IMPARARE DA CHI HA AUTOCONTROLLO
Per essere un insegnante qualificato della conoscenza vedica si deve
saper controllare i sei impulsi del corpo e della mente
di Sua Divina Grazia
A.C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada
Fondatore Acarya dell' Associazione Internazionale per la Coscienza di Krishna
anyad evahur vidyaya / anyad ahur avidyaya
iti susruma dhiranam / ye nas tad vicacaksire
“I saggi hanno spiegato che il risultato ottenuto coltivando la conoscenza è di natura differente dal risultato ottenuto coltivando la nescienza.”
– Sri Isopanisad, Mantra 10
Questo verso è molto importante. Susruma significa “con l’ascolto”. Nella successione vedica di maestri non si dice mai “con l’esperienza”. Ma piuttosto contrario s’impara ascoltando da fonte autorevole. Questo è il segreto della comprensione vedica. Le persone oggi sono impegnate a cercare cosa c’è sulla luna. Questo è il metodo dei materialisti — cercare di comprendere le cose con la propria esperienza. Questa è detta pratyaksa, conoscenza sperimentale diretta. Il metodo di comprensione vedico è diverso. È basato sulla sruti. Sruti significa ascoltare da una fonte autorevole. La conoscenza così ottenuta è vera conoscenza. Come più volte ho detto, pensate che con il metodo sperimentale sarà possibile conoscere chi è vostro padre? No. Allora come potete dapere chi è vostro padre? Ascoltando da una fonte autorevole: vostra madre. Nello stesso modo, non dovreste cercare di comprendere con i vostri sensi imperfetti le cose che sono al di là della vostra conoscenza sperimentale. Se con la conoscenza sperimentale non potete conoscere il vostro padre biologico, come potete conoscere il Padre Supremo — il vostro padre originale — con questo tipo di conoscenza?
Le persone cercano Dio, ma dopo aver cercato, cercato, cercato non ci riescono. Esse dicono: “Oh, non c’è Dio. Io sono Dio.” La loro ricerca finisce perché non sanno come trovare Dio. Qui si dice, iti susruma: “con l’ascolto”. Questo è il modo con cui si riceve la conoscenza vedica. Chi si deve ascoltare? Il bottegaio? No. Dhiranam: le persone sobrie. Dhira indica colui i cui sensi non sono turbati dalle influenze materiali. Questa persona viene anche chiamata svami o gosvami. Ci sono vari tipi di turbamento. La prima causa di turbamento è la mente. Un’altra è la lingua. Un’altra ancora è la parola. Un’altra è la collera. Quando ci arrabbiamo dimentichiamo chi siamo. In preda alla collera siamo capaci di fare qualsiasi cosa. Quando parliamo in questo stato d’animo, diciamo moltissime sciocchezze. Foto di Bhargava Dasa Nella Sri Upadesamrita (1), Srila Rupa Gosvami elenca sei tipi di turbamento: vaco vegam manasah krodha-vegam jihva-vegam udaropastha-vegam etan vegan yo visaheta dhirah sarvam api mam prithivim sa sisyat “Una persona sobria che sa controllare l’impulso della parola, le richieste della mente, le azioni sotto la spinta della collera e gli impulsi della lingua, dello stomaco e dei genitali ha le qualifiche per avere discepoli in tutto il mondo.”
IL CIBO ASSEGNATO AGLI ESSERI UMANI
Jihva-vegam si riferisce agli impulsi della lingua. Ci sono molti messaggi pubblicitari per stimolare la lingua. “Ecco un liquore”. “Ecco il pollo.” “Ecco la carne di manzo.” A che scopo? Per soddisfare gli impulsi della lingua. È vero che non si può vivere senza manzo, senza pollo, senza liquori? Non è vero. Per vivere abbiamo molte cose che Dio, Krishna, ha dato agli esseri umani. Si possono usare cereali, frutta, latte. La mucca produce molto latte, non per sé, ma per gli esseri umani. Questo è ciò che Dio ci ha assegnato: “Signora Mucca, anche se tu produci il latte, non puoi berlo. Serve agli esseri umani, animali più elevati. A che ti serve bere il latte?” Naturalmente durante l’infanzia tutti gli animali si nutrono del latte della madre. Questa è una disposizione della natura, ma il latte della mucca è fatto proprio per gli esseri umani. Noi possiamo prendere quello che Krishna, Dio, ci ha ordinato, ma a causa dell’impulso della lingua pensiamo: “Perché devo contentarmi di prendere cereali, latte, verdura e frutta? Voglio mantenere centinaia di mattatoi e uccidere questi animali. Sebbene dandomi il loro latte siano diventate mie madri, voglio ucciderle per soddisfare la mia lingua.” Vedete? Non dovete ascoltare queste persone stolte, dovete ascoltare i dhiranam, coloro che sanno controllare i sensi, i gosvami o gli svami. Dovete ascoltare colui che sa controllare i sei impulsi: controllo della mente, controllo della lingua, controllo della collera, controllo della parola, controllo dei genitali e controllo dello stomaco. Colui che sa controllare questi sei impulsi è chiamato dhira.
L’ESEMPIO DI SIVA
C’è una poesia del grande poeta Kalidasa intitolata Kumara-sambhava. La poesia descrive Parvati che si uccise durante il Daksa-yajna, il sacrificio eseguito da suo padre Daksa. A causa delle circostanze relative alla morte di Parvati, Siva, suo marito, s’infuriò e cessò d’impegnarsi nella meditazione. Successivamente, durante una battaglia tra demoni ed esseri celesti, questi ultimi volevano un generale. Decisero che soltanto un figlio nato da Siva avrebbe avuto la capacità di guidarli in battaglia. Siva stava meditando nudo. Gli esseri celesti mandarono Parvati reincarnata ad adorare la Siva-linga per stimolare il suo impulso sessuale. Siva però non ne fu turbato e rimase in silenzio. Kalidasa dice che questo avvenimento dimostra che Siva è un esempio perfetto di dhira. Siva è nudo e una giovane donna adora e tocca i suoi genitali, ma egli non ne è turbato. Dhira significa che ci possono essere cause di agitazione, ma la persona non ne rimane turbata. Ci può essere del cibo molto invitante, ma la mia lingua non ne sarà agitata. C’è una ragazza o un giovane molto belli, ma io non ne sarò turbato a livello sessuale. Perciò se siete in grado di controllare le sei cause di turbamento, siete dhira.
Non che Siva non avesse potenza sessuale, ma era un dhira. Aveva potenza, ma non ne era turbato. Questo è l’esempio. Nello stesso modo, Krishna danzava con molte ragazze, ma non c’era eccitazione sessuale. Ciò significa essere dhira. Qui si afferma: iti susruma dhiranam. Dovete ascoltare da una persona di questo livello, da un dhira. Allora la vostra conoscenza sarà perfetta. Se date ascolto agli adhiranam, coloro che non sanno controllarsi, la conoscenza che ne deriverete sarà inutile. Qui nella Isopanisad viene presentato il metodo vedico — ascoltare da persone che sanno controllarsi: iti susruma dhiranam ye nas tad vicacaksire. Lo studente si avvicina al maestro spirituale e gli dice: “Ho ascoltato la conoscenza dall’autorità vedica. Ora ti prego di spiegarmela.” Il maestro spirituale non inventa nulla, ma offre le stesse antiche istruzioni ascoltate dall’autorità vedica. Nella Bhagavad-gita Krishna spiega di nuovo ad Arjuna l’antico insegnamento. Perciò non dobbiamo cercare niente. C’è tutto. Dobbiamo semplicemente ascoltare una persona che sia dhira, che non sia agitata dalle sei cause di turbamento. Questo è il metodo della conoscenza vedica.
tad viddhi pranipatena
pariprasnena sevaya
upadeksyanti te jnanam
jnaninas tattva-darsinah
“Cerca di conoscere la verità avvicinando un maestro spirituale, ponigli delle domande con sottomissione e servilo. L’anima realizzata può rivelarti la conoscenza perché ha visto la verità.” [Bhagavad-gita 4.34]
Ricordatevi sempre che dobbiamo imparare da chi è dhira, cioè da colui che sa controllare queste cause di turbamento.
Vi ringrazio moltissimo.