la distruzione finale, cancella l'intera manifestazione cosmica.
Ma questi minuscoli individui speculano sulla data dei Veda. E' ridicolo. Ci sono molti microbi che nascono di sera e muoiono non appena inizia il giorno. Una notte è tutta la durata della loro vita. La nostra vita somiglia alla loro. Che storia puoi scrivere? Quindi noi riceviamo la conoscenza Vedica dalle autorità Vediche. Uno non deve essere un filosofo ranocchio. Conosci la filosofia del ranocchio? Il Dott. Ranocchio non aveva mai visto l'Oceano Atlantico e qualcuno gli disse: "Caspita! Ho visto una distesa d'acqua così vasta". Allora il Dott. Ranocchio disse: "Oh, è più grande di questo pozzo?"
Ospite: Certo, era al di là della sua comprensione.
Srila Prabhupada: Sì. Questi eruditi sono come dei ranocchi che marciscono nei loro pozzi. Che possibilità hanno di capire la conoscenza Vedica?
Ospite: Sì, capisco. Per cambiare argomento, mi chiedo se voi crediate che i Veda affermino che la forma di vita più vera, la forma di vita più pura, sia quella vissuta in armonia con la natura, non contro la natura come sembra che si stia facendo nei nostri agglomerati urbani.
Srila Prabhupada: Oh, sì. Vera vita significa che devi minimizzare le tue attività corporali in modo da risparmiare tempo per dedicarti alla realizzazione spirituale. Questa è vera vita. La civiltà attuale basata sul concetto del corpo materiale induce a una vita animale. Non è vita civile.
Athato brahma jijnasa: la vita civile inizia quando uno è così avanzato da indagare sull'anima spirituale, ma quando non c'è questa ricerca, quando le persone non si chiedono cos'è l'anima spirituale sono come cani e gatti. La vita vedica insegna a diventare il più possibile liberi dai disturbi che derivano dal corpo. Quindi l'educazione vedica inizia con brahmacarya, celibato. Capisci? Ma questi mascalzoni non possono controllare la loro vita sessuale. La loro filosofia è che puoi continuare con la vita sessuale senza alcun limite e quando una donna resta gravida si uccide il bambino.
Ospite: Si.
Srila Prabhupada: Questa è la loro filosofia da mascalzoni. Non hanno idea che con l'educazione si possa dimenticare la vita sessuale. E se dimentichi la vita sessuale, dov'è il problema dell'aborto? Ma non possono farlo. Perciò è detto: adantagobhir visatam tamisram: con la sregolata gratificazione dei sensi scendono gradatamente a livelli di vita animale. Una persona che indulge nell'aborto, uccidendo il bambino nel grembo, sarà messo in un grembo nella prossima vita e qualcuno l'ucciderà. Tanti bambini avrà ucciso, tante vite dovrà accettare ed essere ucciso. Quindi per centinaia di anni sarà impossibile per lui vedere la luce del giorno. Resterà nel grembo e sarà ucciso. La gente non conosce le leggi della natura. Non si possono violare le leggi della natura così come si violano le leggi dello stato. Supponiamo che tu uccida qualcuno: puoi sfuggire con un sotterfugio. Ma non puoi sfuggire alle leggi della natura. La legge della natura è così.
Ospite: Solo l'altra settimana parlavo con un'infermiera che lavora nel reparto aborti in uno dei più grandi ospedali di Londra. E' terribile. Alcuni dei feti sono in uno stato così avanzato di sviluppo che chiaramente la presenza della vita è una forte possibilità.
Srila Prabhupada: Non è questione di possibilità. La vita inizia dall'attimo stesso dell'inizio dell'atto sessuale. L'entità vivente è molto piccola. Per legge della natura, in accordo al suo karma, essa viene mandata nel seme del padre ed iniettata nel grembo della madre. Gli spermatozoi dell'uomo e gli ovuli della donna si uniscono e formano un corpo delle dimensioni di un pisello. Da lì quel corpopisello si sviluppa gradualmente. Tutto questo è descritto nella letteratura vedica. Il primo stadio è la manifestazione dei nove orifizi  orecchie, occhi, narici, bocca, genitali e il retto. Quindi gradualmente si sviluppano i sensi, e dopo sei mesi e mezzo tutto è completato ma la coscienza dell'entità vivente rimane assopita, come sotto anestesia. Quindi sogna e poi, gradualmente, riacquista coscienza.
A questo punto è molto restia a uscire, ma la natura la spinge ed esce. Questo è il processo della nascita. Questa è la conoscenza vedica. Nella letteratura vedica troverai tutto descritto perfettamente. Perciò, come possono i Veda essere soggetti alla storia? Ma il problema è che stiamo parlando di cose spirituali. Quindi qualche volta per materialisti grossolani è difficile capire.















Libri

SRIMADBHAGAVATAM

Primo Canto: "La Creazione"

Questa è la continuazione della presentazione dello Srimad-Bhagavatam, il grande classico spirituale dell'India scritto 5000 anni fa da Krsna Dvaipayana Vyasa, e ora presentato in una nuova traduzione con il commento di Sua Divina Grazia A. C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada. Lo SrimadBhagavatam fornisce la chiave perché l'umanità possa diventare unita nella pace, nella prosperità e nell'amicizia concentrandosi su una causa comune. Questa causa comune è l'unità spirituale di tutti gli esseri viventi, e lo SrimadBhagavatam presenta un'ideologia rivoluzionaria che è la base per la rispiritualizzazione della società. Nel mondo d'oggi non c'è mancanza di avanzamento scientifico, ciò che manca è la conoscenza della scienza di Dio. Quindi, in un mondo che soffre per la discordia universale, per l'ansietà e la confusione, non c'è letteratura più importante di questo radioso SrimadBhagavatam. Se volete ricevere l'intera serie di volumi dello SrimadBhagavatam scrivete alla BBT Italia.







CAPITOLO TRE

Krsna è la fonte di tutti gli avatara

Siva occupa una posizione intermedia, tra il Signore Supremo e gli esseri individuali o jiva. Siva non è un essere comune. E' un'emanazione plenaria del Signore, ma essendo in diretto contatto con la natura materiale, non occupa la stessa posizione trascendentale del Signore. La differenza che li separa è paragonabile a quella che esiste tra il latte e lo yogurt: lo yogurt non è altro che latte, ma non può sostituirlo. Brahma appartiene invece alla categoria dei jivatattva. L'essere più virtuoso dell'universo, il più grande devoto del Signore, viene dotato dalla Persona Suprema dei poteri necessari alla creazione e prende il nome di Brahma. Il suo potere è paragonabile a quello che ha il riflesso del sole su una pietra preziosa. Se nell'universo non c'è un essere sufficientemente qualificato a occupare il posto di Brahma, per necessità il Signore stesso diventa Brahma.
Le manifestazioni successive sono i Manu, o manvantara-avatara. Ci sono quattordici Manu nel corso di un giorno di Brahma - 4 miliardi 320 milioni (4320000000) dei nostri anni solari. Ci sono dunque 420 Manu in un mese di Brahma, cioè 5040 in uno dei suoi anni. Brahma vive cento anni, quindi nella durata della sua vita si susseguono 504000 Manu. Esistono innumerevoli universi, ciascuno diretto da un Brahma, creati e annientati tutti nello spazio di un respiro del Purusa. Immaginiamo per un momento quanti Manu appaiono nel tempo che copre un solo respiro del Purusa! (504000 per il numero incalcolabile di universi). I principali Manu del nostro universo sono i seguenti: Yajna come Svayambhuva Manu, Vibhu come Svarocisa Manu, Satyasena come Uttama Manu, Hari come Tamasa Manu, Vaikuntha come Raivata Manu, Ajita come Caksusa Manu, Vamana come Vaivasvata Manu (viviamo attualmente nell'era di Vaivasvata Manu), Sarvabhauma come Savarni Manu, Rsabha come Daksasavarni Manu, Visvaksena come Brahmasavarni Manu, Dharmasetu come Dharma-savarni Manu, Sudhama come Rudrasavarni Manu, Yogesvara come Devasavarni Manu e Brhadbhanu come Indrasavarni Manu. Questi sono i nomi di una serie di quattordici Manu, come si susseguono durante un giorno di Brahma.
Ci sono poi gli yugaavatara, le manifestazioni specifiche per ogni era. Le ere sono: satyayuga, tretayuga, dvaparayuga e kaliyuga. E per ciascuna di queste ere, lo yugaavatara ha una carnagione differente, rispettivamente bianca, rossa, nera e gialla. Nello dvaparayuga, per esempio, apparve Sri Krsna, dalla carnagione nera, e nel kaliyuga, apparve Sri Caitanya Mahaprabhu dalla carnagione gialla.Tutti gli avatara, o manifestazioni divine, sono menzionati nelle Scritture rivelate. Un impostore non avrebbe quindi nessuna speranza di farsi passare per una incarnazione di Dio tra persone che conoscono le Scritture. Un avatara non rivendica questo titolo per Sé, ma sono i grandi saggi ad accertare la Sua divinità alla luce delle indicazioni degli sastra. Le caratteristiche proprie di ogni avatara e la Sua missione particolare sono menzionate nelle Scritture rivelate.
Oltre a queste manifestazioni dirette di Dio, esiste un gran numero di avatara direttamente o indirettamente dotati di poteri, e anch'essi menzionati nelle Scritture. Quando vengono direttamente dotati di poteri sono detti avatara, ma quando i loro poteri sono indiretti prendono il nome di vibhuti. I Kumara, Narada, Prthu, Sesa, Ananta sono esempi di avatara dotati direttamente di poteri. I vibhuti sono chiaramente descritti nel capitolo della Bhagavadgita intitolato "vibhutiyoga" (si tratta del decimo capitolo).

La fonte unica di tutti questi avatara è Garbhodakasayi Visnu.VERSO 6sa eva prathamam devah

kaumaram sargam asritah
cacara duscaram brahma
brahmacaryam akhanditam

sah: quello; eva: certamente; prathamam: all'inizio; devah: il Signore Supremo; kaumaram: detti Kumara (celibi); sargam: creazione; asritah: sotto; cacara: compì; duscaram: molto difficile; brahma: nell'ordine del Brahman; brahmacaryam: sottoposti a una disciplina per realizzare l'Assoluto; akhanditam: ininterrotta.



TRADUZIONE

All'inizio della creazione, il Signore apparve dapprima nella forma dei quattro Kumara, figli di Brahma. Fedeli a un voto di rigido celibato, essi intrapresero rigide austerità per realizzare la Verità Assoluta.



SPIEGAZIONE

L'universo materiale è creato, mantenuto e poi annientato a intervalli regolari. Queste diverse creazioni assumono vari nomi secondo i differenti Brahma che le amministrano, perché ognuno di loro è il padre di tutti gli esseri nella creazione che egli governa. I Kumara, menzionati nel verso appartengono agli avatara dotati di poteri. Sono apparsi nella creazione kaumara, e per indicarci la via della realizzazione del Brahman si sottoposero a una disciplina molto severa accompagnata da una rigida continenza. Essi praticarono queste austerità solo dopo essere diventati brahmana qualificati, mostrando con il loro esempio che prima di impegnarsi sulla via della realizzazione del Brahman si devono acquisire le qualità del brahmana, che non si possiedono solo per essere nati in una famiglia di brahmana.



VERSO 7


dvitiyam tu bhavayasya
rasatalagatam mahim
uddharisyann upadatta
yajnesah saukaram vapuh

dvitiyam: secondo; tu: ma; bhavaya: per il bene; asya: della Terra; rasatala: il più basso; gatam: essendo caduta; mahim: la Terra; uddharisyan: sollevando; upadatta: stabilito; yajnesah: il proprietario o il beneficiario supremo; saukaram: di un cinghiale; vapuh: manifestazione.



TRADUZIONE

La seconda manifestazione del beneficiario supremo di tutti i sacrifici fu l'avataraCinghiale che, per salvare la Terra, la sollevò dalle regioni più basse dell'universo.



SPIEGAZIONE

Le Scritture indicano la particolare missione di ogni avatara. Tutti gli avatara hanno una missione ben precisa, sempre meravigliosa. Nessun essere comune potrebbe compiere tali Imprese.
L'avataraCinghiale aveva la missione di risollevare la Terra dalle regioni inferiori e malsane di Plutone. Il cinghiale è l'essere più abile a scavare nel fango, e il Signore onnipotente manifestò questo potere davanti agli asura, che avevano nascosto la Terra in quei luoghi impuri. Nulla è impossibile a Dio. Sebbene Egli abbia assunto la forma di cinghiale, i Suoi devoti continuano ad adorarLo, perché rimane sempre trascendentale.



VERSO 8


trtiyam rsisargam vai
devarsitvam upetya sah
tantram satvatam acasta
naiskarmyam karmanam yatah



TRADUZIONE

Il terzo avatara, dotato di poteri e apparso nell'era dei rsi, fu Devarsi Narada, grande saggio tra gli esseri celesti. Egli riunì gli insegnamenti dei Veda che riguardano il servizio di devozione e invitano a compiere azioni libere da conseguenze materiali.



SPIEGAZIONE

Il grande Narada Rsi, manifestazione di Dio dotata di poteri, diffonde il servizio di devozione nell'intero universo e tutti i grandi devoti del Signore, sui vari pianeti e nelle diverse specie viventi, sono suoi discepoli. Tra questi c'è anche Srila Vyasadeva, che ha compilato lo SrimadBhagavatam. Narada è invece l'autore del Naradapancaratra, raccolta di insegnamenti vedici orientati in particolare verso il servizio di devozione e in grado di guidare i karmi (le persone che agiscono per un fine interessato) alla liberazione dalle catene dell'azione interessata. Le anime condizionate sono attratte soprattutto dall'azione interessata perché vogliono godersi la vita col frutto di un duro lavoro. Così, l'universo è pieno di ogni specie di esseri che agiscono per godere dei frutti delle loro azioni.
L'azione interessata implica ogni sorta di progetti per l'accumulo di beni materiali. Ma le leggi della natura vogliono che a ogni azione buona o cattiva segua una reazione, una corrispondente conseguenza che incatena il suo autore. Le azioni buone si traducono in prosperità materiali, sempre relativa, mentre le azioni cattive sfociano nella sofferenza materiale, anch'essa relativa. Ma ogni condizione materiale, di felicità o di sofferenza relativa, si conclude solo nell'infelicità. I materialisti insensati non sanno assolutamente che via seguire per raggiungere la felicità eterna, al di là di ogni condizione materiale. Sri Narada indica a questi karmi sfortunati il modo di gustare la felicità vera. Insegna agli uomini colpiti dalla malattia del materialismo il modo di orientare le loro attuali occupazioni verso la via del progresso spirituale. Al paziente che soffre di malattie intestinali per aver ingerito troppi elementi ricchi di latte il medico prescriverà del formaggio, cioè ancora del latte, ma sotto una forma differente. La causa del male e il suo rimedio possono dunque essere della stessa natura, ma occorre che il medico sia competente. E il rimedio che propone Narada, lo prescrive anche la Bhagavadgita: servire il Signore offrendoGli i frutti del nostro lavoro. Così potremo raggiungere la via del naiskarmya, della liberazione.



VERSO 9


turye dharmakalasarge
naranarayanav rsi
bhutvatmopasamopetam
akarot duscaram tapah



TRADUZIONE

Il Signore apparve, come quarto avatara, nella forma di Nara e Narayana, i figli gemelli del re Dharma e della sua consorte. Sotto questa forma Egli intraprese un'austerità severa ed esemplare per controllare i sensi.



SPIEGAZIONE

Come il re Rsabha insegnò ai suoi figli, il tapasya, o sottomissione volontaria a un'austerità per raggiungere la realizzazione spirituale è l'unico dovere dell'uomo. Il Signore stesso, nella forma di Nara e Narayana Rsi, vi si sottopose per indicarci la via da seguire. Sri Krsna mostra una grande bontà verso le anime perse nell'oblio. Perciò discende in persona per dare agli uomini il Suo insegnamento, oppure invia i Suoi figli per rappresentarLo e richiamare a Sé tutte le anime cadute. Anche recentemente Egli è apparso nella forma di Sri Caitanya con lo stesso scopo: manifestare una speciale misericordia verso le anime cadute di quest'età del ferro e dell'industria. Si continua ad adorare l'avatara Narayana a Badarinarayana, sull'Himalaya.



VERSO 10


pancamah kapilo nama
siddhesah kalaviplutam
provacasuraye sankhyam
tattvagramavinirnayam



TRADUZIONE

Il quinto avatara fu Kapila, il più elevato di tutti gli esseri realizzati. Egli espose ad Asuri Brahmana la conoscenza della metafisica e degli elementi della creazione, poiché nel corso del tempo questa conoscenza era andata perduta.



SPIEGAZIONE

Esistono in tutto ventiquattro elementi materiali, spiegati uno per uno con precisione dalla filosofia sankhya, che gli eruditi occidentali hanno generalmente integrato con la metafisica. Il termine sankhya, in senso etimologico, indica il metodo che spiega chiaramente l'universo con l'analisi degli elementi materiali. Il primo a esporre questa filosofia sankhya fu Kapila, che è descritto in questo verso come quinto avatara.



VERSO 11


sastham atrer apatyatvam
vrtah prapto 'nasuyaya
anviksikim alarkaya
prahladadibhya ucivan



TRADUZIONE

La sesta manifestazione del Purusa fu il figlio del saggio Atri. Nato dal grembo di Anasuya in risposta a una sua preghiera, Egli spiegò la scienza trascendentale ad Alarka, Prahlada e altri (Yadu, Haihaya, ecc.).



SPIEGAZIONE

Il Signore apparve questa volta nella forma di Dattatreya, figlio di Atri Rsi e di Anasuya. Il Brahmanda Purana narra la storia dell'avvento di questo avatara in relazione alla storia di
sua madre, sposa di esemplare fedeltà. Questo Testo ci rivela che Anasuya, la sposa di Atri Rsi, rivolse la seguente preghiera a Brahma, Visnu e Siva: "Se ho saputo soddisfarVi, miei Signori, e se desiderate che io Vi chieda qualche benedizione, fate che possa averVi tutti e tre in un solo figlio." Il suo desiderio fu esaudito, e così apparve Dattatreya, che diffuse la scienza dell'anima e istruì in particolare Alarka, Prahlada, Yadu, Haihaya e altri.



VERSO 12


tatah saptama akutyam
rucer yajno 'bhyajayata
sa yamdayaih suraganair
apat svayambhuvantaram

tatah: poi; saptame: nel settimo; akutyam: nel grembo di Akuti; ruceh: da Prajapati Ruci; yajnah: l'avatara Yajna; abhyajayata: apparve: sah: Egli; yamaadyaih: con Yama e altri; suraganaih: con gli esseri celesti; apat: governò; svayambhuvaantaram: nel corso dell'era di Svayambhuva Manu.



TRADUZIONE

Il settimo avatara fu Yajna, figlio di Prajapati Ruci e di Akuti, sua sposa. Egli regnò durante l'era di Svayambhuva Manu, assistito da esseri celesti come Yama, Suo figlio, e altri.



SPIEGAZIONE

Le funzioni amministrative degli esseri celesti incaricati di vegliare al mantenimento dell'ordine universale sono affidate a coloro che possiedono le più alte qualità devozionali. Se mancano esseri così virtuosi, il Signore stesso appare nella forma di Brahma, di Prajapati, di Indra, ecc., per occuparne i rispettivi posti. Così, durante l'era di Svayambhuva Manu (l'attuale è l'era di Vaivasvata Manu) nessun essere era qualificato a svolgere le funzioni di Indra, il re del pianeta celeste Indraloka. Il Signore stesso divenne allora Indra e, assistito dai Suoi figli, tra cui Yama, e da altri esseri celesti, diresse gli affari dell'universo sotto il nome di Yajna.



VERSO 13


astame merudevyam tu
nabher jata urukramah
darsayan vartma dhiranam
sarvasramanamaskrtam

astame: nell'ottavo; merudevyam tu: nel grembo di Merudevi, la sposa di; nabheh: del re Nabhi; jatah: nacque; urukramah: il Signore onnipotente; darsayan: mostrando; vartma: la via; dhiranam: degli esseri perfetti; sarva: tutti; asrama: stadi di vita; namaskrtam: onorato da.



TRADUZIONE

L'ottavo avatara fu Rsabha Maharaja, figlio del re Nabhi e di Merudevi, sua sposa. Egli tracciò il sentiero della perfezione, seguito da tutti coloro che controllano perfettamente i sensi e sono onorati da ogni ceto sociale.



SPIEGAZIONE

Nella società umana esistono otto divisioni naturali. Quattro sono legate alle occupazioni: il gruppo degli intellettuali, dei dirigenti politici, dei commercianti e agricoltori, e quello degli operai.
(continua nel prossimo numero)















VIAGGIO
VERSO UNA
CITTA'
PERDUTA

Un giovane swami americano decide
di ritrovare un antico luogo di pellegrinaggio
che fa parte della sua tradizione spirituale.

di IDRADYUMNA SWAMI

Hyderabad, India. Mentre lasciavo l'areoporto su un taxi diretto al tempio Hare Krsna, restai colpito da profumi, a me molto familiari, di fiori fragranti, spezie pungenti, incensi diversi e frutta che si mescolavano nel forte vento mattutino. Sebbene questo non fosse il mio primo viaggio in India, questa volta la mia destinazione era diversa: un posto per me sconosciuto che pochissimi occidentali avevano potuto visitare. La mia destinazione era Ahovalam, santo luogo di pellegrinaggio dei devoti di Sri Krsna sulle montagne del Sud dell'India.
Ahovalam è impossibile da trovare sulle carte geografiche: avrei avuto bisogno di aiuto per fare questo viaggio. Con questa idea in mente mi feci consigliare da un mio vecchio amico, Anandamaya dasa. con il quale avevo spesso viaggiato in passato. Fu entusiasta dell'idea di vedere Ahovalam e io fui felice di averlo come compagno di viaggio. Mi fece incontrare alcuni brahmana, sacerdoti del luogo che espressero preoccupazione per la nostra sicurezza. Ci dissero che sarebbe stato un viaggio difficile. Ahovalam è a tre giorni a sud di Hyderabad, tra alte montagne in una regione aspra e difficile. Oltre tutto la stagione dei monsoni era appena finita e vi era serio pericolo che l'acqua avesse danneggiato le strade. Nessuna di queste difficoltà poteva però dissuaderci dal partire ma ci si presentò un altro ostacolo che avrebbe potuto mettere fine al nostro viaggio prima ancora che cominciasse: la lingua. Né io né Anandamaya, che è francese, parlavamo il dialetto della regione, il Telegu, e mancando la possibilità di comunicare verbalmente era difficile sperare di partire. Allora, con nostro grande sollievo, un amico del tempio Hare Krsna di Hyderabad, T. N. Srinivas, si offrì come interprete. T. N. Srinivas era preside della più grande scuola pubblica della città e condivise il nostro entusiasmo di visitare questo antico santuario della tradizione vaisnava (cosciente di Krsna). Facemmo allora tutti i preparativi necessari e partimmo il giorno dopo di primo mattino.



ATTRAVERSO LA GIUNGLA

All'alba prendemmo il primo treno per il sud. Quindi ci sistemammo in seconda classe, che scoprimmo poi trattarsi in realtà di una quinta classe, dovendo dividere il nostro scompartimento da otto posti con dodici passeggeri, tre galline e una capra clandestina.
Passò il tempo e sorse il sole portando con sé un calore tale che ci bloccò sui nostri sedili fino a quando prendemmo le coincidenze obbligatorie. Salimmo infine su un autobus. Mentre continuavamo a salire sempre più in alto tra le montagne che circondano Ahovalam, il paesaggio cambiò rapidamente. Tutto era verde e lussureggiante e l'aria sottile e frizzante. La giungla incombeva su di noi fitta e opprimente.
Giganteschi alberi baniani torreggiavano sulle nostre teste ed enormi foglie di palma oscuravano il cielo. Ci trovavamo in un altro mondo, in un'altra era, in un'altra dimensione. Più avanzavamo più fitta diventava la giungla. Dal mio finestrino vedevo uccelli dalle splendide piume e dozzine di scimmie che ci osservavano curiose in cima agli alberi. Un cervo, spaventato dal rumore del motore, correva all'impazzata. "Ci sono anche tigri" ci disse il sig. Srinivasa ridendo: ma io non riuscii a trovarlo molto divertente. Finalmente l'autobus si fermò: la strada era finita. Scendemmo e proseguimmo a piedi. Gli abitanti del villaggio ci accolsero con entusiasmo: sebbene centinaia di migliaia di pellegrini affluiscano ogni anno a Benares ed a Allahabad per bagnarsi nel sacro Gange in occasione delle festività religiose più importanti, pochi pellegrini hanno il coraggio di recarsi ad Ahovalam.
Il brahmana del villaggio ci invitò a casa sua e ci offrì un pasto, per quanto semplice squisito, di krsnaprasada (cibo vegetariano offerto a Sri Krsna). Poi cominciò a raccontarci la storia della città sacra di Ahovalam, mentre la notte scendeva intorno a noi, colma dei richiami degli uccelli notturni e degli altri animali. Ci sedemmo dunque ad ascoltare.



UN ATEO FORMIDABILE

"Molti milioni di anni fa" cominciò, "viveva un essere straordinario di nome Hiranyakasipu. I Purana, le antiche scritture, dicono che compiendo rigide austerità egli guadagnò un immenso potere, che gli permise di tiranneggiare l'intero universo. Vanitoso e maligno, non ebbe mai esitazione a uccidere chiunque contrastasse i suoi piani di ricchezza e di gratificazione materiale e nessuno era in grado di opporglisi.
"Prahlada però, il minore dei suoi figli, non condivideva le sue idee atee e demoniache. Grande devoto del Signore fin dalla nascita. Prahlada non aveva alcun interesse per i giochi infantili né per la ricerca del piacere materiale; era immerso costantemente nell'estasi della coscienza divina e condivideva, quando ne aveva l'occasione, la sua saggezza spirituale con i suoi compagni di scuola. La sua predica però contrariava molto Hiranyakasipu che alla fine decise di eliminare il bambino. Non poteva permettere che una tale devozione sopravvivesse. Ciò nondimeno, nonostante tutti i suoi sforzi, non riuscì ad ucciderlo, perché Prahlada era protetto dalla mano del Signore ed era quindi invulnerabile.
"'Dov'è il tuo Dio?' domandava a Prahlada. 'E' nel mio palazzo?' lo scherniva agitando la sua spada verso una colonna: 'E' in questa colonna?'. 'Sì padre' rispose il bambino, 'Dio è ovunque'.
"Hiranyakasipu allora, con gli occhi resi rossi dalla rabbia, colpì la colonna con un pugno. Per proteggere il suo piccolo devoto uscì allora dalla colonna una terribile forma del Signore, Nrsimhadeva, metà uomo e metà leone, che squartò il ventre del demone con i suoi artigli.
"Il Signore Supremo è onnipresente" disse il brahmana, "e può manifestarSi dovunque, in qualsiasi forma desideri. Non è impossibile quindi per Lui apparire nella meravigliosa forma di Nrsimhadeva per distruggere i demoni e per proteggere i Suoi devoti".
Il racconto del brahmana era terminato. Ora eravamo ancora più desiderosi di iniziare il nostro viaggio; non vedevamo l'ora di vedere Ahovalam, famosa perché fu li che Sri Nrsimhadeva uscì dalla colonna per distruggere il demoniaco re Hiranyakasipu e proteggere il Suo devoto Prahlada.



TEMPLI NELLE GROTTE

Il mattino successivo ci alzammo prima dell'alba, facemmo il bagno e cantammo i nostri giri sui grani del japa (il rosario). Dopo la colazione a base di riso e verdure speziate, riprendemmo il cammino. La nostra guida, un uomo basso di statura sui sessant'anni, ci condusse attraverso un terreno intricato che percorreva come se fosse casa sua. Mentre penetravamo nella giungla sempre più fitta, notai una piccola accetta che gli pendeva dalla cintura. Stavo per chiedergli a che cosa servisse quando qualcuno mi urlò alle spalle. "Attento! Un cobra! Un cobra!" Non feci neanche in tempo a reagire che la guida mi aveva già spinto violentemente sul lato meno fitto del sentiero e allo stesso tempo aveva mozzato la testa del serpente con un solo colpo dell'accetta. Fui quasi sul punto di decidere di ritornare indietro. Il giorno precedente la guida ci aveva detto di aver ucciso un pitone lungo più di 3 metri e mezzo e da quel momento non restai mai a più di mezzo metro di distanza dalla nostra guida "armata".
Dopo una breve salita, arrivammo al primo dei nove templi dedicati a Sri Nrsimhadeva. Un fitto fogliame ne ricopriva l'entrata. Alla prima occhiata non si riusciva a distinguere il tempio da ciò che lo circondava se non per alcune vaghe sculture che sporgevano qui e là.
Dopo esserci fatti strada fra le erbacce che coprivano l'ingresso, entrammo nella sala principale del tempio le cui pareti ricavate nella roccia della montagna erano state completamente scolpite dai devoti migliaia di anni fa. Mentre andavamo avanti la luce si affievoliva sempre più finché restò solo una misteriosa aura verde che ci permetteva di vedere dove mettevamo i piedi. Dozzine di pipistrelli, disturbati dalla nostra presenza, volavano furibondi sopra le nostre teste.
Accendemmo le nostre pile ed osservammo l'incantevole santuario. Nonostante la loro incontestabile età, le sculture originali sul soffitto erano rimaste intatte, protette dalla natura nel corso dei secoli. Come la maggior parte degli altri templi che avremmo visitato quel giorno, né il tempo né la vegetazione lussureggiante erano riusciti a cancellare l'incredibile abilità di chi li aveva creati.
In cima ad una piattaforma di roccia si ergeva di fronte noi la Divinità di Varaha-Nrsimha. Varaha, incarnazione di Sri Krsna nella forma di cinghiale, aveva ucciso Hiranyaksa, il nefasto fratello minore di Hiranyakasipu, e perciò le due incarnazioni di Varaha e Nrsimha erano state installate insieme in questo tempio ed erano state adorate per migliaia di anni. L'inaccessibilità del luogo e il muro di vegetazione lussureggiante aveva però scoraggiato gradualmente i pellegrini: ora solo visitatori occasionali vi si recano per offrire alle Divinità frutti selvatici o polvere di kunkuma.
Nel corso della giornata visitammo un tempio dopo l'altro attraversando ponti di corde sospesi sopra gole profonde e fiumi.
Dove non c'erano sentieri ci facevamo strada attraverso il fogliame e scalando alti picchi. In ogni tempio eretto all'interno di una grotta ci attendevano varie Divinità di Nrsimha: KarencaNrsimha che porta un arco; ChakravartaNrsimha dall'ampio sorriso; MahalokaNrsimha, seduto in compagnia della Dea della Fortuna, Sua eterna compagna.
In ogni tempio ci fermavamo per riprendere fiato e per leggere lo Srimad-Bhagavatam, fondamentale scrittura Vedica che riporta la storia di Nrsimha.
Alla fine, raggiungemmo un altopiano in cima a un crinale di alti massi tondeggianti formato dai detriti della storia. Qui c'è una grande pianura in cui si dice sorgesse la gigantesca reggia di Hiranyakasipu le cui rovine sono state erose dal tempo attraverso centinaia di migliaia di anni. Su tutto domina la famosa ugrastambha, alta quindici piani, la colonna da cui apparve Sri Nrsimhadeva per liberare la terra dal terribile demone Hyranyakasipu. Restammo di sasso nel vedere l'incredibile estensione di ciò che si presentava davanti a noi. L'intera reggia doveva estendersi per almeno 15 miglia a giudicare dalla colonna che giace divisa in due parti: una intatta e l'altra crollata al suolo. Mentre osservavo, immobile sulla cima, i resti di Ahovalam, cominciai a capire per la prima volta il significato di antichità. Per molti anni la mia realizzazione della Coscienza di Krsna come antica cultura spirituale era stata astratta e filosofica. Ora, mentre contemplavo una scena descritta migliaia di anni fa nelle sacre Scritture vediche, questa realizzazione aveva preso una forma tangibile.
Al crepuscolo ritornammo nella città bassa. I sacerdoti del tempio avevano completato le loro cerimonie quotidiane mentre la notte scendeva lentamente sul villaggio. Le famiglie si affrettavano verso casa prima che diventasse buio e noi ci mettemmo in marcia per il lungo viaggio di ritorno.

figure:

Prima di salire ad Ahovalam
Indradyumna Swami (ultimo a destra) posa
con il brahmana del villaggio della città
bassa (al centro), Mr. T. N. Srinivasa
(primo a sinistra), preside della più grande
scuola pubblica di Hyderabad e la loro
guida (in piedi).

Il tempio di VarahaNrsimha (a sinistra) sporge dalla montagna che domina Ahovalam. I sacerdoti del luogo affermano che le Divinità contenute in questi templi costruiti in solida pietra furono installate migliaia di anni fa. Sopra, un antico tempio dedicato alla Divinità di Nrsimhadeva e Laksmi, la dea della fortuna, accoglie i visitatori della città bassa di Ahovalam.

Il brahmana del villaggio (sopra) fa due
ore al giorno di salita per adorare Sri
Nrsimhadeva nella Sua forma scura scolpita
nella roccia di questo tempio. Nrsimhadeva
tiene in grembo e lacera con i Suoi artigli il
demoniaco re Hiranyakasipu.

Con i suoi quindici piani di altezza l'ugrastambha (sopra), la colonna da cui si dice apparve Sri Nrsimhadeva, si profila nel cielo di Ahovalam.














Otto Versi Per Glorificare
Il Maestro Spirituale

SRISRI-GURV-ASTAKA



samsara-davanala-lidha-loka
tranaya karunya-ghanaghanatvam
praptasya kalyana-gunarnavasya
vande guroh sri-caranaravindam

Il maestro spirituale riceve le benedizioni dall'oceano di
misericordia, e come una nuvola versa la sua acqua per spegnere
una foresta in fiamme, così il maestro spirituale spegne il braciere ardente dell'esistenza materiale. Offro i miei rispettosi omaggi al mio maestro spirituale, che è un oceano di qualità favorevoli.



mahaprabhoh kirtana-nrtya-gita
vaditra-madyan-manaso rasena
romanca-kampasru-taranga-bhajo
vande guroh sri-caranaravindam

Recitando il santo nome, danzando in estasi, cantando e
suonando strumenti musicali, il maestro spirituale si rallegra sempre nell'espandere il movimento del sankirtana, il canto dei Santi Nomi di Krsna, inaugurato da Sri Caitanya
Mahaprabhu. Poiché gusta il nettare della pura devozione, talvolta i peli gli si rizzano sul corpo, trema, e lacrime scorrono dai suoi occhi come torrenti di pioggia. Offro i miei rispettosi omaggi ai piedi di loto del mio maestro spirituale.



sri-vigraharadhana-nitya-nana
srngara-tan-mandira-marjanadau
yuktasya bhaktams ca niyunjato 'pi
vande guroh sri-caranaravindam

Il maestro spirituale è costantemente impegnato nell'adorazione di Sri Sri RadhaKrsna nel tempio, e istruisce i suoi discepoli in questa adorazione. Essi vestono le Divinità con abiti e ornamenti meravigliosi, puliscono il Loro tempio e adempiono agli altri doveri riguardanti il Loro culto. Offro i miei rispettosi omaggi ai piedi di loto del mio maestro spirituale.



catur-vidha-sri-bhagavat-prasada
svadv-anna-trptan hari-bhakta-sanghan
krtvaiva trptim bhajatah sadaiva
vande guroh sri-caranaravindam

Il maestro spirituale offre sempre a Krsna
quattro tipi di alimenti deliziosi (che si possono masticare,
leccare, succhiare o bere), e prova grande gioia
nel vedere i devoti che gustano il bhagavatprasada.
Offro i miei rispettosi omaggi
ai piedi di loto del mio maestro spirituale.



sri-radhika-madhavayor apara
madhurya-lila-guna-rupa-namnam
prati-ksanasvadana-lolupasya
vande guroh sri-caranaravindam

Il maestro spirituale desidera sempre ascoltare e cantare gli
illimitati divertimenti d'amore di Radhika e Madhava, le
Loro qualità, le Loro forme e i Loro nomi. Il maestro
spirituale aspira a gustare tutto questo in ogni momento.
Offro i miei rispettosi omaggi ai piedi di loto del mio
maestro spirituale.



nikunja-yuno rati-keli-siddhyai
ya yalibhir yuktir apeksaniya
tatrati-daksyad ati-vallabhasya
vande guroh sri-caranaravindam

Il maestro spirituale è malto amato dai devoti
per la sua grande abilità nell'arte di assistere le gopi,
le più grandi devote e compagne eterne di Krsna,
nel perfezionare sempre di più
gli scambi d'amore
tra Radha e Krsna nei boschetti di Vraja.
Offro i miei più umili omaggi ai piedi di loto
del mio maestro spirituale.



saksad-dharitvena samasta-sastrair
uktas tatha bhavyata eva sadbhih
kintu prabhor yah priya eva tasya
vande guroh sri-caranaravindam

Il maestro spirituale dev'essere onorato
quanto il Signore Supremo, perché ne è il servitore più
intimo. Questo fatto è riconosciuto da tutte le Scritture
rivelate e da tutte le autorità in campo spirituale.
Offro dunque i miei rispettosi omaggi
ai piedi di loto del mio maestro spirituale, che è un
rappresentante autentico di Sri Hari (Krsna).



yasya prasadad bhagavat-prasado
yasyaprasadan na gatih kuto 'pi
dhyayan stuvams tasya yasas tri-sandhyam
vande guroh sri-caranaravindam

Per la misericordia del maestro spirituale
si può ricevere la misericordia di Krsna. Senza la grazia del
maestro spirituale non si può fare alcun progresso. Devo
dunque ricordare e glorificare sempre il mio maestro
spirituale, e almeno tre volte al giorno devo offrire i miei
rispettosi omaggi ai suoi piedi di loto.















IL CALENDARIO VAISNAVA

Sri Gaurabda 504, 1990/1991 dopo Cristo

3 Maggio 90, giovedì
Apparizione di Sita Devi consorte di Sri Rama
Apparizione di Jahnava Devi consorte di Sri Nityananda
Scomparsa di Madhu Pandta

5 Maggio 90, sabato
Suddha Ekadasi. Digiuno per Mohini Ekadasi

6 Maggio 90, domenica
Dvadasi. Rompere il digiuno tra le 6.02 e le 10.53

8 Maggio 90, martedì
Nrsimha Caturdasi. Digiuno fino al tramonto

9 Maggio 90, mercoledì
Purnima. Festa di Krsna Phula Dola.
Apparizione di Salila Vihara Madhavendra Puri e di Srinivasa Acarya
Scomparsa di Paramesvara Puri

14 Maggio 90, lunedì
Fine del Jala Dan

15 Maggio 90, martedì
Scomparsa di Ramananda Raya

21 Maggio 90, lunedì
Suddha Ekadasi. Digiuno per Apara Ekadasi.
Apparizione di Vrndavana Dasa Thakura

22 Maggio 90, martedì
Trayodasi. Rompere il digiuno tra le 5.43 e le 10.46










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Una corretta alimentazione, un'economia equilibrata e una coscienza chiara sono solo l'inizio...

DIETA PER
PIANETI
SPIRITUALI

Sri Krsna nella Bhagavadgita spiega lo scopo finale del vegetarianesimo: "Se qualcuno Mi offre con amore e devozione una foglia, un fiore, un frutto e dell'acqua, accetterò la sua offerta" (B.g. 9.26). Il vegetarianesimo significa fondamentalmente non violenza e protezione degli animali, ma offrire cibi vegetariani a Krsna accettandoli dopo come Sua misericordia (prasada) significa molto di più: bhaktiyoga, diventare coscienti di Dio, la Persona Suprema.
Quando è unito al canto dei santi nomi del Signore Supremo, Hare Krsna Hare Krsna Krsna Krsna Hare Hare/ Hare Rama Hare Rama Rama Rama Hare Hare, il vegetarianesimo stretto diventa molto di più di un semplice principio etico o razionale o un modo di vivere umano: diventa il più semplice e il più piacevole mezzo esistente per la realizzazione spirituale.
La coscienza di Krsna, motivazione spirituale del vegetarianesimo, racchiude tutte le altre motivazioni  etiche, estetiche, nutrizionali, economiche, mediche - nello stesso modo in cui una fattura di cinquecento dollari racchiude tutta l'efficacia di una fattura di cento, di venti, di dieci dollari, di cinque o di un dollaro. Solo gli alimenti più freschi, più succulenti, più nutrienti e più belli alla vista vengono preparati e offerti a Krsna. Ciò nondimeno, dato che abbiamo una mentalità scientifica, dovremmo analizzare i numerosi vantaggi che si ottengono mangiando Krsna prasada 1.
Prenderemo anche in esame alcune delle più importanti obiezioni al vegetarianesimo.
Possiamo definire "vegetariano stretto" colui che si astiene completamente dal mangiare carne, pesce e uova. Alcuni vegetariani, chiamati "veganisti", si astengono non solo dalla carne, ma anche dal latte perché temono i pesticidi ed il colesterolo. La frutta, i cereali e le verdure non contengono però colesterolo, perciò un vegetariano può bere un quarto di latte
e mangiare un po' di formaggio quotidianamente senza raggiungere i massimi limiti ammessi di colesterolo. Non prendendo latte si è costretti a consumare grandi quantità di alghe, semi di sesamo e pillole per immettere nell'organismo la necessaria vitamina B 12 e il calcio. Per quanto riguarda i pesticidi occorre tenere presente che qualsiasi cosa mangiamo li contiene a causa dell'ampio uso che viene fatto di fertilizzanti chimici. I cosiddetti ovovegetariani poi non possono essere accettati come vegetariani stretti perché mangiano le uova, che sono, dopo tutto, solo carne ricoperta di calcio, prodotta in massa in modo artificiale, in condizioni ingiustificabili tenendo conto delle numerose altre risorse proteiche. Il concetto di lactovegetiariano (che prevede il consumo di latte) è invece accettabile. Prendere latte di mucche che verranno con tutta probabilità in seguito macellate non è però una scusante per uccidere e, avendone l'opportunità, dovremmo chiudere immediatamente i mattatoi.



Obiezioni dei non vegetariani

Una delle più intransigenti obiezioni che i non vegetariani muovono al vegetarianesimo è che i vegetariani uccidono le piante e che anche questa è una violenza. Ma è assurdo equiparare animali sensibili come le mucche ai vegetali. Inoltre, siamo costretti a mangiare piante, frutta, cereali, ecc. perché le vitamine e i minerali che sono presenti solo in questi alimenti sono essenziali a mantenere uniti il corpo e l'anima. Chiaramente le piante sono vive allo stesso modo delle mucche; recenti esperimenti infatti hanno dimostrato che le piante hanno sentimenti 1 e la Bhagavadgita, l'essenza di tutti gli insegnamenti vedici, conferma che tutte le forme di vita contengono anime spirituali qualitativamente eguali tra di loro. Nonostante ciò però noi dobbiamo mangiare qualcosa e i Veda dicono: jivo jiinasya jivanam, "un'entità vivente è cibo per un'altra nella lotta per la sopravvivenza". Quindi, da un punto di visto umano, il problema nella scelta di una dieta non è come evitare di uccidersi a vicenda, una proposta impossibile, ma come causare minor sofferenza cercando di venire incontro alle necessità nutrizionali del corpo. Una dieta correttamente bilanciata che include frutta, cereali, vegetali e latticini risponde a questi criteri e viene raccomandata in scritture come la Bhagavadgita come dieta più adatta agli esseri umani. Un'altra comune obiezione al vegetarianesimo è: "Gesù Cristo mangiava carne, perché noi non dobbiamo?" Ma i Cristiani vegetariani ribattono che il greco antico, da cui il Nuovo Testamento fu tradotto, non conferma la tesi che Cristo mangiasse carne 2. Per esempio, parole greche come brosimos, prosphagion e trophe significano soltanto "cibo" o "alimento", e furono tradotte in modo impreciso in "carne" (ad eccezione della Bibbia New English). I Cristiani vegetariani asseriscono, dove la Bibbia afferma che a Cristo furono offerti pesci e un favo di miele e che lui lo (al singolare) accettò, che quel lo, significa che accettò il favo di miele. Nel Vecchio Testamento un verso fa questa predizione sul giovane Cristo "Egli mangerà burro e miele e con questo saprà rifiutare il male e scegliere il bene" (Isaia 7.15). La spiegazione a ciò sembrerebbe essere che fare diversamente lo avrebbe condotto ad una mentalità bruta, cosa che non può essere accettata nel carattere del Cristo.
Quando cerchiamo le ragioni che hanno portato alla diffusione del consumo di carne, scopriamo che molta gente è stata condizionata a nutrirsi in questo modo dall'infanzia ("finisci il tuo piatto, caro; c'è gente che muore di fame in India) e si sente colpevole tirandosi indietro. In più miti sulla necessità di consumare bistecche persistono persino di fronte a volumi che provano scientificamente il contrario. Persino la National Live Stock e il Meat Board ammettono che la dieta vegetariana nutre adeguatamente 3.



[Tratto da: Contenuto di Amminoacidi dei Cibi e Dati Biologici sulle Proteine
Organizzazione delle Nazioni Unite per il Cibo e l'Agricoltura
IS: Isoleucina  LIS: Lisina  SC: Amminoacidi solforati  TRI: Triptofano]



Percentuali proteiche comparate

I mangiatori di carne obiettano: "Ma la carne da sola contiene proteine perfette mentre dovrei passare ore per acquistare, cucinare e combinare i vegetali giusti per ottenere la quantità esatta di proteine giornaliere. "Prima di tutto, la carne non è "pura" o "perfetta" proteina, ma contiene proteine dal 25 al 30%. Il suo utilizzo proteico netto (NPU, la quantità veramente digerita e assorbita dal corpo) è del 67% paragonata all'82% del latte, al 70% del formaggio, al 67% dei fagioli mung e al 60% della farina integrale 4. Come peso gli alimenti citati hanno meno proteine della carne ma poiché il loro NPU è elevato, mangiando soltanto alcuni di loro, o combinandoli, si risponde al proprio fabbisogno giornaliero (RDA). Per esempio, il latte ha solo il 45% di proteine, ma due tazze danno circa il 40% del fabbisogno proteico giornaliero RDA di 43,1 grammi. Un cubetto di formaggio di dieci centimetri apporta circa il 30%. E l'obiezione che il vegetarianesimo porta via troppo tempo è ridicola. La giusta combinazione degli alimenti fa parte del senso comune ed e naturale proprio come naturale e combinare il pane col burro; tutto ciò evita facilmente carenze dietetiche. Inoltre la complementarietà aumenta il valore alimentare dei cibi combinati (vedere la tabella a fondo pagina). Ad esempio la NPU di solo riso (60%) e di soli fagioli (40%,) aumenta del 43% quando questi vengono consumati insieme e la combinazione di latte e pane integrale aumenta la NPU del 13%.
Le proteine comunque non sono tutto. Sali minerali essenziali come ferro, potassio, magnesio e calcio, così come le vitamine essenziali come la C e la A, la riboflavina, la niacina e il complesso vitaminico B, sono per lo più assenti nella carne. I cibi vegetariani quindi sono assolutamente necessari per mantenersi in buona salute. Che motivo c'è allora di uccidere gli animali per mangiarli (a parte l'abitudine o il gusto per il sangue), specialmente nei paesi americani e europei così ricchi di alimenti vegetariani?
Anche se alcuni insistono nel continuare a cibarsi di carcasse bovine, basterebbe aspettare che gli animali muoiano naturalmente. Gli intenditori, che potrebbero obiettare che questa carne sarebbe troppo dura, dovrebbero tenere presente che le carcasse bovine macellate non sono assolutamente tresche perché vengono frollate per due settimane allo scopo di dissolvere e ammorbidire il rigor mortis. Queste ragioni puramente estetiche producono spesso dei vegetariani.
Molta gente è vegetariana per motivi etici; crede che non sia assolutamente possibile scusare come "dominio dell'uomo", l'uccisione di quattro miliardi di animali all'anno 5. Molti altri diventano vegetariani subito dopo aver visitato un mattatoio o se devono uccidere con le loro mani gli animali di cui si cibano. Eufemismi come "lombata di manzo", "punta di petto", o "costoletta di vitello" non dovrebbero più nascondere l'orrore di una macelleria bovina e gli acquirenti non dovrebbero più accettare di metter in bocca arti e interiora di mucca. Visite ai mattatoi dovrebbero essere obbligatorie per tutti coloro che si cibano di carne. Alcuni potrebbero pensare: "E allora? Chi mi potrà punire? La legge non prevede l'arresto per coloro che uccidono le mucche." Ma essi sbagliano: saranno puniti come ora vedremo.



Karma istantaneo, spreco folle

E' stato scientificamente provato che la dieta americana, ricca di carne, provoca malattie. Alcuni esempi: i ricercatori hanno scoperto che la cottura della carne produce molecole cancerogene 6. Il latte materno di donne non vegetariane contiene dieci volte più pesticidi di quello delle donne vegetariane. Molti americani, in special modo benestanti, assumono almeno il doppio delle proteine a loro necessarie, cosa che spesso tende a far filtrare il calcio dalle ossa nella circolazione sanguigna. Questo può provocare una diminuzione di calcio con relativa fragilità ossea intorno ai quarant'anni. La dimostrazione di un collegamento tra dieta americana e cancro ha spinto il Senato degli Stati Uniti a raccomandare un aumento di cibi vegetariani nella dieta nazionale 7.
Il nitrato di sodio, gli ormoni e gli antibiotici somministrati agli animali in quantità smisurate per ingrassarli e calmarli, vengono passati al consumatore e secondo l'opinione di molti ricercatori, sono la causa principale della malattia.
Chiaramente questi fattori non sono la causa originale della malattia, ma sono essi stessi manifestazioni di cause più sottili: le violazioni delle leggi della natura. Gli esseri umani sono destinati a cibarsi di alimenti vegetariani, ma quando i loro appetiti incontrollabili li conducono a cibarsi di carne, devono soffrire le reazioni karmiche che vengono divise tra tutti coloro che hanno partecipato alla macellazione  dagli allevatori, ai macellai, agli acquirenti, ai cuochi, ai consumatori. Questo è il vero collegamento tra dieta e malattia: il karma istantaneo!
Esso si può manifestare subito, come nel caso del botulismo, un avvelenamento spesso mortale, o successivamente, come nel caso della fragilità ossea; può colpire individualmente, come nell'inferno personale del cancro, o collettivamente, come nella declinazione di massa della peste bubbonica. In ogni caso non c'è alcun modo per sfuggire alle reazioni karmiche. Noi raccogliamo quello che seminiamo, in questa vita e nella prossima, perché la natura ha la propria giustizia, che è al di sopra di quella di ogni stato.
La Bhagavadgita spiega come il vegetarianesimo stretto, integrato al bhakti-yoga, può neutralizzare il karma: ''I devoti del Signore sono liberi da ogni peccato perché mangiano solo cibo offerto in sacrificio. Gli altri, che preparano il cibo solo per il proprio piacere, in verità mangiano solo peccati" (3.13). In altre parole, colui che unisce ciò che mangia ai principi del bhaktiyoga trascende tutte le reazioni karmiche, mentre colui che trascura questi principi, si espone ad un karma negativo. Per di più colui che agisce senza karma può unire la propria coscienza a quella di Dio, diventando consapevole della Sua presenza personale ad ogni passo. Questo è il reale beneficio del prasada.
Dal punto di vista economico la dieta non vegetariana è stata una tragedia. Dal 1950 al 1970 la produzione di cereali negli Stati Uniti è aumentata del 50% 8. Ma come sono stati distribuiti? Attualmente le scorte stanno dando l'85% del mais, orzo, avena, sorgo e soia non esportati, prodotti negli Stati Uniti. Oltretutto gli americani alimentano gli animali con una quantità maggiore di farina di quanta ne consumino essi stessi. Una larga parte della superficie statunitense viene utilizzata come pascolo per l'allevamento del bestiame, terra fertile che potrebbe essere coltivata a cereali. La maggior parte della gente concorderà sul fatto che sprecare cibo è un peccato, eppure tutto questo dispendio di energie produce solo un chilogrammo di proteine di carne contro sedici chili di cereali; questo spreco da solo potrebbe coprire il 90% del deficit proteico annuale di tutto il mondo. D'altra parte per ogni chilogrammo di cereali che mangia la mucca produce mezzo litro di latte, da cui si possono estrarre formaggio, burro e yogurt. Questi alimenti potrebbero fornire tutti gli elementi nutritivi essenziali se venissero combinati con intelligenza a cereali, frutta e verdura.
Sono disponibili sul mercato almeno quaranta tipi di vegetali, nove tipi di cereali, venti tipi di frutta, venti tipi di fagioli e piselli e dodici tipi di noci, in aggiunta al contributo dei bovini. Qual'è allora la ragione di tutta questa violenza e disobbedienza alle leggi più elevate dell'umanità, della natura e di Dio? Cantiamo Hare Krsna, diventiamo strettamente
vegetariani e saremo felici in questa vita e nella prossima.



Bibliografia

1. Peter Tompkins and Christopher Bird, The Secret Life of Plants (New York: Avon Books, 1974), p. 86
2. Rev. V.A. HomesGore, Was the Master a Vegetarian? (London: The British Vegetarian Society), p. 8
3. Meat and Vegetarian Concept, National Live Stock and Meat Board (Chicago, 1977), p. 19
4. Francis Moore Lappè, Diet for a Small Planet (New York: Ballantine Books), pp. 96117
5. Agricultural Statistics, United States Dept. of Agriculture (Washington, D.C.: U.S. Govt. Printing Off., 1976), pp. 354405
6. Alex Hershaft, "Hazards in Meat? Here's Why" The Washington Star (June 1, 1978), p. A10
7. "Diet Related to Killer Diseases", Dietary Goals for the United States, the U.S. Select Committee on Nutrition and Human Needs (Washington, D.C.: U.S. Govt. Printing Off., Feb. 1977), p. 13
8. F.M. Lappè. op. cit. p. 8















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Gli insegnamenti di Kapila deva
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Gli insegnamenti di Sri Caitanya Mahaprabhu
La grande personalità spirituale dell'India del XVI secolo.



Prabhupada Un santo nel XX secolo.
La biografia del maestro spirituale del Movimento Hare Krsna.



La cucina degli Hare Krsna

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BHAKTIVEDANTA BOOK TRUST ITALIA

Per informazioni scrivere a: Bhaktivedanta Book Trust Italia, via Comunale degli Scopeti 108, 50026 S. Casciano Val di Pesa, FI, oppure presso il centro Hare Krsna più vicino.







FINE DEL NUMERO DI MAGGIO 1990.